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Autore: DeiDeiDei    05/05/2013    5 recensioni
Magic!AU [sterek feels][amicizia Lydia-Stiles]
Stiles Stilinski è una strega. bhè, non proprio una Strega, Lydia Martin discende dalle Streghe europee, lui ha qualche gene in più dei Druidi del nord, per essere precisi. Ci sono anche due Sciamani e un'altra Strega, ma la cosa davvero importante è che tutto rimanga indiscutibilmente SEGRETO. Certo, Derek Hale e la sua licantropia non aiutano per niente. Tantomeno quando Scott viene morso.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Lydia Martin, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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PRO QUID VALET




[glossario e note sul fondo]






מייַן קול איז שטיל, מיין גאַנג מיט דעם ווינט*. Stiles continuò a non pronunciare le parole, per quanto era sicuro sarebbero state nettamente più efficaci: non poteva permettersi che Scott lo sentisse, ma doveva pur fare qualcosa affinché Derek Hale non scoprisse che erano davanti a casa sua e, quindi, decidesse di mettere fine una volta per tutte alle loro scorribande nella sua proprietà privata. In modo, ne era sicuro, molto molto doloroso. Perciò si limitava a scongiurare il Vento di nasconderli al licantropo muovendo soltanto le labbra il minimo possibile.   מיין האַנט די ווינטל, איר קענען נישט זינען מיין בייַזייַן*. Senza emettere nessun vero suono, augurandosi solo che la Madre Terra fosse abbastanza magnanima da far riverberare la sua preghiera all’Aria e alle piante.

Quando poi l’Hale decise di uscire dalla casa (ed è meglio che non si parli di coincidenze, signori miei, con tutta la fatica che avevano fatto lui e Lydia a mettere in giro false voci sulla presenza di un Omega nei pressi del centro) il giovane si concesse comunque un bisbiglio di sicurezza.

-לופט, באַהאַלטן דיין קידס אַיגלי אויגן פון די חיה. פארפירט די סענסיז פון די פּרעדאַטאָר, כיידינג דיין קנעכט*.- Un unico respiro lungo e leggero nel quale si nascondeva un incantesimo di mimetismo. O almeno se lo augurava vivamente. Sembrò aver funzionato, comunque, perché il Lupo salì immediatamente in macchina, apparentemente senza accorgersi della loro presenza. E se uno stramaledetto Licantropo non si accorge di una Jeep e due ragazzini dietro i cespugli è tutto un dire.

-Hey, se ne è andato! Non ci ha visti, Stiles.-

-Sì, qualcuno deve aver ascoltato le mie preghiere.-

Soprattutto se quello che era appena passato loro ad un palmo dal naso era la stessa creatura della notte che dal morso di Scott non faceva altro che tenerli sotto controllo. Spiarli, aveva detto Lorhen, sottolineando che non era per niente normale che un uomo, per quanto la notte potesse trasformarsi in un mostro zannuto a quattro zampe, rimanesse nel giardino di casa Stilinski e fissasse un ragazzino mentre cerca informazioni su Google, oltre che pericoloso (-Se ti avesse visto mentre tracciavi rune? Mentre richiamavi fuoco o fulmini? Se avesse sentito l’odore della tua magia?-). Ovviamente lo stesso trattamento lo aveva ottenuto anche il suo migliore amico, quindi era abbastanza sicuro che non centrassero i suoi poteri, quanto più solamente la nuova natura del compagno.

-L’odore… c’è qualcosa di diverso.- Scott fece una smorfia, avvicinandosi alla tomba.

