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Autore: mikaru99    09/05/2013    1 recensioni
La vicenda si svolge alla fine dello scontro tra Sasuke e Itachi, quando quest’ultimo viene imprigionato in un’altra dimensione…
Sasuke va in cerca del fratello e incontrerà un strana ragazza…che farà scoprire a lui, ma anche sé stessa l’importanza di essere fratelli…
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden
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Angolo della ritardataria:
Salve a tutti!
Rieccomi qui a rompervi le scatole dopo secoli che non mi sono fatta sentire!
Vi chiedo immensamente perdono!
Ma quest'anno ho l'esame perciò ho deciso di pubblicare questo capitolo prima di interrompere le fanfiction. 
Tranquilli...non vi libererete facilmente di me. Infatti ho intenzione di tornare a scassarvi appena conclusa questa seccatura chiamata scuola!
Intanto mando un bacione a tutti!





“Watashi nari ni…sodateta negai…Kirei na hana wo sakasuo tte…”
Un meravigliosa fanciulla, con le ali da angelo, intonava la sua melodia di morte.
“…Yume ga kanawanai nara…akirameru nara…” 
D'improvviso smise, come se la sua voce fosse scomparsa.
“Mikal...sei davvero...” sussurrò, socchiudendo gli occhi con fare pensoso.
D'improvviso sussultò, come colpita da un pugnale.
Che cos'era quell'altra energia che percepiva accanto  a sua sorella?
Strano...aveva l'impressione di averla già sentita...
A pensarci bene, quell'aura era propria degli...
Uchiha...
“Vanilka...”
Dal fondo del lago spuntò un uomo...con i capelli color paglia e degli stani occhi bianchi.
“Maker” disse lei senza la minima espressione.
Maker le andò vicino e si sporse verso di lei fino a unire le sue belle labbra fine a quelle piene e scure di lei.
L'Enelki non reagì in alcun modo, si limitò solo a non rispondere a quella specie di bacio.
Sapeva che non l'amava.
Anche lei, per quell'essere, non provava altro che rispetto e gratitudine.
Maker si staccò dalle labbra dell'angelo, per porgerle al suo orecchio.
“L'hai sentita vero?” 
Gli occhi di Vanilka vennero attraversati da un lampo metallico.
“Mikal...”
Maker sospirò.
“A quanto pare provi ancora affetto per la tua cara sorellina...ma credo proprio che questo dimostri che c'è in te ancora una parte umana”
“No!” scattò lei rompendo la sua solita maschera di freddezza.
“Io odio gli uomini...” disse tra sé.
“Eppure mi pare di aver capito che ne hai lasciato in vita uno” 
Vanilka boccheggiò.
“Itachi...è solo un'esca...”
Maker assunse un espressione di stupore mista a una rabbia cieca.
“Cosa...?” deglutì a fatica “Cosa c'è?”
“Niente...questo dimostra che sei uguale a tua sorella...a proposito, lo sapevi che si è unita a Sasuke Uchiha per salvare il tuo ostaggio?”
“Ma è proprio questo il punto” disse lei oramai sull'orlo delle lacrime “Se il giovane Uchiha sta venendo qui per salvare il fratello, sarebbe la mia occasione per vendicarmi di entrambi” spiegò, mentre la preoccupazione lasciava il posto alla rabbia.
“E per quanto riguarda la mia dolce sorellina...” aggiunse mente un sorrisetto sornione le delineava il volto “...Puoi occupartene tu”
“Ti adoro quando sei così spietata” disse lui unendo le loro labbra in un bacio passionale ma con un che di violento e maniacale.
“Mikal dovrebbe imparare da te cos'è la devozione per chi ti ha salvato dalla vita e dalla morte” commentò Maker una volta staccatosi dalla donna.
“Lo imparerà...prima o poi lo imparerà”
Lui ghignò prima di voltarle le spalle.
“Ah...un'ultima cosa” aggiunse senza voltarsi “Mi piacerebbe farti capire quanto mi renda orgoglioso la tua fedeltà...”
Lei alzò lo sguardo prezioso sulle spalle larghe di lui.
“Ti piacerebbe...sognare?”
Lei annuì, senza neanche pensarci.
“Ebbene sia...” dichiarò Maker prima di scomparire, così come era apparso, nel fondo del lago.
 
