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Autore: Dudy    06/05/2013    1 recensioni
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA: lo so che sono una bastarda e che manca solo un capitolo, scusate. Cercherò di pubblicarlo entro gennaio; intanto, per rispetto, inserisco questo avviso per avvertirvi. Scusate ancora, mi dispiace moltissimo, vi prometto che l'ultimo capitolo sarà sensazionale e molto, molto lungo. Imploro la vostra pietà e la vostra pazienza.
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*dal primo capitolo:
"Io sarò il primo a baciarti, e anche l’ultimo."
Oddio, era fuori di sé.
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*dal capitolo 13:
Fu semplice, fu profondo. Come l’azione stessa del respirare, come l’acqua cristallina che scorre gioiosa in un ruscello fresco di montagna.
Semplice e profondo.
Come l’amore.
Non era un vero bacio. Era piuttosto uno sfiorar di labbra, un tocco che per troppo tempo era stato loro proibito dalle convenzioni sociali, l’immagine tenera e densa si calore di due bambini che, tenendosi per mano, si scambiano un dolce e leggero segno di amore.
No, decisamente, non era un vero bacio.
Genere: Drammatico, Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tempo fa, qualcuno disse “se qualcosa può andare peggio, lo farà”. Beh, per chi la sente la prima volta può sembrare una frase stupida, banale, quasi masochista, una specie di cattivo augurio detto da una persona depressa che ha ormai totalmente perso la voglia di vivere e di avere una vita sociale.
Eppure, quando ti trovi disteso sul letto, con le mani tra i capelli, pensieri crudeli che si rincorrono dentro la tua mente, inizia a capire che forse quella frase prima tanto assurda e lontana da te potrebbe anche avere un senso.
Sì, perché è proprio questa la frase che, almeno in certe terribile occasioni, racchiude l’andamente delle vita.
“se qualcosa può andare peggio, lo farà”
Si tratta di quel tipo di sfortuna che, almeno una volta, capita a tutti, e ti fa vivere quei momenti terribili in cui sembra che il mondo ti stia crollando addosso, e allora ti senti perso, come se intorno a te ci fosse solamente il vuoto, senza una strada da seguire, senza un appiglio a cui aggrapparti. 
Eppure, anche in quei momenti devi farti forza e andare avanti, anche se senza una direzione, anche se senza sapere dove ti ritroverai, devi andare avanti.
Zayn fece un respiro profondo, guardando la porta della villetta bianca che gli stava davanti come se nascondesse chissà quale grande segreto.
In una mano reggeva il giornalino scolastico uscito appena dopo i suoi tre giorni di sospensione, durante i quali era rimasto disteso a letto, incapace di muoversi o di parlare con qualcuno.
Allungò il dito verso il campanello…
No, non ce la poteva fare.
Ma doveva.
 
