Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Laura Anita Winchester    06/05/2013    2 recensioni
Temptation è una dei "preferiti" ovvero il giocattolo di Lucifero. E' una dei migliori nel suo campo e lavora sempre da sola. Quando arriverà Storm, un altro demone le cose incominceranno a cambiare... ci sarà una vera e propria caccia all'uomo.
Castiel è un angelo caduto privilegiato dal fatto di essere appena scampato all'Inferno e alle "cure" di Lucifero, ma ha fatto una promessa e sa che quella non sarà l'ultima volta che vede un demone...
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Dodici anni dopo...

- Quindi se noi prendiamo un paziente psicopatico, possiamo tranquillamente imporre nella sua mente qualsiasi cosa. Basta ripeterla qualche volta e lui si ricorderà tutto, ammettendo qualsiasi cosa… - il professore si interruppe e indicò con il capo la studentessa con un paio di occhiali spessi – Si?
- Potrebbe anche ammettere di aver compiuto un omicidio? – chiese la studentessa.
Il professore sorrise, lei era una delle migliori e faceva sempre quel genere di domande. Domande un po’ fuori luogo che però portavano a perfette tesine ed elaborati sulla psiche umana.
- Sì, anche a quello – rispose – Vi chiederete il perché certe persone fanno ciò che fanno. Perché una persona spaventata e in fuga, pensi sempre come prima meta ad un posto a lei familiare. Oppure il perché una persona che ha sempre avuto una cattiva condotta, commetta un gesto gentile. Tutto questo avviene perché alcuni impulsi inviati dal…
La porta antipanico della classe si chiuse con un tonfo e il professore interruppe il suo discorso per scovare il ritardatario.
Ma nessuno era entrato né uscito.
Scosse il capo e riprese il suo discorso, impartendo per l’ennesima volta la lezione sul subconscio e sulle azioni involontarie.
- Professore? – chiamò uno studente alzando la mano – Posso chiederle se le è mai successo di compiere un gesto che non avrebbe mai pensato di fare?
Sorrise e si strinse nelle spalle, mentre nella sua mente si creavano dei ricordi di parecchi anni prima, poi sorrise – E chi non l’ha mai fatto?!
Tutti nella classe risero di gusto e finirono di prendere gli appunti della lezione, poco prima che suonasse la campanella.
Il professore sospirò, guardando l’ultimo studente recuperare le sue cose e lasciare l’aula.
Era felice del suo lavoro. Contento di riuscire ad attirare così tanto l’attenzione dei giovani sulla mente umana e sul libero arbitrio.
Diede le spalle all’aula, recuperando i suoi appunti e cancellando la lavagna con lo straccio impolverato.
Un applauso lo fece sobbalzare. Si voltò e osservò la donna appoggiata al muro, i capelli biondi e ricci che ricadevano sulle spalle e un perfetto fisico atletico, fasciato in un elegante, ma moderato, vestito verde.
- Ottimo lavoro, professore – commentò questa, scendendo gli scalini che la separavano da lui.
- Preferirei essere chiamato dottore, dalle persone che non sono miei studenti. Se vuole parlare con me, deve prendere un appuntamento tramite il preside della scuola e… – commentò questo chiudendo con un colpo la sua cartella.
- Dimenticavo il suo nuovo titolo lottato con i denti – lo interruppe, raggiungendolo mentre lui le dava le spalle – Ma speravo che, per una vecchia conoscenza, si limitasse al nome.
Il professore si voltò e guardò la donna con più attenzione.
Lei gli sorrise – Suvvia, essere un dottore o un professore universitario non ti toglie il titolo di angelo caduto.
- Temptation? – chiese il professore inclinando il capo, fissando gli occhi verdi dell’ex demone.
La donna annuì, sedendosi sulla cattedra – Cassiel, quanto tempo.
- Sono passati dodici anni dall’ultima volta – fece notare, recuperando la sua giacca – E preferirei che ne passassero ancora molti, se non l’eternità – commentò, allontanandosi dalla cattedra diretto alla porta.
Poco prima che potesse mettere la mano sulla maniglia, Temptation rispose – Volevo solo controllare che l’angelo a cui ho salvato il culo e per il quale ho lasciato tutto, stesse bene.
Il professore chiuse gli occhi e sospirò – Cas, mi chiamo Cas – commentò aprendo la porta e chiudendosela alle spalle, impedendo al demone di ribattere.
 
   
 
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