Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: kiky91    26/11/2007    10 recensioni
se dopo l'esordio ne: "la villa d'acqua" Sanachan avesse deciso di non tornare a casa, ma avesse accettato altre proposte di lavoro che spesso la costringevano a stare fuori dal giappone? fanfiction ispirata dal cartone di "Rossana" ma con l'utilizzo dei nomi del manga ("il giocattolo dei bambini") XD
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Wecome To PageBreeze

L’AMORE? CHE COSA E’?

 

 

- sono preoccupato -

Queste erano le uniche parole che Tsuyoshi aveva pronunciato in circa un’ora che stava seduto davanti alla sua ragazza.

Lei lo guardò interrogativamente.

Lui sospirò – allora ti spiego. Ieri è venuto qua Gomi molto agitato, diceva cose senza senso, parlava del fatto che è sicuro che Hisaechan lo tradisce. Non sono riuscito a farlo ragionare, mi sembrava peggio di Akito quando avevano dato la notizia che lei non sarebbe più tornata in Giappone –

Aya capì la situazione perché immediatamente si raddrizzò con la schiena e si mise attentamente in ascolto.

Dopo qualche secondo di silenzio nel quale Tsuyoshi riordinò le idee – sembrava veramente  furioso. Continuava a boccheggiare, e dire cose senza senso –

- tipo? – chiese interessata

- diceva che Hisaechan lo tradisce – diceva in tono assorto

Aya scoppiò in una risata liberatoria – si e in realtà Akito ama alla follia Samantah, ma non scherziamo –

- beh magari è vero – disse scocciato per il fatto che lei non l’avesse preso sul serio

Lei ammutolì – scherzi? – chiese facendo una smorfia

- no -

lo guardò stupefatta – tu credi davvero che Hisaechan tradisca Gomi? –

- no. Intendevo che magari Akito è davvero innamorato di Samantah -

Aya si alzò di scatto dalla poltrona come se si fosse scottata – nemmeno fra milioni di anni – disse con n risolino isterico

Tsuyoshi si alzò con lentezza e le si avvicinò – non lo conosci! Magari si è davvero innamorato di lei. Non possiamo saperlo –

- si invece! – esclamò con foga – Samantah non è nulla, Sanachan invece ha fatto tantissimo per lui! E poi lei è antipatica -

lui sorrise teneramente – tesoro non puoi impedire che lui s’innamori di una persona solo perché ti sta antipatica, ricordi quando all’inizio ti stava antipatico Akito? Tu non volevi che Sanachan si affezionasse a lui, ma ora non puoi pensare di vederli separati, vedrai che con il tempo si sistemerà tutto -

Ayachan tirò su con il naso e annuì brevemente. Lo abbracciò dolcemente.

Lasciò che lui la stringesse al petto e immergesse la faccia nei sui capelli baciandole dolcemente la testa.

                                                                                    ****

Era ancora li.

Possibile che non se ne fosse ancora andato?

Sanachan si buttò all’indietro sul piccolo lettino dell’ospedale.

Diamine ma è peggio di un francobollo, esclamò tra se e se spazientita.

Si alzò lentamente dal letto, in punta di piedi si avvicinò al separé della camera e sbirciò fuori.

Escludendo che Naozumi era sempre lì, che leggeva ancora un giornale per ragazze, c’era l’infermiera Sakura insieme ad altre due infermiere; sorrise. La signora Hakazawa era uscita per andare al piano superiore nel reparto di ostetricia.

In fretta si riavvicinò al lettino, ci salì in ginocchio e si allungò per premere il piccolo pulsante giallo affianco al suo letto, che, come le avevano spiegato, serviva per chiamare una delle infermiere in caso di bisogno.

Se quello non era un caso di bisogno…

La signorina Sakura entrò tutta trafelata – mandalo via ti prego – la supplicò

Sanachan era seduta sul letto – beh veramente ti stavo chiedendo la stessa cosa –

L’infermiera chiuse la porta abbattuta – è una sanguisuga – sospirò

Piano B!

Sì c’era anche un piano B

Facendosi leva sulle braccia balzò giù dalla brandina e si avvicinò a Sakura e la spinse un po’ più lontano dalla porta della stanza;

- vai da lui – cominciò Sanachan – gli dici che per oggi, siccome ho ricevuto troppe visite, non posso più vedere nessuno -

Sakura sbuffò – è tutta la sera che glielo ripeto, ma ancora lì –

La giovane attrice guardò l’infermiera quasi supplicandola – inventati qualcosa – la pregò.