Maya allungò la mano verso la maniglia dell‘armadietto, ma si rese conto di non ricordare il perché di quel gesto. Cosa doveva prendere? Controllò l’orario delle lezioni, aveva un’ora di storia, poi finalmente sarebbe potuta andare a casa, a gettarsi sul letto mentre i pensieri, seppur involontariamente, tornavano a quel punto fisso, a quel ballo di Halloween. 
Perché era accaduto tutto quello? Perché Zayn aveva detto quelle cose sul fatto di baciarla? Perché aveva aggredito quel ragazzo? Rabbrividì. No, quella era l’ultima cosa che si sarebbe potuta aspettare da uno come Zayn. Stavano iniziando a conoscersi, le era sembrato simpatico, un po’ imbranato e scoordinato nei movimenti, leggermente timido, ma allo stesso tempo anche divertente, sicuro di sé, nonostante la sua bellezza la mettesse un po’ in soggezione, stavano diventando amici. 
E invece…
Per un momento aveva visto un’altra persona, non Zayn, picchiare quel ragazzo. Per un momento aveva visto Ryan, suo fratello. 
Non riusciva a crederci.
Non riusciva a credere che Zayn, che non molto tempo prima era stato aggredito da lui, potesse fare una cosa del genere. 
Era stato orribile.
Allo stesso modo in cui aveva considerato tremendo il gesto di suo fratello, considerava tremendo il gesto di Zayn.
Ryan ora si trovava in un collegio speciale per ragazzi violenti. Zayn…
Era stato sospeso per tre giorni, quella mattina era tornato a scuola, l’aveva visto di sfuggita prima dell’intervallo e si era subito allontanata, poi era praticamente scomparso, e lei non aveva la minima voglia di rincontrarlo.
La verità si poteva trovare in miscuglio di emozioni che le inondavano il petto, e all’interno delle quali c’erano paura, delusione, confusione, ricordi di un passato dominato dal carattere difficile di un fratello aggressivo e violento, desiderio di tornare indietro nel tempo e fare di tutto pur di non rivedere quelle scene.
Perché?
Da troppi giorni si ripeteva sempre la stessa domanda senza risposta.
Perché?
Se solo avesse potuto parlarne con Helen, lei era la sua migliore amica, lei avrebbe saputo darle quel consiglio, quell’indicazione, quell’inizio di una strada. 
E invece niente, dal ballo di Halloween la sua amica, se ancora poteva essere chiamata così, non si era fatta vedere a scuola; Maya aveva provato a telefonarle, ad andare a casa sua, ma sua madre le aveva detto che aveva la febbre e non poteva vedere nessuno.
Harry stava cercando di sostenerla in qualche modo, almeno quando non era impegnato con Fanny, ma non era la stessa cosa di Helen. 
Si sentiva sola, persa in un vuoto incolmabile, intrappolata in una ragnatela di domande senza risposta, in un vortice di confusione e di ricordi che avrebbe voluto cancellare.
Perché?
Sbatté di proposito la testa contro il fondo dell’armadietto, come se con quel gesto avrebbe potuto sbattere i pensieri fuori dalla sua mente.
Invece servì solo a ricordarle qualcos’altro. Quel giorno sarebbe uscito il nuovo numero del giornalino scolastico. Anzi, ora che ci pensava  era già uscito, durante l’intervallo aveva visto di sfuggita un tavolino su cui era poggiata una fila di giornali, e davanti ad esso una fila di studenti che facevano a gara per prenderne uno… In quel momento non ci aveva fatto caso, ma ora che ci pensava, sì, si trattava del giornalino scolastico.
Quel giornalino in cui Madison aveva promesso di umiliarla rivelando al mondo il segreto della sua storia con Harry.
Bene, di male in peggio, da allora in poi sarebbe stata anche derisa dall’intera scuola.
Decise che all’uscita avrebbe dato un’occhiata al giornale, giusto per capire quante pagine le erano state dedicate.
 
Un occhio color nocciola dai riflessi azzurri e dorati si fece intravedere attraverso lo spioncino della porta. Un occhio che Zayn conosceva bene, e da cui, pur non ammettendolo in pubblico a causa della sua timidezza, era rimasto fin da subito profondamente affascinato.
L’occhio scomparve, la porta non si aprì.
Da dentro la casa, qualcuno gridò:
“Tesoro, chi ha suonato il campanello?”
La voce di Helen rispose, incerta:
“Ehm…non…non c’è nessuno…”
Zayn avrebbe dovuto prevederlo. Non poteva aspettarsi che la sua ragazza lo facesse tranquillamente entrare dopo ciò che aveva detto al ballo. Ma poteva continuare a chiamarla “la sua ragazza”? Questa domanda gli rimbombava in testa come mille tamburi. Sarebbe riuscito a sistemare le cose? E poi, poteva aspettarselo? Da un lato cercava in ogni modo di trovare delle risposte, dall’altro si sentiva uno stupido, doveva pensarci prima, ormai era troppo tardi per tornare indietro, come se avesse frantumato a terra una bottiglia di vetro e volesse riaverla intera come prima.
In effetti, che cavolo si aspettava? Aveva detto chiaramente di voler baciare la migliore amica della sua fidanzata. E questa non era una cosa da lui, non era nel suo modo di fare mettere in atto una cosa del genere, e poi perché? Che gli era successo?
No, basta, doveva smetterla. Doveva smetterla di pensare e iniziare ad agire. 
Avrebbe continuato a pemere il dito su quel campanello fino a quando Helen non avrebbe aperto la porta.
 
