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Autore: RainySky    06/05/2013    1 recensioni
"Mi stava completamente tirando scema ed era solamente il primo giorno in cui vegliavo su di lei, eppure, non so come, mi sembrava già passata un’eternità.
Il suo nome è Paige."

Non tutti hanno gli stessi gusti, e non tutti hanno lo stesso senso di giustizia che Devin ha. Devin, la ragazza che si erige contro Markus e la sua banda di mentecatti. Devin, la ragazza che tiene testa al gruppo delle più popolari strafottenti del college - nonostante Devin stessa godesse della sua popolarità. Fu proprio per i suoi continui litigi con questi che la incontro, là, in un bagno. Lei era Paige, e le avrebbe sconvolto la sua normale routine sin da subito.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Suono della campana di fine lezioni della mattina, una massa di studenti si riversa nuovamente nei numerosi corridoi del college così come ogni giorno avveniva, sia a mezzogiorno che alle 10 per la pausa spuntino di mezza mattinata.
Solita routine, ci si alza, ci si da una ripulitina e si indossa qualche vestito preso a caso ed infine ci si avvia verso quella prigione nonché gabbia di matti, comunemente detta scuola.
 
Così, come dicevo, al suono della campana mi avviai verso i bagni per darmi una rinfrescata e sistemarmi i capelli – rimasi a lungo a fissarmi allo specchio come se stessi cercando qualcosa che in me non andava e come al solito, si, trovai parecchi difetti che poi non mi curai nemmeno di sistemare, perché avrei dovuto?
I corti capelli neri andavano da tutte le parti, ribelli ed impossibili da placare nel loro disordine, le piccole borse sotto agli occhi facevano capire ai professori che la sera facevo tutto tranne che dormire od eventualmente studiare: la maggior parte delle volte guardavo la televisione sintonizzata sul canale 360 di HBO che sarebbero quei programmi un po’ sex un po’ con qualche film molto carino che, ogni tanto, non è tutto sesso ma anche un po’ di drama e situazioni romanticamente strappa lacrime.
Guardandomi allo specchio in quel momento diedi delle occhiate furtive a chi mi stava intorno e vi contemplai il gruppo di ragazze mio preferito, “le ragazze facili”. Ovviamente sto scherzando, c’è sempre e dico sempre, tensione ogni volta che queste mi stanno addosso con le loro apatiche battutine.
“Devin, anche oggi vestita come un muratore?”, prima di rispondere mi lavai con tutta tranquillità le mani, tanto per far capire che avevo di meglio da fare e solo dopo averle asciugate mi girai a guardare negli occhi Marilyn, la ragazza che aveva parlato. La squadrai da testa a piedi: jeans talmente corti che se veniva in mutande faceva prima, maglietta attillata e corta che le scopriva l’ombelico e copriva a malapena il seno, il tutto coronato da un fantastico paio di scarpette da 12 centimetri di tacco. Alla faccia delle scarpette.
“Sai, Marilyn, questi si chiamano "vestiti non da puttane"  però io ti capisco se non ne hai mai sentito parlare, tranquilla”. Sorrisi fiera delle mie risposte a tono per lei questa volta, e anzi, sorrisi anche di più quando lei sfoderò il suo famoso sguardo da pazzoide.
“Hai 17 anni e sei ancora vergine…” – ecco la pantera che cerca di arrampicarsi sui muri, quest’affermazione era la più inutile che potesse fare, sebbene le sue amiche caprone la seguirono nella sua risatina maliziosa; tutte tranne una nell’angolino, che catturò la mia attenzione. Sembrava un pesce fuor d’acqua e non solo, era anche visibilmente più giovane di tutte noi presenti lì in quel momento.
Cercai di tornare mentalmente a concentrarmi su Marilyn per trovare le parole che mi avrebbero fatto uscire di scena, almeno per il momento.
Buttai il fazzoletto con cui mi ero asciugata le mani nell’apposito cestino sotto il lavello e mi avviai verso l’uscita del bagno fermandomi semplicemente sulla porta e girandomi appena, “Hai 17 anni e l’hai data a tutti, come farai per i prossimi 70 anni della tua vita?”.
Uscì e mi chiusi la porta alle spalle, la quale molto gentilmente fece da scudo al suo urlo strozzato, probabilmente in una giornata mi chiamava cogliona almeno un centinaio di volte. Ebbene la incontravo per i corridoi più di quanto volessi.
