« Just promise that you won’t forget we had it all
Cause you were mine, for the summer
Now we know it’s nearly over
Feels like snow in September
But I always will remember
You were my summer love
You always will be my summer love. »
One
Si alzò svogliatamente come ormai era solita fare tutte le mattine. Metà quadrimestre. Mancava solo metà quadrimestre e poi la sua tortura sarebbe finita. Mise il caffè a fare e spostò il suo corpo davanti allo specchio.
I suoi capelli leggermente mossi facevano di contorno al suo viso roseo. La sua lunga chioma bruna raramente era mossa; al novantanove percento la spazzola avrebbe disteso i suoi capelli a tal punto da farli diventare spaghetti. Li preferiva di gran lunga mossi.
Continuò a osservare attentamente la figura riflessa nello specchio. I suoi occhi erano color caramello, lei adorava definirli così. In realtà alcuni giorni tendevano a scurirsi, mentre altri a schiarirsi. Per questo odiava i suoi occhi. Erano il suo punto debole, la tradivano. Quando piangeva, o a contatto con l’acqua, questi tendevano a schiarirsi; tingendosi di un verdognolo, ai suoi occhi orribile.
Il rumore del caffè che fuoriusciva la distolse dai suoi pensieri, e ancora intontita si diresse verso la calda moca. Non era come i soliti inglesi, che di mattina mangiavano di tutto e di più, lei si accontentava di uno sbrigativo e caldo caffè. Il suo stomaco era debole, non avrebbe di certo retto pancetta e roba varia di prima mattina.
Finito il suo caffè, si vestì semplicemente e di nuovo si recò davanti allo specchio. Il suo corpo era così esile, lei era esile sia fuori che dentro, ma non lo dava a vedere agli altri. Era tardi, sarebbe dovuta uscire di casa ora, in quel preciso istante, se no sarebbe arrivata tardi a scuola. Prese la cartella e se la poggiò su di una spalla.
-Io vado.- gridò ai genitori, che ancora dormivano.
Appena uscì di casa fu avvolta dalla gelida aria mattutina tipica di Londra. Amava Londra. Lei e Londra erano gemelle.
Senza neanche accorgersene si ritrovò davanti alla sua scuola.
“Soli altri tre anni e poi sarai libera” pensò rassicurandosi.
Si alzò sulle punte, in cerca di trovare Sam e le altre. Ma due calde mani le avvolsero gli occhi. Era decisamente lei, la sua migliore amica.
-Sam finiscila di fare la stupida so che sei tu.- Si girò travolgendo in un caloroso abbraccio l’amica dai lunghi capelli rossi. Sam era bellissima. I capelli rossicci le solcavano la schiena fino ad arrivare al fondoschiena, formando tanti boccoli e incorniciando perfettamente il suo viso. Le sue guance erano cosparse da adorabili lentiggini, che la rendevano ancora più perfetta. Lasciando perdere i suoi occhi color ghiaccio, identici a quelli di suo fratello.
-Baby mi sei mancata.- le sussurrò Sam, ricambiando affettuosamente l’abbraccio.
-Anche tu. Hai visto le altre?-.
-Non stai parlando con Kate, io sono Sam e sono appena arrivata.- risero entrambe ripensando all’amica “perfettina” che arriva a scuola costantemente in anticipo.
-Probabilmente sarà già in classe a ripetere. Mentre Jan e Liz saranno da qualche parte qua in mezzo.- continuò la rossa.
-Presenti.- annunciarono le due amiche sentendosi chiamare in appello.
-Parli del diavolo e spuntano le corna.- costatò la rossa, facendo scoppiare in una clamorosa risata le amiche.
-Sam finiscila.-
-Qualcuno sa dov’è Kate?- s’intromise la bruna, interrompendo la divertente conversazione.
-Io sì. Mi ha mandato un messaggio, oggi non si sentiva molto bene, quindi non viene.- rispose Liz.
Liz era il contrario di Jane. Liz era bionda e riccia, Jane bruna e riccia, e gli occhi di quest’ultima erano scuri. Mentre quelli della bionda erano di un celeste limpido, sembravano essere parte del mare. Inutile dire che erano bellissime entrambe. E poi vi era Kate, i suoi capelli erano castano chiaro, tendenti al biondo, e lisci; i suoi occhi erano anch'essi scuri, così scuri da poter essere paragonati al petrolio.
Due enormi mani avvolsero l’esile corpo della rossa.
-Amore mi sei mancata.- sussurrò il bel bruno alla sua ragazza.
-Ciao ragazze.- poi si rivolse alle tre amiche della ragazza, tutte tre bellissime.
-Ciao Matthew.- risposero in coro le tre ragazze.
-Bambole io vado, il mio ragazzo mi reclama.- Sam salutò le amiche.
-Ah, bambola numero uno- si rivolse alla sua migliore amica, Joey. Che si girò verso la rossa con aria interrogativa.
-Ci vediamo dentro, tanto sono sicura che sarai tu a cercarmi-. La bruna era sempre più confusa, e rimase lì impalata a guardare la sua migliore amica allontanarsi con il suo ragazzo.