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Autore: Vahonica    08/05/2013    2 recensioni
*Dal testo*
1. Agateofobia: paura della pazzia.
Sono agateofobico, Dio.
"Sei sano di mente quanto me" - canticchia Louis dalla cucina.
2. Algofobia: paura del dolore.
Ho fatto una ricerca su Internet.
L'algofobia esiste.
E io sono algofobico.
Non tanto perché non mi piace soffrire - soffrire non piace a nessuno - quanto perché ho davvero paura del dolore.
Il dolore fa male.
Wow, sono un genio. Ovvio, se è dolore, fa male.
3. Amaxofobia: paura di guidare.
Ed eccomi qui.
Niall James Horan seduto al volante.
Uh, i brividi.
4. Arachibutyrofobia: paura che il burro d'arachidi ti si attacchi al palato.
Quando mangia burro d'arachidi, comunque, io gli giro alla larga.
Perché? Perché va a finire che mi costringe a mangiarlo.
Mi ficca in bocca una cucchiaiata abbondante di quella sbobba e mi costringe a ingoiare.
Fa schifo, prima di tutto. In secondo luogo, ho paura che la sbobba mi si attacchi al palato.
-------------------------
Curiosi?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*NdA* Sono terribilmente spiacente per il ritardo. E anche perché l'OS che state per leggere fa pena. Manca il finale, vi avverto. Avrei voluto fare qualcosa di molto, molto triste, ma non ce l'ho fatta, non posso fare questo agli Ziam e quindi non ho scritto il finale. Guardate il lato positivo: sarete voi a decidere se finirà bene o male ^^
Sì, sto cercando di non farmi odiare.
Fatemi sapere se 'sta cosa vi fa schifo o meno - a me fa schifissimo(?), ma tant'è.
A PROPOSITO, ringrazio tantissimo chi legge le mie storie, chi le aggiunge ai preferiti, ecc. ecc., ma soprattutto chi recensisce. E mi dispiace se non vi rispondo o se quando rispondo vi dico sempre le stesse cose - è che non so come reagire a tutte le cose dolciose che mi dite e che non merito affatto *w* - ma voglio solo dirvi che ogni volta che leggo una delle vostre recensioni sorrido come una scema. Ecco.
Mi dileguo.
Per info --> https://twitter.com/Vahonica
A presto :3
Un bacio,
Very

P.S. non ho assolutamente nulla contro Perrie Edwards, è brava e bella, ma qui le ho dato della papera perché la situazione lo richiedeva u.u





#008. Atiquifobia: paura del fallimento - Zayn (accenni Ziam)


Scappato. È scappato. Come un fottuto coniglio di fronte al cacciatore. Al primo ostacolo lui ha deciso bene di battere in ritirata.


Fuori è anche una bella giornata, il Sole brilla alto nel cielo, circondato dalla sua aureola di raggi, ed emana una luce accecante; il cielo è terso, di un azzurro elettrico come gli occhi di Niall quando si emoziona, e ci sono solo un paio di sbuffi di nuvole candide come la neve sparse qua e là, come accessori di poco conto; le foglie e l'erba sono di un verde quasi innaturale, così acceso da sembrare vetro e gemme, smeraldi e giade, e ricordano gli occhi di Harry quando ride piegato in due, tenendosi la pancia con le mani, con le labbra tese a mostrare i denti bianchi. Tutto, tutto, sembra più luminoso...
Eppure a Zayn questa sembra solo una presa per il culo. Madre Natura sta ridendo di lui e del suo umore nero, della sua giornata che, se piovesse a dirotto e si allagasse tutto, non potrebbe andare peggio.
Per i più, è una cosa di poco conto, questa.
Per Zayn, invece, è la fine del mondo, la sua disfatta, la morte di tutti i suoi sogni e l'appassire rapido del suo futuro. È finito. È tutto finito.


