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Autore: ary_gg    05/05/2013    3 recensioni
Allison è la figlia dei protagonisti di Through. Ovviamente le due storie sono separate e possono essere lette indipendentemente. Allison vedrà molti rapporti cambiare nel nuovo arco della sua vita, farà molte esperienze che prima non aveva mai pensato di fare e probabilmente le apriranno gli occhi. Con lei Rebekah la sua migliore amica da sempre. Lucas che lei definisce migliore amico e una nuova conoscenza Daniel. Probabilmente i triangoli sono spesso utilizzati, ma d'altronde sono anche i più interessanti. Spero che ci darete un'occhiata. Ari.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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CAPITOLO VENTESIMO

Daniel quella sera tornò nuovamente a casa di Sasha, era tardi ed era la terza volta che si recava lì senza successo. Scese dalla macchina e provò nuovamente a suonare. Ancora una volta non ebbe risposta. Il ragazzo stava recandosi di nuovo verso la sua macchina, ma poi il cervello cominciò a lavorare lucidamente. Era strano che non fosse in casa. Era tardi e non era il tipo che usciva a quell’ora. Il ragazzo ritornò sui suoi passi e bussò vigorosamente.
“So che sei lì, apri”
Il ragazzo sapeva di avere ragione ed era così. Sasha era dentro sin dalla prima volta in cui il ragazzo si era recato a casa sua, ma non gli aveva aperto. Sapeva perfettamente di aver esagerato con Allison lo stesso giorno in cui aveva detto quelle cose, ma poiché nessuno si era fatto vedere o sentire, aveva pensato di averla passata liscia. Poi però il ragazzo si presentò improvvisamente e lei aveva capito, così aveva deciso di non aprirgli nella speranza che le cose si sistemassero da sole.
“Sasha! Non farmi svegliare tutto il vicinato!”
La ragazza sospirò ed esasperata dai colpi alla porta decise di andare ad aprire. Da quelle parti di Brooklyn era meglio non far arrabbiare nessuno.
“Sei impazzito?”
Disse lei aprendo vigorosamente la porta e guardandolo arrabbiata.
“Io?”
Disse lui a denti stretti, poi la prese per un braccio facendola entrare e seguendola all’interno, chiuse la porta rumorosamente.
“Cosa esattamente credevi di fare dicendo ad Allison che eravamo stati insieme?”
“Non so di cosa parli”
Sasha decise di mentire. Infondo non aveva detto nulla di così esplicito.
“Non mentirmi proprio mentre sono di fronte a te! Mi hai preso per un’idiota per caso?”
“Senti io non so cosa diavolo sia preso alla tua ragazzina, magari è solo un capriccio, magari dovresti semplicemente chiederti se non è una principessina viziata che vive sulla Park Avenue. Ora se non ti dispiace, è molto tardi e..”
“Fai sul serio? Credi davvero che continuerò a lasciarmi influenzare così? Sono stato comprensivo, più di quanto avrei dovuto e ho cercato, davvero, ho cercato duramente di non prendermela, di non pensare che in fin dei conti tutti avessero ragione su di te. Ma adesso, adesso mi rendo conto che era solo un modo per avere rispetto per lui e onestamente non se lo merita, nessuno di voi due se lo merita. Io ho chiuso, ho davvero chiuso.”
La ragazza lo guardò nel panico cercando di ridimensionare le sue parole.
“Cosa? Daniel è lei che ti sta completamente portando fuori strada!”
“No, lei mi ci ha riportato, è questo che tu non capisci! Non sei tu quella persona, non per me. Quindi se non riesci ad accettare questo, e so che non lo farai mai, è davvero ora che tu esca dalla mia vita. Per sempre”
“Daniel!”
Il ragazzo la ignorò e uscì fuori non potendo più sostenere la situazione.