Maya iniziò a sfogliare il giornale che aveva appena preso. Prima ancora di arrivare alla seconda pagina, l’occhio le cadde sulla lista dei ragazzi che avevano “passato la prima prova” del torneo per diventare capitano della squadra di basket. La prima competizione aveva avuto luogo almeno due settimane e mezzo prima, ma i risultati si erano saputi quel giorno. Lesse subito il nome di Harry, e un sorriso, seppur inasprito dalla tristezza, si disegnò pin piano sul suo volto. Harry era stato fenomenale, sembrava che giocasse a basket da anni, mentre aveva imparato le regole solo una settimana prima. Doveva aver trovato davvero un buon allenatore, pensò Maya, decidendo che più tardi sarebbe andata a congratularsi con lui. Passò avanti, c’era un articolo che parlava dell’organizzazione delle gite scolastiche, un’inchiesta sul furto di un computer avvenuto da qualche giorno, poi finalmente, o purtroppo, trovò quello che cercava.
Su una pagina, colorata di un colore diverso rispetto alle altre, era scritto a caratteri cubitali “SCANDALO AL BALLO: MAYA STONER PROTAGONISTA. SCOPRITE I SEGRETI SU TUTTO CIO’ CHE E’ ACCADUTO PRIMA E DURANTE LA NOTTE DI HALLOWEEN”
Beh, in effetti se lo aspettava, dopo tutto quello che era successo non avrebbe mai potuto credere che Madison si sarebbe limitata a parlare solo della sua storia con Harry. 
L’articolo comprendeva molte più pagine del dovuto, probabilmente anche il direttore del giornalino scolastico aveva pensato che molti l’avrebbero trovato più interessante di quello sulle gite scolastiche.
Pensando che dopotutto quelle parole non avrebbero potuto cambiare la situazione, iniziò a leggerle con una rassegnazione quasi ammirabile. Dopo una breve introduzione, Madison aveva descritto nei minimi particolari ciò che era accaduto con Harry, proseguendo con l’arrivo a scuola di Zayn, il suo fidanzamento con Helen e…
No. Quello no. Non poteva essere vero. Semplicemente non doveva. No! 
Metà della seconda pagina dell’articolo era occupata da una fotografia che non avrebbe dovuto essere stata scattata, e che ritraeva Maya tra le braccia di Zayn, davanti ad una vecchia scala di legno consumata dal tempo. Ma non c’era scritto il perché di quell’azione, non c’era scritto che lei era caduta dalla scala mentre cercava di appendere le decorazioni per il ballo e che Zayn, che casualmente si trovava lì sotto, aveva cercato di “raccoglierla” con un gesto di sola cortesia. 
No, c’era solo quella foto con la sua descrizione, senza spiegazioni a parte la scritta “Beh, l’immagine parla da sola”.
Chiuse il giornale, lo gettò a terra. Non voleva vedere altro. Non ne aveva il coraggio.
Come aveva fatto la sua compagna di banco a scattare la foto? Si era appostata dietro la finestra aspettando che accadesse qualcosa? La sua perfidia poteva arrivare a tanto?
Ma in quel momento dentro la mente di Maya le domande erano passate in secondo piano. Era capace di pensare solo ad un nome, quello della sua migliore amica. Lei non sapeva ancora nulla.
Avvisò sua zia che non sarebbe tornata subito a casa e si precipitò per quella strada che aveva percorso già milioni di volte.
 
