Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Greens_Reader    08/05/2013    1 recensioni
La famiglia Malfoy si è rialzata a fatica dopo la Guerra, Astoria e Draco si sono impegnati per garantire ai loro discendenti un futuro sereno ed è proprio il figlio Scorpius Malfoy a godere di questi frutti. Crescendo, il ragazzo viene caricato di responsabilità ed aspettative pesanti che lo portano a mettere alla prova se stesso pur di accontentare un padre insoddisfatto della propria vita. Il peso di tutto questo, lo porta ad una profonda crisi interiore, una battaglia continua all'interno di se stesso... ma, in un giorno di fine estate, un incontro inaspettato cambia le carte in tavola!
Ovviamente, a contornare tutto questo, vi sono le peripezie di tutti i personaggi della New Generation!
Genere: Avventura, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Primo Capitolo.

 

Postumi

 

 

 

Quella mattina, a svegliarlo fu il ticchettio insistente di un piede, si, doveva essere proprio un piede, un povero piede costretto a battere sul pavimento ad una velocità incredibile.

 

Schioccò le labbra, aveva la bocca impastata a causa di tutto quel maledettissimo Whiskey Incendiario il quale un ingegnosissimo Jhonatan Avery aveva sapientemente nascosto nel doppio fondo del suo baule, eludendo così i controlli dei professori, intensificatosi dopo che Freddie Weasley e James Potter al terzo anno avevano creato un vero e proprio commercio clandestino di fuochi d’artificio, pasticche vomitose e quant’altro riuscissero a farsi inviare da Diagon Alley. 

 

<< Al..Al---ALBUS! Ti prego, crucia quel piede. Ho la testa che mi scoppia. >> – Si sollevò lentamente, puntellandosi sui gomiti. << Posso capire qual è il motivo per il quale il tuo piede sembra in preda ad un Avada Kedavra? >>

 

Albus sedeva ai piedi del proprio letto, aveva le braccia incrociate sul petto, le labbra contratte e il piede destro che pareva voler imparare a ballare la salsa.

 

Scospius, ormai destatosi dal proprio sonno, si sedette sul letto, lo fissava con un sopracciglio inarcato, un’espressione che poco lasciava a indovinare. Se ne stava avvolto dalle lenzuola verde-argento che l’amorevole Astoria aveva inviato ad Hogwarts prima dell’inizio della scuola

 

-Così troverai il tuo letto già pronto e pulito, proprio come a casa!-

 

 Aveva detto. Adorava sua madre, ma a volte le faceva fare la figura che cocco di casa ( si, lo era, ma preferiva mascherarlo).

 

Il giovane Malfoy aveva conosciuto Albus il primo giorno del primo anno. Subito dopo lo smistamento - il quale vide una Sala Grande ammutolita a causa di un Potter in Serpeverde - la massa di studenti seduti poco prima ai tavoli, si alzò tutta insieme, creando un trambusto paragonabile a quello dello stadio di Quidditch il giorno della finale della Coppa del Mondo.

 

C’erano Grifondoro che correvano esagitati, Tassi che urtavano chiunque e di conseguenza chiedevano scusa, proprio come la McMillan, una certa Ginevra, che gli salì sul piede con il tacco e per poco non gli staccò l’alluce.

 

Insomma, tra spinte, calci, alluci volanti…l’allora undicenne Scorpius Malfoy si ritovò a vagare come un coglione per i corridoi adorni di ritratti che lo guardavano torvi, sbagliò scala dalle tre alle quattro volte e fu quando stava per entrare nel bagno delle ragazze che, un provvidenziale Albus Severus Potter, lo afferrò per la manica e sventò per un soffio una scarica di urla isteriche miste a lanci di saponette alla lavanda.

 

<< Sembra che quel posto sia pieno di troll! >>

 

Questa fu la frase che sigillò la loro amicizia.

 

E adesso, il suo migliore amico se ne stava a rimbalzare quel fottutissimo piede, beh, Albus non aveva mai avuto un’aria sveglia, ma in quelle condizioni sembrava sotto l’effetto dell’urlo di una mandragora.