-Oh, meraviglioso, l’importante è che non cerchi di sbranarmi.- Sussurrò di rimando il druido, tra se e sé, preparando comunque il corpo ad uno scontro. Poteva anche permettersi di lasciar comparire qualche runa sull’avambraccio coperto dalla maglietta, tanto Scott non aveva mai sentito il vero odore di un incantatore. E la scia differente non l’avrebbe quindi allarmato. Non aveva per nulla voglia di ripetere la scena negli spogliatoi dopo l’allenamento di Lacrosse: essere inseguiti dal proprio migliore amico in stato di Licantropo rabbioso che non sa ancora controllarsi e per qualche assurdo motivo trova il tuo odore piuttosto appetitoso non era stata una delle migliori esperienze. Anche se non aveva dovuto usare contro di lui nessun elemento, svuotargli addosso un intero estintore era stato difficile. E dispendioso, maledizione, gli estintori costano un occhio della testa!

Quindi sì, rune pronte a richiamare un po’ di fulmini sul palmo della mano ed occhi attenti alle reazioni dell’altro.

Si misero a scavare, per quanto la sola idea di profanare la tomba di quella che sapeva essere una Figlia della Luna lo metteva a disagio. Avrebbe voluto dire a Scott di smetterla, che non ce ne era bisogno, che quella lì sotto era Laura Hale, come si erano accertati lui e Lydia dopo la visita dei due ragazzi all’obitorio, tagliata a metà secondo la tradizione. Voleva urlargli di allontanarsi dalla fossa di una sorella che era stata ovviamente sepolta con disperazione dal proprio fratello, che avrebbero soltanto colpito al cuore il Licantropo. Ma non poteva, perché se no gli avrebbe dovuto spiegare tutto ed avrebbe rovinato ogni cosa, e allo stesso tempo sentiva il bisogno di scavare, di andare avanti, per accertarsi che la propria teoria fosse vera.

Quando la terrà finì e i due adolescenti si ritrovarono davanti ad una cerata, Stiles deglutì sonoramente ed alzò gli occhi al cielo, stringendo le mani sul badile.

איך פרעגן מחילה פון די מוטער. איך אָנרירן די אָרן פון איינער פון די קינדער פון די לבנה. פירן מיין האַנט און פאַרגעבן מיר*. Gridò nella propria testa mentre Scott alzava il telo. Perdonami, perdonami, perdonami. Sotto c’era un lupo. Un vero lupo. Soltanto la metà superiore, ovviamente, visto che quella inferiore era in ospedale, sotto forma di due snelle gambe pallide piene di morsi. La sua prima considerazione fu che quella giovane doveva essere una Licantropa dalle capacità inimmaginabili, perché parte del suo corpo fosse ancora in forma animale dopo la morte.

La seconda fu che non era normale. E fu in quel momento che si accorsero dello Strozzalupo. Scott non ne sapeva nulla ovviamente e spiegare si prospettava più complicato del previsto, perciò si limitò a mostrarlo, svolgendo lentamente le radici della pianta attorno alla tomba. Una spirale.

Perdonami. Ricacciò indietro le lacrime con un groppo alla gola. Perdonami, ti prego, perdonami. Ripeté nella propria testa quando due occhi umani sostituirono quelli di lupo.

***

Oh, lo sapeva che non sarebbe mai dovuto entrare in quella maledetta macchina della polizia. Lo sapeva! Ma era stato più forte di lui.

-Fammi capire. Sei entrato nell’auto e gli hai parlato?- Domandò la rossa al telefono col tono di chi si sta impegnando con tutta se stessa per non soccombere all’emicrania. –Ti prego, dimmi che ho sentito male. Dimmi che non gli hai detto che “non hai paura di lui”. Che la Dea ci protegga, Genim, dalla tua stupidità. Cosa ti è saltato in mente?- Stiles mugugnò una risposta insicura e si affossò nella seggiola di camera sua. –Tuo padre è agitato, lo sai vero? L’altra sera ha chiesto ai miei se sapevano qualcosa. Non mi interrompere. I Licantropi sono tornati a BH e la gente muore e tu Sali sulla stessa macchina di uno di loro, al quale tra parentesi hai appena dissotterrato  la sorella pur sapendo che era una cosa inutile e il quale hai fatto arrestare, e gli dici che non hai paura di lui?-

Il ragazzo si grattò il collo con una mano, cercando di rimanere calmo almeno quel tanto per non andare, letteralmente, in escandescenza. La stoffa ne avrebbe risentito.

