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Autore: hurricane venus    10/05/2013    1 recensioni
Un principe senza cuore, un cavaliere che non è in grado di proteggere le persone che ama, una ragazza che non sa chi è e infine una papera che diventa principessa. Il loro destino è unito e i fili che li legano sono controllati da un'entità oscura e nera come la notte. Riusciranno ha prendere in mano le redini del gioco e così controllare la loro vita ?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo era di un azzurro così intenso che sembrava dipinto, solo qualche nuvola bianca come il latte, volava leggiadra in quel mare azzurro e perfetto. I fiori nei giardini erano tutti sbocciati creando un dolce profumo che riempiva l’aria fresca e pura, gli uccellini cinguettavano allegri e i paesani dormivano ancora tra le braccia di Morfeo. Una ragazza si destò dal suo sonno. I lunghi capelli rossi erano tutti scompigliati sul suo cuscino di velluto, aprì gli occhi color del cielo e un dolce sorriso si formò sul viso della giovane. Si alzò energica e andò ad aprire la finestra della sua camera da letto, una fresca aria mattutina inondò la stanza; la ragazza inspiro profondamente e andò verso il grande armadio di legno di mogano intagliato con motivi floreali, lo aprì e ne tirò fuori un uniforme composta da una camicetta bianca, una giacchetta azzurro pastello con le maniche decorate con righe blu e infine una gonna che le arrivava sopra le ginocchia delle stesso colore della giacca. S’infilò gli abiti e indossò delle scarpette nere come l’ebano completando la sua mise per un altro giorno di scuola. Si sistemo i capelli in una coda molto semplice e uscì dal grande edificio bianco panna, correndo più veloce che poteva per non arrivare in ritardo a lezione, un’altra volta.
Non riusciva ancora a crederci, era una ragazza ! Ormai erano passati molti giorni da quando aveva iniziato a frequentare la scuola di danza De la Valerie, una scuola molto prestigiosa dove si studiava e si danzava musica classica. Gli studenti erano divisi in tre sezioni: gli apprendisti, gli studenti di secondo rango e gli studenti di primo rango. Ahiru era riuscita ad entrare nella classe degli studenti di secondo grado, anche se era molto goffa, per niente a tempo e scoordinata, era riuscita a superare l’esame grazie, probabilmente, ad un intervento divino. Nella stessa classe c’erano le sue due migliori amiche, a dir la verità erano le prime amiche che avesse mai avuto, ma proprio per questo motivo era ancora più felice ed entusiasta. “Arriverò a lezione tardi se non mi sbrigo !” corse velocemente verso il grande edificio dai colori tenui e delicati, l’aula si trovava nell’edificio centrare, nel quale erano presenti parecchie stanze dedite alla danza e alla musica, l’ufficio del preside e l’aula professori.
 Spalancò le porte dell’aula di danza, le pareti erano ricoperte di specchi che riflettevano le immagini delle ballerine e ballerini in posizione alle sbarre, la campanella suonò esattamente in quel momento e tirò un sospiro di sollievo. - Ahiru ce l’hai fatta !- una ragazza dai capelli blu notte raccolti in un chignon accurato la guardò con il volto illuminato, un’altra ragazza con i capelli biondi raccolti in una coda sorrideva contenta. Ahiru si avvicinò alle sue amiche: Melany era la ragazza che aveva parlato, era simpatica e piena di energia, amava leggere e riteneva che Ahiru dovesse essere più puntuale. Si comportava un po’ da mamma con lei ed alla ragazza con i capelli rossi non dispiaceva. L’altra giovane era Sonia, gentile con tutti e sempre allegra. Ammirava particolarmente Ahiru per la sua sincerità e bontà d’animo, anche se a volte era un po’ ingenua, su tutto quello che riguardava moda e ragazzi non c’era nessuno in grado di batterla. Parlarono per qualche minuto, raccontandosi cosa avevano fatto la sera precedente, fino a quando arrivò l’insegnante di danza, il signor Bunner. –Forza ragazze ! Tutte in ordine !- tutte le allieve si posizionarono l’una accanto all’altra lungo le sbarre di legno. L’uomo era alto circa un metro e ottanta, aveva un fisico muscoloso e abbronzato, i suoi occhi erano verdi come l’erba e i capelli castano chiaro e leggermente brizzolati. Era una brava persona e un ottimo insegnante, anche se con Ahiru aveva perso tutte le speranze. - Molto bene, prima di cominciare vi devo dare una notizia. Per il saggio di metà trimestre, la rappresentazione che abbiamo scelto è “La bella addormentata” di Čaikovskij. La prossima settimana ci saranno i provini per decidere le parti, chiunque può partecipare e sarei davvero felice se anche qualcuna di voi partecipasse, anche se non otterrebbe una parte sarebbe un’ottima esperienza.- tutte le ragazze cominciarono a parlottare tra di loro felici ed emozionate, alcune di loro si preparavano dall’inizio dell’anno per aver una possibilità di entrare nel cast e non vedevano l’ora di salire sul palco, i ragazzi erano meno entusiasti ma anche a loro sarebbe piaciuto danzare davanti a molte persone e ricevere un mare di applausi per la loro performance.
