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Autore: Kim WinterNight    09/05/2013    1 recensioni
Grace riuscirà a recuperare un rapporto che sembra ormai concluso per sempre?
Tra una figuraccia e l'altra, la protagonista andrà alla ricerca di un modo per riconquistare la fiducia di un vecchio compagno di giochi.
Leggete e ditemi che ne pensate, mi farebbe piacere.
Grazie!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Jemy'
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Eppure, ci aveva provato.

Ci provava ogni giorno, ogni ora, ogni secondo.

Ma provare non basta quando non c’è la buona volontà di riuscire.

Grace perseverava, andava avanti a testa alta e non si lasciava abbattere dall’angoscia.

La verità era che, da quando aveva lasciato Jeremy, la sua vita non aveva più alcun senso.

Si erano trovati bene per alcuni mesi, il loro amore si era evoluto e aveva creato invidia e ammirazione tra tutti coloro che li conoscevano.

I familiari di Grace li avevano approvati e sostenuti, cercando di essere imparziali quando i due litigavano e la ragazza sfogava tutta la sua rabbia nei confronti di Jeremy.

Tutto era stato perfetto – o quasi – finché lei non aveva capito che non provava più i sentimenti di una volta.

All’inizio si era sentita in colpa perché lui aveva abbandonato la sua famiglia per rimanerle accanto, poi però aveva capito che non poteva più illuderlo.

Neanche a dirlo, Jeremy la prese malissimo e si rifiutò di ascoltare le sue banali giustificazioni, mollandola al parco.

Lei era scoppiata in lacrime e non si era mossa finché non si era resa conto che il sole stava cominciando a lasciar spazio all’oscurità.

Non si era confidata con nessuno ed era rimasta vaga sulle motivazioni per cui lei e il ragazzo si erano allontanati.

In cuor suo, sperava che quel dolore logorante fosse legato unicamente alla mancanza del ragazzo. D’altronde, avevano trascorso gli ultimi mesi senza separarsi quasi mai. Era ovvio che dovesse abituarsi a rimanere nuovamente sola, senza lui.

Si era appoggiata a Walter, che si era dimostrato un buon amico e l’aveva tenuta stretta a sé, rassicurandola sul fatto che non era tutta colpa sua, che le cose dovevano andare così e basta.

Ma Grace, con l’andare del tempo, aveva capito di aver fatto una grandissima stronzata.

Ogni tanto lo vedeva al parco con i suoi amici e sperava che lui non ce l’avesse troppo con lei. Le sarebbe piaciuto che le cose cambiassero, che il tempo facesse retromarcia e lei potesse tornare al fottuto istante in cui si era convinta di non amare più Jeremy.

‘Quel che è fatto è fatto’ pensava spesso, sospirando affranta.

Un giorno, come un ceffone, ricevette da Jane la notizia che Jeremy se n’era andato.

Erano trascorsi due mesi da quando lei lo aveva lasciato, ma comprese solo allora di averlo perso per sempre.

Cos’aveva fatto? Aveva rovinato tutto per delle stupide congetture elaborate dalla sua mente instabile e ne stava pagando le conseguenze, con tanto di interessi.

Non riusciva più a vivere, nonostante ci provasse e volesse essere positiva.

Non ce la faceva senza di lui, si sentiva persa e infinitamente stupida.

‘Passerà, Grace, passerà come ogni cosa’ si ripeteva, nei momenti di maggiore sconforto, quando l’autostima strisciava sotto le suole delle scarpe.

Ma, più i giorni scorrevano, più quel dolore non passava.

Si espandeva e la dilaniava dall’interno, come se una grossa fiamma le bruciasse il petto, togliendole il respiro.

L’estate si avvicinava, di nuovo. Il caldo era impressionante e lei si sentiva, comunque, gelare dentro.

Non riusciva a capacitarsi di quanto fosse successo, sperava ogni giorno di risvegliarsi da quel brutto incubo.

