E
forse in tre ce la si può fare
Quando si deve costruire una famiglia
2.
Nel quale l’amore uccide
Anche
stasera finirà per comprare cibo precotto.
Masaki sospirò pesantemente e si portò le
braccia dietro al capo, sospirando. Si dondolò sulla sedia
della sua camera, decidendo che con i compiti, per quel giorno, aveva
finito.
Che nessuno
dei suoi tutori sapesse cucinare oramai era risaputo,
ed il fatto che nemmeno lui sapesse tenere in mano una pentola senza bruciare
qualcosa era un dato di fatto.
In tre in una
famiglia, e non riuscivano a tirare su un pasto decente.
Oddio, in
realtà ci avevano provato, una volta, e ci erano quasi
riusciti.
Ma poi era esploso il forno e non ci
avevano più nemmeno pensato.
Visto che però non si poteva andare avanti a take away e ristoranti, Maki aveva
deciso, quantomeno, di provare a cucinare qualcosa a casa da sola aiutandosi
con numerosi ricettari, manuali e i sempre utili consigli di Suzuno, che tempo addietro aveva avuto lo stesso problema
della ragazza e invece ora sapeva cucinare discretamente. Nagumo ancora non si spiegava come avesse
fatto ad evolversi a quel modo.
Miura, dal canto suo, si occupava della
sicurezza: quando Maki cucinava, era sempre meglio
tenerla d’occhio, visto che l’ambiente di lavoro poteva esplodere
anche se erano da tagliuzzare le verdure.
Masaki preferiva tenersi alla larga dalla cucina quando quei due ci si piazzavano, perché, oltre al
forte rischio di morire, i suoi due tutori non facevano altro che scambiarsi
effusioni su effusioni e la cosa gli dava alquanto il voltastomaco. Anche perché vedere un uomo fatto come Miura
cambiare totalmente faccia e uscirsene con certe frasi da telenovela lo faceva
seriamente preoccupare per il suo futuro.
Comunque, per un qualche strano motivo, il
ragazzino era convinto che per quel giorno avrebbero mangiato, come al solito,
qualcosa di già pronto e che la sua vita sarebbe stata al sicuro.
-Masaki, è pronta la cena!- la voce squillante
di Maki lo richiamò, e lui
fu distratto dai suoi pensieri. Si alzò pesantemente dalla sedia e si diresse
verso la cucina, passando per il corridoio con i fiori dipinti sulle pareti che
la sua tutrice continuava a disegnare ogni giorno.
Quando entrò,
un’aria grave aleggiava per la stanza: Miura fissava
serio il tavolo apparecchiato e Maki
era poggiata ad uno dei ripiani vicino ai fornelli, le braccia conserte.
Tirava su con il naso e si guardava attorno nervosa, e
quando si accorse del più piccolo si raddrizzò in piedi e sfoggiò un sorriso
teso. Masaki fece finta di non vederli -… Neh, che
succede?- domandò però, andando a sedersi alla tavola, anche se in realtà non
voleva saperlo.
-Ecco, Masaki…- cominciò la ragazza dai capelli azzurri,
lisciandosi i pantaloni –Stasera…-
-Maki ha preparato del
riso al curry.- tagliò corto Miura, spostando lo
sguardo sul ragazzino, che sbiancò e rabbrividì –No.- rispose d’istinto, scuotendo la testa –Non ho fame.-
mise le mani avanti –Davvero, sono a posto. Anzi, oggi sono uscito con Kageyama e abbiamo fatto una merenda enorme, sono così pieno ora che ci penso…-
-Masaki!- Maki
gonfiò le guance e si portò le mani ai fianchi –L’ho cucinato con tanto amore
per i due uomini di casa!- lo riprese, piccata, ma
cosciente di quanto l’altro non avesse poi così torto.
-Il tuo amore ci ucciderà.- replicò lui, alzandosi
dalla sedia –L’ultima volta ho rischiato l’intossicazione alimentare, e sono
giovane per morire.- balbettò, ma la voce di Miura si frappose alla sua –Aspetta. Maki
ha cucinato per noi e ci ha messo tutto il pomeriggio.- iniziò,
nel tono una nota di rimprovero che a Masaki non
sfuggì, e che lo costrinse a voltare lo sguardo –Quantomeno è nostro dovere
assaggiare. In fondo è da tanto che non mangiamo qualcosa di preparato da lei,
e ultimamente si è data molto da fare per migliorare.- tentennò un secondo, visto
che non era poi così bravo a riprendere le persone –Sarebbe molto irrispettoso
da parte nostra non darle nemmeno una possibilità.- concluse, quindi si voltò verso la compagna, che gli lanciò uno sguardo a metà
tra il grato, l’imbarazzato e l’ammirato.
Il più piccolo
strinse le labbra e rimase in silenzio, rimettendosi a sedere senza fare un
fiato. Sapeva che Miura aveva ragione, e non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato rimproverato a quel
modo da lui. Non era abituato e si sentiva un po’ in colpa.