-Mi sono avvicinato molto, è vero, e i suoi occhi hanno cambiato colore per un attimo, ma sono abbastanza sicuro che non abbia capito cosa sono.- Quello se lo auguravano tutti e due dal profondo del cuore. Ma dopotutto la risposta non avrebbe di certo tardato ad arrivare: le tracce sul corpo erano quelle di un lupo e Derek Hale era evidentemente umano agli occhi dei poliziotti.

Stiles dava loro un massimo di ventiquattro ore, poi lo avrebbero rilasciato.

***

John Stilinski amava definirsi una persona seria e ragionevole, ma con i fatti delle ultime settimane la sua pressione era salita alle stelle e qualsiasi cosa gli sembrava sospetta.

Non Stiles, lui era sospetto. Su quello non c’erano dubbi. Non che suo figlio si fosse mai comportato in modo normale, ma con la storia del ritrovamento del cadavere tagliato a metà e quella dello scuolabus e del conducente massacrato da strani animali (sì, leoni di montagna, come no, non se la beveva neppure più lui quella balla) era se possibile esponenzialmente peggiorato. Le sue chiamate con la figlia dei Martin, tanto per dirne una erano un continuo bisbiglio agitato e sempre più spesso Stiles se ne usciva con scuse assurde riguardanti Scott o con commenti aspri sulla famiglia Argent o sugli Hale.

Perciò non si stupì più di tanto quando, salendo le scale, si rese conto che la luce del bagno aveva una luminescenza rossa del tutto innaturale. Sospirò, tirò fuori la pistola per sicurezza e si avvicinò alla porta. All’interno suo figlio era mezzo svestito, con addosso solo un paio di pantaloni da ginnastica, e sulla sua pelle pallida scorrevano piccoli torrenti di rune. Il suo sguardo era concentrato sul lavandino, ancora inciso dalla volta precedente, ed il suo viso era contratto per la concentrazione.

Stava imprecando sottovoce in qualcosa che allo sceriffo pareva tanto un’incitazione a qualcuno, come se stesse assistendo ad un combattimento. Si augurò che non centrassero assassinii vari e tossì per farsi sentire.

-Oh! Papà!- I suoi occhi erano neri come la pece, come quelli di sua madre un tempo.

-‘Sera, figliolo. Non c’è alcun bisogno di coprire il lavandino, sai che non posso vedere ciò che vedi tu. Per me c’è solo acqua.- Si accigliò per il comportamento più sospetto del solito. –Ma se hai voglia di spiegarmi perché stavi dicendo il nome di Scott, sono tutto orecchi.-

-Wooo, no, no, papà, devi aver capito male. Scott? Hai sentito sicuramente il nome sbagliato. Io stavo parlando di… di…- lo sceriffo sospirò sconsolato scuotendo la testa.

-Fa niente. Sappimi solo dire se vedi o, bhè,senti qualcosa riguardo a strani animali.-

-Quanto strani?-

-Quelli che non dovrebbero esistere o quelli che non si comportano come tali.-
 
***

Merda. Oh, merdamerdamerda. Non bastava che ci fosse la famiglia di Allison come cacciatori in città? Doveva anche tornare sua zia? Ossignore, perché lei. Perché proprio lei doveva tornare nella loro cittadina sperduta, ovviamente. Fosse arrivata una cacciatrice qualsiasi sarebbe stata solo un nome in più sulla lista, ma lei non era una cacciatrice qualsiasi. Al Sabbath si sussurrava il suo nome e quello di suo padre come si stesse parlando si mostri. L’Hannibal lecter del sovrannaturale. Perché doveva tornare con Scott ancora per metà fuori controllo e un Derek Hale deambulante come un fantasma?

Perché diavolo proprio Kate Argent?
 
