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Autore: _Fux_    06/05/2013    2 recensioni
Harry è un ragazzo come tutti gli altri: la sua vita sono i suoi amici e la musica. Ha un sogno, bhè, più di uno a dire il vero. Vorrebbe essere un cantante famoso e visitare l'Italia. E' un sognatore, ma chissà che non capiti una svolta che faccia avverare i suoi desideri?
Chiara è una ragazza definita strana dai più, e questo le va bene...le piace essere così.
Niall a volte pensa di essere incompreso ma... troverà qualcuno che lo capirà?! leggere per sapere :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A Giada,
che viene assillata
da me per sapere il suo parere,
ma che non si lamenta mai...

Non posso crederci. O forse semplicemente non voglio. Il fatto è che è già Lunedì. Come dice sempre Garfield il gatto , “Io oooodiooo il Lunedì”. Non c’è nulla di buono in questo giorno: insomma, il Sabato pomeriggio ti pregusti la Domenica, che anche se finisce per essere sempre un po’ noiosa è comunque bella, perché puoi avere tutto il giorno libero per te…poi però arriva la sera e il morale inizia a cadere in basso pensando a ciò che ti aspetterà il giorno dopo: doversi alzare presto la mattina, riprendere la solita routine quotidiana. Ma cosa c’è di buono nel Lunedì?
E’ è  il giorno iniziale per tutti i buoni propositi, ma poi si arriva al fatidico momento e la lunedosità ti impedisce di fare tutto.
Ma il suo difetto più grande è che è il momento in cui si ritorna a scuola.
E questo è un male, specialmente se non sei per niente preparato per l’interrogazione di diritto.
Pfui! Diritto ! Ma perché cavolo devo studiare una materia del genere? Non voglio mica diventare avvocato o un giudice! La mia vita sarà la musica, me lo sento.
Sono queste le riflessioni che mi accompagnano nel mondo di Morfeo quella sera, dopo essere tornato a casa.
Comunque.
Tornando a noi mi sveglio con il  trillo assordante di quello strumento di tortura meglio noto come sveglia. Strizzo gli occhi per la luce del sole che mi perfora le iridi verdi e guardo l’ora: sono le sei e  mezzo e io sono sicuro che da qualche parte del mondo alzarsi così presto è considerato un crimine. Mi alzo stiracchiandomi e mi vesto velocemente : jeans blu scuro, felpa verde smeraldo con cappuccio, Vans dello stesso colore. Scendo in cucina afferro una brioche e dopo una breve sosta in bagno mi armo di zaino e del mio immancabile skateboard e mi precipito in strada, perché, tanto per cambiare, ho fatto tardi.
Arrivo davanti al carcere , cioè, la scuola, e mi fermo con un sospiro.  Mi illumino però in un sorriso quando, varcato il cancello vedo i miei amici in lontananza. Noto Zayn che si sta sistemando il ciuffo davanti allo specchio, sono sicuro che deve incontrarsi con Perrie. Mi scappa un risolino al pensiero di quando ciuffo-boy voleva chiederle di uscire: era completamente impazzito, si innervosiva per un nonnulla e quando finalmente ci parlò scoprimmo che tutto ciò era dovuto al fatto che aveva paura che Perrie non accettasse perché si riteneva troppo brutto per lei. Deve essere proprio amore! Zayn Malik, rubacuori in carica di tutta la scuola che pensa di essere rifiutato da una ragazza perché troppo poco per lei!
