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Autore: Ella_x    05/05/2013    10 recensioni
-Buongiorno ragazzi- salutò rivolgendo lo sguardo verso la classe.
I suoi occhi azzurri si scontrarono con quelli altrettanto azzurri di Becky e il cuore di quest’ultima perse un battito.
-Io sono Louis Tomlinson, il vostro nuovo insegnante di scienza per tutto l’anno- spiegò entusiasta sfilandosi la giacca marrone e mostrando un fisico perfetto avvolto in una camicia a quadri.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Science can be just what is, not what it could be.

Capitolo 19

Louis sospirò, facendo aderire la schiena nuda con l’anta fredda del letto.

Riprese a giocare con quei boccoli profumati, mentre di tanto in tanto lasciava qualche carezza sulle gote ancora arrossate della mora.

Osservò il cielo scuro oltre il vetro della finestra e qualche raggio di sole che cominciava a nascere oltre le colline.

Col sorriso sulle labbra ricordò la giornata che stava per concludersi.

Dopo la sua famiglia, aveva accompagnato alla porta i suoi due amici che continuavano a prenderlo in giro.

Aveva passato un ora o poco più seduto sul divano a pensare.

Un’ ora in cui si era guardato in torno. I cuscini sparsi sul pavimento con cui le gemelle avevano lottato per scegliere chi si sarebbe messa d’avanti con la mamma in macchina ed il porta cenere sporcato da Zayn e sua sorella Fizzy che giaceva  sul tavolo, colmo di cenere e mozziconi.

Un sorriso gli aveva increspato le labbra mentre ripensava alla sua vita caotica quando ancora viveva a Doncaster con la sua famiglia.

Non che la sua vita attuale non gli piacesse, soltanto gli mancavano alcune cose.

I litigi di Daisy e Phoebe, i pranzi del venerdì sera della madre e la sua torta di zucca,Lottie che suonava il pianoforte prima di andare a dormire o semplicemente suo padre che raccontava della sua giornata e si lamentava che nessuno lo ascoltasse davvero.

Aveva anche pensato alla veloce chiacchierata che aveva avuto con sua sorella ed era arrivato alla conclusione che Lottie aveva ragione.

Cavolo si!

Becky gli piaceva, gli piaceva da matti.

Ma non gli piaceva come le canzoni dei coldplay mentre  si radeva o come il venticello estivo  che lo rinfrescava quando si stendeva sull’erba del giardino a leggere Harry Potter.

Non gli piaceva come il gusto amaro della birra del sabato sera, né come il profumo del terreno bagnato.

Becky gli piaceva in un modo completamente diverso.

Un rumore terribilmente acuto e fastidioso gli aveva  invaso le orecchie ed era  corso in cucina spegnendo il gas mentre la teiera continuava a fischiare.

Aveva ricordato che  Becky  lo aveva avvertito di aver messo a bollire l’acqua prima di andare a fare la doccia e lui aveva annuito sovrappensiero.

Il ragazzo aveva versato l’acqua bollente in due tazze aggiungendo lo zucchero e le bustine di the per poi salire le scale fino alla porta chiusa del bagno..

-Il the è pronto, glie lo porto in camera mia..l’aspetto li- aveva detto,cercando di non rovesciare tutto sul pavimento.

Dopo qualche minuto di silenzio la serratura del bagno era scattata e i passi leggeri della ragazza si erano sparsi per il corridoio.

Gli piaceva in un modo che lo portava a conoscere a memoria i suoi movimenti aggraziati.

Becky era apparsa sulla porta della camera, gli indumenti  troppo grandi e maschili ripescati dal suo armadio a fasciarle il corpo minuto.

Gli piaceva in un modo da farlo sentire  appagato quando indossava le sue maglie enormi.

-Il the è li. Ho messo quattro cucchiaini anche per lei, spero di non aver esagerato- aveva sorriso Louis indicando la tazza rossa sul comodino.

Becky aveva ridacchiato, prendendola  tra le mani sottili.

Gli piaceva in un modo che lo  faceva sentire a proprio agio con una semplice risata pacata e timida.

-Io volevo..uhm..parlarle. Si accomodi- aveva cominciato il professore, lanciando sul pavimento  qualche camicia e qualche cuscino che giaceva sul letto.

La ragazza lo aveva osservato con un espressione mista al perplesso,stupito e timoroso, avvicinandosi tuttavia al bordo del letto.

Si era seduta con calma, e Louis era stato inebriato dal profumo del suo bagnoschiuma che sulla pelle della ragazza risultava di gran lunga migliore.

Gli piaceva  in un modo che lo  faceva sentire a casa quando si muoveva e lasciava una scia del suo profumo nell’aria.

 

-Mi dica..- aveva tentennato Becky, bevendo a piccoli sorsi la bevanda ormai tiepida.

-Ho parlato con mia sorella prima e beh, diciamo che mi ha aiutato a schiarire le idee- aveva spiegato  il ragazzo.

