Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: Readme    09/05/2013    3 recensioni
"Ma a otto anni, nessuno ti dirà che cantare è solo un bel sogno. A dieci anni, nessuno ti dirà che ovunque andrai, nulla in te andrà bene. A dodici anni, non ti confesseranno che nessuno crederà nella tua musica, perchè a nessuno interesserà davvero quella. A nessuno interesserà il tuo nome, perchè tu sarai solo la fidanzata di qualcuno, la puttana di turno. A quattordici anni, nessuno ti racconterà che il mondo della musica non è fatto di musica, ma di odio, invidia, cattiveria. A sedici anni, quando quella bambina ti riconoscerà per strada, non penserai che forse quando crescerà ti odierà, ti odierà per essere uscita con il suo idolo. E nessuno, ti chiederà mai ad otto anni, se ne varrà mai la pena".
Taylor lascia il mondo della musica dopo lo SNT. Non è la ragazza forte che tutti si aspettavano. Non dopo averle fatto sanguinare il cuore fino ad ucciderla.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Quinto capitolo.

















-“Per favore” - dissi per la seconda volta alla cornetta del telefono sperando di convincere il mio interlocutore. - “TayTay, non posso, andiamo lasciami deprimere in solitudine” - sbuffai scocciata e cercai con tutte le forze di non spezzarmi l'ennesima unghia. Al diavolo, avevo rovinato tutta la manicure già da un po'. - “Non parlarmi di solitudine. Sarai barricato in casa con quattro ragazzi il doppio più pazzi di te. Di quale 'solitudine' parli?” - Gracchiai con la gola secca per l'aria consumata che aleggiava nell'abitacolo dell'auto. Lo sentii sospirare in risposta. - “Louis, mi dispiace per Eleonor, ma non devi stare così, la prossima volta andrà meglio e riuscirete a vedervi” - mi morsi il labbro inferiore, forse dovevo semplicemente farlo sfogare. - “Lo so. E' che, sai quante cose si inventeranno adesso? Ero così stupidamente eccitato per la sua visita che ne ho parlato anche in pubblico. Sai questo che vuol dire? Tutti penseranno che lo abbia fatto per chissà quale motivo, penseranno che io abbia mentito, butteranno giù per l'ennesima volta la mia relazione” - Sentii il rumore del suo corpo buttarsi su qualcosa, sicuramente il suo letto. - “Lo so Louis, ma Eleonor è forte, vorrei aver avuto io la sua forza. Lei ti ama, non lascerà che altre voci possano distanziarvi” - Poggiai la schiena sul sedile nero in pelle e sperai vivamente che Louis si riprendesse in fretta. Questa era una giornata memorabile. - “Hai ragione. Oddio Tay, scusami, non dovrei trascinarti giù con me” - ridacchiai sbigottita e immaginai il suo sguardo corrucciato, un'altro giro di risate fuoriuscì dalle mie labbra. - “Ridi di me Swift? Ne sono seriamente offeso” - quasi sentivo il suono delle sue labbra formare il broncio e soffocai l'ennesima risata per rispondergli - “Calma Lulù, immaginavo semplicemente il tuo viso in questo momento. Scommetto che hai la fronte aggrottato e il broncio..” - lasciai la frase in sospeso mentre ammiravo dai finestrini gli enormi edifici di New York. L'ultima volta che ero stata qui, io ed Harry stavamo insieme, io ed Harry eravamo felice. Com'era possibile che tutto si fosse sgretolato così in fretta? Che il cielo perennemente sereno fosse crollato sulle nostre spalle riportandomi nella realtà, lontana da lui e da tutto il resto. - “... che sia così? Alison?” - Balbettai qualche vocale e poi prendendo un enorme boccata d'aria ricominciai a parlare - “Scusa, ammiravo New York..” - stavo cercando di cambiare argomento, ma Louis mi bloccò parlando sopra la mia voce - “Dici a me di Eleonor, ma lui è ancora nella tua testa” - cacciai via quella vocina che urlava quanto avesse ragione, sentii il sangue ribollire e il rossore sulle guance - “Devo andare Swift, anche io ho un'esibizione stasera” - con questa frase riattaccò. Sapeva che non avevo la più pallida idea di cosa dirgli, sapeva che aveva toccato un tasto che solo la mia chitarra aveva saputo premere.

 

Mi chiedo perchè dovessi per forza farmi spezzare il cuore da persone famose. Era così dannatamente ovvio che la sua faccia mi avrebbe perseguitato, che la sua presenza costante mi avrebbe fatto impazzire fino a non riuscire a dimenticarlo. Ma Harry era qualcosa di più presente e non solo perchè faceva parte di una delle Boyband più famose nel mondo, ma semplicemente perchè ovunque passasse, qualunque cosa facesse, il mondo aveva i suoi occhi sempre puntati su di lui. Era un'ombra che mi seguiva, erano occhi che – speravo – mi seguissero. La notte precedente l'avevo sognato. Mi ero svegliata boccheggiando, con la fronte madida e il cuore che batteva forte. Era lì che aveva risuonato nella mia testa un verso di 'Sad, beautiful, tragic' ed in effetti la stessa canzone era stata ispirata da un ennesimo sogno molto simile, solo che l'unica differenza era netta. Nel primo, lui mi stava cercando disperatamente, nel secondo lui scappava da me. Eppure le luci erano le stesse, i vestiti, i capelli bagnati. Se solo avessi potuto capire cosa significassero, forse era solo un'idea per una nuova canzone, ma più mi sforzavo, più non riuscivo a scrivere niente di male su di lui, la perfezione che lo circondava davanti ai miei occhi innamorati, lo circonda tutt'ora. Era possibile che dietro un angelo potesse nascondersi il diavolo? Forse esageravo, forse sono stata io a chiedere troppo.