Poco più in là vedo Liam con  Danielle la sta guardando con gli occhi a forma di cuoricino, sicuramente staranno parlando di qualcosa di profondo… Mentre continuo ad avvicinarmi a loro noto un siparietto davvero simpatico: Louis e Niall stanno litigando per  una carota :Non avrai mai la mia carota preferita! Mai e poi mai!” sbraita Lou mentre è rincorso da quel pazzoide di Horan che a sua volta urla :“Ma io ho famee! Sono in astinenzaaa e daiii per favoree è solo una carota!” . Vedo poi gli occhi color ghiaccio del mio amico spalancarsi e un sorriso da ebete nascergli sul volto; mi giro e ne capisco la ragione: Eleaonor, la sua ragazza, è arrivata . A questo punto Lou getta indietro la carota che viene salvata da Niall con un tuffo atletico mentre l’altro si reca tutto contento dalla sua El. Lo ammetto: sono un po’ invidioso dei miei amici…Loro hanno trovato delle ragazze fantastiche con cui condividere dei momenti speciali… Certo, non mi sono mancate le occasioni per uscire con qualcuna, ma alla fine scoprivo che non era mai quella giusta. Mi chiedo se anche il mio amico biondo, l’unico altro single del gruppo,  si sente come me...Llo guardo e vedo che sta mangiando allegramente la carota di Lou. “ Ma va’ Harry –mi dico- Niall è fidanzato con il cibo!” Finalmente li raggiungo e li saluto : “Ehi ragazzi! Ciao El ! Perrie… Danielle” e rivolgo loro un sorriso.
Mi salutano tutti e Liam si rivolge  a me : “In ritardo anche oggi Styles? Strano!” e scoppia ridere . Tento di stare allo scherzo perciò gli dico “ Si, bhè, sai com’è, poi se arrivo in orario è capace che alla preside Hollistar venga un malore, e poi ormai mi sono abituato alla nostra chiacchierata mattutina sui suoi blableahbla” . Si sentono dei risolini nell’aria e vedo la faccia del fidanzato di Danielle che sembra diventata di pietra…Anzi tutto il mio amico sembra una statua! E inoltre ha… un’ espressione imbarazzata?! Vedo Zayn che sorpreso dall’improvviso silenzio alza gli occhi dalla sua immagine riflessa e mi fa segno di voltarmi a guardare qualcosa –o forse dovrei dire qualcuno- che si trova alle mie spalle.
Dico: “ Ragazzi ma che succede?” voltandomi e incontro lo sguardo di fuoco di… Eggià! Proprio lei: la preside Hollistar, che mi apostrofa ruggendo : “Benebenebene signor Styles… In presidenza!”  La saluto con un “Buongiorno” imbarazzato e mentre mi preparo  a seguirla dico, in favore dei miei compagni di scuola:” Visto? Non può proprio a fare a meno di me! A dopo ragazzi”.
Inutile dire che mi sorbisco per mezz’ora una ramanzina luunghiiissima sui modi che bisogna tenere a scuola e sul fatto che bisogna portare rispetto verso agli adulti e le solite identiche cose che mi ripete ogni mattina. Ho quasi la sensazione che si sia preparata un nastro con il discorso e che poi una volta fatto chiamare un alunno lo metta in play e si limiti a fare finta di parlare, come una sorta di playback, ecco! Ora che ci penso se trovassi le prove potrei ricattarla…E chiedere come riscatto di farmi mettere almeno una B+ in tutte le materie… Mitico!
“ Styles! Ma mi sta ascoltando?! E’ mezz’ora che le dico di tornare in classe! E sarà meglio per lei che ci resti tutta la mattinata… Non la voglio rivedere, sono stata chiara? E ora fuori dai piedi!”. Mi riprendo con un sussulto dai miei pensieri ed esco dall’ufficio della dirigente pensando che ultimamente sta capitando troppo spesso che mi ritrovi quasi a conversare da solo nella mia mente… Potrei quasi pensare di essere impazzito, e sicuramente la colpa sarebbe della scuola!
Mi reco in classe con la giustificazione della preside per il ritardo; ad accogliermi c’è la signorina Smith, che insegna spagnolo e non ha proprio nulla da spartire con la preside.
Per prima cosa è ancora piuttosto giovane, sui trentaquattro anni penso. Inoltre è sempre gentile e simpatica, certo, richiede impegno costante e attenzione durante le sue ore e per lei il rispetto deve essere reciproco, ma è anche capace di stare allo scherzo, inoltre è un’ottima insegnante.
Spesso ci racconta di quando da giovane ha girato mezzo mondo grazie alla sua laurea in lingue… Lei è stata anche in Italia, e io per questo la invidio moltissimo, sarebbe il mio sogno quello di poterci andare anche solo un breve tempo… Mi correggo sarebbe un sogno non solo per me, ma anche per Niall: è una delle tante  cose che ci accomuna.