 L’insegnate batté le mani, attirando l’attenzione della classe- Ragazzi ! Forza cominciate con gli esercizi alla sbarra.- fecero come gli fu detto e la lezione poté cominciare senza altri intoppi, – Hey ! Ahiru perché non partecipi al provino per la bella addormentata ? Sono sicura che faresti scintille e botti !- ridacchio Melany, che non perdeva tempo per prenderla in giro e divertirsi con lei, - Non dire così Melany! Ahiru è qui da poco, è ovvio che non vincerebbe mai l’audizione ! – rispose Sonia con tono di ovvietà e di rimprovero. Benché fosse gentile, a volte non si rendeva conto che feriva le altre persone, diceva sempre quello che pensava e non era una cattiva qualità, soltanto avrebbe fatto bene imparare quando tenere la bocca chiusa. Aveva appena dato dell’incapace alla povera Ahiru che si rattristò, consapevole che quello che dicevano era la pura e triste verità. – Su non fare così Ahiru, sono sicura che diventerai molto brava, sei qui soltanto da una settimana e sei già nel gruppo del secondo rango !- la rassicurò Melany con una pacca sulla spalla, – Hai ragione, non devo deprimermi !- disse sfoggiando un grande sorriso che fece sorridere anche le altre. Non doveva scoraggiarsi, se si sarebbe impegnata duramente poteva ottenere anche lei una piccola parte nello spettacolo. Ma sopra ogni cosa, desiderava ballare con il suo amato principe, essere tenuta saldamente dalla sue mani e poter guardare da vicino i suoi occhi ambrati.
“Chissà cosa starà facendo Mytho in questo momento ?” L’insegnate vide che la rossa aveva la testa tra le nuvole e con la voce mascolina e forte la richiamò, – Ahiru ! Concentrati !- – Si certo ! Mi scusi. – rispose rammaricata, mentre le sue amiche alzavano lo sguardo al cielo chiedendosi se ce l’avrebbe fatta davvero. Il suo bel principe si chiamava Mytho, non era stato difficile scoprire il suo nome, perché era uno dei tre ballerini migliori di tutta la scuola. Le ragazze continuavano a parlare di lui e di quanto fosse bravo, l’unica cosa che sembrava intaccare quell’immagine perfetta era il suo atteggiamento freddo e distaccato. Ovviamente non potevano sapere che al momento lui non aveva un cuore, ma pensavano solo che fosse un tipo riservato e a cui non piaceva troppa attenzione. Con sua grande tristezza però, la giovane ragazza, aveva anche scoperto che era fidanzato con la ballerina migliore dell’intera accademia. Lei si chiamava Rue ed era una ragazza molto bella, con lunghi capelli neri e mossi, occhi color nocciola con piccole venature verdi e un fisico magro e slanciato. Anche lei, come il bel principe, era continuamente al centro dell’attenzione e i ragazzi si fermavano sempre a guardarla sperando di ricevere in cambio uno straccio di sorriso, ma un’altra cosa che tutti sapevano, era che lei era follemente innamorata di Mytho e non aveva occhi che per lui. Molte ragazze la trovavano antipatica e arrogante, probabilmente dicevano questo invidiose del suo talento e per il fatto che Mytho avesse scelto lei e non qualcun’altra. Ahiru non l’aveva conosciuta di persona, ma quando la vedeva in giro per la scuola vedeva solo una ragazza che dava il massimo nella danza e che amava profondamente Mytho.
