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Autore: VallyBeffy    27/11/2007    1 recensioni
HP6 spoiler - "Non sono un assassino". Allora come poteva spiegare la morte di Silente, le sue mani sporche di sangue innocente. Da che era stato costretto a scappare, non riusciva a pensare ad altro. E come se non bastasse doveva trascinarsi dietro il rampollo di casa Malfoy, troppo spaventato per potersela cavare da solo. E poi il Voto Infrangibile gli aveva legato le mani. Mentre Severus Snape si nasconde da tutti coloro che lo vogliono morto, scoprirà che essere babbani non significa necessariamente essere deboli. ---->CAPITOLO 26<----- Severus si voltò e guardò Eve dubbioso per qualche istante. Una sola persona aveva il permesso di chiamarlo Sev e non rispondeva certo al nome di “Eveleen Vane”. Lei sorrise ampiamente ed allungando la mano verso la sua maschera d’argento sussurrò alcune parole. -Questa non ti serve più.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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VallyBeffy risponde:


X PICCOLA VERO: "in fretta" purtroppo non è stato poi così in fretta
X PACCY: li volevi assieme? E allora gustati questo capitolo!

News da VallyBeffy
Sempre più in ritardo... questa volta sono passati due mesi prima che io riuscissi a completare questo capitolo. Non avete idea di quanto ci abbia ragionato sopra per riuscire ad ottenere qualcosa di decente! E' stato peggio di un parto!!!

Ad ogni modo, a partire dal titolo "Reunion" immagino che tutti i fan della coppia Sev/Eve stiano esultando, mentre mi piacerebbe sapere i fan della coppia Rem/Eve, Bill/Eve e Lucius/Eve cosa pensano di tutto questo! =)
Hey, si potrebbe quasi fare un sondaggio... ma sì, facciamolo!
Qual'è la vostra coppia preferita di questa fanfiction?


Fatture orcovolanti in arrivo per tutti coloro che non commentano! =)

VallyBeffy

Non sono un assassino

Chapter 25 – Reunion

-Remus, cerca di non perdere il controllo quando sarai là dentro.- aveva detto Tonks accarezzandogli il viso, poi si era allontana di fretta prima che il lupo mannaro potesse obiettare qualcosa. Quella di Ninfadora era stata una mossa abile e ben ponderata: la strega sapeva che dire a Remus dell’identità dell’amico di Eveleen sarebbe stato contro producente. Come tutti coloro che avevano voluto bene ad Albus, Remus non vedeva l’ora avere Severus Piton per le mani per fargli pagare tutto il male che aveva provocato e Tonks, arrampicandosi su una grondaia su un tetto di un negozio, pregò che il lupo mannaro restasse lucido abbastanza per non commettere pazzie. Sapeva benissimo che se il suo piano fosse andato in porto tutto ciò le sarebbe costato una litigata più che furiosa con l’amore della sua vita, ma era un sacrificio che poteva affrontare. Arrivata in sul tetto, si appostò dietro al camino dello stabile e tirò un profondo respiro preparatorio: quello che stava per fare poteva nuocere gravemente, se non letalmente, alla sua salute. Chiuse gli occhi per un istante e lasciò che la sua magia di metamorfomagus si mettesse al lavoro per donarle le sembianze dell’uomo più ricercato di tutta Londra, Severus Piton.

-Che Dio me la mandi buona...- sussurrò tra sé e sé sbucando fuori dal suo nascondiglio e facendo leva con le braccia per salire in piedi sul camino. Dalla sua posizione poteva godere di una privilegiata visuale sugli auror che stavano chiaramente organizzando l’assedio a “Tiri Vispi Weasley”. Doveva attirare l’attenzione, ma come? Sicuramente doveva creare un po’ di scompiglio per farsi notare ed il modo migliore era sicuramente lanciare un incantesimo contro qualcuno. Lentamente osservò uno per uno gli auror presenti, quando il suo sguardo si posò su quell’imbranato di Letterman. Giunti a questo punto è doveroso specificare che Ninfadora Tonks odiava Ludvig Letterman più di chiunque altro. Terribilmente irritante e lecchino dei superiori, era dal giorno in cui Tonks aveva fatto il suo ingresso nel corpo auror che le avanzava continue proposte indecenti e squallide. Insomma, fargli passare un brutto quarto d’ora non le sarebbe dispiaciuto. Scelta la preda, con un guizzo sadico negli occhi, Tonks pensò che uno schiantesimo poteva essere più che indicato.

