Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: LauraJoe    24/11/2007    11 recensioni
Ormai era fatta. La affrontavo ad armi pari.Una risatina condiscendente, poi più nulla. Mi sorrise diabolica, mostrandomi i denti. "Non mi fai più paura, Helena. Stavolta siamo pari" "Non mi importa!" ruggì lei "riuscirò a ditruggerti...come tu hai distrutto la vita a me" si preparò all'attacco. La guardai negli occhi, scuri come la notte, che brillavano di vendetta, e mi preparai ad affrontarla.
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter 2.

 

Piove.

Come ogni giorno, a Forks.

Seduta davanti alla finestra di casa Cullen, osservo pensierosa la pioggia che scende giù dal cielo, infrangendosi contro la finestra, e intanto cerco di raccogliere le idee.

Christine è morta.

Dio, ancora non riesco a crederci.

Mi sembra così assurdo.

Inconsciamente viviamo tutti con la segreta consapevolezza che da un minuto all’altro possa succedere qualcosa che spazzi via la nostra vita e tutto quel mondo che ci eravamo costruiti.

Eppure quando succede sul serio…bè, non riusciamo a crederci.

E cominciamo con le solite cose del tipo “non doveva succedere”, “perché proprio a me”, “non è giusto”.

Già.

Ma cos’è giusto?

Eppure me lo chiedo anch’io.

Insomma, cos’aveva fatto di male Chris per meritarselo?

Non uno schifoso criminale, che ha ucciso decine di persone, seminato violenza a destra e a manca, Christine!

Diamine, era una delle persone più dolci di questo pianeta!

Ancora mi ricordo di tutte le sere passate insieme a ridere e a scherzare, quando ancora non ce ne fregava nulla del mondo.

Serate intere passate a leggere diari di nascosto e a occultare bustone intere di patatine e tavolette di cioccolato.

Dio, sembra passato un secolo.

Le mitiche sei.

Un tempo ci chiamavamo così.

Isabella Swan, Christine Marshall, Amanda Madison, Tracey Miller, Kerry Brown e Helena Billings.

Le uniche amiche che avevo.

Che corrispondevano alle uniche persone che conoscevo in una città come Phoenix.

Mi scappa una lacrima, al pensiero di quello che ero.

E poi…da quando Amanda si era trasferita a New York, non era stato più lo stesso.

Io sono a venuta a Forks.

E ora Christine è morta.

Sono rimaste in tre, a Phoenix.

Sento dei passi felpati dietro di me, e poi, due braccia fredde e forti mi abbracciano da dietro.

“A cosa pensi?”sussurra Edward posando la testa nell’incavo della mia spalla.

Mi lascio andare a un sospiro, continuando a guardare la pioggia.

“A Chris”

Lui mi stringe ancora di più.

“Mi dispiace”mormora solamente.

Dopo un po’ mi costringo a guardarlo.

“Edward…tu pensi che…dal modo in cui è morta…insomma potrebbe essere stato un…”

Ho paura a pronunciare quella parola.

Ho una tremenda paura di avere ragione.

Lui sembra teso.

“Non lo so…ma sembra che…bè, potrebbe”

“Potrebbe forse o potrebbe sicuro? Edward, parla chiaro, per favore. Ho bisogno di risposte!”

“Senti, l’ho pensato, ok?” sbotta un po’ spazientito “ma non posso dirlo con certezza!”

“Già, lo so.”sospiro di nuovo.

“Comunque mi dispiace davvero tanto, Bella!” mormora poi, sfiorandomi la guancia con le dita fredde.

Gli sorrido triste.

Si sporge in avanti per darmi un leggero bacio.

Mi stringe a sé, cullandomi.

“E per qualsiasi cosa io ci sono,ok?”

Mi guarda negli occhi, sorridendo appena. Dio, com’è bello!

Annuisco, sorridendogli anch’io.

“è meglio che vada a controllare Alice”dice dopo un po’ “si è messa in testa che deve prepararti la cena e non sono proprio sicuro che sappia come si cucina il cibo umano”

Mi scappa un sorrisetto.

“Sempre a proteggermi tu” sussurro languida “Mio eroe!”

“Vi salverò sempre da tutto, mia donzella!” esclama lui, per poi darmi una altro bacio veloce e allontanarsi in direzione della cucina.

Sono ancora più confusa di prima.

Guardo la finestra, assorta.

Ho bisogno di risposte.

 

“Entra, Bella!”

La voce mi blocca nell’esatto istante in sui stavo per bussare.

Che noia, questi vampiri!

Entro e richiudo la porta.

Lo vedo seduto alla scrivania del suo studio, apparentemente immerso nella lettura di un libro di medicina, ma appena mi vede lo posa e sia alza per venire da me.

“Dimmi tutto. C’è qualcosa che non va?” mi chiede Carlisle scrutandomi.

“Bè…te ne avrà parlato Edward, suppongo”

Non mi va di raccontare di nuovo tutta la storia.

“Si, me ne ha parlato” annuisce lui “mi dispiace”

“Già,anche a me…però…Carlisle, sinceramente: tu pensi che possa essere stato un…”

Annuisce di nuovo.

Mi sento sprofondare dall’angoscia.

“Certo è difficile dirlo senza prove, ma dalla descrizione sembrerebbe di si”

“Lo sapevo”

Sento di nuovo le lacrime che mi bruciano gli occhi.

