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Autore: Gienah    10/05/2013    3 recensioni
Melina non è come le solite protagoniste di questo tipo di storie. Lei non è romantica, è indipendente, solitaria e soprattutto non rinuncerebbe mai alla sua libertà per un uomo. Ha paura di ciò che non conosce ma quando la sua gemella muore davanti ai suoi occhi non ha esitazioni ad entrare in quel mondo oscuro e misterioso scegliendo di trasformarla in un vampiro. Il suo primo incontro con un vampiro non è né romantico né voluto e soprattutto non è c'è amore tra lei e Vincent. Almeno questo è quello che sembra.
Genere: Horror, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< come stai? >>
Seline mi porse un bicchiere di latte caldo che afferrai quasi subito, non riuscendo comunque a guardarla negli occhi. Avevo paura di leggervi biasimo, ma soprattutto ne avevo abbastanza di vampiri per quella giornata. Chissà che ore erano.
<< viva >> risposi secca. Lei capì il mio disagio o semplicemente non se ne curò e lasciò la stanza. Sospirai pesantemente stringendomi la coperta addosso. Nonostante tutto quel caldo il gelo sembrava non volermi lasciare.
Non so quanto tempo dopo bussarono alla porta e senza aspettare risposta entrò Gabriel.
<< puoi venire ora, solo stai vicino a me. >>
Poggiai la tazza sul comodino abbandonando la coperta sul letto e seguii Gabriel nel salotto, che mi avevano costretto a lasciare. Mi aspettavo di trovarla sdraiata sul divano, invece mi venne quasi un colpo quando la vidi immobile al centro della stanza, i pugni serrati e i muscoli irrigiditi. Il mio primo istinto fu quello di abbracciarla ma uno sguardo di Gabriel bastò a dissuadermi.
<< Andrea … come ti senti? >>
<< bene. Il momento critico è passato, credo. >>
Era inaspettatamente tranquilla se non fosse stato che era rigida come una mazza di scopa.
<< hai delle orrende doppie punte, e devi farti le sopracciglia sorellina. >>
Tirai un sospiro di sollievo. Era sempre lei, la solita rompipalle.
<< vorrei potervi lasciare da sole, ma non credo sia ancora il caso … >>
Spostai la mia attenzione su Gabriel sentendo un’ondata di rabbia assalirmi.
<< dov’è quel bastardo? >>
<< non abbiamo avuto modo di cercarlo, e poi al momento non mi viene in mente nessuno di nome ‘’Leo’’ >>
<< non parlavo di lui! Parlavo di Vincent! Prima mi uccide quasi e poi un vampiro pazzo e sadico si presenta a casa mia quasi uccidendo, anzi uccidendo, mia sorella dicendo di fare tutto questo per lui! Se non lo ammazzi tu lo faccio io! E non provare a difenderlo! >>
Lo anticipai vedendo che stava per aprire bocca. Lui la richiuse incrociando le braccia e osservando mia sorella con circospezione. Lei mi guardò a sua volta
<< non è colpa sua. Ascolta prima di sbottare ok!? Non è stato Vincent ad uccidermi e non è giusto dare a lui la colpa del comportamento di uno schizzato. In ogni caso io sono felice così >>
La guardai allibita. Certo grazie al ‘’sesto senso’’ da gemelle avevo già intuito quali erano i suoi veri sentimenti, però sentirselo dire davvero è tutta un’altra faccenda.
<< nonostante sia da egoista e sbagliato, sono felice anche io. Scusa. >> ammise a sua volta Gabriel con un tono dolce e sentito. Non c’era bisogno che dicessero esplicitamente di cosa erano felici, perché bastava guardarli per capire. Ora potevano stare davvero insieme. Guardali però mi fece male, perché capii che non avrei mai fatto parte della loro vera realtà, che in qualche modo avrei perso mia sorella e che tutto sarebbe cambiato. Eppure vedendo quei due così sereni non mi sentii il diritto di essere infelice o di protestare. Mi sarei adeguata.


