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Autore: RoxyDowney    05/05/2013    7 recensioni
Kyra incontra Bob senza immaginare chi si celi dietro a quell'apparente persona comune. Gli eventi complicheranno la sua vita semplice e la porteranno a scoprire quanto il suo desiderio di vivere la sua vita possa essere forte
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Robert aprì gli occhi sentendo il piccolo piangere, era solo a letto, era mattino ed indossava un pigiama... Si alzò stropicciandosi gli occhi ed accese la luce sul comodino restando sbalordito non appena la stanza venne illuminata. Aveva indosso una tuta che usava per dormire a casa... “questo quando me lo sono messo?” ma soprattutto “che ci faccio a casa mia?”
Senti il cuore iniziare a rimbalzargli nel petto, cercò di fare mente locale e ricordarsi quando avevano accettato di vivere li, cercò anche di capire cosa era successo la sera prima, visto che non ricordava nulla dopo l’amore...
-Kyra! Kyraaa!
Si alzò dal letto e raggiunse il corridoio, seguì il pianto di Exton. Era nella sua cameretta lo prese dal lettino e subito si calmò, lo cullò per qualche secondo poi una cosa lo sconcertò, entrò nella stanza Susan seguita dalla tata che prese Exton e lo portò in cucina per la colazione...
-Tu che ci fai qui?!?
-Robert io ci vivo qui....
-Cosa ci faccio io qui? e....dov’è Kyra?
-....Ci risiamo.... Jimmy vieni a darmi una mano? Robert è sveglio...

Jimmy entrò nella stanza di Exton uscendo da una delle stanze per gli ospiti, Robert davvero si sentiva agitato, non riusciva a comprendere...
-Jimmy meno male che sei qui... Mandala via... cosa ci fa ancora in casa mia?
Jimmy gli mise una mano sulla spalla mentre lo accompagnava in camera sua
-Ora ti spiego tutto io, non agitarti però... vieni cambiati che la colazione è pronta...
Una volta in camera da letto Jimmy gli passò dei jeans ed una maglia a maniche lunghe, Robert voleva delle risposte e le voleva ora.
-Dov’è Kyra? Perchè sono in questa casa? e perchè Susan è qui? e tu perchè dormi nella stanza degli ospiti? vuoi rispondermi?
-Scendiamo a fare colazione... e poi ne parliamo...
-No! io voglio delle risposte ora e tu me le darai!
Jimmy si stroppicciò il viso con le mani esausto per quella situazione assurda esasperato si mise a sedere 
-Daccordo amico! Mettiti seduto e spara, ma le risposte non ti piaceranno...
Robert si mise a sedere su una poltroncina con Jimmy proprio di fronte a lui. Solo allora notò sul comodino delle confezioni di pillole ma a quella distanza non riusciva a vedere cosa ci fosse scritto sui contenitori, ma li avrebbe controllati dopo ora voleva sapere.
-Perchè sono in questa casa?
-Qui ci vivi, da sempre... non hai vissuto da nessuna altra parte da quando ti sei sposato con Susan.
-Cosa cazzo stai blaterando? se è uno scherzo è davvero di cattivo gusto...
-Nessuno scherzo Robert... nessuno... Fammi un altra domanda.
-Perchè Susan è qui?
-Anche Susan vive qui da quando vi siete sposati.
-E tu? anche tu vivi qui da quando mi sono sposato con Susan?
Jimmy rise, nonostante tutto in qualche momento tornava il grande Robert...
-No... io ho sempre vissuto a casa mia, è da circa 15 giorni che dormo qui perchè Susan non ce la fa, e tu tutte le mattine fai così.
Robert pensò... ma davvero non ricordava nulla... 15 giorni? ma 15 giorni fa erano arrivati da Milwuakee e allora Kyra dov’era? ed i suoi genitori?
-Dov’è Kyra? ed i suoi genitori?
Jimmy abbassò lo sguardo, ecco, era giunto al punto più difficile...
