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Autore: Unforgiven_Ice_Girl    06/05/2013    1 recensioni
La vita di Lena, raccontata in prima persona. Una ragazza che vuole diventare donna in fretta e nasconde dietro una maschera le sue paure, insicurezze, i suoi pensieri. Una persona che cerca di distinguersi per raggiungere un traguardo personale, provando ad affrontare le sue debolezze, spesso anche invano.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei girovagare per la stanza, ma allo stesso tempo non vorrei sembrare la pazza psicopatica che in realtà sono. Dan sta bevendo insieme ai suoi amici e mi ha lasciata da sola, e pensare che gli avevo anche chiesto di rimanermi accanto! Bhè, forse sta con loro perché io sono leggermente paranoica, però se mi vuole bene non posso essere poi così paranoica, o sbaglio?
Vado verso il tavolo e cerco di aprire una bottiglia di birra. Ma questo cavolo di cavatappi o come si chiama con funziona? Accidenti! Tra un po' mi ferisco le mani, cazzo!
"Guarda che l'hai messo al contrario!" dice una voce dietro di me. Mi volto velocemente ed è uno degli amici che Dan mi ha presentato. Ma com'è che si chiama?
"Ehm... Lewis, sbaglio? Con i nomi sono un po' una frana..." dico sorridendo per l'imbarazzo.
"Sì, tu invece sei Lena, me lo ricordo!" Facile a dirsi, io ho dovuto imparare una ventina di nomi nuovi stasera, lui solo il mio!
"Sì, Lena... ehm... me la apri tu?" chiedo porgendogli sia la bottiglia che il cavatappi. Non ho intenzione di fargli vedere i miei movimenti sbagliati nell'aprire una bottiglia, già sono abbastanza goffa di mio.
In un nanosecondo me la apre con una naturalezza disarmante e me la ridà.
"Grazie mille. Ehm, già che ci siamo brindiamo a... a... a qualcosa!" propongo.
Lewis stappa un'altra bottiglia e la alza guardandomi negli occhi. Se si brinda guardandosi negli occhi ci si augura ottimo sesso!
"Allora... a qualcosa!" dice sorridendo.
"A qualcosa!" rispondo lasciandomi sfuggire una delle mie classiche risatine nervose. Fanculo!
Beviamo entrambi, io forse un po' di più. Visto che devo bere, tanto vale fare sorsi lunghi e mandare giù più malto possibile, no?
"Ah però, bevi eh?" ridacchia da dietro la sua bottiglia.
"E' che avevo un po' sete, non sono un'ubriacona!" cerco di difendermi.
"Sì, sì. Come dicono tutti!" e si fa un'altra grassa risata.
"Ridi un'altra volta e ti do un pugno sui tuoi denti perfetti!" vorrei tanto dirgli. Ma io pratico l'autocontrollo.
"Senti, coso... ehm... Lewis! Ma non si potrebbe cambiare musica?" Comincio a parlare senza riflettere troppo. Questo può voler dire solo una cosa: l'alcol sta facendo effetto.
"Non ti piace il raggae?" mi chiede guardandomi un po' storto. Sembra piacere a tutti, ma non a me.
"Il raggae è piacevole ascoltarlo solo sotto l'effetto di una canna, e io sono completamente contro quella roba." Lo sapevo che questi qui erano peggio di quelli di Trainspotting, il mio intuito non sbagliava.
"Ma non è vero! E' rilassante anche da lucidi, ma forse non è il tuo caso ora!" controbatte. Ma... mi ha appena dato dell'ubriaca?
Però mi diverte parlare con questo tipo, è abbastanza simpatico e ha sempre la risposta pronta, e stranamente anch'io ce l'ho. Un altro punto a favore dell'alcol: mi rende piacevole.
"Sono molto più sobria di te, tesoro! Guarda!"
Per fargli vedere che reggo l'alcol tiro su una gamba cercando di rimanere in equilibrio, cosa che ovviamente non mi riesce e gli cado quasi sopra.
Lui mi sorregge e scoppia a ridere. "Accidenti, sei proprio fuori! Mi piaci, ragazza!"
"Tu pure mi piaci! Ma non come pensi tu, eh!" gli rispondo senza arrossire neanche un pochino.
"E come penserei io?" chiede per provocarmi.
"Pensi con il cazzo invece che con il cervello, come fanno tutti gli uomini." rispondo ridendo. Non ci credo che gliel'ho detto davvero e senza provare imbarazzo!
