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Autore: RedHair    07/05/2013    2 recensioni
Raccolta di flash-fic e one-shot su Sakura, Naruto e Sasuke in un contesto alternativo. Il racconto di alcune tappe della loro vita con un unico denominatore comune: la loro amicizia.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Incurante della ghiaia e della polvere, la piccola Sakura Haruno si siede a terra, in un angolo del grande cortile, all’ombra di un pino.
Si porta le ginocchia al petto, cingendole con le braccia magrissime e tira su rumorosamente col naso.
 
Alza lo sguardo quel tanto che basta per posarlo su un gruppo di bambine intente a giocare poco distante, ma il velo di lacrime che le si è appena formato davanti agli occhi le impedisce di mettere a fuoco bene.
Afferra un piccolo sassolino da terra e lo lancia in aria con fare seccato, per poi asciugarsi il moccio dal naso con la manica del grembiule, senza pensare al fatto che nella tasca la madre le ha messo un pacchetto di fazzoletti.
 
Ripensa per un momento al modo in cui, pochi minuti prima, Ino e le sue compagne l’hanno derisa e fatta sentire inadeguata.
Avverte un senso di rabbia e frustrazione comprimerle il torace come una morsa, mentre la gola inizia a bruciarle, come se qualcuno le avesse cacciato dentro il riccio di una castagna.
 
È tutto così ingiusto!
 
Alza di nuovo lo sguardo verso le bambine e non può fare a meno di pensare: perché non posso essere come loro?
Guarda i capelli biondissimi e lunghi di Ino, brillanti sotto i raggi del sole e le viene spontaneo confrontarli con i suoi, quattro ciuffi stopposi di un assurdo rosa pallido che i suoi genitori  la obbligano a tenere sempre corti.
 
Lancia un’occhiata a Karin e alla sua pelle candida e perfetta e poi abbassa lo sguardo sulle proprie gambe, perennemente ricoperte di graffi, sbucciature e botte.
 
Posa gli occhi su Hinata e sulla sua divisa sempre impeccabile ed ordinata e non può fare a meno di pensare che su di lei, un vestitino bianco potrebbe rimanere immacolato per al massimo un minuto scarso.
 
Avverte una sensazione di bruciore agli occhi e prende un bel respiro, scuotendo la testa: non vuole che qualcuno la veda piangere, soprattutto quel gruppetto di bambine bisbetiche.
 
 
 
 
“Sakura-chan!” Un bambino biondo e sorridente, dal volto paffuto e allegro, attraversa il cortile di corsa, seguito da un altro bambino poco più alto di lui, moro e dai lineamenti fini e delicati.
 
Si ferma davanti a Sakura frenando rumorosamente con i piedi sulla ghiaia, sollevando un gran polverone.
 
Sakura volta il capo dall’altra parte e si asciuga velocemente gli occhi umidi con una mano.
 
Vedendola compiere quel gesto, i suoi due unici amici capiscono che qualcosa non va.
 
 Il sorriso muore sulle labbra del biondissimo Naruto.
“Sakura-chan, cosa c’è? Sei ammalata?” Chiede accucciandosi accanto a lei.
La bambina prova a rispondere, ma non appena apre bocca sente ancora quel nodo alla gola che le impedisce di parlare, così si limita a scuotere la testa, chinando il capo.
 
“Sono stati i bambini di quinta? Ti hanno di nuovo fatto dei dispetti?” Sasuke sente la rabbia crescere dentro di sé e stringe i pugni lungo i fianchi, tirando un calcio ad una piccola pigna caduta lì vicino.
 
Sakura fa di nuovo cenno di no con la testa.
“È stata Ino! Ha detto che lei e le altre non vogliono giocare con me perché sono un maschiaccio…e perché sono sporca…e…” La voce le trema sempre di più fino a spezzarsi e, nonostante i suoi sforzi, non riesce più a fermare le lacrime, che cominciano a scenderle copiose lungo le guance rosate.
Sakura si arrende e nasconde il viso fra le ginocchia, scoppiando in singhiozzi.
 
 
Naruto si volta verso le sue compagne di classe, intente ora a raccogliere fiori sul prato, lanciando loro un’occhiata ostile.
 
“Le bambine sono stupide e noiose Sakura chan, non devi dar retta a quello che dicono!”
 
La rosa smette di piangere e alza il viso verso Naruto, sgranando i grandi occhi verdi leggermente arrossati.
“Ma io sono una bambina!” Protesta indignata.
 
“Ma tu sei molto più intelligente di loro.” Interviene Sasuke, rimediando al pasticcio combinato dall’amico.
 
Un timido sorriso fa capolino sul volto della bambina, facendo arrossire il moro.
 
“Sasuke ha ragione! Sei intelligente e divertente come un maschio…però sei anche bella…come una bambina!” Tenta di spiegare Naruto gesticolando con le mani.
Poi l’afferra per un braccio e la strattona.
“Dai, adesso vieni con noi! Ho trovato un posto pieno di nidi di formiche giganti!”
 
Gli occhi di Sakura si fanno ancora più grandi.
“Formiche giganti?” Esclama eccitata.
 
Si alza in piedi e si scuote via la polvere dal sedere, dimenticandosi all’improvviso del motivo per il quale stava piangendo fino ad un attimo prima.
 
Infondo, cosa le interessa se le sue compagne non vogliono giocare con lei? I fiori e le bambole sono così noiosi!
 
 
 Seguito da Sasuke e tenendo sempre Sakura stretta per un braccio, Naruto comincia a correre, trascinandola con sé, finalmente felice di vederla sorridere.
 
  
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