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Autore: Marcy_    10/05/2013    6 recensioni
La vita felice e spensierata della giovane Laila viene catastroficamente rovinata il giorno del suo sedicesimo compleanno, momento in cui le verrà rivelato che, al compimento dei diciotto anni, sposerà un ragazzo di nome Zayn Jawaad Malik.
L'obbligo deriva da un'accordo stipulato molti anni prima tra le due famiglie, sottoscritto da entrambi i nonni paterni in cambio di aiuti economici da parte della famiglia Malik.
Ma se non fosse solamente quello il vero motivo del contratto?
La ragazza avrà solo dieci giorni per evitare il matrimonio e non dover convolare a nozze con l'arrogante, misterioso e sfrontato ragazzo appena conosciuto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Dodici

Le donne sono strane.
È una cosa che ho sempre pensato e non smetterò sicuramente oggi di ribadirlo. Insomma, non sono mai contente! Qualsiasi cosa tu faccia è quella sbagliata. Le ignori: sei uno stronzo perché non le consideri abbastanza. Gli dai attenzioni: sei un sicuramente gay. Te le scopi:sei uno stronzo perché te la sei portata a letto. Fai l’amico: sei stronzo perché usi l’amicizia solo per scopartela.
E che coglioni!
Sarebbe tutto più semplice se dicessero chiaro e tondo ciò che vogliono, come si sentono e cosa si aspettano da te. Ma è troppo facile, in questo modo. E quindi giocano a complicarti la vita.
Non capisco cosa sia preso oggi  a quella ragazza. Mi farà impazzire ancor prima di arrivare al quello stramaledetto matrimonio.
Insomma, era solo un bacio. Non mi pare di averla ingannata in chissà quale maniera. Da quanto in qua un bacio è un simile oltraggio? L’avessi, poi, obbligata a fare chissà quale atto osceno!
Certo, forse col mio piano di non sposarla non c’entrava molto quel bacio. Ma ne avevo voglia. Cosa c’è di strano?
Chiudo gli occhi inalando a pieni polmoni l’ultimo respiro di nicotina. Non posso dire che non sia una gran baciatrice anche se forse era un po’ tesa. Ha le labbra morbide e sapeva di cioccolato. Dopo qualche secondo, poi, si è anche sciolta…le sue mani tra i miei capelli, i suoi respiri irregolari e…
Oh, cazzo. Devo smetterla di farmi certe seghe mentali!
Butto dal finestrino la sigaretta e mi passo una mano sulla faccia cercando di riprendermi (senza molto risultato).
Se si è surriscaldata per un semplice bacio non immagino le urla che farà non appena si accorgerà del succhiotto che gli ho lasciato sul collo. Sarà meglio che mi vada a comprare un bel parapalle, non voglio rischiare di rimetterci i miei gioielli.
Scendo dalla macchina, cominciano a sudarmi le mani dall’ansia. Conosco già la risposta, ormai ne sono sicuro da un paio d’anni, ma avercela scritta, su delle carte ufficiali, mi fa un certo effetto. Entro velocemente all’interno della clinica privata e saluto con un occhiolino Jenny, la ragazza che lavora alla reception.
Alta, capelli scuri, smalto rosso fuoco e due tette che tra poco traboccano da quel camice troppo scollato. L’incarnazione dell’infermierina sexy di un qualsiasi film porno, insomma.
‘’Zayn! Finalmente!’’ mi saluta con fare malizioso. E dire che, all’inizio, l’idea di fare il cascamorto con la prima segretaria che passava mi faceva ribrezzo. Quando poi mi sono ritrovata lei davanti, ho del tutto cambiato idea.
‘’Jenny’’ voce bassa, sorrisetto malizioso e un cenno del capo. Si bagna le labbra con la lingua, sto facendo un gran lavoro.
‘’Prendo le tue cose’’ mi sussurra voltandosi dall’altro lato e cominciando a sfilare verso l’archivio, ancheggiando anche più del necessario. La realtà supera di gran lunga i ricordi di quando me la sono sbattuta nello stanzino. Cosa non si fa per ottenere ciò che si vuole!
Torna dopo pochi secondi con la cartelletta blu in mano. Faccio per prenderla ma lei la ritira indietro, guardandomi vittoriosa.
‘’Come si dice?’’ mi chiede mordendosi il labbro inferiore come una bambina piccola.
La mia voglia dei suoi stupidi giochetti è pari a zero ma sto al gioco tanto per farmi dare quei fottuti documenti.
‘’Grazie?’’ chiedo avvicinandomi maggiormente al suo viso.
Si avvicina pericolosamente e mi stampa un bacio sulla guancia, lasciando cadere la cartelletta sul bancone.
Finalmente.
Vedo una delle capo infermiere che ci guarda di sottecchi con sospetto quindi decido di togliere il disturbo alla velocità della luce. La saluto con un cenno del viso, afferro la cartelletta e scappo via. Mi rifugio nuovamente in macchina, pulendomi la guancia da quell’assurdo lucidalabbra appiccicoso.
Che schifo. Spero vivamente che Laila non ne faccia uso.
Non so perché ma indugio nell’aprire la cartella. Me ne sto fermo, come un ebete imbambolato, a guardare quella cosa che tengo tra le mani. Solo dopo qualche minuto decido finalmente di aprirlo, trovandoci dentro tutto ciò che confermava la mia tesi.
ADOTTATO.
 