 

<>

 

<>

 

La bocca di Malfoy si appropinquò a formare una vistosa “O”, quella classica forma ovale che sta per dire “ Sta succedendo davvero?”, si, perché vedere Albus Potter di cattivo umore era talmente raro che…beh, forse era la prima volta che lo vedeva così…cioè, aveva avuto dei momenti no, come quando prese un T in pozioni e la signora Potter gli inviò una strillettera raggelante…ma adesso stava sfiorando un livello ancora inesplorato.

 

Albus Severus potter somigliava incredibilmente al padre, aveva lo stesso verde smeraldino che gli illuminava gli occhi, lo stesso sorriso incerto che però riusciva a contagiare tutti.

 

 Si somigliavano proprio Harry e Albus, in loro palpitava lo stesso coraggio ardente, avevano la determinazione tipiaca dei Potter, ma albus, a differenza di suo padre, aveva dentro di se, un tormento ancora sconosciuto e che, probabilmente, lo aveva indirizzato in Serpeverde.

 

<< Insomma Al, invece di lanciare sfagli di acidità, posso capire quale problema può rovinare una domenica mattina carica di postumi? >>

 

<< Hey Potter! Che c’è, la Corva di ieri notte non era abbastanza disinvolta? Non ha saputo maneggiare la bacchetta? >>

 

<< Flitt…zitto! O giuro sulle mutande di Morgana che ti faccio uscire le budella dal naso! >>

 

 

Il silenzio calò nel dormitorio Serpeverde, la battuta di Ethan Flitt – appena entrato nella stanza - era stata talmente sconvolgente e volgare che spiazzò persino il disinibito Scorpius, il quale non si risparmiò dal cruciarlo con gli occhi prima di tentare di fargli capire a gesti che quello PROPRIO NO, non era il momento.

 

Il biondino si alzò dal letto, lasciando cadere i pregiati lenzuoli di mamma a terra – che tragedia se lo avesse visto! – Con indosso solo i boxer, si sedette accanto al migliore amico, lo guardò con quell’aria indagatrice e un po’ furbetta che solo Scorpius Hyperion Malfoy sapeva tirare fuori, quell’aria da “ Eddai, sai benissimo che non puoi nascondermi nulla.”

 

<< Non me lo ricordo!!! Anzi, non me LA ricordo! VI RENDETE CONTO!? Non ricordo con chi sono andato a letto! >> 

 

Urlò talmente tanto che Ethan si lanciò letteralmente sulla porta della loro stanza per chiuderla prima che un nugolo di Serpi curiosi si affacciasse in massa a farsi i cazzi loro, loro che erano il trio più amato di Serpeverde, loro che spezzavano cuori solo con gli sguardi, loro che si portavano a letto talmente tante ragazze che… a volte, se ne dimenticavano il nome.

 

<< Oh andiamo Potter, se sapeva dove mettere la bocca, il nome non è così importante. >>

 

Bonsoire finesse…

 

<< Eth, forse non hai capito bene, NON NE RICORDO IL VOLTO! È come se mi fossi scopato un dissennatore, una macchia nera senza forma! >>

 

<< Ma che diamine hai bevuto ieri sera?! >>

 

<< Dev’essere stato Pix…avrà messo qualcosa dentro il ponch! >>

 

<< No Scorp, è che il nostro amico ha geni Potter nel sangue e non regge l’alc… >>

 

<< VOLETE SMETTERLA DI PARLARE DI STRONZATE?! >>

 

La voce tuonante di Al – adesso dritto in piedi in mezzo alla stanza – interruppe quella conversazione decisamente poco utile. I due Serpeverde fissarono l’amico con l’aria di due cuccioli che sono appena stati rimproverati per aver rotto il cuscino di piume, mentre lui girava convulsamente per la stanza con gocce di sudore che gli imperlavano la fronte.

 

 Per queste cose, Albus diventava veramente troppo ansioso, tanto da riuscire a trasmette l’ansia a tutti.