Le ore prima di pranzo trascorrono lente tra un’interrogazione scampata (fiuu) un test a sorpresa d’Inglese, per fortuna andato bene e qualche noiosa spiegazione.
Come ogni giorno da quando abbiamo cominciato ad andare a scuola insieme io e i ragazzi ci ritroviamo per mangiare insieme e ci raccontiamo le disavventure della mattinata solo che oggi io sono un po’ agitato per quella maledetta interrogazione di diritto per la quale va bene, avrei già dovuto studiare da due giorni, ma che colpa ne avevo io se Zayn mi aveva invitato a casa sua per provare un nuovo videogioco proprio quel giorno? Solo che ora me ne pentivo, perché rischiavo parecchio avendo già delle insufficienze in quella materia… Liam pare che si sia accorto dei miei sentimenti, forse a causa del mio strano silenzio infatti mi chiede :”Ehi, Hazza, ma hai avuto dei problemi con la preside?” “Nahh  la solita filippica giornaliera… E’ solo che se mi becca la prof Haskins sono finito” . Il mio amico mette su una faccia veramente preoccupata conosce la mia situazione. Sentiamo la campana che ci avvisa che il tempo a nostra dispozione è terminato e dopo avere ricevuto un in bocca al lupo generale mi avvio, seppur con il cuore in gola, verso la classe.
Ci siamo. E’ il momento. Sono ormai alcuni minuti che la prof scorre il registro con la penna dall’alto verso il basso e viceversa. E io sono certo che non ci vorrà molto prima che il suo sguardo si soffermi sul mio nome e lei pronunci l’odiatissimo “Harold, interrogato!” Inutile dire che la mia richiesta fatta all’inizio dell’anno di essere chiamato con il mio diminutivo non aveva ottenuto la sua approvazione.
Forza Harry, ce l’hai sempre fatta, vedrai che in qualche modo te la caverai… E se non ce la fai… Bhè un anno in più o uno in meno qua dentro” Penso. E poi mi dico che devo assolutamente farcela, perché un altro anno in questa gabbia di matti non penso che riuscirei a sopportarlo.
Proprio mentre la prof inizia a dire “Har…” qualcuno bussa alla porta e dopo il concesso ad entrare dell’insegnante ancora più alterata -o fantastico!- entra l’insegnante di italiano della scuola.
Eggià, nella mia scuola si insegna italiano, ma purtroppo non ho potuto partecipare al corso perché era facoltativo e potevano essere ammessi solo gli alunni con una certa media che io, ovviamente, non possedevo. Perciò immaginate la mia sorpresa a sentire le parole” Mi scusi per il disturbo, signora Haskins, ma avrei bisogno per tutta l’ora di erhm… – e qui legge su un foglio –  ah… si ecco, di Harold Edward Styles
IO???” Urlo facendo una figuraccia cosmica, che fa ridere tutti i miei compagni.
LUI???” Segue il mio esempio la prof con una faccia sconvolta. Antipatica . “Bhè, ce ne sono forse altri?” Chiede l’uomo fermo sulla porta.
E così eccomi qui con il signor Jonhson, che mi spiega che è venuto a conoscenza della mia passione per l’Italia dalla signorina  Smith e che per quest’estate era stato organizzato un viaggio in Italia… Non si dovevano seguire corsi di studi veri e propri, ma si poteva scegliere ciò che si preferiva, come scrittura creativa, cucina, fotografia ecc… Il tutto sarebbe avvenuto in Sardegna, i più fortunati potevano andarci con delle borse di studio, ma i prezzi sarebbero stati comunque modici. Inizio immediatamente a sognare le bellezze di quel paese, consapevole però che non sarebbe stato possibile ottenere il consenso dai miei genitori senza ottenere dei buoni risultati a scuola… e purtroppo le iscrizioni sarebbero terminate di lì a breve insomma, non pensavo di avere speranze. Però l’Italia mi ha portato fortuna, ho scampato diritto, lo dicevo io che quel paese è magico!
In fondo può capitare qualcosa di bello anche di Lunedì…
 Rieccomi! Spero che questo capitolo vi piaccia, mi fa piacere anche solo se leggete :)

xx Fux


   
 
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