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Autore: Tra I Fiori Il Ciliegio    08/05/2013    2 recensioni
E il sangue inseguiva le vene nei polsi, caldo, e si sentiva caldo anche lui, come lava che scava la neve, e sudava, sotto il gelo della propria pelle.
E con gli occhi iniettati di rosso, lo guardava ancora nei cristalli freddi delle sue iridi che si chiudevano piano, sipari di una nuova storia.
C’era una volta il sangue del lupo…
[La storia è poco più lunga di una flash fiction perché nata come prologo.]
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La puzza delle ciliegie d'estate

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Sentiva il suo sangue pulsargli addosso, veloce. Ma non puzzava di paura, come tutti gli altri. Puzzava di calore, delle mele caramellate che serviva sua nonna la domenica a pranzo, trecento anni prima.
Appoggiava i canini sul suo collo, piano, senza stringere.
Non poteva bere il suo sangue, l’altro lo sapeva. Aveva bisogno del suo permesso o sarebbe stato attaccato alla giugulare. Come il lupo vorace che attacca la sua preda.
Ma aveva fame. Di lui e del sangue che sentiva scorrere nelle vene.
Aveva la pelle calda, ma tremava appena. Non puzzava di paura però. Puzzava del camino acceso e le caldarroste a Natale, quando ancora riusciva a sentire il freddo. Prima della morte, della guerra, dell’esilio, del sangue versato, con cui lavarsi le mani di ogni peccato dei lupi.
Loro che avevano ucciso la sua famiglia. Loro che lo aveva bandito da casa propria, che avevano vissuto nella sua città per due secoli senza pagare nessun prezzo. Loro che non dovevano nascondersi di giorno, che potevano ancora guardare in faccia il sole.
“Dammi il permesso di bere…”
C’era qualcosa nel suo sangue di forte. Come il whiskey che beveva prima di andare a letto. Lo stordiva. E puzzava, puzzava di buono e fresco e ciliegie d’estate, quando andava a raccoglierle la mattina con il fratello.
“Mi dissanguerai…”
Voleva affondare i canini ancora e ancora, fino a lasciarlo svuotato. Per poi trovarne un altro, così buono, e stordente, e assuefacente. Un profumo che cambiava ogni istante e sempre più forte.
“No.”
Parlava a fatica e senza fiato, impaziente, senza forze, voglioso. Dov’era finito il suo sangue freddo e la sua dignità. Pregare un lupo di donarsi a lui, sarebbe morto piuttosto.
“Se muori tu, sparisce anche il tuo sangue…”
Il basso sussurro riecheggiava ovunque intorno a loro, come un elastico tirato che non smette di tremare. Lui puzzava, puzzava del suo sangue, di aspettativa, di dolore, quando l’altro affondava i denti nella sua carne. E chiudeva gli occhi, sopraffatto da qualcosa di inafferrabile, come una piuma che cade sull’acqua, senza fare rumore, ma lasciando il suo segno.
E lo sentiva scorrere, il sangue. Veloce, folle, vorticante, dalle sue labbra fino al cervello. Schizzava come una droga, come adrenalina pura. Afflati di vita nella morte, sprazzi di emozioni sopite da secoli. Miele inebriante sulle labbra. E lui gemeva piano, come se fosse il piacere più grande di un’esistenza passata ad aspettarlo, come se non volesse altro che donargli se stesso e lasciarsi spolpare da quei denti, dal suo sguardo, dal suo odio. E il sangue inseguiva le vene nei polsi, caldo, e si sentiva caldo anche lui, come lava che scava la neve, e sudava, sotto il gelo della propria pelle.
E con gli occhi iniettati di rosso, lo guardava ancora nei cristalli freddi delle sue iridi che si chiudevano piano, sipari di una nuova storia.
C’era una volta il sangue del lupo…

C'era stata la guerra e poi era finita.
Il sangue di vampiri macchiava le mura della città, come quello dei licantropi sembrava scorrere in un mare macabro. C'era stata la guerra ed era stata vinta.
I vampiri, solitari e silenziosi, avevano lasciato che la sete di sangue li allontanasse. Il branco di lupi, uniti, avevano cacciato chi rimaneva, stipulando un patto di esilio. Per duecentocinquant'anni, la città era stata libera da guerra.
Per duecentocinquant'anni, ogni giorno, lo aveva aspettato.

 

 

NdA: Ciao, finalmente dopo tanto che sono iscritta mi sono convinta a pubblicare. Non sono una fan accanita di sovrannaturale e vampiri, ma parlando con la mia amica Rocken (a cui dedico questa piccola cosa) abbiamo creato una storia che si basa molto sui legami e su queste creature. Oltretutto era da tanto che volevo scrivere qualcosa sui licantropi. Non credo scriverò altro, penso che rimarrà un piccolo esperimento, tanto più che i due protagonisti non hanno neanche un nome, ma mi piaceva l'idea di "fotografare" un loro momento. Spero vi possa piacere un pochino :)
Scriverò altro, credo.
Grazie per aver letto,
EZ 

   
 
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