Science
can be just what is, not what it could be.
Capitolo 19
Louis sospirò, facendo
aderire la schiena nuda con l’anta fredda del letto.
Riprese a giocare con quei
boccoli profumati, mentre di tanto in tanto lasciava qualche carezza
sulle gote
ancora arrossate della mora.
Osservò il cielo scuro
oltre
il vetro della finestra e qualche raggio di sole che cominciava a
nascere oltre
le colline.
Col sorriso sulle labbra
ricordò
la giornata che stava per concludersi.
Dopo la sua famiglia, aveva
accompagnato alla porta i suoi due amici che continuavano a prenderlo
in giro.
Aveva passato un ora o poco
più seduto sul divano a pensare.
Un’ ora in cui si era
guardato in torno. I cuscini sparsi sul pavimento con cui le gemelle
avevano
lottato per scegliere chi si sarebbe messa d’avanti con la
mamma in macchina ed
il porta cenere sporcato da Zayn e sua sorella Fizzy che giaceva sul tavolo, colmo di cenere
e mozziconi.
Un sorriso gli aveva
increspato le labbra mentre ripensava alla sua vita caotica quando
ancora
viveva a Doncaster con la sua famiglia.
Non che la sua vita attuale
non gli piacesse, soltanto gli mancavano alcune cose.
I litigi di Daisy e Phoebe,
i pranzi del venerdì sera della madre e la sua torta di
zucca,Lottie che
suonava il pianoforte prima di andare a dormire o semplicemente suo
padre che
raccontava della sua giornata e si lamentava che nessuno lo ascoltasse
davvero.
Aveva anche pensato alla
veloce chiacchierata che aveva avuto con sua sorella ed era arrivato
alla
conclusione che Lottie aveva ragione.
Cavolo si!
Becky gli piaceva, gli
piaceva da matti.
Ma non gli piaceva come le
canzoni dei coldplay mentre si
radeva o
come il venticello estivo che
lo
rinfrescava quando si stendeva sull’erba del giardino a
leggere Harry Potter.
Non gli piaceva come il
gusto amaro della birra del sabato sera, né come il profumo
del terreno
bagnato.
Becky gli piaceva in un modo
completamente diverso.
Un rumore terribilmente
acuto e fastidioso gli aveva invaso
le
orecchie ed era corso
in cucina spegnendo
il gas mentre la teiera continuava a fischiare.
Aveva ricordato che
Becky
lo aveva avvertito di aver messo a bollire
l’acqua prima di andare a
fare la doccia e lui aveva annuito sovrappensiero.
Il ragazzo aveva versato
l’acqua bollente in due tazze aggiungendo lo zucchero e le
bustine di the per
poi salire le scale fino alla porta chiusa del bagno..
-Il the è pronto, glie
lo
porto in camera mia..l’aspetto li- aveva detto,cercando di
non rovesciare tutto
sul pavimento.
Dopo qualche minuto di
silenzio la serratura del bagno era scattata e i passi leggeri della
ragazza si
erano sparsi per il corridoio.
Gli piaceva in
un modo che lo portava a conoscere a memoria i suoi
movimenti aggraziati.
Becky era apparsa sulla
porta della camera, gli indumenti
troppo
grandi e maschili ripescati dal suo armadio a fasciarle il corpo minuto.
Gli piaceva in
un modo da farlo sentire
appagato quando indossava le sue maglie enormi.
-Il the è li.
Ho messo quattro cucchiaini anche per lei, spero di non aver esagerato-
aveva
sorriso Louis indicando la tazza rossa sul comodino.
Becky aveva
ridacchiato, prendendola tra
le mani
sottili.
Gli piaceva in
un modo che lo faceva
sentire a proprio agio con una semplice risata pacata e timida.
-Io volevo..uhm..parlarle.
Si accomodi- aveva cominciato il professore, lanciando sul pavimento qualche camicia e qualche
cuscino che giaceva
sul letto.
La ragazza lo aveva
osservato con un espressione mista al perplesso,stupito e timoroso,
avvicinandosi tuttavia al bordo del letto.
Si era seduta con calma, e
Louis era stato inebriato dal profumo del suo bagnoschiuma che sulla
pelle
della ragazza risultava di gran lunga migliore.
Gli piaceva in un modo che lo faceva sentire a casa quando
si muoveva e
lasciava una scia del suo profumo nell’aria.
-Mi dica..- aveva tentennato
Becky, bevendo a piccoli sorsi la bevanda ormai tiepida.
-Ho parlato con mia sorella
prima e beh, diciamo che mi ha aiutato a schiarire le idee- aveva
spiegato il ragazzo.
Becky aveva aggrottato le sopracciglia,in una
chiara espressione di
perplessità.
-Ricorderà sicuramente
quella sera del motel. Forse non è stata una serata da
dimenticare- aveva
sussurrato Louis ripensando alla sensazione e al sapore che le labbra
della
ragazza gli avevano lasciato.
