Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Laura Anita Winchester    06/05/2013    2 recensioni
Temptation è una dei "preferiti" ovvero il giocattolo di Lucifero. E' una dei migliori nel suo campo e lavora sempre da sola. Quando arriverà Storm, un altro demone le cose incominceranno a cambiare... ci sarà una vera e propria caccia all'uomo.
Castiel è un angelo caduto privilegiato dal fatto di essere appena scampato all'Inferno e alle "cure" di Lucifero, ma ha fatto una promessa e sa che quella non sarà l'ultima volta che vede un demone...
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Temptation sospirò e si voltò a guardare l’aula.
- Possibile che ti sia ridotto a tanto? – chiese al vuoto, facendo scivolare un dito sulla lavagna raccogliendo un po’ di polvere di gesso.
Si pulì le mani e cercò nella borsetta nera un suo biglietto di visita, lasciandolo sulla scrivania e uscendo in silenzio dall’aula.
Controllò le chiamate perse e richiamò il suo collega di lavoro.
- Mattew? Che succede sta volta? – commentò, mentre si specchiava davanti ad una vetrina e si sistemava il trucco, incurante dei passanti che la guardavano come se fosse una folle.
- Una delle ragazze, si rifiuta di lavorare sta sera – rispose il suo collega di lavoro.
Aveva trovato sistemazione in un bordello di cui era diventata il capo, ma a causa del suo secondo lavoro ogni tanto doveva lasciare l’edificio e dedicarsi a gente più famosa. Quindi lasciava tutto a Mattew, che si era rivelato un ottimo dipendente oltre ad un ottimo compagno di letto.
- Scommetto per quel caso di overdose che abbiamo avuto l’altra sera – commentò chiudendo la trousse e riprendendo la sua camminata verso il parcheggio, dove aveva lasciato il suo fuoristrada nero.
- Esatto.
Lanciò la borsa sul lato del passeggero e mise in moto la macchina che partì con un rombo rassicurante.
Proprio come un gatto che fa le fusa, pensò.
Scivolò nel traffico pensando sul da farsi – Vengo a parlarle io.
- Va bene.
- Falla trovare nel mio ufficio – concluse chiudendo la chiamata.
New York era una città pazza dove gli automobilisti si consideravano Dio e ignoravano cartelli stradali e semafori, ma Temptation non era da meno. Era pur sempre un demone, anche se senza poteri.
Parcheggiò nel suo posto privato ed entrò nel bordello, apprezzando le luci basse e le bariste che si preparavano a iniziare il loro turno.
- Capo – la salutò una ragazza rossa, superandola a grandi falcate diretta verso uno dei camerini.
Temptation annuì e andò diretta nel suo ufficio.
Una ragazza dai capelli corvini si stava mangiando le unghie dal nervoso. Le lunghe gambe accavallate fasciate in stivali di pelle e vestita da un abito azzurro di un tessuto leggero.
- Sammy, non puoi crearmi questi problemi mentre lavoro – disse facendosi cadere sulla sua sedia in pelle.
La ragazza sobbalzò, cercando di raddrizzarsi, sembrando impacciata e timida – Io… non credo di poter andare avanti.
Il demone alzò un sopracciglio – E perché?
- Emy era una mia amica – sussurrò mentre gli occhi neri si riempivano di lacrime.
Temptation sospirò chiudendo gli occhi – Se ci fosse stato qualsiasi cosa da fare l’avrei aiutata, ma non me ne ha dato la possibilità. Sammy, qui nessuno ti obbliga a fare qualcosa. Vi do’ solo la possibilità di portarvi a casa qualche soldo per continuare a vivere, ma sapete perfettamente che se qualcosa non vi piace dovete solo dirlo o a me o a Mattew e vediamo di sistemare le cose. Se preferisci prenderti una pausa fallo pure, ma qui non vi obbligo né a prostituirvi e tantomeno a drogarvi – commentò disgustata dall’ultimo gesto – Non ho intenzione di trattarvi come bestie da macello.
La ragazza tirò su col naso – Va bene, ci penserò.
- Prenditi la serata libera – disse Temptation alzandosi e stringendole una spalla – Domani mattina vieni e ci dici cosa hai deciso, va bene?
Si diresse verso la porta, recuperando la borsa e la giacca.
- Capo?
- Sì? – chiese Temptation voltandosi.
- Perché ci da così tanto campo libero? Insomma… negli altri bordelli non funzionava così – disse tirandosi un ricciolo.
Il demone sospirò, chiudendo gli occhi – Perché anche io ci sono passata e penso che sia meglio così – commentò, mentre si ricordava del trattamento ricevuto da Lucifero.
La ragazza sorrise debolmente e Temptation uscì, incrociando Mattew nel salone.
- Bellezza – salutò inchinandosi e baciandole la mano.
Il demone sorrise – Tutto sistemato. Le ho dato un po’ di tempo per pensare a cosa fare – commentò facendo scivolare una mano sulla sua spalla, fissando gli occhi verde smeraldo.
Il moro sorrise e le portò una mano dietro la schiena – Sei di fretta?
Temptation guardò l’ora – Ho ancora venti minuti di tempo. Posso dedicartene quindici.
- Peccato, vorrà dire che dovremmo saltare gran parte dei preliminari – commentò, chinandosi e baciandola.
Lei lo portò in una saletta privata e lo fece sdraiare sul letto – Sai cosa mi piace particolarmente di te?
- Il mio fisico? – commentò ghignando.
Lei rise – I tuoi zigomi – rispose leccandosi le labbra, mentre faceva scivolare il vestito a terra – Ma il tuo fisico è un ottimo candidato alle mie attenzioni.
   
 
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