Becky aveva aggrottato  le sopracciglia,in una chiara espressione di perplessità.

-Ricorderà sicuramente quella sera del motel. Forse non è stata una serata da dimenticare- aveva sussurrato Louis ripensando alla sensazione e al sapore che le labbra della ragazza gli avevano lasciato.

-Non capisco..- aveva balbettato Becky, il cuore che minacciava di salirle fino alla gola per il battito accelerato.

Così Louis aveva preso la tazza dalle mani della ragazza, posandola sul pavimento assieme alla sua.

-Sto dicendo che è impossibile dimenticarsi di questo- aveva sussurrato, avvicinandosi velocemente alla ragazza e baciandola con trasporto.

Un bacio bramato ma non violento come il primo, delicato ma non troppo.

Gli piaceva in un modo da permettergli di non pensare alle conseguenze delle sue azioni.

La ragazza aveva intrecciato le dita affusolate con i suoi  capelli corvini, mentre lui le stringeva possessivamente i fianchi.

Quel lungo bacio al sapore del the  aveva lasciato entrambi senza fiato.

Louis aveva sospitato, facendo scorrere liberamente le mani sul corpo caldo della ragazza.

Le carezze che le aveva lasciato erano delicate ma appaganti per entrambi,felici  finalmente di non essere costretti a doverle solo immaginare.

Louis aveva poi trascinato la ragazza sulle sue gambe,mentre le loro lingue si incontravano di nuovo.

Becky  aveva fatto scorrere lentamente i palmi lungo i muscoli del collo del professore, che sospirava.

La ragazza aveva sorriso, notando forse  gli occhi languidi e la mascella contratta del ragazzo.

Il moro l’aveva così spinta delicatamente sul materasso,sovrastandola con il suo corpo e reggendosi con le mani sul materasso per non schiacciare quelle ossa piccole e apparentemente fragili.

Aveva abbandonato la sua bocca, concentrandosi per qualche minuto sul collo lungo, la mascella delicata, le orecchie piccole, le spalle minute e tutto ciò che intralciava il percorso umido lasciato dalle sue labbra.

-Se non mi ferma ora non potrò fermarmi più- aveva poi sussurrato Louis, rendendosi conto che stava per imboccare una strada di non ritorno.

La ragazza aveva così bloccato le mani del professore, intento a sfilargli la maglietta.

-Io..vorrei,davvero- aveva sussurrato Becky con lo sguardo mortificato –Ma cosa si penserà a scuola?!- aveva domandato retoricamente, mentre cercava di calmare il respiro accelerato.

-Se nessuno verrà a saperlo, nessuno potrà pensare nulla- aveva spiegato il professore, facendo scorrere delle carezze lungo le braccia della ragazza.

Becky aveva sospirato, scuotendo la testa –Non vale la pena rischiare- aveva borbottato, stringendo le braccia al petto come per consolarsi da sola.

Louis aveva riso amaramente, mentre aggrottava le sopracciglia –Potrei ritrovarmi senza lavoro e senza casa da un giorno all’altro, se davvero credevo che non ne valesse la pena non avrei mai iniziato stasera- aveva sussurrato prima arrabbiato, poi dolcemente –Io non le prometto nulla, non le prometto che nessuno verrà a saperlo. Non le prometto che andrà tutto bene. Ma posso assicurarle che ne vale la pena, perché l’altra sera mi sbagliavo..forse non è solo attrazione fisica,forse è qualcosa di più- aveva confessato, lo sguardo sincero e speranzoso.

 Becky lo aveva osservato per parecchi minuti con un sorriso dolce sulle labbra tumide, prima di riavvicinarsi a lui e ritornare a baciarlo.

Il ragazzo l’aveva liberata finalmente dai suoi indumenti inadatti al suo corpo femminile  mentre l’ accarezzava e baciava dolcemente.

-Mi ripeto,se non mi ferma ora non potrò fermarmi più- aveva sussurrato ancora una volta, mentre anche lui si liberava degli indumenti che erano solo d’intralcio.

-Allora non si fermi- aveva detto la ragazza sorridendogli timidamente.

Louis l’aveva ascoltata.

L’aveva baciata.

L’aveva fatta stare bene.

Entrambi erano stati bene, quando erano finalmente diventati una cosa sola.

Ed entrambi  non aveva mai pensato che ne valesse davvero la pena come quella sera.

Gli piaceva in un modo che qualunque cosa fosse successa, mai si sarebbe pentito della scelta che aveva  fatto.

 

Buon giorno bellezze :3

Vi chiedo soltanto di non odiarmi.

Primo perché sono un po’ in ritardo e secondo perché il

capitolo è illeggibile.

Il fatto è che io sono un disastro con i capitoli di questo genere,

e per quanto sia terribilmente romantica non sono

riuscita a tirare fuori nulla di decente.

Spero di non avervi deluso eccessivamente.

Se vi va ditemi cosa ne pensate, se non vi

va vi ringrazio lo stesso per averlo letto,ci voleva fegato D:

Much Love,

Anto.


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