Simon l'ha spedito a cercarlo.
Zayn è sparito, non si sa dove sia andato. È scappato, si è volatilizzato, e se Liam non lo conoscesse discretamente bene come lo conosce, non saprebbe che pesci prendere, o dove andare a parare.
Quindi un po' si stupisce quando lo trova dietro le quinte, rintanato in un angolino. Avrebbe scommesso che sarebbe andato a nascondersi in bagno, o addirittura nella loro stanza, e invece...
Zayn, dal canto suo, ha aiutato Liam a scovarlo. Non sa di preciso perché l'ha fatto.
Se ne stava lì, seduto per terra, parzialmente tranquillo, decisamente solo, a riflettere, quando ha visto Liam passargli davanti camminando a passo spedito, con una luce determinata negli occhi che l'ha fatto vacillare per un attimo. Poi si è deciso ad aprir bocca e l'ha chiamato, un "Liam" detto da una voce che a stento ha riconosciuto come propria, più un pigolio disperso che altro.
Liam ha fatto una piroetta e si è quasi ammazzato, inciampando nei suoi stessi piedi, ma poi, in un modo o nell'altro, è riuscito a ritrovare l'equilibrio giusto in tempo per non finire per terra o in braccio a Zayn.
"Ehy. Sei qui" - dice adesso, guardandolo dall'alto e piantandosi le mani sui fianchi. Non sa cosa dire, sinceramente, perché gli occhi di Zayn sono puntati su di lui e sembra così tanto un cucciolo di opossum che vorrebbe solo portarselo a casa, sedersi sul suo comodo divano e fargli i grattini dietro le orecchie. Ma, un momento, ora sono a The X-Factor, a casa non ci possono tornare e, per quanto possa sembrarlo, Zayn non è un cucciolo di opossum - e poi, agli opossum piacciono i grattini dietro le orecchie?
Zayn ricambia l'occhiata dal basso, ancora seduto a terra a gambe incrociate, e gli piacerebbe che Liam si abbassasse alla sua altezza, per guardarlo meglio negli occhi. Gli occhi di Liam gli sono sempre piaciuti, trasmettono una certa sicurezza che è difficile trovare, che non tutte le persone sono capaci di trasmettere.
Liam aggrotta le sopracciglia, cerca qualcosa di intelligente da dire, e gli occhioni di Zayn no, non lo aiutano.
Alla fine s'inginocchia di fronte a lui e gli posa le mani sulle cosce, appena sopra le ginocchia, sospirando dopo un millisecondo di esitazione.
"Perché ti stai nascondendo, Zayn?" - gli chiede. Non sa come quella domanda gli sia salita alle labbra, ma è palese - e sì, Liam se ne accorge solo ora - che Zayn si sta nascondendo.
Infatti, il ragazzo china la testa e prende a torturarsi le mani e tormentarsi il labbro inferiore coi denti.
Liam vuole guardarlo in faccia, vuole vedere quei suoi occhi da opossum disperso, così dolci, e leggervi dentro tutte le preoccupazioni che cercano di straripare e trovarvi una soluzione. Non sa di preciso perché vuole aiutare Zayn così intensamente, sa solo che lo vuole e cerca di non farsi troppe domande.
"Zayn? Ha a che fare col ballo?" - insiste e, stringendogli il mento fra pollice, indice e medio, lo costringe ad alzare il viso.
Zayn deglutisce a vuoto, ha un groppo in gola e non sa se riuscirà a sputare fuori tutto ciò che la sua piccola testolina sta partorendo in questo momento.
Ma alla fine rantola: "Non ce la posso fare, LeeYum" - con la voce strozzata e Liam pensa che stia per avere un attacco di cuore o giù di lì, qualcosa del genere.
Per un attimo, crede pure di avergli visto gli occhi lucidi. Ma dopo un istante si dice che probabilmente o ha le allucinazioni, oppure si sta facendo condizionare dal momento.
Tace, Liam, poi serra le labbra e, determinato, si alza in piedi e porge una mano a Zayn. È un invito che non ammette repliche, scuse, stronzate varie, dice solo: "Alza il culo, stupido opossum coccoloso, vieni di là e, almeno, fai finta di saper ballare".
Zayn afferra la mano di Liam, sente che la sua forza è diventata anche la propria e uno strano calore - dolce come il miele col latte bollente quando hai mal di gola, che sa di casa asciutta dopo una corsa sotto l'acquazzone, di coperte, cioccolata calda e un caminetto acceso dopo una lunga giornata fuori al freddo e di sole estivo che ti picchia addosso costante e, anche se scotta, piacevole - lo invade, partendo dallo sguardo del più giovane e dalle loro mani unite.
Zayn mette in un angolo la sua paura di fallire, riesce ad abbozzare un sorriso a Liam, che lo abbraccia di getto prendendolo in contropiede, e poi, assieme, tornano su quel palco.