-Non capisco..- aveva
balbettato Becky, il cuore che minacciava di salirle fino alla gola per
il
battito accelerato.
Così Louis aveva preso
la
tazza dalle mani della ragazza, posandola sul pavimento assieme alla
sua.
-Sto dicendo che è
impossibile dimenticarsi di questo- aveva sussurrato, avvicinandosi
velocemente
alla ragazza e baciandola con trasporto.
Un bacio bramato ma non
violento come il primo, delicato ma non troppo.
Gli piaceva in
un modo da permettergli di non pensare alle conseguenze
delle sue azioni.
La ragazza aveva intrecciato
le dita affusolate con i suoi capelli
corvini, mentre lui le stringeva possessivamente i fianchi.
Quel lungo bacio al sapore
del the aveva
lasciato entrambi senza
fiato.
Louis aveva sospitato,
facendo scorrere liberamente le mani sul corpo caldo della ragazza.
Le carezze che le aveva lasciato
erano delicate ma appaganti per entrambi,felici
finalmente di non essere costretti a doverle solo
immaginare.
Louis aveva poi trascinato la
ragazza sulle sue gambe,mentre le loro lingue si incontravano di nuovo.
Becky
aveva fatto scorrere lentamente i palmi lungo
i muscoli del collo del professore, che sospirava.
La ragazza aveva sorriso,
notando forse gli
occhi languidi e la
mascella contratta del ragazzo.
Il moro l’aveva
così spinta delicatamente
sul materasso,sovrastandola con il suo corpo e reggendosi con le mani
sul
materasso per non schiacciare quelle ossa piccole e apparentemente
fragili.
Aveva abbandonato la sua
bocca, concentrandosi per qualche minuto sul collo lungo, la mascella
delicata,
le orecchie piccole, le spalle minute e tutto ciò che
intralciava il percorso
umido lasciato dalle sue labbra.
-Se non mi ferma ora non
potrò fermarmi più- aveva poi sussurrato Louis,
rendendosi conto che stava per
imboccare una strada di non ritorno.
La ragazza aveva così
bloccato le mani del professore, intento a sfilargli la maglietta.
-Io..vorrei,davvero-
aveva sussurrato Becky con lo sguardo mortificato –Ma cosa si
penserà a
scuola?!- aveva domandato retoricamente, mentre cercava di calmare il
respiro accelerato.
-Se nessuno
verrà a saperlo, nessuno potrà pensare nulla-
aveva spiegato il professore,
facendo scorrere delle carezze lungo le braccia della ragazza.
Becky aveva
sospirato, scuotendo la testa –Non vale la pena rischiare-
aveva borbottato,
stringendo le braccia al petto come per consolarsi da sola.
Louis aveva
riso amaramente, mentre aggrottava le sopracciglia –Potrei
ritrovarmi senza
lavoro e senza casa da un giorno all’altro, se davvero
credevo che non ne
valesse la pena non avrei mai iniziato stasera- aveva sussurrato prima
arrabbiato, poi dolcemente –Io non le prometto nulla, non le
prometto che
nessuno verrà a saperlo. Non le prometto che
andrà tutto bene. Ma posso
assicurarle che ne vale la pena, perché l’altra
sera mi sbagliavo..forse non è
solo attrazione fisica,forse è qualcosa di più-
aveva confessato, lo sguardo
sincero e speranzoso.
Becky
lo aveva osservato per parecchi minuti
con un sorriso dolce sulle labbra tumide, prima di riavvicinarsi a lui
e
ritornare a baciarlo.
Il ragazzo l’aveva
liberata finalmente dai suoi indumenti inadatti al suo corpo femminile mentre l’
accarezzava e baciava dolcemente.
-Mi ripeto,se
non mi ferma ora non potrò fermarmi più- aveva
sussurrato ancora una volta,
mentre anche lui si liberava degli indumenti che erano solo
d’intralcio.
-Allora non si
fermi- aveva detto la ragazza sorridendogli timidamente.
Louis l’aveva
ascoltata.
L’aveva
baciata.
L’aveva fatta
stare bene.
Entrambi erano stati bene,
quando erano finalmente diventati una cosa sola.
Ed entrambi non
aveva mai pensato che ne valesse davvero
la pena come quella sera.
Gli piaceva in
un modo che qualunque cosa fosse successa, mai si
sarebbe pentito della scelta che aveva
fatto.
Buon
giorno bellezze :3
Vi
chiedo soltanto di non odiarmi.
Primo
perché sono un po’ in ritardo e secondo
perché il
capitolo
è illeggibile.
Il
fatto è che io sono un disastro con i capitoli di questo
genere,
e
per quanto sia terribilmente romantica non sono
riuscita
a tirare fuori nulla di decente.
Spero
di non avervi deluso eccessivamente.
Se
vi va ditemi cosa ne pensate, se non vi
va
vi ringrazio lo stesso per averlo letto,ci voleva fegato D:
Much
Love,
Anto.