***

Il cellulare vibrò nella tasca dei pantaloni e Stiles quasi volò giù dalla sedia per cercare di zittirlo subito senza far notare il rumore al professore. Suoneria dei messaggi lunga e continua, seppure in silenzioso: Lorhen. (ovviamente non poteva tenere Lydia tra i numeri in rubrica col suo vero nome, o la loro abile copertura sarebbe andata a farsi benedire). Perché diavolo gli gli mandava un SMS nel bel mezzo della prima ora, comunque? Sarebbe dovuta essere a Scienze naturali.
 

DA: LORHEN
A: StStilinski

DH est in schola. Aspice consurgant. Andron lingua rum*.
 

Rimase sconcertato per un attimo, prima di ricordarsi che la ragazza aveva deciso di scrivergli solo in Latino per questioni di sicurezza, a suo dire, fondamentali. Quindi un altro per tradurre il latino nel più comprensibile inglese ed infine un terzo per sbiancare come si deve ed iniziare a guardarsi attorno sospettoso.

Derek Hale era nella scuola. Fantastico. Doveva prima di tutto calmarsi, concentrarsi e tenere sotto controllo la scia olfattiva magica che aleggiava attorno a lui quando era in agitazione. Dopotutto probabilmente il Licantropo era lì per infastidire Scott, niente che lui potesse o volesse impedirgli, purchè non si mettesse ad annusarlo troppo attentamente. Se ne convinse con tutto se stesso e tornò con la sua molto relativa attenzione alla lezione. Durante il cambio delle aule da un’ora all’altra non vide traccia del mannaro e nemmeno all’ora di pranzo, anche se Lydia non perdeva un attimo per ricordargli tramite messaggini in lingua morta ed occhiatacce nei corridoi. Anche Danny, quando lo incrociò sulle scale per il primo piano, lo trascinò in un angolo e gli chiese cosa era quella vibrazione strana che aveva sentito ad inizio giornata. Ma in definitiva finì le lezioni senza troppi intoppi e si lanciò letteralmente in più veloce possibile nel parcheggio, salendo immediatamente sulla propria auto e mettendo in moto.

Meno stava nella stessa zona di caccia di Derek, meglio era. Se il lupo mannaro era dentro la scuola, allora lui si sarebbe allontanato il più possibile, magari andando a trovare suo padre alla centrale con la scusa di portargli un pranzo sano.

Evidentemente, però, l’universo era contro di lui o aveva chiesto troppo alla Madre nell’ultimo mese, siccome di colpo gli si parò davanti alla Jeep lo stesso maledetto Licantropo dal quale stava cercando di allontanarsi.

-Oh, ma vorrai scherzare. Quest’uomo è ovunque!- Ringhiò tra i denti, pensando per un attimo seriamente alla possibilità di investirlo. Forse si era accorto della natura sua o di uno degli altri e in quel caso, anche se non lo avrebbe ucciso, passargli sopra con la macchina non era poi tanto una brutta idea. Probabilmente lo avrebbe fatto arrabbiare ancora di più ed a quel punto sarebbe dovuto fuggire a tutta velocità da BH, ma era disposto a tutto pur di non venire scoperto. Non nel bel mezzo del parcheggio della sua scuola. Ci stava giusto pensando su, quando i clacson iniziarono a suonare attorno a loro e Derek Hale cadde a terra. E, ok, doveva ammettere che quella sembrava una faccia piuttosto confusa e sofferente, più che quella di una creatura della notte che volesse ucciderlo. Sembrava il viso di chi è in una lenta ed estenuante agonia. Gli fece venire i brividi.

Raggiunse in un secondo Scott in strada e lo aiutò a risollevare il Lupo, chiedendogli cosa stesse succedendo. Apparentemente gli avevano sparato con un proiettile particolare. Aconito ed argento. Fece  finta di essere sorpreso dal cambiamento rispetto alla leggenda metropolitana e tenne la bocca chiusa quando gli venne dato dell’idiota.

E ovviamente finì con il trasportarsi l’Hale sulla sua jeep. Ovviamente.
 