**


È notte fonda e nessuno di loro sta dormendo.
Niall e Louis giocano a Fifa su una PS3 nuova di zecca, tutti gasati come bambini, e fanno più rumore loro due da soli che una mandria di marmocchi ad una festa di compleanno; Harry si è sistemato comodamente fra le gambe di Tomlinson e ride ad ogni sua battuta - Ogni. Singola. Battuta. - con un misto di amore, vero divertimento e un pizzico di venerazione nella voce roca.
Zayn non riesce a sopportare lo sguardo pieno di Harry, così felice, così completo, mentre guarda Louis. Lo ama, Dio solo sa quanto, ed è palese come il fatto che respira. E non lo sopporta non perché gli dia fastidio o lo irriti, semplicemente perché anche lui vorrebbe amare come fa Harry, vorrebbe trovare l'Amore, quello con la A maiuscola, proprio come quello che hanno Haz e Lou.
Ad ogni modo, non è questo il motivo per cui se ne sta immusonito in un angolino del divano di pelle color panna nella loro stanza di quel lussuosissimo albergo, con gli occhiali da nerd appollaiati sul naso e il ciuffo floscio.
È che il loro primo disco è sul mercato da esattamente un minuto e ventisei secondi e lui si sente una merda. Ha paura di non riuscire a vendere nemmeno lo stupido libretto con i ringraziamenti che c'è dentro la custodia del cd.
Liam, seduto di fianco a lui, segue per metà la partita in tv e per metà tenta di giocare a Mario Kart sulla console Nintendo DS - anche quella nuova di zecca - ma è incredibilmente distratto: si è accorto che c'è qualcosa che non va, per Zayn.
Così, spegne il DS e lo posa sul tavolino, controlla l'ora sul cellulare e se la dimentica non appena lo schermo torna nero, perché non è veramente quello che gl'interessa, poi scivola più vicino a Zayn, silenzioso come un ninja. E lo abbraccia, stile koala affamato quando si incolla a un albero di eucalipto, sapendo che questo ha il potere di calmarlo, almeno un po'.
"Che hai?" - gli soffia sul collo e Zayn non riesce a reprimere un brivido, mentre si gira leggermente verso Liam e gli passa le braccia attorno alla vita.
"Niente" - mugugna, la sua voce s'incastra, si perde fra i ricci color miele di Liam.
"Zayn..." - lo richiama questo e Malik sospira.


Si sono promessi una cosa, subito usciti da The X-Factor: siamo una famiglia, ora - queste le parole testuali del signorino Tomlinson, che hanno a dir poco sorpreso tutti - e in una famiglia non ci sono segreti. - poi ha guardato Zayn dritto negli occhi, sapendo che lui era il più riluttante ad aprirsi (insomma, l'idea era: Zayn osserva e basta. Ma Louis non era d'accordo e, ammettiamolo, nemmeno Zayn stesso lo era) - Intesi? Se c'è qualcosa che non va, ditelo. Sfogatevi, per la miseria. Nessuno vi prenderà in giro e quello che direte non diverrà mai di dominio pubblico, a meno che non lo vogliate. - poi aveva baciato Harry, gli aveva sorriso, Zayn aveva distolto lo sguardo più per ben educazione che altro, perché quei due erano bellissimi insieme - E io amo Harry - aveva concluso Louis, cosa che non c'entrava proprio niente con l'intero discorso ma che, tutto sommato, ci stava. Niall, Liam e Zayn avevano annuito. Inutile chiedere conferma a Harry.