“Helen, apri quella dannata porta!”
“Ma fuori non c’è nessuno!”
“E’ da quasi un’ora che qualcuno sta suonando il campanello, apri!”
“Quel qualcuno starà…facendo uno scherzo…sì, ecco, è uno scherzo!”
“Se non vai tu esco dalla doccia e vado io ad aprire la porta!”
“Ma mamma!”
Si sentirono dei passi camminare veloci sul pavimento, subito seguiti da quelli di Helen che continuava a protestare a dire che fuori non c’era nessuno. 
Improvvisamente la porta si spalancò, e Zayn vide una donna in accappatoio con i capelli biondi bagnati che le si appiccicavano al viso. 
“Tu chi sei?”
La sua voce gli era familiare, era simile a quella di Helen, che lo guardava incerta da dietro la schiena di sua madre.
“Sono un…un amico di Helen, volevo…”
E ora che scusa si inventava? Probabilmente lei non sapeva nulla del fatto che lui era il fidanzato di sua figlia.
“Volevi?”
“Volevo…ecco…chiederle perché oggi non è venuta a scuola… volevo sapere come stava… e…”
Fu Helen a rispondergli, con un tono di voce aspro in cui era racchiuso tutto ciò che era accaduto.
“Non sono venuta a scuola perché aveva la febbre, ora sto meglio ma non so quando tornerò, e adesso che hai saputo tutto puoi anche andartene.”
In quel momento gli venne un’idea geniale.
“La professoressa di inglese ci ha assegnato un lavoro da fare insieme, è per domani, quindi…”
La ragazza aprì la bocca, ma sua madre la pecedette.
“Oh, beh, allora se è per la scuola… Entra dentro, Helen sta meglio, non credo che ti attaccherà la febbre.”
Si spostò per lasciarlo entrare, lui raccolse tutto il suo coraggio e oltrepassò la porta, ritrovandosi in un ampio ingresso ben arredato. La signora Wilson li scortò fino alla camera di Helen e li lasciò soli, convinta che avrebbero passato il tempo a fare i compiti.
Zayn non diede il tempo alla sua “fidanzata” di iniziare il discorso.
“Dobbiamo parlare.”
“Di cosa?”
“Non fare la finta tonta, dobbiamo parlare.”
“Io non voglio parlare.”
“Io sì. Quindi se vuoi stai zitta e ascolta soltanto, perché non riuscirai a fermare le mie parole.”
LA guardò per un attimo, la sua espressione era un misto tra la sfida, la sorpresa, la rabbia.
Continuò, senza darle il tempo di ribattere.
“A parte tutto ciò che è accaduto al ballo di Halloween, c’è una cosa che tu non sai, e voglio fartela vedere prima che lo faccia qualcun altro. Oggi è uscito il nuovo numero del giornalino scolastico, ovviamente c’è scritto ogni particolare sul ballo, ma c’è anche qualcos’altro.”
Lei inarcò un sopracciglio, come a dire che altro c’è? E’ successo qualcosa con Maya? Non preoccuparti, non sono sorpresa.
Zayn aprì il giornale che aveva in mano e lo sfogliò cercando la foto in cui Maya era caduta tra le sue braccia, Ma pria di trovarla qualcuno spalancò la porta della camera, e Helen, sorpresa, si alzò velocemente dalla poltroncina su cui si era lasciata cadere.
“M-Maya?!”
“Tua madre mi ha lasciata entrare, devo dirti una cosa, oggi…”
Il suo sguardo si posò sul ragazzo.
“Zayn…che ci fai qui?”
“A quanto pare siamo venuti per lo stesso motivo.”
Helen perse la pazienza.
“Ma volete dire che cosa cavolo sta succedendo? Nessuno di voi due dovrebbe essere qui!”
“Guarda.”
 


Ciaooo
Ok, è vero, ci ho messo davvero tantissimo tempo per scrivere questo capitolo, ma avevo tantissime idee in mente e non riuscivo ad assemblarle, ne ho dovuta togliere qualcuna per non fare una specie di trottato! :P
In ogni caso, ne sono abbastanza soddisfatta, devo dire che mi piace molto e credo che sia uscito piuttosto bene, ma il parere che conta è il vostro, non il mio, quindi mi raccomando... RECENSITE!
Secondo voi come la prenderà Helen? Le cose si sistemeranno? E Harry? Riuscirà a diventare capitano della squadra di basket? Beh, siceramente spero di sì, già me lo immagino mentre corre lungo il campo dopo la vittoria di una partita, tutto sudato e bagnato che si toglie la maglietta.... mlmlmlmlmlmlml.... Ok, il perversione time è finito (forse).
Avete sentito la notizia di Liam e Danielle che sono lasciati? Secondo voi è vero? A me Danielle non stava molto simpatica, ma un po' mi dispiace perché Liam con lei sembrava felice...
Ah, tra l'altro ieri sono andata a vedere il film "I love One Direction"... è incredibile!
Va beh, non ho più niente da dire, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, mi raccomando recensite e fatemi sapere cosa ne pensate e cosa accadrà secondo voi...
Ciaoooo :)
 
 
 
 
 
  
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