-Robert non esiste nessuna Kyra... è solo frutto della tua fantasia... hai battuto forte la testa avevi un’ematoma nel cervello... ma ora va tutto bene, non agitarti e vedrai che sistemiamo tutto... tornerà tutto come prima... e ti ricorderai tutto.
-Ma cosa stai dicendo! L’hai conosciuta anche tu Kyra quando eravamo a Miami...
-Robert mi dispiace davvero... ma non siamo andati a Miami... siamo ad ottobre, sei tornato da poco dal set di New York...
Robert iniziò a tenersi la testa tra le mani, doveva essere impazzito, cosa stava succedendo? l’avevano drogato? non poteva essersi inventato tutto... Susan entrò nella stanza con un vassoio su cui portava delle uova strapazzate, della pancetta e un bicchiere di succo d’arancia. Jimmy si alzò dalla poltrona dicendo che andava a vestirsi ed al suo posto si mise a sedere Susan
-Vuoi mangiare qualcosa?
-No. Voglio che te ne vai!
-Robert... non puoi continuare così... non mangi niente, e non ti rimetterai se continui così...
Passandosi le mani tra i capelli Robert sentì un punto in cui solo avvicinandosi con le dita il dolore si faceva molto intenso
-Non toccare, ci sono i punti...
Robert si alzò ed andò in bagno, restò scioccato, il suo viso era segnato da tagli, graffi e riusciva ad intravedere i punti in testa anche se non del tutto visto il punto in cui si trovavano. Susan lo raggiunse li, restò sulla porta a guardarlo con un espressione dispiaciuta e triste dipinta in volto.
-Vuoi che ti racconti cosa è successo?
Robert la guardò, poi riguardò la sua immagine riflessa nello specchio ed annuì
-Vieni siediti, mentre tu mangi io te lo racconto...
Robert la seguì e si mise a sedere mentre Susan allungava il piatto posato sul tavolino nella sua direzione per fargli capire che se non mangiava non avrebbe iniziato a raccontargli i fatti accaduti. Appena Robert prese la forchetta e mise in bocca in primo boccone di uovo Susan aprì il cassetto del comodino e ne tirò fuori una rivista ma non glie la mostrò, la tenne in mano
-Io non c’ero... ma mi hanno raccontato... Stavi andando a correre, prima di arrivare alla spiaggia un auto ti ha investito... sei rimasto privo di coscienza e ti hanno portato in ospedale.
Susan interruppe il racconto guardando l’orologio, lasciò la rivista sul tavolo e prese uno dei flaconi sul comodino e passò a Robert due pillole mentre lui stava guardando l'immagine della copertina di quella rivista che tra i titoli riportava il suo nome e una fotografia di lui sdraiato a terra mentre i paramedici si prendevano cura di lui titolando "Robert Downey Jr! Non sono le immagini del suo nuovo film... questo set è la vita vera. Grave incidente!"
-Sono per il dolore... se non le prendi tra un po’ la testa inizierà a farti molto male...
Robert non disse nulla, quel dolore aveva già iniziato a farsi sentire sempre più forte ma non aveva voluto pensarci, prese il bicchiere con il succo e ne bevve un po’ per mandare giù quelle pillole
-In ospedale ti hanno operato d’urgenza perchè avevi un ematoma che ti schiacciava il cervello per quello hai i punti li... e quando sono arrivata dormivi. Non hai ripreso conoscenza per un paio di giorni e temevamo il peggio, poi, ti sei svegliato ma non ricordavi... e hai continuato a non ricordare anche nei giorni seguenti...
-Io ricordo benissimo! Ricordo...
-Ricordi Kyra lo so...Ma Robert tu non conosci nessuna Kyra... Jimmy non conosce nessuna Kyra...
-TU NON CAPISCI! Io la amo! non me la sono inventata!
-Robert non agitarti, ti fa male...
Robert si infilò un paio di scarpe e prese il cellulare dal comodino, fece scorrere la rubrica e le chiamate ma non c’era il numero di Kyra.
-Dove vai Robert?
-Esco.
Robert scese le scale seguito da Susan fino al garage dove aprì lo sportello di un’auto e si mise a sedere cercando le chiavi nel cruscotto.