"Non è niente, Liam" - chissà perché, però, continua a negare. Forse non vuole che anche Liam si preoccupi, o non vuole assillarlo con le sue stupidaggini, o...
Ma davvero, e se il loro album non vendesse? E se venissero eclissati, se tramontassero ancora prima di sorgere?
"Cosa ti preoccupa?" - insiste Liam, è deciso a non mollare la presa, per nulla al mondo.
Zayn si morde le labbra, chiude gli occhi, scuote la testa, cercando di spazzare via quella brutta sensazione.
E se il cd non vendesse? - continua a ronzargli nel cervello, questa domanda, come un'ape fastidiosa.
Magari è pure colpa sua. È quasi sicuro che ha stonato, in More Than This. Ma l'hanno fatta e rifatta così tante volte, i manager, sicuramente, sceglieranno quella perfetta. Perché deve per forza essercene una versione perfetta. No? Ma se i manager si sbagliassero? Se per errore mettessero quella stonata?
Zayn ne è quasi certo, dopo tutte le sue pippe mentali: i One Direction hanno già chiuso.
Domani appariranno critiche, su critiche, su critiche, Simon straccerà il contratto che hanno con la Modest! e torneranno tutti a casa e la colpa sarà solo sua.
Fallimento. Si chiama fallimento.
Le loro canzoni non andranno in porto. E loro falliranno.
Basta, fine, caput. Puff - la nuvoletta del loro sogno perfetto esploderà e loro torneranno alla realtà, dove fanno schifo e nessuno li vuole.
Fallimento. Fallimento. Fallimento. Fallimento. Fal-li-men-to. F. A. L. L. I. M. E. N. T. O. Effe, a, doppia elle, i, emme, e, enne, ti, o. FALLIMENTO.
"Fallimento" - questa volta non è un pensiero, l'ha detto ad alta voce. L'ha quasi urlato, per essere precisi, sgranando gli occhi e allontanandosi bruscamente da Liam.
Tutti gli occhi, ora sono puntati su di lui, confusi e sorpresi, perché non hanno mai visto Zayn Malik andare dare di matto e urlare "fallimento" come una signorina.
"Come, scusa?" - fa Louis alla fine, spezzando il pesante silenzio che era calato come un sipario fra di loro, e abbozza una risatina, chiedendosi se Zayn è serio o sta scherzando.
Ma il sorriso gli muore sulle labbra non appena scorge lo sguardo di Malik, che annaspa nel panico.
Harry, dal suo posticino comodo fra le gambe di Louis, aggrotta le sopracciglia e: "Fermi tutti" - esclama, neanche fosse un rapinatore pronto a svaligiare una banca e minacciare impiegati e clienti. Ora tutti guardano lui. - "Zayn, sei... aspetta, com'è che era?... ah! Per caso sei atiquifobico?" - domanda con una serietà che fa scoppiare a ridere Louis, suo malgrado.
Zayn trema appena fra le braccia di Liam, ma annuisce, mentre Niall e Payne si sono momentaneamente trasformati in due punti interrogativi ad altezza uomo. Ergo, non ci stanno capendo una virgola, di tutto il discorso.
Harry sbuffa e alza gli occhi al cielo in un atteggiamento che sa tanto da sapientino, ma poi sorride e dà una leggera gomitata a Louis, mentre: "L'atiquifobia è la paura del fallimento" - spiega, si sporge oltre la gamba del suo ragazzo, spalmandosi parzialmente sul pavimento, e il suo sorriso si allarga, sembra quello dello Stregatto - "Ma non capisco proprio perché hai quest'improvviso attacco di panico, Zay" - aggiunge, prendendolo quasi in giro. Louis continua a ridacchiare sottovoce e Zayn si morde nuovamente le labbra. Sa che in realtà stanno solo cercando di sdrammatizzare, nessuno lo sta prendendo in giro.
"Il disco non venderà. Falliremo, e non abbiamo nemmeno iniziato. La nostra carriera è già finita, porca puttana!" - esclama quindi, in un rantolo, con il solito groppo in gola e la voce che stavolta gli trema un po'.
Niall si alza in piedi di scatto, con una mano va a toccarsi il pacco, con l'altra afferra l'asta di ferro della lampada, che illumina la stanza, posata a terra accanto alla tv.
"Vaffanculo, Zayn!" - dice e la sua reazione scatena le risate generali - esclusa quella di Zayn, ovviamente. La cosa non riesce a scalfire la sua paura.
Liam, che ancora lo tiene stretto a sé, trema dalle risate, scuotendo pure lui.
Non è divertente. No, affatto.
"Zayn..." - gli sussurra poi all'orecchio, il dolce, piccolo Payne, col fiato caldo che s'infrange contro la sua pelle causandogli un brivido e conseguente pelle d'oca. Gli stampa un bacetto sul collo e uno sulla guancia, poi si accoccola meglio contro di lui. - "...Sciocco, andrà alla grande, venderemo un sacco, vedrai" - lo rassicura, quasi una promessa.
E Zayn, stranamente, è un po' più tranquillo dopo queste parole. Dopo quei due baci innocui, così casti che è sicuro che sono veri, perché se fossero stati una sua fantasia sarebbero stati bagnati e sicuramente non sulla guancia a debita distanza dalle labbra.
Si sente tranquillo e, adesso, l'unica cosa a cui riesce a pensare è che - damn - Liam Payne non sa quanto è incredibilmente sexy e che effetto fa alle persone.
Dolce, piccolo, innocente Payne.