Era tutto uno schifo!

‘Stupida, stupida, stupida!’ ringhiava nella sua mente, stanca di piangere. Non aveva più lacrime, né voglia di soffrire.

Ma soffriva, soffriva sempre e comunque.

 

L’estate era inoltrata quando Grace ebbe una grande notizia.

In ufficio, le offrirono di lavorare per loro, dal momento che il tirocinio si era concluso i primi di luglio.

Lei accettò e, nello stesso istante in cui lo fece, elaborò il piano più folle e coraggioso di tutta la sua esistenza.

Si sentì subito come Grace, ventenne disperatamente innamorata, alla conquista del suo amore stupidamente perduto.

Suonava come una stronzata, ma a lei non importava.

“Mamma” esordì, durante una delle tante cene che lei e i suoi genitori consumavano in giardino. “Ho comprato un biglietto per l’Africa.”

Sua madre sollevò lo sguardo e sbiancò, mentre suo padre annuiva. Lui sapeva già tutto.

“Sì, voglio andare da Jeremy.”

“Tu e Jeremy non vi eravate lasciati?”

“Spero che con la mia sorpresa io possa farlo tornare da me. Ho sbagliato tutto.”

 

Il viaggio fu un mix di agitazione e ansia. Grace era felice di riuscire a controllare quelle sensazioni, evitando che si trasformassero in panico vero e proprio.

Mentre l’aereo si preparava all’atterraggio, osservò fuori dal finestrino e non vide altro che il chiarore dell’alba risplendere in lontananza.

Un’hostess le si accostò e la aiutò ad allacciarsi la cintura.

Era fortunata che qualcuno la assistesse durante il volo.

All’aeroporto, i genitori di Jeremy la aspettavano. Aveva parlato loro del suo piano e i due si erano offerti di aiutarla, conoscendo le sue difficoltà.

Quando il velivolo si arrestò del tutto, Grace si alzò e, accompagnata dall’assistente di volo, raggiunse la terraferma e si diresse al recupero bagagli.

Presto, incontrò i genitori di Jeremy che la accolsero con calore, abbracciandola e chiedendole come stava e com’era andato il volo.

“Sto bene” affermò, guardando in viso la donna. “Sono pronta.”

“Andiamo” concluse l’uomo.

 

Grace osservava il panorama intorno a sé ed era sempre più meravigliata. Non si aspettava che il Marocco fosse così affascinante.

Tuttavia, non riusciva a concentrarsi su ciò che la circonava, impaziente com’era di rivedere Jeremy.

Chissà come avrebbe reagito, cosa le avrebbe detto…

Si guardò ancora una volta intorno – l’ennesima, nel giro di pochi minuti – ma di lui ancora nessuna traccia.

I genitori del ragazzo l’avevano lasciata al cantiere in cui lui lavorava e attendeva che lui giungesse.

Era ancora presto – circa le otto del mattino – ma il caldo era insopportabile, molto più di quanto lo era in Messico.

Si concentrò per un attimo ad osservare l’edificio nascente. ‘Una scuola’, aveva detto la madre di Jeremy. Stavano costruendo una scuola.

Ad un tratto, il suo sguardo fu catturato da una sagoma familiare che aveva appena fatto il suo ingresso nel cantiere.

Grace sostava all’ombra di un pilastro di cemento armato e sapeva di essere nascosta alla vista.

Comprese immediatamente di chi trattava, nonostante il ragazzo portasse i dreadlocks legati sulla testa.

Si domandò pigramente come facesse a lavorare con quei capelli, dovevano fargli un caldo!

Scosse il capo e, dopo aver sospirato, uscì dal suo ‘nascondiglio’.

“Jeremy!” lo chiamò, sentendo l’ansia attanagliarle lo stomaco.

Lui si voltò e, non appena la vide, si fermò di botto e lasciò cadere la borsa da lavoro. “Tu… qui?” balbettò, incredulo.