-Stupeficium!- esclamò ricca di gaudio, rivolgendo l’incantesimo al perfido Letterman. Il colpo fu devastante: peccato che Tonks avesse una mira decisamente infima ed invece di colpire Ludvig Letterman, colpì il suo vicino.

-Maledizione, mai una volta che me ne vada bene una!- mormorò tra sé e sé, mentre tutto l’esercito di auror sotto di lei si guardava attorno per capire da dove fosse stato lanciato l’incantesimo. In pochi istanti, come calamitati, tutti gli auror avevano fissato lo sguardo su di lei o meglio, su quello che pareva essere in tutto e per tutto Severus Piton.

-Bene, è tempo di fuga strategica!- esclamò la strega e appiattendo il più possibile le braccia al corpo, con un leggero balzo sì lasciò cadere dentro al camino.

*

Uno schiantesimo fendette l’aria ed andò a colpire un auror posto in seconda fila, di fronte al negozio di scherzi dei gemelli Weasley. Il forte schianto fece sobbalzare Eve, la quale si avvicinò a Remus in cerca di protezione. Quest’ultimo però non sembrava spaventato, bensì alzò lo sguardo alla ricerca di colui o colei che aveva lanciato quell’incantesimo.

-Piton!- esclamò vedendo la figura dell’odiato mangiamorte ergersi in cima al camino del negozio all’altro lato della strada. Immediatamente la mano gli scattò alla tasca dei logori pantaloni alla ricerca della bacchetta, ma non fece in tempo a sfoderarla che subito Eveleen si intromise afferrandogli il braccio destro.
-No! Non farlo!- gridò cercando di trattenere il mago con tutte le sue forze –Commetteresti un grave errore!-

Remus però non l’ascoltò e si liberò della ragazza spingendola via e facendola cadere pesantemente a terra. Quando finalmente riuscì ad alzare la bacchetta in direzione del camino, Severus Piton era già scomparso e a Diagon Alley regnava il caos più totale.

-Stupida! Potevo eliminarlo, non mi capiterà mai più un’altra occasione del genere!- urlò il lupo mannaro con rabbia, mentre Eveleen si rialzava imbronciata.

-No, qui lo stupido sei tu! Quello era il segnale di Dora.- replicò cercando di dare una spinta a Remus –Quella era Dora! Severus non ha quella postura e nemmeno quello sguardo!-

Remus non rispose, ma il repentino cambio di espressione del suo viso fece intendere ad Eveleen che il mago non aveva buone intenzioni. Nei suoi occhi non c’era più quella gentilezza con una leggera velatura di malinconia, ora il suo sguardo era cupo, serio, freddo. Eve sapeva che era decisamente in collera con lei e quando gli occhi dell’uomo si spostarono sul negozio di scherzi, la magonò capì cosa stava pensando. Senza dire una parola, gli afferrò il braccio con forza e Remus tornò a fissare la giovane. I penetranti occhi grigio perla di Eveleen non lo osservavano più con dolcezza, bensì con ardore e inimicizia.
-Non ti permetterò di fargli del male,- disse la magonò –farò tutto ciò che è in mio potere per impedirtelo.-
Nonostante Eveleen conoscesse Remus da poco aveva capito esattamente che tipo di persona era. Le era bastato guardarlo negli occhi per capire che quella tristezza che sempre velava le sue iridi non era altro che rabbia repressa. Se avesse avuto Severus per le mani, lo avrebbe sicuramente ucciso, ma Remus Lupin non aveva né la forza né il cuore di un assassino.