Sakura annuì titubante, e poi uscì come se stesse andando al patibolo.

Appena fu fuori dalla stanza gli occhi di Kamura saettarono su di lei, deglutendo a vuoto si avvicinò al ragazzo.

- signor Naozumi Kamura, posso… ehm…parlare un secondo? – disse titubante

Il ragazzo si alzò e seguì l’infermiera – la signorina Kurata, come le abbiamo già detto, non può ricevere visite, in più le è venuta anche un po’ di febbre –

- quindi…quando posso ripassare? -

Sakura, si strinse ancora di più la cartella al petto – ma non si preoccupi tra due giorni la rimandiamo a casa –

Oh cavolo.

L’infermiera indietreggiò lentamente – io, devo andare –

Naozumi la fissò con un sopracciglio alzato. La credeva pazza.

La guardò girarsi e correre verso la sala d’aspetto, e la vide sparire nella camera 106.

                                                                                    ****

La casa era relativamente vuota, i genitori di Hisaechan erano usciti per una cena, in casa c’era solo Nonno Tetsushi, il padre della mamma di Hisaechan.

Non si era nemmeno accorto che era entrato qualcuno in casa.

Gomi salì le scale fino ad arrivare in camera della sua ragazza, si sdraiò sul futòn lasciato aperto.

Guardò l’orologio, 21.45; dovevano incontrarsi due ore prima per andare insieme a cena.

Nel silenzio sentì una chiave girare nella toppa della porta.

Si alzò da terra e si mise affianco alla porta scorrevole, aspettando che Hisaechan entrasse.

La sentì entrare poi chiudere immediatamente la porta, la vide andare verso l’armadio e togliersi la maglia, sfilarsi i pantaloni e metterli sul ripiano in basso dell’armadio. La osservò afferrare dei pantaloncini e una maglia.

Hisaechan era particolarmente stanca, non chiedeva altro che indossare degli indumenti per casa e mettersi un po’ a riposare. Mente stava mettendosi addosso dei pantaloni sentì una voce che la fermava.

- Ferma così Hisae, stai divinamente. – disse ironicamente Gomi con calibrata freddezza.

Lei si girò di scatto. E vedendolo sobbalzò –cosa ci fai qui? – chiese imbarazzata indossando i vestiti.

Gomi abbassò leggermente il capo verso sinistra con pigrizia per guardarla meglio. –ero venuto a salutarti, per sapere come stavi. Cos’è pure che mi avevi detto? Ah certo. – sogghignò – scusa ma non posso venire, non mi sento tanto bene, non credo che uscirò – finì facendolo il verso.

Hisaechan si sentì venire le lacrime agli occhi. Vacillò poco e poi si sedette sui vestiti che erano stati delicatamente appoggiati sulla sedia.

Oh cavolo!

Hisaechan stava cercando un modo per dare delle spiegazioni al suo ragazzo.

Perché non le veniva in mente nulla?

Ma quando alzò sguardo trovò Gomi a pochi centimetri da lei. Il loro nasi potevano quasi sfiorarsi, lei poteva sentire il suo odore dolciastro. Si arrese all’idea di amarlo troppo.

- sono andata dalla mia vicina a chiedere se aveva qualche cosa per l’influenza -

Gomi rise debolmente. Si allontanò da lei.

La ragazza si alzò e impercettibilmente tremò.

Prima era in piedi vicino alla sedia. Dopo era bloccata tra la parete della sua stanza e le braccia del suo ragazzo.

                                                                                    ****

- è arrivata l’infermiera Hakazawa – esclamò Sakura entrando tutta trafelata in sala d’aspetto.

In pochi secondi smalti, piastre per capelli, trucchi, diari segreti, agende telefoniche con relativi cellulari vennero nascosti e i registri vennero risistemati a dovere. I giornali di gossip rimessi negli appositi contenitori.

Ognuna delle infermiere corse in una delle camere occupate dai pazienti, oppure si mise a controllare gli esame di qualche paziente ignoto.