Erano passate quasi due settimane da quel giorno e Andrea passava ogni giornata con Gabriel che le insegnava a vivere da vampiro. A quanto pare era riuscito ad ottenere uno di quei gingilli per permetterle di girare alla luce del sole e chissà per quale ''combinazione'' si trattava di un anello. Andrea si perdeva a fissarlo fino a farsi appannare gli occhi. Credo che abbiano superato il livello ‘’storia seria’’ per raggiungere quello di ‘’relazione blindata’’ il tutto a velocità record. Alla fine la situazione era questa: Andrea viveva a tempo pieno da Gabriel sia per la sua nuova condizione sia per tenerla al sicuro da un futuro attacco di Leo. Io dal mio canto avevo la mia personalissima bodyguard Seline. Passava sempre per l’ora di cena e se ne andava poco prima dell’alba vegliandomi persino nel sonno. Era una compagnia piacevole, aveva sempre tante cose da raccontare come ad esempio un migliaio di relazioni sentimentali serie e non delle più strane che abbia mai sentito. Non parlava a macchinetta e sapeva coinvolgere nel racconto, inoltre faceva numerose pause sigaretta in cui non voleva assolutamente essere disturbata. Erano sacre. Nonostante questo mi mancava la casinista che era mia sorella senza parlare poi della mia scarsa capacità di sopportare estranei già messa a dura prova dai giorni passati. Di Vincent neanche l’ombra e nonostante tutto non riuscivo a smettere di pensare a lui. Nulla di romantico si intende. La cosa che più mi incuriosiva era la sensazione che avevo provato con il suo morso, totalmente diversa da quella che avevo provato con quello di Leo. Avrei voluto chiedere a Seline ma mi sentivo troppo in imbarazzo, come se si trattasse di qualcosa di sconcio. Tutto era relativamente tranquillo ma avevo la sensazione che non sarebbe durato a lungo, chissà perché.