-Vuoi ucciderlo, non è così?- domandò la magonò, ma il mago la ignorò ed iniziò ad avanzare verso il negozio, liberandosi con un gesto rude dalla presa della ragazza.

-Sii obiettivo, sai benissimo anche tu che non ce la farai!-continuò Eve affrettandosi a raggiungerlo, ponendosi di fronte a lui per bloccarlo.
-...e chi mi fermerà? Tu?-

-No, lui.- rispose posando l’indice sul petto del mago, all’altezza del cuore. Remus guardò nel profondo grigio degli occhi della ragazza ed una grande amarezza lo pervase. Quella determinazione, quello sguardo, li aveva già visti su un altro viso molti anni prima, ma vivo e candido nella sua memoria più che mai. Remus spinse violentemente Eveleen, la quale cadde di lato a terra, in ginocchio. Con passo veloce portò la bacchetta di fronte a sé ed avanzò verso l’ingresso del negozio.

*

-Sectumsempra!-

George Weasley sbalzò all’indietro finendo contro un espositore di scherzi commestibili, facendo cadere un cestino pieno di mou mollelingua che si sparpagliarono sul pavimento.

-Bastardo...- mormorò tra i denti, portando una mano alla fronte, dove si era aperta una lunga ferita.
-Esil...- iniziò Fred, mentre Severus Piton si preparava a difendersi, ma entrambi si bloccarono quando un forte lampo illuminò con forza l’intero negozio. Che si trattasse di un attacco degli Auror il mangiamorte non riuscì a capirlo in quanto ancor prima che egli riuscisse a rendersi conto di cosa stava avvendendo, sentì un forte tonfo e le pareti del negozio vibrare: qualcosa di a lui ignoto e pesante doveva essersi schiantato contro di esse.
-Ecco, stanno venendo ad arrestarti. Arrenditi, non hai scampo!- esclamò Fred mantenendo la bacchetta puntata contro il mangiamorte.

-Così tu credi.- pensò sarcastico Severus, per nulla convinto di essersi giocato l’unica possibilità che aveva per farla franca. Qualsiasi fosse stato l’incantesimo che aveva prodotto quella luce, era stato lanciato fuori dal negozio e probabilmente gli auror dovevano avere problemi per non entrare subito e dare inizio alle danze. Il mago si sentì sollevato: aveva a disposizione qualche momento in più per la fuga.

-Esilio!- esclamò Fred e con un colpo di polso l’incantesimo scaturì dalla sua bacchetta.

-Protego!- si difese repentino Piton, ma alle sue spalle una nuova voce aveva già pronunciato uno schiatesimo.

-Arceo!-
Severus Piton si voltò, chiudendo gli occhi per un istante ed aspettando il colpo secco dell’incantesimo abbattersi su di lui con violenza, ma questo non arrivò mai. Qualcosa di discretamente pesante rovinò su di lui, facendo piegare le sue malandate ginocchia e facendolo cadere sul pavimento, mentre un buon odore di muschio bianco gli inondava le narici.

-Stupida, non dovevi intrometterti!- ringhiò Remus Lupin dall’ingresso, avanzando nel negozio ed affrettandosi a controllare con una occhiata lo stato di salute di Fred e George.
Nel frattempo, il peso che aveva colpito Severus emise un gemito di dolore affondando nel suo torace. Il mago si sollevò lievemente facendo leva sul gomito destro e riconobbe Eveleen Vane piegata in due dal dolore, con le braccia strette attorno allo stomaco. Avrebbe dovuto immaginare che quella pazza logorroica non si sarebbe tenuta lontana dai guai troppo a lungo, ma certo non poteva aspettarsi di ritrovarsela attorno.

-Finalmente ci incontriamo di nuovo, Mocciosus.- disse Remus torreggiando minacciso sul mangiamorte.

-Lascialo stare...- sussurrò con affatto Eveleen, scoccando al mago un’occhiata furente e cercando di alzarsi in piedi, ma Severus la cinse con un braccio e la portò di nuovo a sè.

-Sta zitta.- le ringhiò all’orecchio con collera.

  
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