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Autore: ccconny    09/05/2013    2 recensioni
C'era la nebbia per quanto era presto, nonostante fosse Luglio. Si scorgeva la vetta di un solo treno sporgere da quella nube. Un gentile signore mi aiutò a caricare i bagagli sul treno e io trovai un posto vicino al finestrino. Nel giro di qualche minuto il treno partì. Questo, però, non andava veloce come Dave in macchina, quindi vidi sotto i miei occhi la scritta Bradford diventare lentamente sempre più piccola e la mia mente fu tormentata da domande. Mi chiedevo se stavo facendo la cosa giusta, se ero felice di quello che stavo per affrontare, ma proprio mentre il mio cervello stava per formulare una risposta la scritta Bradford sparì dietro una curva e realizzai che forse era meglio dormire per poter essere ben sveglia all'arrivo.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un attimo dopo squillò il mio cellulare. Lo cercai furtivamente nella mia borsa color cuoio e vedendo scritto il nome Finn sullo schermo esitai per un momento.

"Ehi, Finn!" esclamai, cercando di sembrare felice.
"Ciao Connie." mi rispose lui freddo.
"Come stai?" chiesi io.
"Bene, ma credo che tu stia meglio di me." disse, stranendosi.
"Che intendi?" gli chiesi, non capendo di cosa parlava.
"Sai, di solito lo leggo il giornale." disse.
"Oh." fu l'unico verso che uscì dalla mia bocca.

Capii che aveva visto la foto che avevano pubblicato sul giornale e spostai lo sguardo verso Zayn che era ancora appoggiato al muro. Così, per non disturbarlo, uscii piano dalla camera, accostando la porta.

"Posso spiegare." dissi, mordendomi il labbro inferiore.
"Mi hai anche baciato prima di partire!" disse, alzando la voce.
"Hai ragione, non te lo meritavi. Ora fammi spiegare come stanno le cose." gli dissi seria.

Mi allontanai di qualche passo dalla camera, in modo da poter parlare più tranquillamente con Finn, evitando di scatenare la rabbia che evidentemente Zayn aveva ancora chiusa dentro di sè.
Gli dissi della cotta che avevo per Zayn al liceo. Cosa che invece non gli avevo raccontato quella volta in macchina con Liam, così lui si tranquillizzò. Poi continuai a raccontargli ciò che era successo in quei giorni.

"Sono felice per te." disse, sembrando davvero sincero.
"Grazie." quella frase mi riempì di felicità.
"Perché non ci vediamo, così parliamo con più calma?" propose lui.
"Certo, per me va bene." accettai io. Dentro di me sentivo una reale voglia di rivederlo.
"Perché non domani a colazione?" suggerì.
"Va bene. Sono a South Croydon. Ci vediamo da Starbucks in Warham Road. Spero tu riesca a trovarlo." gli dissi, ridacchiando.
"Oh, stai tranquilla. Ci riuscirò." rispose, provocandomi.
"Allora a domani!" dissi allegra.
"A domani, Connie." concluse, chiudendo la chiamata.

Con un lieve sorriso sulle labbra, tornai in camera. Trovai Zayn in piedi nel mezzo della stanza che si massaggiava le nocche, che si erano colorate di un fievole color porpora nell'arco degli ultimi minuti.
Alzò lo sguardo verso di me e storse la bocca in un piccolo sorriso. Mi avvicinai ed incrociai le mie dita in quelle della sua mano mal ridotta. Poi gli lasciai un tenue bacio sul mento e le labbra mi pizzicarono un po', a causa della barba incolta.

"Vieni, ti faccio un massaggio." gli dissi. Sperando che si sarebbe tranquillizzato.

Senza che glielo dissi si sfilò lentamente la maglia nera che portava ed io mi misi ad osservare i movimenti dei muscoli sulla sua schiena. Accarezzai con le mani le sue spalle grandi e robuste, poi lui si sdraiò sul letto. Mi avvicinai e poi mi siedetti, con le ginocchia allargate, sul fondo della sua schiena.
Percorsi con il polpastrello tutta la sua colonna vertebrale e poi iniziai a massaggiargli le spalle con delicatezza. Chiuse gli occhi ed io non capii se si era addormentato, ma continuai a massaggiargli la schiena osservando come si muoveva su e giù per il suo respiro. Era uno di quei movimenti che mi rilassava di più, così ad un certo punto chiusi gli occhi e smisi di muovere le mani. Sentii il suo capo girarsi e riaprii gli occhi. Si era svegliato. Mi fece cenno con il capo di avvicinarmi.
Mi sdraiai accanto a lui e rimanemmo lì per un po', a baciarci. Sentivo finalmente di aver fatto qualcosa di davvero buono, così sorrisi. Ero riuscita a tranquillizzarlo ed io mi sentivo benissimo quando stavo con lui.

"Perchè stasera non usciamo un po', senza pensare a nulla?" l'idea mi venne fuori di colpo.
"Buona idea!" rispose lui esultando, alzandosi di scatto. "Ma scelgo io cosa ti metti!" trillò.
"Va bene!" dissi, scoppiando a ridere.

Corsi nella mia camera e intanto vidi un messaggio di Kath sul cellulare, che diceva che sarebbe ritornata quella sera dopo cena. Presi la valigia e la portai nella stanza di Zayn.

"A te la scelta!" gli dissi, portando i pugni sui fianchi.

Si mise a curiosare nella valigia e alla fine optò per un paio di pantaloncini neri a vita alta, un top nero, con sopra una camicia beige leggermente trasparente.

"Ora tocca a me." gli dissi.

