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Autore: gemellina    26/11/2007    6 recensioni
Il professor Paroceti era un uomo dall’aria piuttosto burbera e non faceva presagire nulla di positivo, tranne l’idea del suicidio visto come l’unica via d’uscita. Draco prese posto vicino al collega e ciò che vide non gli piacque per niente: il testo di Romeo e Giulietta troneggiava sul banchetto, ma fu quello che udì poco dopo che lo portò ad un’istantanea voglia di scagliarsi un’Avada Kedavra. “Giulietta era una puttana!” La storia sembrava ripetersi.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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-Come un servizio da tè

 

“Hermione…”

Hermione entrò in casa e si tolse il cappotto gettandolo malamente sul divano.

Fu un particolare che non sfuggì all’occhio di Draco.

C’era qualcosa che non andava e l’appena compiuto comportamento di Hermione ne era stato la conferma.

“Possiamo parlare?”, chiese pacato seguendola per la casa, ma la ragazza sembrava non sentirlo, troppo presa com’era dall’andare lasciando i vari pezzi dell’abito indossato alla festa per la casa.

“Hermione…”

Era anche arrivato il turno del corpetto ed era praticamente rimasta  nella sua provocante lingerie.

Draco si massaggiò le tempie lentamente prima di afferrarle il polso e cercare di capire cosa stesse facendo o dimostrando lasciando pezzi di abiti per tutta casa.

“Lasciami”

“Posso sapere cosa stai facendo?”, domandò al limite della pazienza guardandola intensamente.

Hermione voltò lo sguardo verso la grande finestra per evitare quello sguardo che in quel momento sembrava volesse sondare i suoi pensieri.

“Hermione…”, si avvicinò maggiormente a lei senza lasciarle il polso e quando cercò di farla voltare lei si ritrasse ancora una volta, “Hermione, cazzo, guardami!”

Il cuore che gli batteva a mille e la paura che lo attanagliava per via del tono usato con la sua dea.

Hermione si irrigidì e voltandosi lentamente verso Draco, lui non potè non notare una lacrima che scendeva a rigarle la guancia rosea.

“Draco…”

Il ragazzo si avvicinò al suo viso e poggiò le labbra sulla lacrima solitaria, mentre Hermione rimaneva inerme.

“Cosa ti è preso? Dimmelo!”, la supplicò quasi.

Hermione iniziò a rilassarsi e solo quando Draco la abbracciò trasmettendole tutto il suo amore si sciolse e scoppiò in lacrime.

La prese tra le braccia e la fece distendere sul letto sempre abbracciandola per farle capire che lui era lì e che non se ne sarebbe andato.

“Draco… io non so cosa mi è preso, non so cosa volessi dimostrare una volta rimasta senza alcun indumento addosso… non so perché sono scoppiata a piangere… io…”

La ascoltò senza dire nulla ma le fece avvertire la sua presenza tenendola stretta sempre di più ad ogni singulto e ad ogni silenzio.

Aveva pianto senza fermarsi per parecchio tempo finchè non era crollata per il sonno e la stanchezza, Draco al contrario non aveva preso sonno per tutta la notte.

Era rimasto sveglio a guardarla e a vegliare sul suo sonno.

 

                                                                  ***

 

Il profumo di caffè e di un qualcosa di dolce appena riscaldato nel micronde misero in allerta i sensi dell’Hermione dormiente.

Draco non era in grado di fare certe cose quindi con molta probabilità qualcuno lo aveva rapito e adesso le stava preparando la colazione.

Ripresa conoscenza notò che aveva dormito in lingerie e che i suoi occhi erano gonfi di pianto.

Non ricordava assolutamente nulla della sera precedente, o almeno non ricordava niente dopo che l’immagine di Stefania che flirtava spudoratamente con Draco s’era come marchiata a fuoco nella sua mente.

Si decise comunque ad indossare la camicia di Draco e scese in cucina dove lo trovò intento a spalmare della marmellata sul pane tostato.

“Come mai ti sei dato alla preparazione della colazione?”

“Non riuscivo a dormire”

Hermione guardò il caos che aveva creato: il pane bruciacchiato, la marmellata dappertutto, circa quattro piatti distrutti, succo di zucca sul piano cottura…

Draco era un disastro in cucina, ma non era di certo quello il momento per farglielo notare.

“Dura la vita senza elfi?”

“E’ più dura senza magia!”

“Come mai non hai preparato la colazione con la bacchetta?”, chiese curiosa lei sedendosi su uno degli sgabelli.

Draco le porse un piatto con il pane tostato, “Se avessi usato la magia avrei finito dopo cinque minuti… io volevo perdere quanto più tempo possibile!”

Hermione addentò il pane tostato e inevitabilmente riuscì a sporcarsi gran parte del viso.

“Non sai neppure mangiare…”, celiò lui dall’alto della sua perfezione.

“Non è colpa mia se c’hai spalmato mezzo barattolo di marmellata”, sbottò lei alzandosi in piedi in cerca di una superficie riflettente.

“E dire che io volevo solo essere gentile…”

“Hai qualcosa da farti perdonare?”, domandò lei a bruciapelo con più serietà di quanto aveva previsto e Draco aveva notato quel piccolo particolare presente anche la sera precedente.

“Hermione, c’è qualcosa che non va e non dirmi che non è vero perché ti conosco e so che stai mentendo”

Hermione trasse un lungo respiro e si voltò verso di lui.

“Hai ragione Draco”

“Posso sapere?”

Hermione annuì.

“Ieri mi sono sentita inadatta”, ci fu una breve pausa, “Ieri sera, quando hai ballato con Melissa sono stata pervasa da una sottile gelosia, ma non è stato nulla di preoccupante… la sensazione si è ingigantita quando tra le tue braccia c’era Stefania”

“E’ solo per un…”

“Lasciami finire”

Draco si appoggiò alla cucina ed Hermione continuò a spiegargli cosa le era preso la sera precedente nell’umile dimora di Alessio Ganelli.

“La mia mente è tornata ad Hogwarts e a quando ti si vedeva in giro con la Parkinson o con la sciacquetta del momento, ed è stato come credere che…”

Stava cedendo di nuovo alle lacrime.

Draco invece non riusciva a definire il suo stato, ma sapeva per certo quale fosse la conclusione di quelle parole e non voleva che venissero dette.

Silenziosamente le andò vicino e la strinse a sé cullandola tra le sue braccia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ehilà.

Perdonate il capitolo corto e anche senza senso.

Ma di questi capitoli contorti ce ne vogliono perché altrimenti non sapremmo mai che scherzi tira la mente umana.

 

Detto questo, dico che non c’è nessun baby Malfoy in cantiere e che vi ringrazio delle recensioni.

 

Adesso devo scappare!

Ho un paio di faccende da sbrigare prima di cena e non posso soffermarmi.

 

Fatemi sapere.

 

Kisses

  
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