Grace gli sorrise debolmente, non sapendo come interpretare la sua reazione. Gli si avvicinò. “Sì.”

Jeremy sbatté più volte le palpebre, cercando di capacitarsi di ciò che stava vedendo. “Tu non sei reale.”

“Sì che lo sono!” Grace balzò in avanti e gli prese le mani tra le sue. “Sono qui per dirti che mi dispiace. Mi dispiace di averti fatto soffrire, mi dispiace di averti lasciato, mi dispiace di aver creduto che i miei sentimenti per te fossero mutati.” La ragazza prese fiato per un attimo, ma non gli lasciò il tempo di ribattere. “Jeremy, io ti amo e non ce la faccio senza di te.”

Lui la fissava con aria sconvolta, ricambiando debolmente la stretta delle sue dita.

“Perdonami” mormorò ancora Grace. “Se puoi” aggiunse.

“Sì” sussurrò lui.

Grace si sentì esplodere per la gioia, gli gettò le braccia al collo e lo strinse forte a sé, con l’intenzione di non fare mai più quell’errore madornale.

Jeremy ricambiò l’abbracciò e la baciò, possessivo, feroce e dolce come solo lui sapeva fare.

“Non ti lascerò più andare via” affermò, dopo essersi scostato.

“Oh, Jeremy. Ho fatto una cazzata, me ne rendo conto.”

“No, la cazzata l’hai fatta venendo qui! Sei pazza!”

Grace lo guardò dritto negli occhi e gli accarezzò il viso. “Se ho fatto questo è perché sono pazza di te” ammise, seria.

Jeremy tornò a baciarla e a stringerla, senza dire più nulla.

Avevano perso tempo, l’uno distante dall’altra, ma erano intenzionati a recuperarlo.

Grace non sapeva quale sarebbe stato il loro futuro, però decise di non pensarci.

Voleva amare ed essere amata, senza lasciarsi mai più trasportare dal pessimismo e dalle ombre che si gettavano tra lei e il suo Jeremy.

Era nuovamente felice.

 

 

 

 

Ed eccoci qua, alla fine.

Sì, anche a me sembra strano, però era giunto il momento di lasciare in pace in primis voi (mi avete dovuto sopportare abbastanza a lungo!) e poi i nostri due protagonisti che non ne potevano più di essere tormentati dalla mia mente contorta.

Avete avuto paura, eh?

Grace e Jeremy, per fortuna, si sono chiariti e lei ha finalmente compiuto il viaggio a cui aveva pensato spesso, in passato.

Tutto è bene quel che finisce bene!

Ci tengo a ringraziarvi, perché mi avete tenuto compagnia e incoraggiato durante tutto il corso della storia.

Ringrazio in maniera particolare DreamNini, la mia fan numero uno, per aver sempre espresso con sincerità i suoi pareri in merito ad ogni capitolo, per il sostegno che mi riserva durante ogni storia, per la costanza e la gentilezza infinita;

un grazie va anche a sempre con te che ha nutrito una grande passione per le avventure di Grace e Jeremy e mi ha incoraggiato ad andare avanti;

grazie anche a Marss, che ha deciso di iniziare la lettura della storia quando già era cominciata da un po’ e spero trovi il tempo di finire la lettura, i suoi commenti mi hanno fatto molto piacere;

ringrazio anche Jane_30, che mi ha sostenuto finché ha potuto, lasciandomi delle bellissime recensioni;

infine, ringrazio anche Lady Red Velvet per la sua sincerità, non c’è bisogno di specificare, lei sa a cosa mi riferisco.

Sono grata anche a chi ha seguito/ricordato/preferito la mia storia e a chi si è preso la briga anche solo di leggerla. Ci vuole coraggio! xD

Bene, ora vi lascio!

Spero di ritrovarvi presto in qualche altra mia storia, mi fa sempre piacere avere diversi pareri su ciò che scrivo.

Alla prossima,

Kim =)

  
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