Il mattino seguente Rebekah portò fuori Allison a fare colazione. Inutile dire che nemmeno la sua colazione preferita era riuscita a smuoverla dai suoi pensieri ed era completamente intatta di fronte a sé.
“Non hai toccato nemmeno il caffè. Tu sei dipendente dal caffè”
Allison sospirò appoggiando la schiena alla morbida sedia di pelle sulla quale era seduta e si voltò verso la grande vetrata che dava sulla strada.
“Al momento non riuscirei ad ingerire nulla”
Rebekah la studiò attentamente mangiando un generoso pezzo di waffel cosparso di cioccolata. Una volta buttato giù il boccone parlò richiamando Allison.
“Tesoro, gli hai almeno parlato?”
Disse affranta vedendola triste e assente.
“Si. Ho provato a chiamarlo, ma non ha risposto, poi mi ha mandato un messaggio dicendomi che avremmo parlato, ma che adesso voleva semplicemente calmarsi ed evitare di fare un discorso sulla base della rabbia”
“Bè non è proprio un male che ti abbia detto così no?”
“Si. E’ terribile, perché più ci rifletterà più capirà che sono solo stata una ragazzina stupida che non ha avuto fiducia nel proprio ragazzo”
Rebekah le prese la mano sul tavolo.
“Oh andiamo, vedrai che andrà tutto bene. Sono sicura invece che si calmerà e risolverete tutto”
“Questo silenzio mi sta torturando”
“Non per fare l’amica acida, ma anche tu lo hai ignorato per due giorni interi, anche me, ma dettagli, quindi puoi immaginare come si sarà sentito ora”
Allison le lanciò uno sguardo scocciato.
“Oh bè, grazie”
“Andiamo, ti sto prendendo in giro..credo”
Allison scosse la testa e assaggiò un po’ del caffè che era ancora interamente nella tazza.
“Ad ogni modo domani è domenica e non ho nessuna intenzione di rischiare lunedì di stare in questa situazione a lezione o in ospedale, quindi domani andrò da lui se ancora non si farà sentire”
“Bene, prendere le situazioni di petto, mi piace”
“Oh finalmente ho la tua approvazione”
Disse sarcastica Allison, intanto anche Cassie entrò nel locale.
“Scusate, ho dovuto fare colazione con mia madre, oggi aveva voglia di una chiacchierata madre-figlia. Che gli sarà preso non lo so”
Disse sospirando e sedendosi insieme alle altre. Allison e Rebekah la guardarono e sorrisero.
“Allora, che mi sono persa?”
Rebekah guardò Allison.
“Un piccolo guaio”
Cassie alzò un sopracciglio interdetta.
“Ali ma quel povero waffel?”
Allison prese il piattino e lo mise davanti alla ragazza.
“Non avevi già fatto colazione?”
Disse poi. Cassie alzò le spalle.
“Ho fatto una corsa, mi è tornata la fame..allora ditemi”
Rebekah si alzò.
“Io devo andare, Steve mi sta aspettando, ti racconterà Ali, ha litigato con Daniel, ti prego, non farla deprimere ok? Te l’affido”
“Non ho bisogno di una balia, grazie”
Si oppose risentita Allison.
“Sorridi un po’!”
Rebekah le diede un bacio sulla guancia e uscì dal locale.

“Sono a casa”
Allison entrò e si sedette comoda sul divano.
“Serata in casa?”
Dave spuntò dalla cucina e si sedette malamente vicino alla ragazza, tant’è che si udì un tonfo.
“Dave!”
Lo rimproverò Allison guardandolo male.
“Non sei proprio una piuma con tutta quella massa muscolare, vuoi distruggere il divano?”
Disse sarcastica.
“Ma come siamo simpatiche”
“Tu che ci fai a casa? E’ sabato sera anche per te”
“Io sono stato fuori per anni, non sono ancora rientrato nel giro”
Allison sorrise.
“Oh quindi puoi farmi compagnia mentre mi deprimo davanti ad un film?”
“Ti prego. Vediamo una commedia”
“Assolutamente no”
Il ragazzo sbuffò.
“Ok solo perché sei triste e depressa a causa della lite con il tuo fidanzato”
Allison sgranò gli occhi.
“Ma perché siete sempre tutti al corrente degli affari miei?”
“Perché funziona così qui”
La prese in giro il ragazzo. Allison lo guardò e si rese conto di non avergli ancora detto nulla di Daniel e delle recenti scoperte che aveva fatto.
“Non hai contattato nessuno dei tuoi vecchi amici quindi?”
Dave corrucciò la fronte e la guardò perplesso.
“No. Ho perso i contatti con loro dopo essere partito..perchè tutto questo interesse?”
Allison restò spiazzata. Non sapeva se il caso dirglielo o meno. Bè probabilmente avrebbe dovuto aspettare di vedere come andava con Daniel, magari il ragazzo l’avrebbe lasciata, perché far affiorare ricordi dolorosi? Ok la verità è che non se la sentiva e non era dell’umore per fare un discorso del genere con lui.
“Così, infondo funziona così qui no?”
Rispose lei sarcastica.
“Ci sono delle pizze nel congelatore ti va?”
La ragazza si alzò prendendo la roba che aveva lasciato all’entrata.
“Va bene, scelgo il film”
“Non ti azzardare! Lascio queste cose di sopra e appena scendo prepariamo la cena e lo scegliamo insieme”
“Oh andiamo non mi va di deprimermi!”
Gli urlò lui mentre la ragazza saliva le scale facendo finta di non ascoltarlo.

