Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: KiaraRowling    24/11/2007    10 recensioni
Tutti, prima o poi, si trovano di fronte a delle scelte da compiere: Harry aveva scelto di combattere contro Voldemort, Ron e Hermione avevano scelto di stargli accanto, Draco e sua madre avevano scelto da che parte stare.. e, sebbene la guerra fosse finita, le scelte da prendere continuavano a presentarsi: Hermione doveva scegliere se lasciare liberi i suoi sentimenti, Draco doveva scegliere se aprire il suo cuore a qualcuno, Harry doveva scegliere se permettere alla felicità di bussare nuovamente alla sua porta.. tutte scelte che, prese col cuore, avrebbero cambiato la loro vita per sempre.
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron, Weasley, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: Alternate Universe (AU), Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Solo qualche precisazione: Voldemort è stato sconfitto durante l'estate del sesto anno di Harry e compagni, mentre Silente è ancora vivo. La storia si svolge in un ipotetico settimo anno, e ovviamente non ci sono spoiler del settimo libro. Se avete qualche dubbio, non esitate a contattarmi!! Detto questo, vi lascio alla lettura, sperando che il capitolo vi piaccia, e sperando di trovare numerose recensioni!! Buona lettura, bacioni!!!!

Chiara 

 

 

 

Da quell'estate, Hogwarts era in festa: Harry aveva finalmente ucciso Voldemort, subito dopo aver distrutto l’ultimo Horcrux.

E ora lui, Ron e Hermione, il fantastico Trio di sempre, avevano l’ultimo anno di scuola da affrontare: ma cos’era un anno di scuola, dopo la vittoria contro il Signore Oscuro?

L’atmosfera di festa fu immediatamente percepibile, a partire dal momento in cui i ragazzi salirono sull’Espresso: le quattro case, solitamente compatte, ora erano mischiate, e gli scompartimenti ospitavano ragazzi di Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde, intenti a discutere allegramente, ridere, e scherzare insieme.

Il viaggio in treno, solitamente lungo e noioso, quell anno passò in un lampo: in uno scompartimento al centro del treno, Harry, Ron, Hermione, Ginny, Neville, Luna, Seamus, Dean, Lavanda e Calì chiacchieravano animatamente sull’estate trascorsa.

- Harry, che hai fatto dopo la sconfitta di Tu-Sai-Chi? - chiese Lavanda sorridendo.

Harry ricambiò il suo sorriso: - Sono andato alla Tana da Ron.. -

- E’ vero, ci siamo divertiti come pazzi! - esclamò il rosso, dando una gomitata all’amico, che scoppiò a ridere.

Hermione osservò Harry con il cuore gonfio di gioia: era da tanto, troppo tempo, che non lo vedeva ridere così.. a pensarci bene, Harry si era chiuso in sè stesso dopo la morte di Sirius.. ora, sembrava un’altra persona.

La ragazza sapeva che Silente era stato molto vicino al moro: subito dopo la sconfitta di Voldemort, Harry era stato con il Preside per una settimana, prima di andare da Ron: l’uomo si era affezionato tantissimo a lui; Hermione era convinta che, per Silente, Harry fosse un pò come un nipote.. e lei era felice per l’amico, poichè sapeva quanto il ragazzo si fosse sentito solo e sperduto senza Sirius.

Sorrise a Ginny, che parlottava con Luna, e decise di uscire per sgranchirsi le gambe: disse gli altri che sarebbe tornata di lì a poco, e uscì dallo scompartimento.

- Granger. -

Hermione si volse, sorridendo al ragazzo moro, che la fissava.

- Zabini. -

I due si guardarono per qualche istante, incerti sul da farsi.

- Come.. come hai passato le vacanze? - gli chiese lei, timidamente.

- Bene. Io e i miei genitori siamo stati fuori Londra, dopo.. beh, dopo che Voldemort è stato sconfitto. - rispose lui, scrollando le spalle.

- Pronunci il suo nome. - asserì Hermione, colpita.

- Beh, ormai è finita.. no? Voglio dire, che senso ha continuare ad aver paura di qualcosa che non costituisce più un pericolo? -

Hermione annuì, sorridendo lievemente: aveva sempre considerato Blaise Zabini come un Serpeverde un pò fuori dalla norma, più gentile, più educato, più.. umano, ecco.

E il fatto che lui avesse pronunciato il nome di Voldemort, dopo che la sua famiglia era stata perseguitata dai Mangiamorte per essersi schierata dalla parte dell’Ordine della Fenice.. la colpiva parecchio.

- E tu? Cos’hai fatto quest’estate? - le chiese il moro, educatamente.

- Sono stata a Praga, con i miei genitori. - rispose lei, e subito dopo tra i due cadde il silenzio.

- Blaise, ecco dov’eri.. ti ho cercato dappert.. -

Draco Malfoy non finì la frase, bloccandosi non appena si accorse della presenza della Granger.

Sia il volto di lei che quello di lui, s’indurirono: Malfoy fissava Hermione con disprezzo, e la grifona ricambiava l’occhiata del biondo.

- Mezzosangue. -

- Furetto. -

Nonostante la guerra fosse finita, e i Serpeverde avessero smorzato un pò l’odio verso i Grifondoro, Malfoy aveva deciso di rimanere il solito, continuando ad insultare e disprezzare gli altri studenti, e in particolare il Trio dei grifoni.