-Robert dove vuoi andare? Devi riposare...
-Dove sono le chiavi dell’auto?
J-Robert non puoi guidare, le chiavi ce le ho io.
-Allora sali ed accompagnami!
S-Robert, devi farti forza, non puoi reagire così ogni giorno... il dottore ha detto che tra qualche giorno tutto tornerà alla normalità ed il tuo cervello riprenderà le sue funzioni e... ricorderai...
-Jimmy ho detto sali ed accompagnami!
J-No Robert, ti sei già reso ridicolo troppe volte, oggi no.
Robert scese dall’auto e fece sbattere lo sportello prendendo poi a calci lo stesso, premette il pulsante rosso al muro che apriva la porta blindata del garage e non appena fu aperta abbastanza prese la citybike ed il caschetto ed uscì spingendola a mano
J-Robert.... cosa pensi di risolvere?
S-Tesoro torna qui, parliamone...
-Andatevene affanculo tutti e due...
Salì sulla bici, si allacciò il caschetto un po’ più largo del solito perchè nonostante l’imbottitura i punti gli facevano un gran male appena venivano toccati dal caschetto e partì. Prese la strada principale fino ad immettersi nella pista ciclabile, pedalò velocemente nonostante si rese subito conto di essere molto fuori forma, l’adrenalina lo aiutò, arrivò sotto casa di Kyra e lasciò cadere la bici a terra iniziando a camminare sul marciapiede verso il portone. Suonò più volte il campanello ma non rispose nessuno, attraversò la strada per vedere l’appartamento da un altra prospettiva ma vide che le tende erano chiuse non si vedeva all’interno, dove poteva essere a quell’ora? riprese la bici ed andò al pub, provò ad aprire la porta ma niente, si schermò gli occhi con le mani appoggiandosi alle vetrate per riuscire a vedere all’interno, non c’era nessuno. Si rimise in sella ed andò al molo, un ragazzo all’ingresso del pontile lo bloccò subito e non gli permise di raggiungere le barche ormeggiate
-Devo andare ad una barca ormeggiata per vedere se c’è la proprietaria...
-Mi dica il nome del proprietario o della barca...
-Kyra Johnson...
-Mi lasci controllare, ...mi spiace ma la signora non ha lasciato nominativi che possano entrare...
-Mi vuole dire almeno se Miss Johnson è qui ora?
Il ragazzo lo guardò poi controllò tra le chiavi sperando di togliersi dai piedi quell’uomo
-No, le chiavi sono qui... quindi Miss Johnson non è alla barca.
Robert si rassegnò ed uscì dalla marina, recuperò la bici e decise di tornare sui suoi passi e vedere se era rientrata a casa, era quasi ora di pranzo... ma nulla. Al citofono non rispondeva nessuno, attraversò di nuovo la strada per vedere se le tende erano state aperte, vide però uscire dal portone una signora di mezz’età la raggiunse
-Signora mi scusi, sto cercando Kyra Johnson, abita nel suo palazzo
-Mi dispiace ma non la posso aiutare mi sono trasferita da poco, e non conosco nessuno.
-Grazie lo stesso, è stata molto gentile...
Robert si mise seduto sul marciapiede, cosa poteva fare? dove poteva essere??? la testa gli faceva male da impazzire, non riusciva nemmeno a guardarsi attorno perchè la luce forte del sole gli faceva sentire ancora più dolore per quanto potesse essere possibile. Il suo cellulare iniziò a vibrare
-Che vuoi?
-Robert dove sei? ti vengo a prendere....
-Sono vicino a Marina del Rey...
-Ho capito dove sei, aspettami li che arrivo.
Qualche minuto dopo vide il pick-up di Jimmy spuntare nella via, si fermò vicino a lui, caricò la bici nel cassone e diede una mano a Robert ad alzarsi
-Andiamo, ti offro un caffè...
-Non l’ho trovata Jimmy...
-Lo so Rob... lo so...

Le tende dell’appartamento si aprirono e Kyra lo guardò salire sull’auto e partire.