 
Saluto con una stretta di mano Alex che è già seduto al nostro solito tavolo del bar poco lontano dalla stazione.
‘’Come va?’’ mi chiede continuando a bere la sua birra ghiacciata.
Faccio spallucce ‘’Niente di che, tu?’’ fermo una cameriera e le chiedo una birra mentre Alex mi risponde con un ‘’Al solito’’
Prendo il cellulare, decidendomi ad accenderlo dopo una giornata intera in cui l’ho tenuto spento.
Non avevo voglia di sentire nessuno, né amici né parenti. Loro che mi hanno sempre mentito. Volevo solo starmene da solo, in silenzio. Non che non avessi avuto tempo di metabolizzare la cosa ma, renderla ufficiale è tutt’altro discorso.
Poggio il cellulare sul tavolo e continuo a rivolgermi ad Alex ‘’Hai scoperto qualcosa?’’ chiedo, andando subito al sodo.
Lui sorride annuendo ‘’Ma prima, sei andato in clinica?’’ chiede speranzoso di aver avuto ragione sulla sua teoria ideata quattro anni prima.
Alzo gli occhi al cielo ‘’Si, eri un piccolo detective già da adolescente. Contento?’’ chiedo mentre ringrazio con un sorriso veloce la cameriera che mi lascia sul tavolo la birra. Alex sta per ribattere ma viene interrotto dal mio cellulare che comincia a vibrare come se mi stessero arrivando una raffica di messaggi al secondo.
Tento di aprirne uno ma, ancora prima di riuscire a leggerlo, me ne arriva un altro con la conclusione di tenere in mano un aggeggio che funziona meglio di un vibratore.
‘’Sei molto richiesto..’’ sghignazza il biondino. Aspetto ancora qualche secondo che il cellulare smetta di essere posseduto da chissà quale spirito e finalmente riesco ad aprire il menu dei messaggi.
Trentadue messaggi
Leggo ad alta voce i mittenti ‘’tre messaggi di mamma, uno di Holly la stalker e il resto di Laila’’
Dire che sono sconvolto è poco.
Ma che diavolo..?
Scorro velocemente i messaggi di Laila e non posso fare a meno di scoppiare a ridere.
Insulti vari riguardanti il succhiotto, minacce di morte e scleri su quanto sia stato stronzo a lasciarle quel piccolo segno sul collo.
Quante storie!
Alex mi chiede perché sto ridendo ma non riesco a spiegarglielo quindi gli passo il cellulare e mi guarda male senza riuscire a trattenere una risatina.
‘’Zayn! Ma cosa hai combinato?’’
‘’Ti ricordi del mio piano…?’’ chiedo lasciando in sospeso la frase. Lui annuisce con un cenno del capo, confuso e aggiunge ‘’Non mi pare fossero presenti baci e succhiotti!’’
‘’No, infatti. In realtà non c’entra molto con il piano ma ne avevo voglia..’’ faccio spallucce con noncuranza, prendendo un altro sorso di birra.
Scuote la testa e si siede meglio sulla sedia, quindi lo guardo serio ‘’Adesso dimmi tutto quello che hai scoperto’’
Fruga nel suo zainetto nero e ne esce fuori un foglio A4 stampato.
‘’Ho creato quest’albero genealogico per farti capire meglio. È tutto abbastanza complicato quindi vedi di stare attento’’
‘’Quando mai io non sto attento?!’’
Mi guarda con la faccia da –a me non puoi prendermi per il culo- e torna ai suoi fogli.
‘’Questo è tuo nonno, Adam. A diciotto anni ha sposato la bella Safaa’’ mi indica due figurine alla base di questo strano albero genealogico, annuisco per invitarlo ad andare avanti ‘’Tuo nonno e sua moglie hanno provato più volte ad avere figli ma non ci sono mai riusciti…’’ lo blocco con una mano ‘’Aspetta, aspetta aspetta. E tu come fai a saperlo?!’’ chiedo alzando leggermente il tono della voce. E mio padre chi l’ha portato? La cicogna?!