Ebbi la conferma di questa previsione pochi giorni dopo. Avevo fatto particolarmente tardi perché dopo l’università ero andata in un parco a prendere un po’ d’aria pulita e rilassarmi. Tanto ero rilassata che ero finita per addormentarmi con il rischio di farmi scippare qualcosa. Mi guardai intorno e rallentai il passo, del resto mi piaceva camminare per le strade di sera e non avevo ancora voglia di rintanarmi in casa. Camminai senza meta per talmente tanto tempo che alla fine si era fatta l’ora di cena senza che me ne rendessi conto. Pensai a Seline che buttava giù la porta di casa per verificare che la mia testa fosse ancora attaccata al collo ed inconsciamente aumentai il passo toccandomi la gola. Sentii un tremito cogliermi di sorpresa e con la coda dell’occhio notai una delle persone che proprio non volevo incontrare. Vincent. Non era da solo ma cingeva con un braccio la vita di una ragazza esile dai capelli quasi arancioni. Aveva lo sguardo nervoso mentre la ragazza teneva il capo rivolto verso il basso. Venni colta dal panico. Cosa voleva farle? Beh non ci voleva molta immaginazione. Sentii un pizzicore alla base del collo e prima di pensare iniziai a seguirli da una certa distanza, sicura che non potesse individuarmi in mezzo a tutta quella gente. Continuarono a camminare per molto cambiando continuamente strada e rifacendo a volte lo stesso percorso nel senso opposto, ma alla fine svoltarono in un vicolo stretto e scarsamente illuminato. Che clichè. Cercai nei dintorni e poco lontano trovai una sbarra di ferro semi arrugginita che spuntava da un cassonetto. Velocemente ritornai alla stradina e con il cuore a mille rallentai il passo. Non fu difficile trovarli. La ragazza era appoggiata con il volto rivolto verso il muro mentre Vincent la sovrastava da dietro. Quando sentii un urletto di dolore di nuovo quel pizzicore ritornò scuotendomi dalla mia immobilità. Feci uno scatto sollevando la sbarra verso la testa di Vincent che centrai senza troppi problemi. Sperai di aver utilizzato abbastanza forza da stordirlo ma il vampiro dopo aver ricevuto il colpo che evidentemente l’aveva colto di sorpresa si allontanò dalla ragazza con uno scatto seguito da un sibilo simile ad un ringhio. Mi frapposi tra lui e la rossa stringendo sempre la sbarra fra le mani
<< sbrigati! Scappa! >>
Vincent si stringeva il punto leso con le mani e dopo un attimo di spaesamento puntò il suo sguardo sanguigno nel mio. Mi mostrava i denti e sentii un’inspiegabile moto di soddisfazione a quella scena. Non sentii alcun rumore dietro di me così lanciai un’occhiata alle mie spalle e non trovando la ragazza pensai che se ne fosse già andata. Il tutto prima di essere spinta con violenza contro la parete. Tutto si fece bianco per qualche istante e quando riuscii a vedere di nuovo con quasi chiarezza quella che ormai era per me una stronza mi fissava con puro odio.
<< come hai osato ferire Vincent?! >>
<< ti stava per uccidere! Ti ho salvato la vita, stronza ingrata! >>
<< ma che stai blaterando!? Non mi stava uccidendo, lui stava … >>
<< finiscila >>
Vincent si era del tutto ripreso e fissava quasi con noia quella ragazza senza degnare di uno sguardo me. La rossa parve perdere ogni tipo di interesse nei miei confronti concentrandosi invece per la sua gioia evidente sul vampiro.
<< scusami Vincent, puoi continuare anche subito se vuoi, puoi anche ucciderla davanti a me non mi importa. >>
<< ho detto, finiscila. >>
Lui smorzò ogni suo entusiasmo e con una smorfia si piegò afferrandomi per un braccio.
<< lasciami! >> tentai di togliere la sua mano cercando perfino di graffiarla ma sembrava indifferente a tutti i miei tentativi di liberarmi.
<< ma dove la porti?! Aspetta! >>
<< ascolta Anna, fammi un favore e taci. La tua voce è estremamente irritante. >>
La rossa rimase di sasso, letteralmente fossilizzata con la bocca spalancata. Mentre Vincent mi trascinava con lui non potei non notare lo sguardo di puro odio che mi lanciò. Ero quasi certa di aver sentito anche la parola ‘’puttana’’ vibrare nell’aria.
<< se provi ad urlare o a scappare ti spezzo il braccio >>
Deglutii colta improvvisamente dal terrore. Non avevo minimamente pensato alla possibilità di urlare o di scappare da lui.