Il giorno successivo Allison controllò per l’ennesima volta i messaggi in segreteria senza nessuna novità.
Compose il numero di Daniel, ma partì la segreteria.
“Ciao. Non so se ascolterai questo messaggio, ma..”
La ragazza sospirò.
“Ho bisogno di parlare con te. Mi manchi e lo so che sono stata stupida e..Dio solo sa cosa..ma..”
La segreteria suonò nuovamente segnalando la fine dello spazio disponibile. Allison sbuffò riagganciando. Si alzò e si mise davanti all’armadio cercando qualcosa da indossare, non avrebbe passato un minuto di più in quella situazione. Dopo essersi preparata scese di sotto e prese il cappotto.
“Io esco!”
Disse affacciandosi alla cucina.
“Niente colazione?”
Disse sua madre versando del caffè in una tazza.
“No grazie. Vado a prendermi ciò che voglio”
Serena corrucciò la fronte ed Allison sospirò.
“Sto solo seguendo un consiglio”
Disse la ragazza dando un bacio sulla guancia al padre seduto a leggere il giornale che la stava ignorando di proposito.
“Prego”
Disse poi lui senza staccare gli occhi dal giornale. Allison sorrise e uscì di casa, prese l’auto e si recò a casa di Daniel. Guardò l’ora non era poi così presto e comunque non era il tipo che dormiva fino a tardi. Sperava solo che non fosse in ospedale. Non aveva pensato molto a cosa gli avrebbe detto, aveva pensato che prepararsi un discorso non sarebbe servito a niente e soprattutto sarebbe sembrato molto finto. Quello che voleva e che doveva dire infondo lo sapeva, sapeva quello che aveva dentro e il motivo per cui era successo tutto quel caos. Doveva solo farglielo sapere. Prese un grande respiro e suonò in attesa che gli aprisse.
Intanto all’interno della casa Daniel era seduto sullo sgabello dell’isola in cucina. Aveva una tuta e una maglia a maniche corte, una tazza di caffè di fronte e il telefono fra le mani. Vide che c’era un messaggio in segreteria da parte di Allison e lo ascoltò, dopodiché  sospirò affranto, scorse la rubrica e cercò il numero della ragazza intenzionato a chiamarla. Inutile dire che mancasse anche a lui e nonostante tutto non poteva stargli così lontano. Nel momento in cui stava per chiamarla sentì suonare alla porta. Lasciò il telefono e andò davanti alla porta, guardò chi fosse prima di aprire. Appena vide Allison attese qualche secondo e poi aprì.
“Ciao”
Disse la ragazza non appena lui gli si presentò davanti.
“Ciao”
“Posso entrare?”
Chiese lei sperando che lui fosse più disponibile nei suoi confronti rispetto all’ultima volta che l’aveva visto.
“Si certo”
Il ragazzo si fece da parte liberando l’entrata. La ragazza entrò in casa e Daniel chiuse la porta. Daniel stava per dirle che stava per chiamarla per parlarle, ma nel momento in cui lui accennò ad aprire bocca, la ragazza lo fermò.
“Posso..posso prima dirti una cosa? Prima che tu dica qualsiasi cosa”
“Se proprio ci tieni”
Disse sarcastico lui.
“Innanzitutto mi dispiace. Sono stata stupida e insicura, avrei dovuto parlare con te e non lasciarmi condizionare, hai ragione non dovevo essere così diffidente, non dovrebbe funzionare così in una relazione, ma la verità è un’altra. La verità è che ero spaventata da morire, ho incasinato tutto solo perché ho capito che le cose erano diventate davvero serie e avevo realizzato che..che ti amo, e a quanto pare non appena le cose diventano ingestibili scappo, perché è una cosa che non posso controllare. E sai una cosa? Io non la voglio controllare, mi va bene così, mi va bene tutto questo non capirci niente”
“Stai farneticando”
Disse il ragazzo fermando il fiume di parole della ragazza.
“Cosa?”
“Farnetichi quando sei nervosa, dovevi fermarti al..mi pare che tu abbia detto ti amo no?”
Allison abbassò gli occhi scuotendo la testa.
“Bè non volevo metterti a disagio così ho continuato a parlare. Infondo l’hai più o meno detto anche tu l’altra sera e..”
“Ali..”
Daniel si le si avvicinò sfiorandole il viso e le spostò i capelli, poi avvicinò il suo viso a quello di lei.
“Smettila di farneticare”
Gli sussurrò sulle labbra, poi colmò la distanza che era rimasta e la baciò. Erano giorni che erano separati e che si erano allontanati e non potevano più sopportarlo. La ragazza passò un braccio attorno alle spella del ragazzo per poi accarezzargli la nuca con la mano. Daniel le cinse la vita e l’avvicinò di più a sé, poi spostò le sue labbra sul collo della ragazza. Allison portò indietro la testa lasciandogli più spazio.
“Daniel..”
Allison cercò l’attenzione del ragazzo che si staccò lievemente per poterla guardare meglio.
“Mi dispiace, sul serio”
“Lo so. D’ora in poi nessuno si intrometterà più tra noi”
I due ripresero a baciarsi e a cercarsi ritrovando la loro intimità che questa volta era sancita da amore consapevole e profondo, amore che nessuno dei due aveva mai provato prima di allora.

   
 
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