**


Hanno deciso di provarci. Lui e Liam, insieme.
È stato sicuro della sua decisione, fino a due secondi e mezzo fa. Cioè fino a che l'atiquifobia non ha fatto capolino fra i suoi pensieri.
Ma non vuole parlarne a Liam, perciò cerca di accantonarla. Sono entrambi tesi ma felici e non vogliono finire come i Larry.
Ormai stanno insieme già da una settimana, nessuno sospetta niente e il management è troppo impegnato a tagliare le ali di Harry e Louis per dare corda anche a Liam e Zayn. Questo, probabilmente, è uno dei fattori che li spinge ad essere così prudenti: non vogliono tirarsi la zappa sui piedi. E finché il management resta fuori dai loro affari, significa che stanno facendo un buon lavoro.
Liam esce con Danielle e Zayn fa momentaneamente finta di essere single.
Fino a che non sbuca fuori una certa Perrie.
Questa non si sa chi sia, da dove venga, né cosa ci faccia alla riunione di oggi col management.
Ma il mistero viene presto svelato: Perrie Edwards sarà la nuova "ragazza" di Zayn. È come prendere una bastonata fra le gambe e per un istante sia Zayn che Liam si sentono svenire.
Non reagiscono in alcun modo, si limitano a impallidire, guardarsi di sottecchi e stringersi le mani da sotto il tavolo, con le dita intrecciate, mentre il management spiega loro come stanno e come dovranno andare le cose da ora in poi. Sembra tutto un sogno assurdo, ma invece è la realtà e loro - Liam, più che altro - sono pronti ad affrontarla, a prenderla di petto.


"Non cambierà niente" - gli dice Liam, un'ora e mezza dopo, quando riescono ad allontanarsi e chiudersi in bagno.
Gli posa le mani sulle spalle, poi lo abbraccia da dietro, lasciandogli un bacio fra le scapole.
"Evidentemente non siamo stati abbastanza cauti. Oppure è solo un modo per prevenire eventuali voci. Ma andrà tutto bene, Zayn. Io esco con Danielle, tu esci con Perrie, e il resto del tempo possiamo starcene rintanati in casa, solo io e te" - promette.
Zayn, però, ha solo in mente Harry e Louis. Non vuole, non vuole, non vuole soffrire come hanno sofferto - come soffrono loro. Sa che lui e Liam sono molto diversi dai Larry, più cauti e forse non vogliono sbandierare il loro amore ai quattro venti. Lo sanno loro e gli altri ragazzi della band e le loro famiglie, chissene importa se il resto del mondo ne viene a conoscenza o meno?