‘’Lasciami finire di parlare!’’ mi rimprovera ‘’Ho detto, i tuoi nonni non riuscivano ad avere figli e non sono mai riusciti ad averne. Purtroppo non sono in possesso dei certificati medici visto che ehm..il Pakistan è un po’ lontano e comunque in quei periodi non sono nemmeno sicuro che esistessero ma ho fatto delle ricerche..’’ estrae dallo zainetto altri fogli e me li porge. Fonti come Wikipedia ed enciclopedia varia ‘’Non esistendo tecniche abbastanza innovative per avere figli, decidono di attuare un metodo abbastanza semplice e naturale. Uno dei loro più grandi amici è Salem, ovvero il nonno di Laila. Sapendo che lui e la moglie sono in grandi difficoltà economica decidono di proporgli un patto: Salem avrebbe messo incinta la moglie di Adam in cambio di danaro. Inoltre, come d’accordo, i tuoi nonni avrebbero aiutato economicamente la famiglia di Laila e il figlio del figlio di Adam (ovvero tu), si sarebbe spostato con la prole del figlio di Salem (ovvero Laila).’’ Mentre parla mi porge documenti su documenti ma deve essersi accorto che sono rimasto imbambolato a fissare un punto non molto definito perché smette di raccontare il suo racconto e tace semplicemente.
‘’Tu stai scherzando!’’ dico scuotendo la testa ‘’Mi stai dicendo che mio padre, che poi non è il vero padre, e il padre di Laila sono fratellastri? Che mia nonna è andata a letto con suo nonno?’’ Non so se ridere o piangere! Ringrazio tutti i santi del cielo di essere stato adottato, se così non fosse stato mi sarei sposato con una mia  parente. Rabbrividisco al solo pensiero. Ma quali problemi avevano i nostri nonni? Che razza di infermi mentali non erano?
‘’Pensi che i vostri genitori le sappiano tutte queste cose?’’
Scuoto la testa incerto ‘’Se tu me l’avessi chiesto pochi giorni fa ti avrei detto di no, ma visto come sono andate le cose..non so più a cosa pensare!’’ rispondo rassegnato, poggiando la testa sul tavolo, disperato.
‘’E’ un casino’’ aggiungo.
Mio padre e suo padre sono fratellastri. Io sono stato adottato e mia nonna s’è scopata suo nonno. Non poteva andare peggio di così!
‘’Dimmi che non c’è dell’altro’’ dico senza nemmeno guardarlo, tenendo ancora la testa poggiata sul tavolino.
Tossisce un paio di volte ‘’Non penso che tua nonna sia rimasta subito incinta..’’ sta per ridere e capisco quello che vuole dire quindi alzo lo sguardo per incenerirlo. Se non la smette lo ammazzo.
‘’Cooooomunque. Hai già pensato all’addio al nubilato?’’ cambia discorso, mi sa che ha capito che non gli conviene scherzare in questo momento. Faccio spallucce come se non me ne importasse niente.
‘’Sei tu a doverlo organizzare, no?E poi, non mi sposo. Lo sai’’
‘’Ho già prenotato qualcosa’’ mi rassicura ‘’tante belle fighe disponibili…’’ ridacchia mentre io lo seguo a ruota. Segue un momento di silenzio e aggiunge ‘’Hai preparato tutto per il famoso piano?’’
Rido come se mi avesse preso per scemo e alzo gli occhi al cielo ‘’Ovvio. È tutto pronto deve solo arrivarmi la pozione magica’’ lo rassicuro sorridendo.
Per fortuna che un suo amico del college mi ha fornito la famosa ‘pozione’, non avrei saputo dove andarla a trovare, altrimenti.
‘’Ammettiamolo, se non fosse stato per me tu saresti finito con quella sull’altare!’’ fa finta di pulirsi dalla polvere la spalla della giacca, dandosi arie.
Gli do una sberla dietro la nuca ridendo ‘’Sei un piccolo genio del male!’’
In effetti, se non fosse stato per lui io sarei rimasto fottuto dal matrimonio e completamente all’oscuro di tutto. Hei, non è colpa mia se col cervello non ci so fare! Preferisco dilettarmi in altre cose molto pi interessanti, io.
‘’Stasera, Delirium?’’ mi chiede dopo qualche secondo.
Ci penso qualche secondo prima di annuire annoiato.
 