<< chi era quella? >>
Vincent aveva continuato a tirarmi per le strade fino ad arrivare ad un’auto e farmi accomodare sempre con delicatezza, naturalmente. Il tutto ignorandomi.
<< è un vampiro anche lei? >>
Lui continuava a guidare spostando a mala pena lo sguardo sulla strada, senza prestarmi attenzione. La cosa iniziava davvero a snervarmi.
<< sai, da uno che ti ha quasi ucciso ci si aspetterebbero almeno delle scuse >>
Finalmente ottenni ciò che volevo, salvo pentirmene immediatamente. Vincent mi lanciò un’occhiataccia e per una volta riuscii a vedere i suoi veri occhi. Terribilmente grigi.
<< non sto scherzando, almeno prestami attenzione! >>
<< prestarti attenzione? >> disse con tono ironico. Restai allibita, aveva detto due parole, ma aveva comunque parlato. A me.
<< senti, tu mi odi ed è evidente come cosa. Di conseguenza al nostro primo amichevole incontro direi che il sentimento è reciproco. Però devi prenderti le tue responsabilità. >>
L’unico risultato che ottenni fu una smorfia denigratrice. Questo mi fece infuriare.
<< senti stronzo. Mia sorella è stata uccisa per colpa tua ok!? >>
Vincent fece una manovra rapida e violenta facendomi sbattere contro il finestrino la tempia per poi frenare di colpo nel parcheggio di un supermercato.
<< che cosa!? >>
Per la prima volta lo vidi sinceramente sconvolto e mi sentii in dovere di specificare.
<< Gabriel è riuscito a farla diventare un vampiro in tempo. >>
Lui si rilassò sensibilmente sfregandosi gli occhi con le dita. Improvvisamente mi era passata tutta la voglia di parlargli di Leo. Senza quello sguardo di sufficienza o di sdegno sembrava così … sopportabile.
<< scusa, avrei dovuto specificarlo. >>
Poggiò la testa al sedile guardando dritto davanti a se.
<< perché hai detto che dovevo prendermi le mie responsabilità riguardo tua sorella? >>
Quasi mi spaventai a sentire tutte quelle parole provenire da lui. Mi sentii stranamente sollevata. Ora dovevo solo dire la verità.
<< io … non lo so. >>
Restammo in silenzio per parecchio tempo e io non osai controllare ma ero certa di avere il suo sguardo addosso.
<< è umana. >>
Lo guardai stupita mentre rimetteva in moto la macchina.
<< quella ragazza. Mi stava facendo bere il suo sangue di sua spontanea volontà. Vuoi sapere perché lo fa? >>
Sentii un groppo chiudermi la gola ma annuii comunque.
<< lo fa perché sa che è l’unico modo per avere la mia attenzione. >>
Iniziai a mordermi la unghie colta da un senso di nausea. Con chi mi trovavo? Rimasi in silenzio perchè non ero certa di voler sapere che tipo di relazione avessero quei due.
<< tu pensavi che io la stessi aggredendo. Eri disposta ad affrontarmi ma non ad uccidermi, dato quell'inutile pezzo di ferro. Perchè? >>
<< non ... me ne ero dimenticata. sai com'é non mi chiamo Buffy >> risposi sbuffando. A dire la verità me lo ricordavo, fin troppo bene, solo non avevo minimamente pensato ad ucciderlo. Ma solo perchè sapevo che non ne sarei stata capace, ovvio.
<< sei strana >> disse lui ad un certo punto lanciandomi una mezza occhiata. Rimasi spiazzata e non dissi nulla. Avrei tanto voluto dirgli che la mia concezione di normalità era molto diversa dalla sua.

Senza rendermene conto arrivammo sotto casa mia.
<< grazie per il passaggio. >>
<< non ringraziarmi. Non farlo mai e non essere gentile con me. Non mi pento di quella sera e non so cosa mi abbia fermato dall’ucciderti. Però me ne vergogno. >>
Parlava con quella sua voce roca e graffiante e a mala pena riuscivo a cogliere il senso delle sue parole. Quell’auto stava diventando soffocante e io dovevo, volevo uscire da lì.
<< non è vero che ti odio. >>
Dissi senza pensare. Quando me ne resi conto era troppo tardi e Vincent stava quasi stritolando il volante. Era ritornato a non degnarmi di uno sguardo. Uscii senza più dire niente, avevo già parlato troppo.

<< hey, scusa se non ti ho avvisato che avrei fatto tardi >>
Seline stava seduta sul muretto della finestra con una sigaretta tra le dita. Non disse nulla quando mi sentì entrare. Di questo gliene fui grata.
<< Seline? >>
Lei si voltò verso di me e dalla sua espressione mi sembrò tranquilla. Apparentemente non era arrabbiata.
<< potresti dire a Gabriel che per il momento preferirei non dire nulla a Vincent riguardo la storia di Leo? >>
<< certo >> annuì con un lieve sorriso.
<< grazie. Di tutto. >>
<< grazie a te. >>
Non capii cosa volesse dire così mi limitai a chiudere la porta della mia camera dietro di me. In realtà dovevo ancora capire cosa era successo in quelle ultime ore.

Ed eccoci ad un nuovo capitolo! Come sempre ringrazio Mirrine di tutto cuore, mi carichi un sacco! xD e poi volevo chiedere a chiunque avesse delle idee per l'immagine di Vincent, perchè io sono nettamente nel pallone xD grazie a tutti =)

  
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