 
Che bella giornata, perfetta per un buon allenamento.
Almeno è quello che pensa Vanilka, in fondo è da molto che non si allena e non può assolutamente permettersi di prendere neanche un grammo... perché sta diventando -a suo parere universale- troppo grassa.
Quindi…perché non sfruttare di un momento non c’ è nessuno? 
Anche se ciò significa alzarsi -in piena domenica- alle prime luci dell'alba?
Ma sì dai!
Mikal, la quale a dispetto di tutto voleva dormire fino a tardi,è stata buttata giù dal letto dalla sorella e ora era costretta a trascinare il suo corpo fino al giardino.
“Ehi! Vuoi muoverti!!?”
Mikal sbadiglia.
Vanilka inizia a sciogliere i muscoli e apre la porta finestra che da sul retro.
Una folata di vento la fa sorridere mentre la sorella minore inizia a sbattere i denti per il freddo.
“Chiudi!!!” grida Mikal sul punto di andare in ipotermia, Vanilka sorride ironica.
“Bhe, cioccolatina...riesci a immaginare una cosa più piacevole dell'aria la mattina presto...sopratutto se è fredda a me fa impazzire!”
“Ma certo...parli bene tu...il ghiaccio è la tua essenza...tu lo sopporti benissimo questo freddo bestiale...ma io no!” ribatté la più piccola indignata.
“E non puoi fare un piccolissimo sforzo per la tua sorellina?”
Mikal sbuffa mentre la sorella si sistema meglio la chioma bianca.
“Non è giusto, tu sei più forte…mi batteresti subito”
“Credi che in guerra decidi contro chi combattere?”
Mikal sospira scuotendo la testa.
Vanilka sorride quando inizia a richiamare il chackra e la sorella inghiottisce a vuoto mentre una goccia di sudore gli scende dalla fronte. 
La ragazza, però, vedendo l'espressione titubante di Mikal, rimane ferma e alza un sopracciglio.
La castana si morde un labbro iniziando a comporre dei sigilli.
Si morde il labbro più ferneticamente e, quando i sigilli sono completati corre dalla parte opposta della luce mentre la sorella assottiglia lo sguardo per provare a capire le intenzioni della minore.
Una volta capito il piano della sorella -non ci volle neanche poi tanto- riuscì a intercettarla a afferrarle il polso facendola trasalire al contatto con la pelle gelata.
“Mikal…”
La più piccola si morde nervosamente il labbro inferiore, sul quale si iniziano a intravedere due gocce di sangue.
“Perché non ci riesco mai? Nonostante i miei sforzi non riuscirò mai a eguagliarti!” urlò con tutta la sua rabbia nei confronti della eppure tanto amata sorella che, vedendola in quello stato, sorrise teneramente per poi attirarla a sé.
“Lasciami! Vuoi farmi solo indebolire vero? Lo sai che se sto a contatto col tuo corpo mi indebolisco!”
“Davvero? E chi te l'avrebbe detto scusa?” chiese un po' stizzita la più grande.
“La mamma...mi ha detto che quando lei e papà hanno un contatto corporale...”
“...lei si indebolisce” concluse per lei Vanilka “E questo è vero...ma, come credo dovresti sapere, tra 
il ghiaccio e il fuoco, vince sempre il fuoco...quindi, semmai ce ne importi qualcosa,sono io a indebolirmi a contato con la tua pelle rovente” concluse lei girando sui tacchi e lasciando la sorella spiazzata.
  
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