-Su, su, non è
poi così tremendo!- cercò di riprendersi Maki
–Mettetevi comodi, ora assaggerete il mio curry.-
strizzò l’occhio ad entrambi, e Masaki infossò la
testa tra le spalle, figurandosi già agonizzante sulla sedia in preda agli
spasmi. Miura gli posò una pacca sulla spalla e gli sorrise forse un po’ impacciato, e l’altro si grattò il
naso arrossendo appena.
Quando i
piatti arrivarono sotto i loro nasi, entrambi poterono constatare quanto il
loro colore sembrasse normale. Miura,
con calma, passò la forchetta sul riso, rimirandolo senza farsi vedere da sua
moglie; Masaki si avvicinò e annusò, non sentendo
assolutamente alcun odore. Poi la ragazza si mise a sedere a sua volta, ma
senza piatto davanti. Incrociò le dita e vi poggiò il mento, sorridendo
amorevole, guardando i due in attesa che
assaggiassero.
Quelli si
scambiarono uno sguardo, e senza parlare capirono di dovere farlo assieme.
Presero del riso, lo passarono nel curry e se lo portarono alle labbra con
movimenti lenti. Maki si sporse in avanti, ansiosa.
Poi lo fecero.
Masticarono
con una calma esasperante, e deglutirono all’unisono, rimanendo poi in silenzio
per qualche secondo.
-A-allora?- domandò la ragazza, alzandosi di poco
dalla sedia –Com’è? State morendo?-
Il primo a
parlare fu Miura –Maki…-
-Non sa assolutamente di
niente.- terminò Masaki. Alzò lo sguardo, gli occhi sgranati dallo stupore
–Non ha alcun sapore.-
Maki aprì le labbra, sbalordita, e si
ributtò di peso sulla sedia stordita –D-Davvero?- domandò, fissando i piatti.
-Maki…- suo marito su portò
una mano alle labbra –Maki…- ripetè,
ed una risatina gli uscì dalle labbra. Dalla risatina passò subito ad una
risata soddisfatta, e Masaki lo seguì –Maki-san, non sa di
niente!- ripetè, ne prese un’altra forchettata e
la ingollò senza nemmeno masticarla –Di
n-i-e-n-t-e.-
-Q-quindi non sa di veleno per topi?- la tutrice si aprì in un
piccolo sorriso –Quindi, io- io—
-Allora
migliorare non è impossibile— la voce del più piccolo tra i tre era toccata mentre continuava a mangiare il suo piatto di riso. Maki prese una forchetta ed assaggiò a sua volta. Scoppiò a
ridere anche lei, commossa –Sono migliorata! Sono
migliorata!- ripetè, contenta, andando a prepararsi
un piatto.
-Maki-san… scusa se ho detto quelle cose, prima.- biascicò Masaki dopo un po’ che mangiavano, giocando con il cibo nel
suo piatto. Maki sorrise e fece per rispondere, ma il
ragazzino non aveva finito –Insomma, intendevo dire, non sei
un disastro, alla fine. Non del tutto. Cioè. Hai capito.- avvampò
e nascose il volto tornando a mangiare. I suoi due tutori risero di nuovo.
Forse, in
casa, non si sarebbe più sentito parlare di cibo precotto ancora per molto.
-Neeh,
neeh, che giorno è oggi, Maki-san?-
-Uh, perché, Masaki?-
-Devo segnarlo sul
calendario: “il primo pasto non mortale della
famiglia”-
-Scemo, non prendermi in
giro!-
*
Buonsalve <3
In questa shot, ci diamo sotto con Maki
passione cucina. Nei miei pensieri, Masaki è una frana in cucina, brucia tutto; Miura
è troppo pigro per imparare e se riesce a scaldare due petti di pollo si sente
un genio; Maki prepara armi chimiche.
Mi piace pensare che Maki faccia
di tutto per riuscire a diventare una madre “tradizionale”, e mi piace molto
pensare alla posizione di Masaki rispetto a questo
(che non svelerò perché ci sarà un capitolo apposta uhuhuh).
Ammetto di trovare molto difficile scrivere di Miura.
Lo vedo in difficoltà. Insomma, non sa come comportarsi esattamente con Masaki, visto che prima di adottarlo era come un fratello
minore, all’orfanotrofio, e non avendo mai avuto esperienze come padre, o come
tutore, non sa quanto ciò che faccia sia giusto. Quindi cerca di fare del suo meglio.
Anche pensare
a lui e Maki che si aiutano a vicenda mi piace molto
<3 nei prossimi capitoli approfondirò molto le figure di entrambi,
specialmente in relazione con Masaki, e metterò un po’
in difficoltà il maschio di casa uhuhuh
Spero
che la shot vi sia piaciuta <3
Ringrazio
tutti coloro che hanno letto, recensito, inserito tra
le preferite/ seguite/ ricordate questa fic <3 Grazie mille *inchin* *regala
torte*
Alla prossima shot!
Greta.