4 luglio 2001, ore 10:00
«Lei è il signor Weasley?»
George, ancora trafelato dalla corsa, si limitò a muovere la testa in segno di assenso. «Sua moglie è già in sala operatoria, mi segua.»
Non si occupò di correggere il Babbano. C’era qualcosa che non quadrava. Angelina gli aveva detto che quando sarebbe nata la bambina si sarebbe occupata di tutto Alicia, e non capiva perché ad avvisarlo con quell’infernale e ridicolo aggeggio Babbano - il feletonino - fosse stata l’asettica voce di un infermiera Babbana. « Mi scusi » chiese al Babbano dall’aria decisamente gay che in quel momento stava delirando di gioie, infanti e amore. «Con mia... moglie, c’è la signorina Spinnet?... »
Il Babbano pazzo scosse la testa prima di riprendere il suo dirompente discorso, totalmente ignaro di quel che era costato a quello strano ragazzo senza un orecchio dai capelli rossi pronunciare quella parola.
Dopo essersi liberato di quell’essere lezioso, - parente della Umbridge, sicuro - George perse tre minuti buoni cercando di capire come infilarsi il canice 2e quell’assurda cuffietta, poi, dopo aver sedato le proteste di una Babbana pazza, entrò in sala operatoria. Angelina aveva tutta l’aria di soffrire le pene dell’inferno.
« George » disse, tentando di sorridere. « Angie, dov’è Alicia? »
« È al Ministero e non può muoversi, dato che due imbecilli hanno avuto la bella idea di metter in una pasticceria Babbana le tue dannatissime Crostatine Canarine. C’è bisogno di tutti gli Obliviatori disponibili, e a lei sono state revocate le ferie... »
Crostatine Canarine in una pasticceria. Voleva conoscere di persona il responsabile: prima gli avrebbe stretto la mano per l’idea, poi gli avrebbe dato un ceffone per averla messa in pratica esattamente quel giorno.
«Scusi, ma lei chi è?» l’infermiera pazza stava perdendo la pazienza. « È mio marito, signora... » intervenne Angelina, il volto reso ormai irriconoscibile dalle smorfie di dolore. « Ah, sì? » disse squadrandolo. Lui scambiò un’occhiata con Angelina, poi annuì. « Bene, signor... »
« Weasley »
«Ecco, si renda utile e dia una mano a sua moglie. Se invece deve stare a guardarsi intorno come un ebete può farlo anche fuori.»
George fece come gli era stato detto. Angelina gli prese la mano, stringendola forte.
«Fred?» le chiese. «Ho fatto telefonare Ginny, è a casa Potter.» rispose lei a fatica. George annuì, e strinse più saldamente la sua mano fradicia.Note:
*giocherella indifferente con una ciocca di capelli*
Ahem, salve. Ehy, ehy!!!! Calma, una Cruciatus non è un batuffolo di neve!
Allora, ho avuto un po' di cambiamenti, dal 1 maggio (data in cui avrei voluto aggiornare). Non tutti brutti (anzi), ma sempre di imprevisti si è trattato e non ho potuto aggiornare. Fine, tutto qua :)
Questo capitolo... Uhm, la fine di questo capitolo fa schifo, ma non sapevo dove sbattere la testa per pubblicarlo: il senso logico mi diceva di pubblicare questo insieme al seguito, ma l'impaginazione si stava indignando e allora ho fatto un compromesso: separati, ma giuro che sabato appena torno da pranzo pubblico anche l'altro (così scongiuro il finale di cacca, tiè!)
E.... niente, la mia lista di recensori continua ad allungarsi, sono veramente lusingata :3 spero che vi piaccia anche questa schifezza qua (anche se professo la sanità mentale nel mondo non c'è niente che non si farebbe per un paio di complimenti u.u)
A presto :D
Bi