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Autore: Malvagiuo    06/05/2013    0 recensioni
Roy Savage non è un individuo come tutti gli altri.
Tramite l'iniezione del biotherium, una misteriosa sostanza creata in laboratorio, è in grado di trasformarsi in vampiro. Continuamente sballottato tra due identità diverse e contrapposte, Roy dovrà infiltrarsi nell'organizzazione vampirica che controlla lo spaccio di una pericolosa droga nella metropoli di Nuova Beryon, cercando di impedire che questo nuovo flagello sommerga con la sua furia la civiltà dell'intero pianeta.
Genere: Mistero, Science-fiction, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nubi grigie a strati ricoprivano la volta notturna, smorzando il bagliore argenteo del plenilunio. La luna piena era il momento migliore per una visita a Moon Valley, se eri un vampiro.
C’era una cosa che Roy Savage adorava dei vampiri e, quindi, della sua vita: la teatralità. Atteggiarsi a vampiri era la cosa più divertente ed eccitante che ci fosse in quell’emisfero del pianeta.
Ovviamente, una comunità vampirica – come quella di Moon Valley – non aveva niente a che fare con i vampiri delle leggende della madrepatria terrestre. Nel corso dei secoli, ‘vampiri’ era il nome che la gente aveva dato ai reduci del disastro di Galvanon 12. Se all’inizio per loro poteva essere fonte di disagio essere etichettati come mostri, col passare degli anni si erano resi conto che la cosa spalancava le porte a diverse, interessanti prospettive. Il controllo di interi quartieri metropolitani, per dirne una. All’emarginazione si faceva il callo ben presto.
Nonostante Moon Valley fosse di fatto un ghetto, nessuno all’interno della comunità si sentiva emarginato. Al contrario. Far parte della comunità vampirica veniva considerato, da chi ne faceva parte, un privilegio di cui andar fieri. Essere un vampiro significava far parte di un’élite di poche migliaia di persone in una città di cinque milioni di abitanti.
Il Nilo Rosso scorreva placido e torbido lungo la riva est. Sulle sponde crescevano come incrostazioni decine e decine di edifici dalle sagome spezzate. Sembrava una città in macerie, quando in realtà non era altro che lo stile architettonico a cui i vampiri più si erano affezionati. Nuovo gotico, lo chiamavano. Roy lo adorava. Ma bisognava per forza essere un vampiro per apprezzarlo. Nessuno dei normali avrebbe considerato bella quella parte di Nuova Beryon.
Densi fiotti di fumo bianco si sollevavano a sprazzi lungo i marciapiedi delle strade del quartiere. Un alone verdastro circondava la sommità degli edifici, coprendo parte della notte. I bagliori delle insegne luminescenti dei night club e dei pub si riflettevano sulla carrozzeria della Supernova di Roy. Il traffico era intenso, ma non c’era pericolo di restare imbottigliati. Non c’erano semafori o altri dispositivi di controllo del traffico a Moon Valley, unico distretto della metropoli a godere di questa particolarità. Inutile dire che non esistevano pubblici ufficiali, dopo il calare delle tenebre. Una volta scomparso il sole, Moon Valley cessava di esser parte di Nuova Beryon e si trasformava in una città dentro la città.
Roy abbassò il finestrino, espose il braccio sinistro e lo appoggiò sull’intera fiancata. Quel piccolo gesto permetteva di identificare chiaramente il suo status. Nessun normale avrebbe mai osato esibire così platealmente un arto nel quartiere dei vampiri. Moon Valley, infatti, non era frequentata solo da vampiri. In verità, c’erano un sacco di motivi che potevano spingere i normali a fare un salto nel ghetto, dopo una certa ora.
Roy ne vide alcuni procedendo a passo d’uomo lungo la Stoker Avenue.
L’insegna luminosa del Lovely Blood investiva di luce rossa l’intera strada per un raggio di un miglio. Impossibile da non notare. E Roy era pronto a scommettere che oltre metà delle persone in coda davanti all’entrata non fossero vampiri. Ciò che motivava un’attesa così lunga era nitidamente esposto nelle vetrine ai due lati dell’ingresso. Bellissimi corpi sinuosi impegnati in una danza lasciva con un pugnale insanguinato. Se quelle femmine seminude fossero umane o vampire, Roy non poteva intuirlo da quella distanza. Ma che appartenessero all’una o all’altra specie, Roy era sicuro che i clienti sarebbero rimasti soddisfatti.
Uscito dalla Stoker Avenue e imboccata a sinistra Carmilla Street, Roy vide un altro valido motivo che attirava i normali nei cupi angoli della valle dei vampiri. Senza preoccuparsi troppo di esser visto, un uomo – un normale, senza dubbio – acquistava una siringa da un corriere in giubbotto di pelle. Anche se dalla macchina non poteva distinguere i dettagli, Roy sapeva che il contenuto di quella siringa era un rosso, costoso e lucroso surrogato della sostanza che lui stesso si era iniettato pochi minuti prima.
   
 
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