Lui allargò un braccio indicandomi l'armadio. Io lo aprii e notai subito un cappotto color verde petrolio, che buttai immediatamente sul letto. Poi scelsi un paio di jeans chiari e una T-shirt bianca.
Lui mi sorrise compiaciuto, dicendomi: "Sembra che mi conosci da un sacco di tempo."

Gli sfiorai le labbra, poi di corsa presi tutti i vestiti che aveva scelto per me e corsi in camera.
Mi cambiai e subito dopo inizia a truccarmi. Mi sentii spaesata per un momento, perché di solito mi aiutava Kath. Decisi, così, di non esagerare troppo. Misi il fondotinta, un leggero ombretto color crema, poi mi feci una riga nera sopra l'occhio con la matita, un po' di mascara, fard ed ero pronta.
Uscii dalla porta cercando di sembrare disinvolta sugli alti tacchi dello stesso colore della maglietta, e trovai lì fuori Zayn ad aspettarmi, poggiato con le spalle al muro.
Spalancò gli occhi e mi guardò dalla testa ai piedi.

"Come sto?" dissi sfregandomi le mani e arrossendo.

Mi prese la mano, mi fece girare, un po' come nei film, e alla fine disse: "Sei bellissima."

Lo baciai sul collo che sapeva di un profumo incredibilmente dolce e poi, mano nella mano, scendemmo insieme per dirigerci in un piccolo locale vicino l'hotel. Andammo a piedi e siccome era abbastanza lussuoso, sperammo di non trovare nessuno che ci desse fastidio.

Ordinammo subito qualcosa da mangiare e poi qualche drink. Una mezz'oretta dopo un ragazzo sui venticinque anni venne a salutare Zayn. Era un suo amico che si trovava in città per lavoro e con sè aveva portato la sua ragazza. Una mora bellissima, di nome Sophie, con gli occhi color smeraldo e altissima. Ci siedemmo su un divanetto e parlammo per gran parte della serata. Lei era davvero simpatica e mi raccontò della sua storia complicata tra lei e il ragazzo Devon. Lui viaggiava molto per lavoro e inizialmente lei rimaneva a casa, scoprendo poi che lui la tradiva. Lei, però, lo amava tanto da averlo perdonato e quando lui si accorse che lei era davvero quella giusta, decise che la cosa migliore era portarla con sè, ovunque andasse.

"La prossima primavera ci sposiamo." mi confessò lei nell'orecchio.
"Oh, complimenti!" le dissi io, sorpresa per la loro giovane età.
"E' ora di andare, Sophie." disse poi Devon.
Era davvero tardi, in effetti.
"Andiamo anche noi." mi disse Zayn.

Annuii in senso di approvazione. Tutti e quattro ci alzammo, andammo a pagare e poi ci dirigemmo verso l'uscita.

"Ehi, Malik! Ragazza nuova?" un biondo signore sulla quarantina gridò verso di noi. "Certo, te la potevi scegliere un po' più figa!" poi rise, e con lui il suo gruppo di amici.

Zayn lasciò la mia mano e si girò verso di lui, furioso.

"Ripetilo, cazzo!" urlò.
"Ho detto che te la potevi scegliere un po' più figa!" ripetè lui, senza scrupoli, scrollando le spalle.
"Zayn, andiamo..." gli sussurrai con lo sguardo fisso per terra, afferrandogli il polso.
Lui scrollò il braccio e si incamminò verso il biondo. Si ritrovarono con i visi a cinque centimetri l'uno dall'altro.
"Lei è perfetta. Lo è per me." disse lui, con i denti serrati.

Subito dopo gli mollò un pugno sul naso e quello cadde all'indietro, sorretto dai suoi amici. Il sangue gli iniziò a colare dalla narice sinistra, ma si rialzò tirando un pugno sulla guancia di Zayn. Si aggiungerso i suoi amici e iniziarono così a fare a pugni e anche Devon si mise in mezzo, per aiutare Zayn. Non capii più nulla, perché era scoppiata una rissa. Pugni e ginocchiate volavano per tutto il locale e io e Sophie non sapevamo cosa fare. Ad un certo punto non vidi più Zayn, che era ormai circondato da uomini robusti, così iniziai a dare delle spallate a chi mi stava vicino per raggiungerlo.
Era piegato in due dal dolore, con il sangue che colava da un piccolo taglio sulla fronte. Impulsivamente mi buttai in mezzo tra lui e il biondo, proprio mentre quest'ultimo stava per tirare l'ennesimo pugno a Zayn, che invece ricevetti io in piena guancia. Mi accasciai a terra e iniziai a vedere sfocato. Ricordo solo l'immagine di Pauly che entra nel locale, facendo allontanare tutti e poi il duro sedile dell'auto.

Mi svegliai sul letto della camera dell'hotel. Zayn affianco a me, con le mani entrambe occupate. Con una reggeva il ghiaccio sulla sua fronte e con l'altra sulla mia guancia.

"Ehi." mi disse sorridendo.

Ricambiai il sorriso e poi rimasi a pensare. Era vero che ancora non conoscevo bene Zayn. A scuola sembrava solo un tipo solitario e misterioso, e lo sembrava davvero da fuori. Io, però, non potevo sapere cosa c'era dentro di lui. Lo conoscevo da malapena una settimana e una delle cose che ero riuscita a capire era che era stufo di quello che gli succedeva e per sfogare la sua rabbia era diventato aggressivo. Forse aveva soltanto bisogno di qualcuno che lo aiutasse.

I miei pensieri furono interrotti dalla bionda chioma di Kath che entrò in camera con espressione imbronciata, dicendo: "Allora, cosa combinate senza di me?"

  
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