"Io con quello non ci penso, ci faccio altro, mia cara." afferma abbassando la voce e avvicinandosi a me.
"Cioè ci fai pipì?" chiedo avvicinandomi un po' anch'io.
"Rendo felici le ragazze..." mi sussurra nell'orecchio, per poi spostare le labbra vicino alle mie. "Sei fortunata... il mio appartamento si trova di fronte a questo, il numero 127. Tra mezz'ora bussa alla mia porta, piccola."
Lo guardo negli occhi cercando di fare uno sguardo il più malizioso possibile, ma in realtà non so che cosa mi sia venuto fuori. Finisco la mia birra e appoggio la bottiglia sul tavolo, poi mi allontano senza più neanche guardare coso.
Vado in giro per la stanza alla ricerca di Dan, ma non lo vedo. Sono un po' arrabbiata con lui, mi ha lasciata sola. Gli voglio raccontare di quel pervertito del suo amico.
Accidenti, ora devo fare assolutamente pipì, tutta colpa della birra. Ma ne berrei altre 5 bottiglie molto volentieri.
"Scusa, dov'è il bagno?" chiedo alla prima persona che incontro mentre cammino a passi lenti. E' una ragazza abbastanza alta, riccia e truccatissima come un clown.
"Ti ci accompagno, tesoro." Le vorrei rispondere "Grazie, molto gentile" ma allo stesso tempo "Hey, tesoro a chi? Ma chi ti conosce?". "Sai, ti ho notata da quando sei entrata. Sei uno schianto."
"Ohhhh che carina, grazie! Detto da una donna mi fa ancora più piacere!" Mi rendo conto che ho risposto con l'entusiasmo di una bambina di 5 anni che scarta i regali di Natale, che disastro che sono.
"Prego, tesoro. E' solo la verità." mi dice guardandomi la scollatura. Questa qui è più maniaca di quello di prima.
"Sai..." continua "sei proprio bella..." mi dice mettendomi una mano sul fianco. Voglio scappare!
"Ehm... ti dispiace se faccio un attimo quello che devo fare? Poi... poi continuiamo, ok?" dico cercando di fare un sorriso finto. Non mi era mai capitato di rimorchiare una ragazza!
Apro velocemente la porta del bagno e la richiudo subito dietro di me, appoggiandomi con la schiena per non fare entrare nessuno.
Tiro un sospiro. Ma dove cavolo mi ha portato Dan stasera? Questa non è una festa, è un bordello di hippies che predicano il libero amore, in tutti i sensi. Ma che ero venuta a fare in bagno? Ah giusto, dovevo scappare dalla mia ammiratrice. Chiudo a chiave la porta. Ah no! Dovevo fare pipì! Ecco!
Faccio quello che devo fare e poi mi guardo allo specchio. Il trucco sbavato, lo sguardo perso. Non sono poi così carina da ubriaca, sembro invecchiata di 15 anni. Ma... è una ruga quella? Non voglio pensarci!
Riapro la porta visto che ho fatto formare un po' di fila, ma non ho voglia di ritornare lì in mezzo a quel porcile. Vorrei avere il mantello dell'invisibilità di Harry Potter in questo momento!
Cammino cercando di essere discreta e quando nessuno guarda nella mia direzione apro il più silenziosamente possibile la porta ed esco. L'appartamento di Dan si trova nello stesso palazzo ma tre piani sopra e mi ha lasciato una copia delle chiavi per rientrare quando voglio. Forse aveva previsto che mi sarei trovata male con quei depravati dei suoi amici. Comunque ora... sono libera!!!!
"Sei in anticipo, tesoro!" mi dice una calda voce maschile dietro di me.
Mi volto di scatto un po' preoccupata.
"Lewis! Veramente io... non stavo venendo da te." Magari è comprensivo e capisce che non voglio avere a che fare con un maiale come lui.
"Tranquilla, ti faccio venire io, e ora ti faccio anche vedere come!" Come non detto...
E ora come posso farlo ragionare?
"Senti Lewis... seriamente... la serata fa schifo, conosco solo Dan e mi ha lasciata da sola tutta la sera, lì dentro è pieno di maiali... e anche tu hai fatto un po' il maniaco con me prima..." Dicono che la sincerità sia la cosa migliore, no? Bhè... dopo la mia frase le conseguenze potrebbero essere due. La prima è che Lewis sia comprensivo, cosa in cui non credo molto. L'altra è che Lewis mi stupri per poi uccidermi e occultare il mio cadavere nel Tamigi. E credo che quest'ultima ipotesi sia più attendibile. Se questi sono gli ultimi minuti della mia vita la cosa positiva è che forse rivedrò Lucas, ma se non dovesse succedere? Vorrei almeno far sapere a certe persone che voglio loro un mondo di bene e...
