Viviamo in una società in cui se non si rispettano i prototipi di bellezza proposti si diventa una feccia umana. In cui se non si ha una taglia 38 si è esclusi da molte cose. In cui se la bilancia riposta un solo chilo di troppo si viene considerata “grassa”, ma nessuno capisce che “grassa” è un termine nato per essere usato come aggettivo, e non come insulto. In cui ogni difetto è messo a fuoco da decine, centinaia, migliaia di voci assordanti che non lasciano dormire neanche il cuore più forte. Una società in cui il carattere non basta, in cui la determinazione, il coraggio, la pazienza e la bontà non vengono ben accolte, in cui le persone vedono solo l’aspetto esterno e mai si sforzano di capire i sentimenti, le emozioni. Viviamo in una società superficiale.