 

Mi destai dai miei pensieri quando l'auto si fermò davanti agli studi dove si sarebbero tenuti i 'Teen Choice awards'. Sapevo di starmi perdendo molte candidature, ma mi piaceva pensare che alla fine non si trattava di vincere un premio, ma di vincere me stessa e ritrovarmi. Mi sarei esibita qui, presentando il mio nuovo singolo e quindi il videoclip di 'We are never ever getting back together'. Ero follemente preoccupata della reazione dei miei fan o di chiunque avesse ascoltato. Perlopiù dei miei fan. L'intervista del backstage fuoriuscita due giorni fa, aveva messo in agitazione il mio fandom, facendo schizzare alle stelle la mia preoccupazione. E se fossi sembrata troppo diversa? Se avessero capito quanto mi fossi persa nella strada per dimenticare il mio dolore? Si trattava di questo alla fine. Un cambiamento così sottile da essere troppo visibile. Un punto nero su un foglio bianco.

 

Scivolai fuori dall'auto, recuperai qualche mio bagaglio ed immediatamente il flash delle telecamere mi circondò. Quando ero più giovane, avevo sempre amato questo momento. Era l'inizio di un sogno, mi sentivo una stella, mi sentivo speciale. Ora sentivo solo fastidio e un pizzico di disprezzo per la feccia dell'America: i paparazzi. Sorrisi salutando con la mano, mentre tra la folla che mi circondava, fuoriusciva qualche ragazza che cercava di salutarmi e farsi firmare qualcosa. Chiesi a Paul di aiutarmi ed i fotografi furono immediatamente allontanati fino a darmi abbastanza spazio per respirare ed abbracciare qualche fan. C'erano così tante parole, frasi, regali. Incontrare Rachel era stato bellissimo, ma lì tutti insieme, guardare i loro volti oppressi dalla preoccupazione di non riuscire a vedermi e dalla felicità per avercela fatta, mi fece stringere il cuore più forte della prima volta in cui accadde. Forse sotto sotto, la vera me esisteva ancora o forse dovevo accettare che certe cose ti cambiano.

 

Abbracciai persone e scattai foto con tutti, non volevo rendere infelice nessuno. - “Ho salutato tutti? Non dimenticherò mai questo momento, stasera canterò pensando ad ognuno di voi, grazie mille per il supporto!” - urlai cercando di farmi sentire ed anche sperando di non rovinare la mia gola prima dell'imminente spettacolo. La folla urlava ed io li lasciai lì, salutandoli con un cuore fatto ovviamente dalle mie mani.





 





 

-“Taylor, credi che Justin mi lascerà prima o poi?” - soffocai alle sue parole, tossii pesantemente, stavo bevendo un bicchiere d'acqua ed alle parole di Selena, mi ero decisamente affogata. - “Cosa te lo fa pensare?” - chiesi ancora tossendo mentre lei sia alzava, sorrideva divertita e mi massaggiava la schiena - “Non so, è tutto così perfetto”- tralasciò la frase e io la guardai con la cosa dell'occhio - “Scusa, l'ultima volta che ho letto un dizionario, la parola 'perfetto' era un aggettivo positivo. Ora dovrò cambiare qualche verso delle mie canzoni” - alzai un sopracciglio e sorrisi. - “Anche tu ed Har... cioè, anche tu hai avuto delle relazioni che sembravano perfette” - abbassai lo sguardo sapendo che in realtà prima stava per pronunciare il nome di Harry. - “A volte le cose che sembrano vere, non lo sono” - dissi dura. - “Ma tu e Justin siete differenti, voi non sembrate, voi siete perfetti!” - dissi sorridendo e lei mi abbracciò.

 

-“Credo dovremmo uscire fuori, sai, tra poco dobbiamo farci le foto all'entrata” - annuii sulla sua spalla, mi sciolsi dal suo abbraccio ed uscii dal mio camerino assieme a lei. Il mio vestito era bianco, mi fasciava tutto il decoltè e le braccia fino al gomito; lo scollo si trovava sulla schiena. Dalla punta in giù era svasato e un po' voluminoso, giusto per dare l'impressione di essere uno di quei abiti vintage, ma comunque attuale. Il tessuto era diviso in due strati, da sotto, era bianco, mentre da sopra era trasparente con righe nere che contrastava il bianco. Le decoltè nere ed alte rifinivano l'outfit. Avevo legato i capelli in una crocchia elegante e la frangia l'avevo arricciata per fars si che incorniciasse il mio viso, una semplice riga di eyeliner e l'onnipresente rossetto rosso completavano il look. Selena invece indossava dei pantaloncini in pizzo alti ed un top a fascia del medesimo colore. Le scarpe alte rosa cipria, accompagnavano la giacca che copriva le sue spalle. Era incantevole.