"Non volevo esagerare... vedevo che mi rispondevi a tono e lo trovavo eccitante. Ma tranquilla, ragiono un po' anche con il cervello, oltre che con il cazzo." Mi risponde dolcemente. In realtà non è stato molto carino, ma almeno mi ha messo un po' a mio agio.
"Non sono neanche le 10, perché rovinarti ora il venerdì sera?" continua Lewis. "Se ti va di entrare nel mio appartamento potremmo stare un po' più tranquilli... giuro che non ti metto le mani addosso e che non ci proverò!"
Ma sì, dai. Che cos'ho da perdere? Là dentro fa schifo, ma io non riuscirei neanche a dormire.
"Va bene... ma non ci provare o giuro che ti do un calcio dove non batte il sole!" rispondo seriamente.
"Non è detto che non ci batte mai il sole, signorina." risponde scherzoso. "Dai, entra pure." mi dice sorridendo, per poi chiudersi la porta alle spalle.
Per prima cosa tolgo le mie scarpe, mi fanno male i piedi, maledetti tacchi. Poi mi butto sul divano.
"Sembri esausta!" mi dice Lewis sedendosi sulla poltrona davanti al divano.
"Lo sono. Ho avuto una settimana pesante all'università. Pensa che ho anche avuto due test ma non credo di averli superati. Ho paura che non riuscirò a diplomarmi in tempo." Le parole mi escono di bocca come un fiume, quasi dimentico che ho davanti a me un mezzo sconosciuto. Zitta Lena, zitta!
"Sai che anch'io una volta sono stato bocciato? Alle superiori. Ho dovuto ripetere l'anno, mi sono ritrovato in una classe piena di mocciosetti antipatici. Anche i prof erano diversi ed erano molto più stronzi dei miei, che già lo erano abbastanza." Bene, questo mi conforta moltissimo. Anche tu sei stronzo come i tuoi prof, mio caro Lewis.
"Bhè, scusami, non volevo annoiarti con le mie paranoie però. Anche Dan dice sempre che sono paranoica." dico alzandomi dal divano. Voglio andare via. "Ora vado, Lewis. Ci risentiamo... boh, in futuro. Ok?" e corro verso la porta.
Sento le sue mani che mi bloccano i fianchi e il suo respiro caldo che si avvicina al mio collo. "Potresti rimanere un po'..." mi sussurra cominciando a baciarmi il collo.
"No, ti prego..." gli dico. Non so perché, forse l'alcol, forse sono stanca, ma non riesco proprio a fermarlo.
"La tua voce dice no, ma il tuo corpo non la pensa allo stesso modo..." sussurra sfiorando le mie labbra.
Due secondi dopo ci ritroviamo lunghi sul letto a baciarci come due adolescenti alle prese con la prima storia. Devo ammettere che questo ragazzo ci sa fare.
Non mi rendo conto di quanti minuti passiamo ad amoreggiare, forse una decina. Poi lui comincia ad alzarmi la gonna per togliermi il vestito e io cerco di liberarmi dalle sue braccia intorno a me.
"Ti avevo detto di no!" gli dico alzando un po' la voce e mettendomi a posto la gonna. "Ma che cavolo sto facendo?!?!" mi chiedo a voce bassa.
"Lena! Aspetta!" dice Lewis alzandosi dal letto e correndomi dietro.
Prendo velocemente i tacchi ed esco dal suo appartamento scalza, correndo per le scale per raggiungere l'appartamento di Dan.
Finalmente arrivo, prendo le chiavi ed entro.
E' tutto buio, credo che Dan sia ancora al party. Forse farei meglio a mandargli un sms sul cellulare per avvertirlo.
 
Dan, sono tornata nel tuo appartamento perché ero stanca.
Ora mi metto a dormire.
Lena x
 
Inviato. Perfetto, me ne vado a letto.
Sento il cellulare di Dan squillare sul tavolo della cucina perché gli è arrivato un messaggio. Ma allora anche lui è già tornato!
Apro la porta della sua camera cercando di non fare rumore, c'è l'abat-jour accesa, ma... ma è Dan, e non è solo!
E' a letto con una!!!
  
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