 
La bionda che ho adescato in discoteca ora è in casa mia. O meglio, la bionda che mi ha adescato in discoteca adesso è in casa mia. Non so nemmeno come abbia fatto a convincermi a portarla nel mio appartamento ma, soprattutto, non so come io abbia fatto a guidare ubriaco come sono. Mi siedo sulla poltrona, portandomi una mano alle tempie e cercando di riuscire a fare un ragionamento lucido.
Sento la risata acuta della ragazza che si avvicina sempre di più a me.
Agghiacciante è l’aggettivo giusto.
Si siede su di me in modo da essermi perfettamente di fronte. Porta un tubino nero in latex che le schiaccia le tette contro il petto, facendone fuoriuscire una buona parte dall’alto.
Si avvicina maggiormente al mio viso guardandomi maliziosamente sotto le lunghissime ciglia nere. Non so se è il mio subconscio o semplicemente il fatto che sia completamente sbronzo ma all’improvviso i capelli biondi diventano scuri, gli occhi azzurri si trasformano in color cioccolato e la pelle leggermente più ambrata.
Laila.
Le porto una mano sulla guancia, avvicinandola a me. Le sfioro il naso con le labbra e poi passo alla sua bocca. La bacio con passione, gioco con la sua lingua. Sa di fumo, e il suo lucidalabbra alla ciliegia è insopportabile sulla lingua. All’improvviso tutto si trasforma. Il sorriso timido e ingenuo diventa malizioso, gli occhi tornano ad essere azzurro vivo e i capelli biondo platino come quello delle barbie.
La allontano di scatto, riesco a ragionare e mi sposto lontano da lei.
Che diavolo sto facendo?
‘’No!’’ ansimo.
‘’Cos’hai?’’
‘’Io..’’ comincio a parlare. Come diavolo si chiamava? Susan? Sandy? Landy? ‘’..non posso, Jenny’’
‘’Mi chiamo Benny’’ sottolinea a fior di labbra, abbassando la voce per renderla più sensuale ‘’è per la tua ragazza? Tranquillo, non sono gelosa’’
‘’In realtà sto per sposarmi’’ ammetto da perfetto ubriaco che non riesce a dire stronzate.
La sua bocca forma una perfetta ‘o’ e i suoi occhi si sgranano.
Che faccia da pompinara navigata.
Si alza in piedi, e mi dà una schiaffo che mi fa andare in confusione per un paio di secondi.
‘’Mica non eri gelosa?!’’ uro portandomi la mano destra sulla guancia dolorante. Che roba!
Prima fanno le troie e poi diventano le vittime!
‘’Tra le ragazze esiste un codice, non lo sai?!’’ mi grida raccattando la sua roba.
‘’Ah, andare a letto con il ragazzo di qualcuno va bene ma non se si stanno per sposare?’’ Mi alzo a mia volta e lei mi lancia uno sguardo minaccioso.
Sta per andarsene quindi, com’è buona educazione, la saluto.
‘’Adios, Betty!’’ lei si ferma sulla soglia, immobile.
Okay e ora che le prende?
Si gira di scatto afferrando il libro poggiato sul comodino e lanciandomelo  in piena faccia, urlando come una indemoniata ‘’MI CHIAMO BENNY’’ ed uscendo dalla porta, sbattendola con tanta forza da farmi spaventare.
Quante storie!
 
 
 
 
 
 Spazio autrice

Buonasera! ok, comincio col dire che questo capitolo fa cagare.
Ne sono conscia quindi davvero, scusatemi :'( non mi piace per niente ma bo...non sono riuscita a scrivere di meglio :(
Vi ringrazio tantissimo per le recensioni! siamo arrivate a cento recensioni totali! *balla la conga* lool
Bè comunque avete scoperto un paio di cose nuove! allo stesso tempo vi ho messo in testa altri dubbi lol

Vi ricordo che potete seguirmi su twitter! ricambio :D https://twitter.com/SheIsMarcy_

alla prossima!
   
 
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