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Autore: misslittlesun95    08/05/2013    5 recensioni
9 maggio 1978, a Roma viene rinvenuto il corpo di Aldo Moro dopo 55 giorni di prigionia.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Il Novecento, Dopoguerra
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un paese di Sangue e Piombo. '
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Vorrei capire,
con i miei piccoli occhi mortali,
come ci si vedrà dopo.
Se ci fosse luce,
sarebbe bellissimo.

- Aldo Moro, lettera dalla “Prigione del Popolo” alla moglie Eleonora


Luce.

Sdraiato non volente nel bagaglio.
Scomodo, forse, ma non può saperlo.
Con addosso quel vestito, quello di cinquantacinque giorni prima.
L'ultimo con cui l'ha visto chi lo amava,
Il primo con cui l'hanno visto i rapitori.
Silente ora dopo anni di politica.
Intorno vive una città ancora ignara.
Chi ha portato lì la macchina è ormai lontano, a completare con un'ultima chiamata quel lavoro.
L'altro è lì, sdraiato non volente nel bagagliaio.
Per lui, di tutto ciò che accade, nulla esiste.
É ora nel dopo, lontano.
Chissà cosa vedono ora i suoi piccoli occhi mortali.
Forse, come sperava, c'è luce.


___________________________________

La mattina del 9 maggio 1978 le B.R. Fecero ritrovare il cadavere di Aldo Moro in via Caetani a Roma, in una Renoult Rossa.

Si concluse così il sequestro dell'onorevole, durato 55 giorni che probabilmente parvero al paese un'eternità.
Questo non è tempo né luogo per dare spiegazioni divergenti da quella ufficiale, ma tutti sanno che la verità non è ancora saltata fuori del tutto.
Quella stessa mattina a Cinisi, vicino Palermo, fu trovato morto Peppino Impastato, giovane impegnato nella lotta alla mafia pur appartenendo lui stesso a quel mondo.
Qui la versione ufficiale parlò di suicidio, ma vale quello detto per Moro.
Proprio per la coincidenza dei fatti la morte di Peppino passò più inosservata.
La mia Drabble racconta di Moro perché su quest'altro fatto le parole non mi venivano.
Forse perché, fortunatamente, vicende come quella di Impastato sono più vive, perché la sua è una battaglia che continua e continuiamo tutti.
“Le sue idee camminano sulle nostre gambe”.
In ogni caso, entrambi i fatti sono da ricordare sempre.
Perché un giorno, vicino o lontano, arriveremo a chiudere queste vicende con l'unica cosa che dà un senso a tutto.
LA VERITA'. 

   
 
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