Forse Harry e Zayn sono quelli che l'hanno presa peggio. E ok, Zayn si capisce, infondo hanno preso questa papera e gliel'hanno gettata fra le braccia senza nemmeno chiedere.
Ma Harry? Harry è convinto di essere il prossimo, ecco perché.
A Zayn dispiace vederlo così, ma non può preoccuparsi anche per lui. Ha già i suoi problemi, i suoi enormi problemi, che sono principalmente due ma bastano e avanzano: Perrie e l'atiquifobia.
Ha così paura di non riuscire ad uscire con Perrie, di rovinare tutto, di fallire nella sua relazione con Liam - la cosa a cui tiene di più al mondo - che fatica a dormire e a mangiare. Tutto questo gli sta rovinando l'esistenza, e vorrebbe solo stare fra le braccia di Liam ed essere rassicurato da lui.
Invece, di tutto quello che lo preoccupa, non ne parla con Liam.
Perché le cose con Danielle non stanno andando bene e Liam vuole bene a Danielle, in fondo, sono amici. E poi c'è tutta la storia del nuovo album, le tappe per il nuovo tour, le interviste alla radio e alla tv, e le loro giornate sono così piene che a stento Zayn e Liam riescono a salutarsi e quando tornano a casa la sera sono così stanchi che vanno dritti a dormire.




Succede due mesi più tardi.
Zayn non sa come ha fatto a reggere, forse perché per Liam farebbe questo ed altro, si getterebbe da un aereo senza paracadute, per lui...
Fatto sta che sono stati due mesi da inferno e Zayn vedeva la fine prima ancora che tutto finisse, prima ancora che qualcosa andasse inevitabilmente storto e facesse sì che la sua paura più grande si avverasse.
E tutta la tensione che si è accumulata nelle ultime settimane fra lui e Liam è scoppiata all'improvviso, una sera. Be', non poi così all'improvviso. C'era una microscopica parte di loro che se lo aspettava, e non avevano fatto niente, niente, per evitarlo.


Quel giorno inizia già malissimo: Liam cade dal letto, perché Zayn ha stranamente scalciato e l'ha buttato giù, e si sveglia a causa della botta e del contatto della sua pelle calda con il pavimento gelido. Questo lo mette incredibilmente di cattivo umore.
Poi quella sera, lui e Danielle hanno una discussione - non un litigio, non gli piace usare questa parola, perché prevede urla e lacrime e rabbia, quando loro due parlano soltanto. Certo, più animatamente delle altre volte, ma parlano, semplicemente. E si lasciano.
Liam ci rimane male, forse anche più di quello che dovrebbe, perché sì, alla fine si è anche affezionato a Danielle.
E quando torna a casa, scopre che Zayn, che in teoria dovrebbe essere ad un appuntamento con Perrie, in pratica è nascosto a letto, sotto diversi strati di coperte perché è stanco e non ce la fa più, quindi ha dato buca alla bionda senza nemmeno avvertirla - cosa che non ha mai fatto prima e si sente tremendamente in colpa per averlo fatto ora - e ceste.
Liam non è d'accordo, ovviamente, non è per niente d'accordo. E l'aria fra loro si fa pesante, la tensione si sente sempre più, ad ogni parola, ad ogni sguardo, fino a che non litigano.
Sì, sì, litigano, Liam lo ammette anche se non gli piace usare questa parola, perché ci sono urla e lacrime e rabbia.
Qualcosa fra loro si rompe e Zayn percepisce la sconfitta, il fallimento, come qualcosa di indicibilmente pesante che gli grava improvvisamente sulle spalle. Sente i polmoni e il cuore serrati in una morsa troppo forte, un groppo in gola che non accenna nemmeno ad allentarsi e gli occhi pieni di lacrime.
   
 
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