“Però senza vedere non posso dirti di più. Mi dispiace, Bella!”

Mi appoggia una mano sulla spalla, e una lacrima sfugge al controllo.

Accidenti.

Me la sfrego con il dito cercando di darmi un contegno, e all’improvviso mi viene un’idea.

“Carlisle…”dico illuminandomi tutta “Non è che potresti…venire con me a Phoenix? Non so, magari se riuscissimo a…vederla…potresti darmi delle risposte più sicure. Di sicuro non è la prima che vedi! O no?”

“Bè…in effetti no…”sembra pensarci su.

“Christine era una delle mie migliori amiche!”continuo “Ho bisogno di sapere chi e perché l’ha uccisa! E non mi darò pace fino a quando non l’avrò scoperto.”

Carlisle mi stringe la spalla più forte.

Poi annuisce.

“D’accordo. Verrò con te a Phoenix”

Un sorriso mi illumina il volto.

“Grazie” gli dico,sorridendogli riconoscente.

“Non preoccuparti”mi rassicura lui.

“Bella? Sei qui?”

Edward entra nello studio, guardandoci.

“Non ti trovavo più…volevo dirti che Alice ha bruciato la cena, ti porto fuori a mangiare”

Rido, felice.

“Ok”

“Verrà anche lui,vero?”mi chiede Carlisle.

“Certo! E…dici che riuscirò a convincere anche Alice?”

“A far cosa?”chiede Edward.

Ops. Devo aver dimenticato di dirglielo.

“Nulla di preoccupante…ma domani partiamo per Phoenix”

“Partiamo?”

Uffff…..ma perché non capisce???

“Vuoi lasciarmi andare da sola?”sbotto incredula.

“No,ma…pensavo che lui bastasse…”dice accennando verso Carlisle.

“Poche storie! Verrete voi due più Alice, sempre sperando che…”

“Non devi preoccuparti, Bella!” cinguetta Alice entrando nella stanza “Io vengo volentieri e soprattutto non dobbiamo preoccuparci del tempo. Pioverà per tutto il mese, a Phoenix”

Ecco. Prima che mi fossi abituata, ne sarebbe passato di tempo!

 

New York

 

Eccola.

L’aveva vista.

Sorrise, pensando a quello che l’aspettava.

Non vedeva l’ora di vederla urlare, leggere il terrore nei suoi occhi, e poi vederla fredda, morta per terra davanti ai suoi occhi.

L’istinto di predatrice aveva comportato anche questo.

Adorava terrorizzare le sue prede, era un piacere al quale non sapeva resistere.

E dire che un tempo era stata sua amica.

Ma ora non le importava più.

Ne aveva già uccisa una, e presto l’avrebbe fatto con tutte le altre.

Prima di arrivare a lei.

La causa di tutto.

Bella.

Era tutta colpa sua se era diventata un mostro.

Gliel’avrebbe fatta pagare, ma prima voleva divertirsi un po’ con le altre.

Sorrise,affamata,sbucando fuori dall’albero dietro il quale si era nascosta, avanzando nella notte, puntando la sua preda per quella sera.

“Amanda!”sibilò “Quanto tempo!”

La ragazza alzò gli occhi spaventata.

La guardò per una frazione di secondo, poi alzò un sopracciglio, incredula.

“Helena? Che fai qui, a quest’ora?”

Helena ridusse gli occhi a due fessure.

Non era cambiata per niente, quella stupida troia!

Sempre la solita. Capelli biondi ossigenati, fisico perfetto, conto in banca stratosferico…

Una diva di Hollywood.

L’aveva sempre odiata. E invidiata.

Lei, la bellissima Amanda, che riusciva a essere sempre perfetta in qualsiasi situazione, a essere sempre apprezzata da tutti.

Mentre lei, era ben diversa: capelli nerissimi, trucco dark, jeans strappati, Converse nere….una schifosa Gothic!

Un tempo Amanda l’aveva definita così.

“Allora?” le chiese Amanda “Certo che non cambi mai, eh, Lennie?”continuò scrutandola.

“Sempre con quelle Converse…diamine, non ti rendi conto che sono orribili?”le disse languida portando l’attenzione alle sue decolleté Prada nuove di zecca.

Helena non riuscì a resistere ancora.

Si buttò su di lei, mordendole il collo.

“Hei, ma che fai! Helena!!!”

Iniziò a succhiarle il sangue con tutta la voracità che le riusciva.

Muori, stupida schifosa puttana!

In meno di un minuto, Amanda era già morta.

Helena si alzò, sorridente, leccandosi le labbra dal sangue.

La guardò, immobile e cadaverica, alla misera luce dei lampioni e sorrise.

Poi si voltò e a velocità strabiliante si dileguò nella notte, come una predatrice appagata dallo spuntino.

Nella sua testa continuava a ronzarle una sola parola:

Vendetta.

 

Grazie mille per avermi risposto e per le recensioni. Sono davvero contenta che vi sia piaciuta. In particolare mille grazie a:

ROo Cullen

Elychan

Lulu

Yuna Shinoda

flydreamer

Tigre94

Mi auguro davvero che vi piaccia anche questo capitolo, e spero di trovare nuove recensioni.

Un bacio a tutti!!

LauraJ

 

  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: LauraJoe