Si fermarono ad un chiosco sulla spiaggia, scesero entrambi dall’auto e presi i due bicchieri di caffè si misero a sedere sul muretto che delimitava la spiaggia dalla passeggiata.
-Mi dispiace per prima Robert.. volevo solo risparmiarti questa delusione...
-Dispiace anche a me, me la sono presa con te e Susan ma tu, lei non ne avete colpa...
Robert sorseggiò il caffè e si massaggiò le tempie, Jimmy notò che era dolorante
-Prendine due...
Disse passandogli il flacone degli antidolorifici. Robert stremato dal dolore ne prese un paio senza pensarci due volte.
-Com’è possibile che mi sia immaginato tutto?... sono impazzito?... vedo gente che non esiste...
-A dire la verità quella donna esiste...
Robert guardò Jimmy restando a bocca aperta in attesa di ricevere ulteriori notizie
-Sì esiste, ma tu non la conosci... io non la conosco... E’ una fotografa famosa, vive a Venice quando non gira il mondo... probabilmente hai visto qualche articolo su di lei su qualche rivista e ti è rimasta impressa, non c’è altra spiegazione...
-Non è possibile, forse io la conosco e tu no...
-Robert negli scorsi giorni mi hai detto la stessa cosa, così ti ho accompagnato perchè sei voluto andare a casa sua, lei ci ha ricevuti dopo che le ho detto cosa ti è successo. Kyra ti ha detto che non ti conosce... e tu hai dato di matto, hai iniziato ad urlare cose senza senso...tipo “dimmi che non mi hai amato? mai?” eri in preda ad una crisi di nervi, poi ti sei lasciato cadere sul suo pavimento restando appoggiato ad un muro con la schiena e sei scoppiato a piangere, lei era dispiaciuta, spaventata ed anche un po’ in difficoltà... ma mi ha spiegato che era fuori città, e non è possibile che vi siate incontrati e ...poi se lo ricorderebbe...perchè tu... bhè... tu sei tu.
-Non può essere... ho bisogno di parlarle... chiederle scusa... ma come ho potuto comportarmi in quel modo?
-Avresti fatto lo stesso anche oggi se l’avessi trovata... devi darti del tempo, recuperare... Che ne dici se prima di parlarle ti sistemi un po’ così forse non penserà che sei un pazzo maniaco?
Robert non era disposto ad aspettare, ma poi ripensò a quando si era guardato allo specchio spaventandosi di se stesso... forse Jimmy aveva ragione... restò in silenzio a guardare le persone correre sulla spiaggia
-Robert non ti sto dicendo di non vederla, di non parlarle mai più... ti sto solo dicendo recupera e cerca di ritrovare i tuoi ricordi... e poi, quando sarai più sereno andrai a parlarle...
-Io ho un sacco di ricordi... e sono così reali... e tu mi vieni a dire che sono solo frutto della mia immaginazione? come è possibile? non è possibile...
-Io non posso spiegartelo ma conosco qualcuno che sarà felice di spiegarti esattamente come funziona, che ne dici? è una donna straordinaria, ti piacerà, vedrai che parlare con lei ti farà bene...
-Ok ma poi mi aiuterai a parlare con Kyra?
-Dovessimo inseguirla fino in Patagonia.... ti prometto che ti ci farò parlare... ora andiamo... devi riposare e più tardi facciamo in modo che Monique abbia tempo per te..
-Ok...
Si alzarono e raggiunsero il pick-up, Jimmy aprì la portiera a Robert, ma lui si fermò a guardarlo prima di salire
-Jimmy io sono sicuro dei miei ricordi... non me li sono inventati...
Jimmy annuì, appena salì si mise al posto di guida e mise in moto riportandolo a casa.
Robert si sdraiò nel suo letto nella penombra, quella penombra che gli consentiva di provare meno dolore alla testa, poco dopo Jimmy lo raggiunse per avvisarlo che avrebbe visto Monique per parlarle di tutti i suoi ricordi oggi stesso.
-Non voglio vederla qui... Chiedile se possiamo vederci altrove ma non in uno studio da strizzacervelli...
-Ok ci penso io... tra un paio d’ore usciamo ok?