Myoko Hakazawa entrò con aria scocciata nel reparto, e guardò ad una ad una le infermiere che erano sedute alla scrivania d’accoglienza dei pazienti, con la coda dell’occhio vide tutte le altre ragazze spiare dai separé delle stanze; guardò l’orologio, era stata via per quattro ore, ed ora era tutto troppo perfetto.

Sorrise apertamente.

Eccolo!

Uno smalto rosso.

Beh almeno oggi si erano organizzate meglio della scorsa settimana.

- bene! Potete tornare al lavoro – disse con voce fintamente dura.

                                                                  ****

Fuka stava studiando. Doveva assolutamente passare quel test per la nuova scuola.

Lei odiava le lingue, non le sopportava proprio. Era un rifiuto patologico, faceva una gran fatica ad impararle, pronuncia, regole grammaticali completamente diverse, parole che si usavano in più casi secondo la frase e che più ne ha più ne metta!

Aveva fatto richiesta per il liceo ad indirizzo matematico.  Era sempre stata porta per le materie scientifiche: gliel’avevano sempre detto.

Quello al quale si era iscritta era il liceo scientifico più rinomato di Tokio; si era promessa di entrarci, a tutti i costi.

A

Non l’avevano presa perché aveva inviato la domanda in ritardo. I suoi amici volevano andare tutti allo stesso liceo, lei no. Lei era quella portata per i calcoli.

Tutti

Non per le lingue. I calcoli, con tutte le loro regole basilari che imparate quelle ti portano fino alla fine.  I numeri, che non finiscono mai. Infiniti.

I

Non avrebbe fatto differenze tra amici o nemici al test. Se Aya voleva entrarci tanto quanto lei avrebbe lottato con le unghie e con i denti. Perché Fuka, pur di entrare in quella scuola, avrebbe venduto sua madre.

Costi

L’esagerazione, l’adrenalina, la voglia di dare il meglio di sé, al test del giorno seguente, la stavano facendo impazzire.

Chiuse il libro di fisica e si passò la mano tremante sulla fronte, chiuse gli occhi cercando di calmarsi, poi si alzò dalla scrivania ed entrò in cucina per prendere un bicchiere d’acqua.

Tornò nella sua stanza. Lì c’erano solo lei e il suo vero amore.

La matematica.

La sua unica passione, il suo vero talento.

                                                                  ****

Samantah fissava delle foto. Normalissime foto.

Erano molto simili a quelle che teneva attaccate alla parete.

Sadica.

Si voleva far del male da sola. Dimenticare una cosa dolorosa con una che lo è ancora di più.

Sul suo letto erano sparsi vari oggetti.

Profumi.

Cartoline.

Biglietti per il cinema.

Cd musicali.

E tante, tante lacrime. Insieme ad un dolore incontenibile.

Voleva farsi del male. Voleva dimostrare a se stessa che l’amore folle e sconfinato che aveva provato per quel ragazzo era morto. Abbandonato in un bidone nelle strade di New York.

Ora aveva un nuovo ragazzo, a cui voleva molto bene, ma che la metteva a dura prova tutti i giorni. Purtroppo i sosia esistono, e lei aveva incontrato due persona uguali. In due stati diversi.

E lei era una sadica, voleva soffrire per tutte le cose che aveva fatto sbagliate. Però si era affezionata alla persona sbagliata, ma l’aveva capito troppo tardi.

                                                                  ****

Probabilmente è tutto ciò che, manda milioni di donne, indipendentemente dall’età, in cura da uno psicologo. Non fraintendetemi, intendo dire che il mix di sensazioni, emozioni, situazioni, ricordi che invadono la mente umana come (classico esempio) un fiume in piena, rendono anche la classica monotonia abitudinaria dolorosa, come se il corso d'acqua che t’investe fosse pieno di sassi. Le solite situazioni diventano ingestibili e a quel punto subentra una madre assillante che altro non vuole che il vostro bene, insistentemente (forse anche troppo), mia figlia mi ha subito messo in chiaro un importantissimo punto del nostro rapporto qualche tempo fa, prima di raccontarmi alcuni suoi dubbi, cioè che se qualcuno deve prendere decisioni importanti nella sua vita, quella è lei. I consigli saranno bene accetti, ma non c’è una vera e propria garanzia, che vengano seguiti. Preciso questo perché almeno la metà dei giornalisti quando intervista delle giovani attrici (come Sanachan) chiede quanta influenza ha la famiglia nelle decisioni. Una domanda risparmiata.