***

-Aconitum Noveboracense*.- Stiles lo rilesse una seconda volta ad alta voce, facendo ringhiare ancora Derek.

Erano passate ore. Ore di lui e il Licantropo in macchina, con l’altro che lo offendeva e lo minacciava di staccargli la gola a morsi, ore del maggiore che gli offriva la visuale migliore di un foro di proiettile macilento incorniciato da vene gonfie e carne in decomposizione. Ore di disagio, di irruzione all’interno della clinica veterinaria del Dt. Deaton (il quale lo avrebbe strangolato nel sonno appena fosse venuto a sapere che un druido era entrato senza permesso, maledizione), ore di Scott che non rispondeva al cellulare perché troppo intento ad amoreggiare come uno stupido cane in calore. Ore di irritati e sofferenti Lupi Mannari sanguinanti che si svestono e ti dicono che devi tagliargli il braccio (cioè, seriamente? Tagliare un braccio? No, grazie, signori miei. Il sangue di vergine lo toccava anche, se ce ne era bisogno, ma tagliare via un braccio? NO!).

E tutto ciò che quell’idiota del suo migliore amico riusciva a comunicare loro era che il tipo di Aconito contenuto nel proiettile era uno fottutamente raro e costoso al quale forse fra un millennio avrebbero trovato un agente corrispondente come antidoto? Grazie, Scott, grazie.

Volendo avrebbe potuto chiamare il proprietario dell’ambulatorio, o Danny siccome ci teneva ad avere il collo tutto intero alla fine di quella storia. Loro erano bravi in quel tipo di cose, la guarigione e cavolate varie, nettamente più bravi di lui. Sarebbero sicuramente riusciti a curare Derek, ma in compenso avrebbe fatto outing per altri due incantatori e comingout per se. No, il gioco non valeva la moneta, per niente. Ma a mali estremi estremi rimedi, giusto? Soppesò il cellulare, ribadendo al Lupo mannaro che, no, non gli avrebbe tagliato il braccio. Purtroppo l’uomo non era del suo stesso avviso: lo prese per il colletto e se lo portò vicino al volto. Minaccia, minaccia, ennesima minaccia, ringhio, sputacchio di sangue nero e denso sul pavimento.

-Oh, mio, dio. E quello che cosa è?-

-Il mio corpo che cerca di guarirsi.-

-Non penso stia facendo un grandissimo lavoro.- Ironizzò sulle spine. Di quel passo non ce l’avrebbe fatta. Perciò rimandò giù la bile ed accettò la sega, poggiandola sul braccio del Lupo. אָה, מוטער, וואָס מיר? אויב דאָס איז דיין שטראָף, טוט 'ער וועט סוף באַלד.* stava per tagliare un arto ad una persona. Avrebbe tagliato un arto ad un uomo sul tavolo di una clinica veterinaria, senza anestesia, guanti, o protezioni addosso. Si sarebbe inzuppato di sangue di Licantropo ed avrebbe avuto incubi per il resto della sua vita.

Ma grazie al cielo per una volta Scott decise di avere tempismo e lo salvò dal suo destino di giovane druido traumatizzato.

Alla fine dovette soltanto dare un pugno al Licantropo per risvegliarlo (cosa che oltre a caricarlo di adrenalina per aver usato addosso all’uomo una piccola scarica elettrica, lo rese anche inquietantemente felice) e finì persino col poter osservare da vicino un ampio processo di guarigione sovrannaturale sul corpo del Figlio della Luna. La Madre aveva deciso di essere magnanima ancora una volta e gli aveva offerto anche uno spettacolo raro.

-Questo è stato. Davvero. Figo.- Esclamò alla fine, memorizzando ogni cambiamento nell’aria per una possibile prossima volta e sorridendo suo malgrado quando il Lupo rispose con sarcasmo alla domanda di Scott. Forse non era così malvagio e pericoloso. Forse.
 
***

Mancava solo una settimana alla successiva luna piena e l’Alpha, quel bastardo che aveva morso Scott, non la smetteva di combinare casini nel loro territorio. E se fino a quel momento li aveva preoccupati ed irritati soltanto, dopo quella sera li aveva fatti davvero incazzare.