Robert annuì, Jimmy lo lasciò solo a riposare un po’ ma poco dopo entrò nella stanza Susan.
-Che ne dici se ce ne andiamo qualche settimana in Italia appena avrai passato la visita di controllo? potrebbe essere positivo, rilassarti un po’, staccare da tutto..
-Non so Susan... io voglio stare da solo... Ho bisogno di spazio, a questo proposito vorrei chiederti se mi puoi lasciare... tranquillo...La tua presenza non mi aiuta, c’è qualcosa che non va... Io non ti amo... non voglio girarci intorno... è meglio se mettiamo la parola fine a questa relazione, è troppo tempo che va avanti per apparenza...
-Andrò qualche giorno dai miei con il bambino... poi ci penseremo... non prendiamo decisioni affrettate vuoi?...sei sicuro di non aver bisogno di aiuto?
-Grazie... Non credo di aver bisogno d’aiuto, c’è Jimmy, i domestici... me la caverò.
Susan uscì dalla stanza raggiungendo la tata e Exton mentre Robert fece quattro passi in casa infine si mise a sedere alla scrivania nel suo studio. Accese il pc e digitò le uniche parole che per lui avevano un senso “Kyra Johnson” attese che la ricerca mostrasse le immagini e la vide, bellissima come sempre, lesse le ultime notizie su di lei, la davano in Brasile, stava facendo delle foto nelle favelas di Rio de Janeiro. Non riusciva a chiudere quella fotografia, il suo primo piano proprio perfetto come lo ricordava sorrideva appena. Lasciò li aperta quella schermata con quel viso che lo guardava e guardò la sua cartella clinica, lesse tutti i documenti relativi alla sua operazione e ne cercò altre notizie online, voleva capire cosa gli fosse successo, se effettivamente quella disfunzione nella sua memoria fosse normale e reversibile...ma tutti quei termini medici gli fecero tornare il mal di testa, cercò il flacone con le pillole in tasca e ne mise un paio in bocca alzandosi poi a prendere una bottiglia d’acqua nel frigobar. Si appoggiò allo stipite della porta finestra da cui riusciva a vedere l’oceano, bevve un altro sorso d’acqua e poi chiuse gli occhi, si rifugiò nel suo ultimo ricordo di Kyra, il rientro con il piccolo Exton accoccolato stanco per il gioco in spiaggia e poi l’amore... il loro amore, no. Non poteva aver sognato... era vero. ne era sicuro...
-Robert quando sei pronto possiamo andare...
-Due minuti e arrivo...
Tornò nella sua camera, si mise le scarpe e si tolse la felpa ed indossò una maglia a mezze maniche, prese una giacca e un cappello e raggiunse Jimmy.
Salirono in auto, Jimmy lo accompagnò fuori da un pub che si trovava a qualche isolato dallo studio di Monique. Appena ebbe parcheggiato l’auto entrarono e si misero a sedere, Jimmy ordinò una birra mentre Robert prese un bicchiere d’acqua, con quelle pastiglie non voleva fare sciocchezze.
-Jimmy che puntualità!
-Monique! che bello rivederti! quanto tempo è passato?
-Parecchio ma stavolta non è tutta colpa tua! E tu... devi essere Robert...
-Sì sono io, o quel che ne rimane...
Monique sorrise e prima che potesse cercare uno sgabello libero per mettersi seduta con loro, Jimmy si alzò e le lasciò il suo posto
-Siedi qui... io vado a sedermi laggiù voglio vedere la partita...
Monique sorrise e si mise a sedere, ordinò da bere e si rivolse a Robert.
-Quindi che succede?
-Sono qui per chiederlo a te...
-Sei venuto dalla persona giusta...
Sorrise, Monique allungò la mano con il bicchiere in attesa di fare un brindisi
Parlarono per qualche ora, o meglio, Robert parlò di se, di ciò che ricordava, di ciò che gli era successo e non riusciva a capire come potessero essere dei sogni quei ricordi così vividi nella sua mente, e perchè non ricordava nulla di determinate cose ma quei ricordi di Kyra li ricordava al suo risveglio?