- Blaise, andiamo. - sibilò Malfoy all’amico.

Il moro annuì, salutando Hermione con un cenno della mano.

Hermione rimase così, in mezzo al corridoio, mentre un insieme di sentimenti diversi prendevano posto nel suo cuore: rabbia, confusione, disprezzo, tristezza.

Era arrabbiata con Malfoy, perchè nonostante tutto non era riuscito a mettere da parte l’orgoglio, e lo disprezzava perchè trattava gli altri come stracci, quando non aveva nessun diritto di farlo.. ma era anche confusa, perchè sapeva che, mentre lui e sua madre si erano fatti aiutare da Silente, dopo aver rifiutato di collaborare con Voldemort, suo padre era rimasto tra i Mangiamorte, ed era stato ucciso durante l’ultima battaglia; e si sentiva triste, perchè avrebbe voluto fare qualcosa per lui, ma non sapeva cosa: come poteva aiutare qualcuno che rifiutava di essere aiutato?

La ragazza sospirò, passandosi lentamente una mano tra i capelli: ora che Voldemort era stato definitivamente annientato, le cose sarebbero radicalmente cambiate, e non solo in positivo: Hermione sapeva che i ragazzi come Malfoy, le cui famiglie erano rimaste schierate con Voldemort fino alla fine, avrebbero avuto un ultimo anno d’inferno: aveva già visto alcuni studenti additare Malfoy, la Parkinson, Nott e gli altri, mormorando insulti alle loro spalle.

Scosse la testa, cercando di dare un ordine ai suoi pensieri: non era certo un problema suo, ma non voleva che il passato continuasse a perseguitarli.

Ripensò a Malfoy: lui e sua madre si erano schierati dalla loro parte prima che Voldemort venisse ucciso da Harry. Perchè continuare a pensare al passato, allora? In fin dei conti, non erano più Mangiamorte loro di quanto lo fosse Blaise Zabini.

- Hermione, ci siamo! - esclamò Harry, mettendo la testa fuori dallo scompartimento e richiamando l’attenzione della ragazza.

- Cos.. oh, grazie Harry! -

La ragazza era talmente immersa nei suoi pensieri, da non accorgersi del profilo di Hogwarts, che appariva chiaro all’orizzonte.

Velocemente s’infilò la divisa, e si preparò per scendere insieme agli altri.

- Primo anno! Primo anno, da questa parte!! Su, forza, non siate timidi! Primo anno!! - il vocione di Hagrid sorpassava qualunque altro rumore, e ad Hermione venne d’istinto sorridere.

- Certe cose, - si disse - non cambiano mai. -

Era ferma lì, con un sorriso sulle labbra, quando un gruppetto di ragazzi di Corvonero del sesto anno, attirò la sua attenzione.

- Avete visto Malfoy? Ha ancora la faccia tosta di farsi vedere in giro.. -

- Avrebbe dovuto fare la fine di suo padre, ecco cosa si meritava! -

La ragazza si girò di scatto, e vide Malfoy, insieme agli altri Serpeverde, rimanere immobili di fronte agli insulti degli altri ragazzi.

Una rabbia incontrollata la invase, tanto da farla avvicinare velocemente a quei ragazzi.

- Avete finito? - chiese loro, mentre le risatine, che li scuotevano, si spegnevano di colpo.

- Dieci punti in meno a ciascuno di voi. - disse Hermione, con espressione gelida.

- Cosa?! Ma è un’ingiustizia! Non puoi.. - provò a dire un ragazzo, ma lei lo fermò subito.

- Puoi scommetterci che posso! Sono una Caposcuola, e questa è la conseguenza delle vostre parole. -

Uno dei ragazzi, dagli occhi neri come i suoi capelli, si fece avanti.

- Come puoi difenderli? Sono solo dei luridi Mangiamorte. Hanno ucciso persone innocenti. Non meritano di stare in mezzo a noi! -

A quel punto, Hermione non ci vide più: estrasse la bacchetta e, con un movimento fulmineo, la puntò alla gola del ragazzo.

- Non un’altra parola - sibilò - Se non vuoi che mi arrabbi sul serio. -

Il ragazzo annuì, spaventato, e Hermione ritrasse la bacchetta.

I corvonero si allontanarono velocemente, e la ragazza si volse verso Malfoy e compagni.

I suoi occhi incrociarono quelli di Pansy Parkinson, e vi lesse un sentimento nuovo per un Serpeverde: riconoscenza.

Il suo sguardo si volse poi verso quello del biondo, che la fissava con un’espressione indecifrabile.

- Mi dispiace per quello che hanno detto. - disse Hermione, stupita dalle sue stesse parole.

- A cosa vuoi che servano le tue scuse? Quello che hanno detto quei ragazzi, è quello che pensano tutti. Che differenza fa il tuo dispiacere? - disse Malfoy, e Hermione percepì distintamente l’amarezza delle sue parole.

Il gruppo di Serpeverde la sorpassò in silenzio, e lei non si trattenne.

- Malfoy! -

Lui si volse verso di lei.

- Io non penso quello che quei ragazzi hanno detto, e non sono l’unica. E questo fa la differenza. - replicò lei, scoccandogli un’occhiata penetrante.

Diede loro le spalle, affrettandosi a raggiungere i suoi amici, consapevole dello sguardo di Malfoy su di sè.

  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: KiaraRowling