Dopo una sera passata con la polizia a raccogliere indizi ed una mattinata di agonia nella quale Lydia non si era presentata a scuola e Danny non aveva saputo dargli alcuna risposta ed aveva tenuto l’espressione da cane bastonato tutto il tempo (per non parlare dell’assenza sospetta di Allison e Scott e di Jackson che girava per la scuola come una bomba ad orologeria e puzzava di morto), era stata la Signora Martin a chiamarlo al cellulare. Masgle, per tutti Samantha, gli chiese con urgenza di passare da loro per dare un’occhiata a Lydia, siccome lei doveva parlare con suo marito della situazione e fare qualche indagine, prima di poter affrontare un bel discorso con gli Sciamani* della zona. Ovviamente Stiles non si era tirato indietro, avrebbe fatto qualsiasi cosa per la rossa e la sua famiglia.

-Davvero, Genim, la situazione è molto delicata. So che voi due state combinando qualcosa e so bene che ci siamo ripromessi di non intrometterci: questo è il vostro territorio. Terrae Sanctae Deae terra filiorum. pythonissam contingit, amitti maleficus*. Non oserei mai obbligarvi a dire di cosa vi state occupando, ma sono preoccupata lo stesso.- Spiegò la donna portandolo su per le scale della propria casa. –Quando la siamo andati a prendere, qualcosa aveva attivato i suoi poteri con una potenza inaudita, non sapeva controllarsi. Perciò, ecco, le ho dato qualcosa per tenere sotto controllo il tutto. Non mi guardare in quel modo, stava facendo levitare il mobilio del soggiorno!-

-Cosa le ha dato, signora Martin?-

-Solo un poco di Belladonna in un infuso di erbe della valle.-

-Dea pacis lacrimosa?-

-Dea pacis lacrimosa*.- Ammise con sguardo colpevole, aprendo poi la porta di camera di Lydia e lasciandolo entrare. Stiles si accorse da subito dello sguardo vacuo e dei movimenti esagerati della Strega, dovuti alla pozione rilassante. Da una Lorhen in quello stato nemmeno impegnandocisi sarebbe riuscito ad ottenere qualche risposta sensata. Il suo rispondere “leone di montagna” a qualsiasi cosa, compreso il peluche a forma di giraffa che le sventolò davanti alla faccia, ne era una chiara dimostrazione. Perlomeno sul suo telefono c’era un video significativo che riprendeva il licantropo che le era passato accanto, probabilmente collegandosi con lei telepaticamente per un attimo e facendo impazzire i suoi poteri. Perfetto, quel coso aveva di tutto tranne che del lupo. Si accertò un’ultima volta che fosse completamente partita di testa e la salutò, portandosi via l’intero telefonino nel caso uno dei suoi genitori decidesse di interessarsi troppo alla faccenda.

Quella era la loro zona, lo aveva ammesso anche la signora Martin, da quando avevano raggiunto i dieci anni a quando ne avrebbero avuti trenta BH sarebbe rimasta la loro zona, il loro territorio. Avevano una congrega piccola, per quanto riguardava la loro età: un druido, una strega ed uno sciamano. Però sapevano di potercela fare, ora dovevano solo dimostrarlo*.
 
***

Come se non bastasse a casa lo aspettava suo padre quella sera. Era seduto sul divano e teneva la bottiglia di scotch in grembo, ma non sembrava ubriaco. Non ancora, si ripeté avvicinandosi ad un suo cenno. L’uomo gli allungò una cartellina con sopra il logo del dipartimento di polizia. Era strano e non prometteva nulla di buono. Stiles l’aprì e rimase senza parole, sfogliando gli unici tre fogli che conteneva ancora ed ancora.

-Penso che adesso saprai dirmi qualcosa di più su quello che si nasconde per le strade di BH, figliolo.- Sospirò lo sceriffo, bevendo un altro sorso ed accennando alla cartellina con la testa.