                                                                             [dal libro “io e mia figlia” capitolo 12°: le decisioni delle donne, dell’autrice Kurata Misako ]

                                                                  *****

Rei stava leggendo un libro di quelli filosofici, che tutti gli avevano sconsigliato, erano quelli da farti porre dubbi talmente a lungo che diventano problemi esistenziali. Se non trovi le risposte soddisfacenti vieni corroso dalla curiosità. Quei libri “pericolosi” che ti lasciano chiuso al buio in una stanza senza dormire senza avere contatti con quello che pian piano verrà definito il mondo umano, di cui tu non farai più parte, sarai solo un povero pazzo che tenta di risolvere dilemmi che hanno provocato per secoli continui ed incessanti liti (per modo di dire, erano molto di più) tra grandi filosofi.

E tu vuoi trovare una risposta in un ora?

L’anonima, autrice del libro, si chiedeva cos’era in realtà l’amore, cercava risposte attraverso un racconto narrato in prima persona.

                                                                                    ****

Ma era amore?

È amore quello che non ti fa passare serenamente il tempo lontano da lui? Quello che fa sembrare. un attimo lontani un vita intera?

Quello che ti fa soffrire nel vederlo parlare con una qualsiasi altra persona? Che ti fa desiderare che non abbia altre amicizie oltre alla vostra, speciale?

È l’amore che ti spinge a mentire a tutti?

Che ti fa soffrire, piangere, ma contemporaneamente volare, ridere gioire?

                                                                                                             [dal libro “storia di un amore teppista” autrice anonima]

 

 

                                                                  ******

Eccomi! Beh finalmente sono tornata!

Non ci ho messo nemmeno molto questa volta! Beh comunque sempre meglio del solito! Ihihih

Beh parto con una piccola premessa, i due libri che ho citato torneranno spesso nel corse della storia, il libro della mamma da Sana l’avevo già citato una volta ne secondo capitolo, e tornerà spesso per trattare l’argomento del capitolo a distanza in modo distaccato e spesso fornire una risposta logica ai dubbi dei protagonisti…ma chi lo sa!

Dedico questo capitolo a Fex e ai suoi commenti introque guardiamo i film! XD

 

 

Ryanforever: grazie per il complimento… spero solo che dopo questo capitolo un po’ di curiosità ti sia rimasta perché ci terrei veramente molto se tu andassi avanti a leggere la mia storia… XD

p.s. colgo l’occasione per dirti che ho letto più volte alcune tue storie..veramente molto  carine!

 

Sana88: ehi benvenuta! Grazie mille per la stupenda recensione… e fidati che prima della fine Akito & Sana torneranno insieme com’è di regola!!! Ihihih … XD .. spero di aver aggiornato abbastanza presto…

 

Rossana93: ciao! Beh non preoccuparti presto tutto sarà messo tutto in luce (anche se comunque ormai è già abbastanza chiaro XP) … ma non mancheranno spiegazioni dettagliate! Spero che questo capitolo ti abbia risolto qualche dubbio!

 

Silvy49: chiedo venia per il ritardo!… spero veramente che il capitolo ti sia piaciuto! Ma mi sa che per degli sviluppi (degni di questo nome) tra Sana e Akito dovrai aspettare…

 

Flydreamer: *me saltella felice* … beh se le cose stanno così allora sei la benvenuta! XD… grazie miliardi di volte per i complimenti… e spero che ti sia di gradimento il capitolo e che ti soddisfi il procedimento della storia…XP

 

AngelOfLove: spero che tu sia armata di pazienza e non di fucile perché prima che le cose si risolvano ci saranno ancora molti litigi molte pause lavorative per Sana e fredde parole e modi da parte di Akito… XD … dimmi se ti piace questo capitolo…

 

Silvy49: aggiorno aggiorno!!

 

Piccoli spoiler:

Come ho già detto ad AngelOfLove armatevi di pazienza e lasciate perdere armi da fuoco bambole woodoo e quant’altro perché prima di vedere la nostra amatissima coppia vivere serenamente avremo tante pause lavorative per Sana, litigi, ragazze che vanno e vengono per Akito, consigli degli amici lettere e lacrime…

p.s. Tra qualche capitolo farò subentrare un personaggio tratto esclusivamente dal cartone “Rossana”!

 

 

 

  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: kiky91