Mi avviai di nuovo verso la mensa, per godermi gli ultimi 10 minuti di pausa pranzo prima dell’inizio delle classi miste del pomeriggio; per classi miste intendo delle rumorosissime lezioni che noi studenti più grandi sostenevamo insieme a degli studenti più giovani, solitamente del primo o secondo anno, raramente con quelli del terzo anche se devo ammetterlo: le classi del terzo anno sono fantastiche, ti fanno morire dal ridere.
Mentre camminavo verso l’immensa struttura della mensa, volta ad ospitare circa duemila studenti, venni affiancata dalla mia migliore amica, Jane.
Apprezzo la sua compagnia ovviamente, se no non sarebbe stata la mia migliore amica, ma ogni tanto mi irritava altamente, come ora ad esempio. Aveva iniziato a guardarmi con quel suo sguardo alla Jane che dice "Ehi lo so che l’hai fatto di nuovo", misi le mani in tasca e guardai altrove finchè lei stessa decise di parlare.
“Stavolta è uscita dal bagno piangendo”, sogghignai prima che venissi fulminata dal suo sguardo pungente “Anche se è lei che stuzzica te alla fine ti metterai nei guai contro i professori”.
Ebbene si, Jane ha ragione, credeteci o no Marilyn prende A in tutte le materie, da sempre non che io sia da meno, tuttavia non ho il suo atteggiamento.
Come al solito, in mensa c’era un traffico epocale, tutti ammassati a cercare di comprare i panini migliori prima che finiscano e rimangano soltanto le pizzette e le focacce di chissà quanti giorni addietro. Salutai Jane e mi andai a sedere in uno dei tavolini più in centro, che stranamente erano sempre quelli meno affollati di tutti.
Fu in quel momento che vidi passare di nuovo la stessa ragazza che avevo scorto prima nei bagni, l’unica che non aveva riso; ma la situazione era un po’ diversa: stare con la compagnia di Marilyn da automaticamente una reputazione da puttane, e di fatto un gruppo di ragazzi del 4° anno le stavano dando fastidio.
Quel gruppo non era uno a caso, lo si vedeva spesso in giro con Marilyn e le altre ma mai fino ad allora avevo fatto caso se avessero messo gli occhi sulla piccoletta del 2° anno o meno, più perché non credevo possibile che una ragazza che si vestisse così tanto bene, che non parlasse con la stessa volgarità di Marilyn potesse essere accettata da un gruppo del genere.
Decisi di lasciar perdere e non intervenire, cosa che spesso facevo ogni qualvolta Markus e i suoi compagni provavano ad allungare le mani su qualche ragazza. Avevo la mia reputazione a scuola, fra le ragazze, tutte loro sapevano che su di me si poteva contare e molto spesso venivano a cercare me se succedeva qualcosa.
Mentre si radunava una folla di curiosi intorno a Markus e alla piccoletta io mi girai bellamente da tutt’altra parte, a guardare fuori dalle finestre. Pioveva, di nuovo, la terza volta in una settimana di Maggio e oltretutto in un posto dal clima arido come Jacksonville è – vedere questo genere di clima irrita molto.
La pioggia aveva inondato in molte zone e il vento aveva sradicato molti alberi. Altro dettaglio frustrante era il non poter andare al mare, o nemmeno in spiaggia a prendere il sole visto che il vento alzava un polverone terribile.
Intanto le urla e gli schiamazzi dei curiosi era cresciuta a dismisura e riuscì a notare Jane che mi faceva cenni disperati con le mani, la ignorai, non volevo prendere parte in quella storia non se poi sapevo che coinvolgeva un’amica di Marilyn, nonostante… fosse una del secondo anno… e fosse fin troppo innocente per sembrare dello stesso calibro del "capo gruppo" .
Chiusi gli occhi e appoggiai le gambe su una sedia vuota davanti a me, cercando di isolare mentalmente quello che stava succedendo ed il conseguente rumore provocato da esso.





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Spazio Autore:

Salve!
Premetto che mi sono cimentata in un ambiente del tutto nuovo per me, quindi sono un po' in dubbio e mi scuso nel caso la partenza in questo e nei prossimi capitoli potrebbe non essere esattamente all'altezza di cosa ci si aspetterebbe da qualcuno che pubblica in storie originali D:
Era da un po' che avevo in  mente di fare una storia basata sull'aspetto "lei e lei", quindi spero che riesca a catturare la vostra attenzione, e godetevi la lettura dei prossimi capitoli.
Ogni critica e/o consiglio è sempre benvenuto!

*Mi scuso per degli errori che ho appena corretto, delle parole non venivano visualizzate* RainySky
  
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