 

<< Vi rendete conto? E se dovessi incontrarla da qualche parte? E se dovessi trovar mici a parlare e non sapessi di esserci andato a letto? Vi immaginate? Magari sono lì che mi pavoneggio con qualche sua amica…e lei è lì che mi fissa senza che io lo sappia! >>

 

Ethan guardò l’amico come se stesse esaminando le interiora di un rospo durante l’ora di Pozioni.

 

Non aveva mai compreso a pieno la moralità eccessiva del ragazzo, probabilmente derivata dai geni Potter che nei momenti più impensabili saltavano fuori, proprio come in quel momento.

 

 Lui invece, Ethan, era un vero e proprio… cretino? Si, forse questa era la parola più adatta. Il numero di ragazze che si era girato, tra bacetti, sveltine e qualcosa di più era probabilmente un numero vicino agli anni della professoressa McGranitt e quello che rendeva il tutto più inspiegabile è che, il suddetto Ehtan Flitt, di bello non aveva proprio nulla. Suo padre era un uomo molto alto e  molto magro, dai lineamenti spigolosi e dal viso rovinato probabilmente da una forte acne giovanile, mentre sua madre sfiorava appena il metro e sessanta, aveva i fianchi larghi e la faccia paffuta. Insomma, un’accozzaglia di caratteristiche che, come si può ben immaginare, non aveva fruttato proprio un adone dei nostri tempi.

 

Eppure, per qualche poco ironico scherzo del destino, Ethan piaceva un sacco. Con i suoi capelli corvini sparati in aria, il suo colorito pallido, alto come la torre di astronomia e così magro da fare spavento, Flitt compensava con una dote non comune a tutti ( non pensate male): era un vero e proprio ruffiano.

 

<< Ragazzi questa una tragedia… vi immaginate cosa penserà di me? >>

 

<< Stai calmo Al, tu cerca di essere il più normale possibile. E lei vedrai che si farà viva, così potrai identificarla! >>

 

<< Sempre se sei riuscito a soddisfarla nel modo giusto! >>

 

<< FLITT! >>

 

E così partì la consueta guerra mattutina, fatta di lanci di calzini sporchi, libri volanti e scarpe adibite a mitragliatrici.

 


 

 

*


 

 

Quella stessa mattina, sotto un pesante piumone nel dormitorio di Corvonero, un corpo seminudo si muoveva agitato, non voleva vedere la luce del sole quella mattina, voleva crogiolarsi ancora un po’ nel ricordo della sera precedente, sentire ancora un po’ il ricordo di quelle mani forti che stringevano tra la sua chioma bionda, voleva ancora per un attimo respirare il suo fiato caldo che sembrava essersi intriso in quelle coperte.

 

Gli sembrava di essere ancora lì, a quella festicciola che i Serpeverde erano soliti dare almeno una volta al mese in un’immensa aula dismessa, prontamente resa insonorizzata per l’occasione. Era bastato poco, lo fissava da tutta la sera e quei quattro bicchierini di Whiskey incendiario lo convinsero ad andare da lui che stava messo uguale se non peggio.

 

Barcollando, si erano allontanati dall’aula, la vista annebbiata e due sorrisi ebeti stampati su quei visi arrossati dall’alcol.

 

Wow, com’era bello.

 

Quei maledetti occhi verdi avevano scatenato un incantesimo potentissimo dentro il suo cuore, avevano abbattuto qualsivoglia tipo di barriera e adesso non aveva più difese che proteggessero la sua anima così fragile.

 

Quella mattina, Lorcan Scamandro aveva solo il volto di Albus davanti agli occhi.

 

 

 

 

 

OMMIODDIO! L’ho scritto davvero? Un’Alburcan venuta fuori dal nulla e che non oso immaginare quale piega prenderà. Si, questo capitolo è nato praticamente su se stesso, scrivevo e le idee si susseguivano creando quella che probabilmente sarà la sfida più ardua di tutta la mia vita da scrittrice di FF!

 Domandina: Che ne dite di Ethan? A me personalmente sta troppo simpatico, ci voleva un cretino con la C maiuscola! Ci vediamo al prossimo capitolo!

 

Greens

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Greens_Reader