Monique per lo più restò ad ascoltare, solo in alcuni casi rispose alle domande di Robert, e gli spiegò che sarebbe potuto anche succedere che un mattino si sarebbe svegliato e non avrebbe ricordato nulla di Kyra e di ciò che pensava di aver vissuto con lei... perchè quella fase transitoria era dovuta alla compressione di quella parte di tessuto celebrale, ma non appena fosse “guarita” dall’operazione a cui era stato sottoposto era molto probabile che quei ricordi sarebbero spariti. Robert non era felice di quella notizia, non voleva dimenticare, quella era la sua vita, era quella la cosa che l’aveva reso davvero felice per la prima volta dopo tanto tanto tempo e non la voleva perdere... non voleva che quei ricordi meravigliosi sparissero... doveva fare qualcosa, forse scriverli, si li avrebbe scritti, e non sarebbe andato a dormire finchè non avesse scritto tutto ciò che non voleva dimenticare. Monique gli raccontò di alcuni pazienti e dell’evoluzione del loro stato, e che era certa che a breve tutto si sarebbe sistemato perchè nulla dalle analisi che le aveva mandato Jimmy faceva pensare che ci fosse qualcosa che non andava in lui, avrebbe dovuto solamente riposare, nutrirsi e tutto si sarebbe risolto e avrebbe potuto tornare presto alla sua vita di sempre.
Robert la ringraziò, anche se non tutto ciò che gli aveva detto gli piaceva, ma avrebbe messo in pratica i suoi consigli... Una cosa però lo addolorava, anche per lei, quei ricordi erano solo frutto della sua mente...
Monique lo salutò, aveva ancora un paio di visite da fare in studio, così si alzò e dopo esser passata al tavolo di Jimmy a salutarlo se ne andò.
Jimmy lo raggiunse mentre Robert lasciava qualche banconota sul bancone e si alzava per andarsene
-Torniamo a casa?
Robert annuì e restò in silenzio fino a che non furono a casa. Entrò nel suo studio, prese il pc portatile ed andò in camera sua, mentre Jimmy andò in cucina alla ricerca della domestica per far preparare la cena.
Quella sera Robert la passò al pc, si mise seduto sul letto e raccolse i suoi ricordi su un foglio elettronico così da poterlo rileggere se un giorno quei ricordi fossero spariti. Qualche ora più tardi Jimmy bussò alla porta, ed entrò con un vassoio su cui aveva portato la cena. Robert sentiva lo stomaco totalmente chiuso, avrebbe voluto dirgli di portare via quel cibo, ma poi si rese conto che non poteva sperare di migliorare il suo aspetto se non si nutriva... Così chiuse il portatile e lo posò sul letto mentre si sedeva al tavolo per mangiare qualche boccone, Jimmy vedendolo disposto a mangiare senza forzature quasi si commosse.
-A cosa stai lavorando?
Chiese indicando il pc
-Ai miei ricordi... non voglio più vivere giornate come questa...
-E come pensi di fare? ...Non dipende da te...
-Già... ma stasera mi lascerò un messaggio sul comodino, domattina leggerò cosa ho scritto e forse riuscirò a contenere l’ansia e la disperazione...
-E’ una buona idea, come ti è venuta?
-Monique mi ha detto che dei pazienti fanno così... provare non costa nulla...
-E’ un ottima idea... Scriviti anche che dormo nella stanza degli ospiti se hai bisogno puoi venire a svegliarmi ok?
-Ok buona notte.
Robert bevve mezzo bicchiere di latte e si rimise al lavoro al pc. C’erano cosi tante cose da ricordare che decise di elencarle tutte a grandi linee l’indomani mattina avrebbe continuato ad approfondire ogni punto. Spense il pc e si scrisse un post-it sul quale si scrisse “come prima cosa leggi il file “Kyra” e lo siglò così che domani si potesse rendere conto che non era un complotto e che quel messaggio lo aveva scritto lui. Prese le pillole e si mise a letto spegnendo la luce.
-Buona notte amore mio...

   
 
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