Erano tre foto. Tre immagini in bianco e nero riprese dalla telecamera di un negozio che apparentemente puntava sulla zona dell’assassinio della sera prima. Non erano precise e definite come i fotogrammi del video involontario di Lydia, ma erano abbastanza chiare per confondere la testa di una persona qualsiasi: la prima mostrava un essere enorme e peloso rompere con un balzo la vetrina ed atterrare nel parcheggio, la seconda lo vedeva sulle due zampe posteriori intento ad allontanarsi e la terza, con orrore di Stiles, trasformarsi in umano.







Glossario/Note [chi non leggerà questo probabilmente non capirà nulla andando avanti]

[razze]

Danny (Da-Kar): Sciamano arboreo. Danny ha gli stessi poteri di suo zio e sua cugina. Possiede quel tipo di magia che si lega sopratutto a vocalizzi e musiche e che ha come fine sopratutto la guarigione o la previsione di possibili accadimenti futuri. Il contatto per gli Sciamani è fondamentale ed anche la vita nella natura, non nel modo elementale dei Druidi, ma più da entità ad entità, comunicando con piante ed animali. Come i Druidi credono nella Madre terra, ma invece di suddividere i suoi figli in cinque specie (elementi e viventi), pensano al mondo come un'unico essere. Allo stesso tempo gli Sciamani hanno una casta guerriera, della quale fa parte Danny, che si specializza in attacchi veloci ed atletici, anche se tendono a rimanere neutrali e nascosti. Quando utilizza il suo potere, tribali rossi ed arancio compaiono sulla pelle, la quale si scurisce a contrasto con gli occhi che divengono gialli ed animali; le unghie si allungano e sbiancano. Non hanno formule scritte ne veri incantesimi, quanto più invocazioni  (L'autrice utilizzerà il Gujarati, in quanto ha un grafema adatto alla sua idea personale).

Deaton e Morrel sono sciamani

[dati]

Le creature come Streghe, Druidi e Sciamani nascono solo ogni dieci anni, quindi è normale che in ogni generazione i componenti della congrega (insieme dei rappresentanti magici della zona) abbiano tutti la stessa età. Eventuali figli nati in altri anni non avrenno alcun potere ma ne saranno portatori.
Ogni Congrega, dai dieci ai trenta anni, diventa proprietaria del territorio dei genitori (della generazione precedente), dopodichè i componenti possono unirsi ai più anziani o cercare un loro territorio, riproducendosi e dando vita ad un'ulteriore generazione a trenta o a quaranta anni.

[Aconitum Noveboracense] Specie di strozzalupo che viene usata nel telefilm da Kate.


[מייַן קול איז שטיל, מיין גאַנג מיט דעם ווינט. מיין האַנט די ווינטל, איר קענען נישט זינען מיין בייַזייַן. לופט, באַהאַלטן דיין קידס אַיגלי אויגן פון די חיה. פארפירט די סענסיז פון די פּרעדאַטאָר, כיידינג דיין קנעכט. ערד, לאָזן דיין פרוכט זאָל לייענען פּיינלאַס.] La mia voce è silenzio, il mio passo è col vento.
 la mia mano la brezza,non puoi percepire la mia presenza.
aria, nascondi i tuoi figli aigli occhi della bestia. inganna i sensi del predatore, cela il tuo servo.
terra, lascia che il tuo frutto sia colto indolore. (Yddish)

[D est in schola. Aspice consurgant. ANDRON linguarum.] D è nella scuola. Attento alla scia. corridoio di lingue.

[
Terrae Sanctae Deae terra filiorum. pythonissam contingit, amitti maleficus.] la terra dei figli è la terra santa della Dea. strega che tocca, strega perduta.

[Dea pacis lacrimosa.] la Pace della Dea piangente. una pozione "calmante"











ANGOLO AUTRICE: se ho sbagliato o dimenticato qualcosa ditemelo, scusate il ritardo










   
 
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