 

Ci avviammo verso i corridoi che portavano alla sala principale, dove si sarebbe tenuto tutto lo spettacolo. Era enorme quel posto. Ci raggiunse immediatamente l'accento irlandese di Niall che parlava a gran voce di quanto fosse bella la sala. Aveva letteralmente letto la mia mente. - “Hei, ci sono Sel e Taylor” - vidi il ciuffo biondo di Niall avvicinarsi e dietro di loro il resto della band, assieme ad un Louis eccentrico.

 

-“Hei Swift, scusa per oggi, non avrei dovuto, sai... stavo male, non dovevo prendermela con te” - si era nascosto dietro la schiena di Zayn. Mi ero completamente dimenticata della nostra conversazioni, così presi la palla al piede, incrociai le braccia e lo guardai furiosa. - “Oh TayTay” - mi fece il broncio. - “Lulù, smettila di chiamarmi TayTay” - risi al suo soprannome, quello affibbiatoli un mese dopo che era venuto a trovarmi a Nashville. - “Lulù?” - chiese Liam scioccato e tutta la band cominciò a ridere, tranne ovviamente Louis. - Smettetela. E' una cosa che si fa tra migliori amici, vero Haz?” - Harry smise di ridere, si asciugò una finta lacrima e annuì, mentre i suoi occhi verdi dicevano il contrario. Si grattò il mento e poi fece finta di nulla. Lo conoscevo. Era decisamente irritato. - “Non sei il mio migliore amico” - dissi fissando però Harry. - “Mi spezzi il cuore, dovrò scrivere una canzone su di te” - rispose Louis poggiando teatralmente le mani sul suo cuore. Mi concentrai di nuovo su di lui - “Fai pure, avrò sempre ragione io in una mia canzone” - sapevo di starmi canzonando autonomamente, ma con Louis era così semplice. - “Scriverai una canzone su di me allora? Menti Swift, so che lo hai già fatto!” - alzai gli occhi scocciata. - “Ah! Non hai detto di no, perciò ho ragione!” - disse eccitato mentre mi puntava il dito contro. - “Se fosse vero, mi sta vendendo il desiderio di toglierla dall'album” - dissi seria.

 

- “Hai davvero scritto una canzone per Louis?” - Niall chiese con gli occhi che brillavano. Dovevo assolutamente cambiare argomento. - “Harry, grazie per aver chiamato un Taxi per me la settimana scorsa, ero davvero in ritardo, senza non avrei saputo come fare” - gli sorrisi. Alla fine dovevo mantenere un rapporto diplomatico con lui, era il migliore amico del mio migliore amico. Lui al contrario, mi guardò corrucciato, con la stessa se non maggiore irritazione di prima - “Non sono stato io, Louis ha usato il mio telefono perchè il suo era scarico” - il suo tono di voce era freddo, anzi quasi potevo sentire una nota di disprezzo, come se anche il solo aver pensato che mi avesse potuto aiutato, fosse stata una blasfemia. - “Oddio, che stupida. Come ho potuto pensare che un ragazzino avrebbe potuto aiutarmi?” - imitai il suo stesso tono di voce e poti sentire una risata soffocata da parte di Selena. I miei occhi erano fissi nei suoi, la sua mascella si fece tesa. - “Wow TayTay, ti piaceva il ragazzino però” - Vidi una mano di Louis poggiarsi su una sua spalla ed il cuore stringersi, stretto, stretto, stretto. - “Ed oggi, ora, mi chiedo ancora come sia potuta succedere una cosa del genere” -  







































Angolo dell'autrice :

Macciao. Scusate il riatrdo, quasi una settimana che non aggiorno, ma oltre alla semplice 'fantasia' mi mancava proprio il desiderio di scrivere.
Ma oggi, cosa succede? Succede che esce un video che spezza il mio cuore malato. AMMIRATE ' 
http://ohsoswiftly.tumblr.com/post/49917515570/emblem-3-briefly-talks-about-harry-and-taylor-when ' cioè, in questo video viene chiesto a Emblem, se avesse visto Harry e Taylor agli studi x - Factor (Quando furono avvistati per la prima volta insieme #piango) e lui dice di si. Cioè, dice di averli visti e che ha anche visto Harry prenderla per mano e portarsela fuori dagli studi. IL MIO FOTTUTO CUORE.

ERANO COSI' PERFETTI. Basta Simona. Basta. Fanculo la storia 'Era pubblicità'.

Ochei, la smetto. Ora, ditem icosa ne pensate di questo capitolo. Lalalala. 

Me su twitter @onesposide ; me su ask @espositoitaly scialla :)

  
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