 Quando l’aveva saputo il suo cuore si era come crepato, ma con il passare del tempo capì che non c’era niente che non andava; lei, una volta compiuto il suo lavoro, sarebbe tornata ad essere una papera ed era felice di sapere che ci sarebbe stata una persona sinceramente innamorata al fianco del bel principe.

 Ahiru stava camminando per i viali dell’accademia, le lezioni mattutine erano finite e ora poteva andare a mangiare nella grande sala da pranzo. Anche all’ora si sorprese di quanto fosse grande e bella quella scuola, la quale comprendeva: due edifici di tre piani ciascuno che erano destinati agli studenti come dormitori, ognuno possedeva la sua stanza la quale aveva un letto a baldacchino e un bagno in marmo italiano. I tappeti e le tende erano ricamati a mano e i quadri erano dipinti di pittori famosi e affermati. Poi c’era l’edificio centrale, quello aveva quattro piani e occupava una gran parte del terreno scolastico, infine c’erano la sala da pranzo e la biblioteca. La prima aveva il pavimento in marmo rosa pesca, le grandi vetrate davano sui giardini della scuola i quali erano rinomati per i loro fiori rari e la cura con cui erano tenuti, i tavoli erano tutti da otto persone e al centro del grande salone c’era una tavolata dove veniva servito il buffet. Il soffitto era ricoperto da un affresco che raffigurava il cielo con delle nuvole bianche e disegnate così bene da sembrare vere, i lampadari di cristallo facevano luce durante la cena e i balli organizzati dalla scuola, le pietre brillavano come stelle alla luce del sole creando piccoli arcobaleni e uno spettacolo incredibile per chiunque lo vedesse. La biblioteca, invece, conteneva moltissimi libri e gli studenti ci andavano per studiare o leggere un buon libro in pace e tranquillità. I viali della scuola erano delineati da alberi di ciliegio che quando fiorivano tingevano il terreno di rosa e l’aria si riempiva di un profumo dolce e delicato, le fontane avevano acqua cristallina e statue antiche che raffiguravano dei greci e altre figure mitologiche. Per completare il quadro, c’era anche un boschetto, nel quale si poteva andare a fare dei pic-nic oppure a rilassarsi in compagnia di qualche amico. La ragazza ad un certo punto si bloccò, vide il suo Mytho passeggiare tranquillamente qualche metro davanti a lei. – Oh ! Adesso cosa faccio ?! Cosa gli dico ?!- presa dall’ansia, si nascose dietro un cespuglio ben tagliato, che raffigurava una ballerina con una bamba alzata. Mettendo fuori la testa, osservò il ragazzo con aria sognante. Le sarebbe piaciuto parlargli, ma non aveva il coraggio di cominciare una conversazione e poi non avrebbe saputo cosa dirgli.
 - Hey tu !!- Ahiru emise suoni di dubbia umanità e fece un salto di mezzo metro, si girò e guardò con sguardo truce la persona che l’aveva spaventata a morte, – Ma…t-ti…sembra…i-il …modo ?!- contro il suo volere, la voce gli uscì tremante ed insicura, – Perché stavi guardando Mytho ?- chiese brutalmente il ragazzo che aveva di fronte. Non ci volle molto, prima che la ragazza riconoscesse lo sguardo di ghiaccio che la guardava. Era Fakir, nonché il terzo e ultimo miglior ballerino dell’accademia nonché il miglior amico del principe. I suoi capelli erano neri come la notte ed erano raccolti in un codino dietro la nuca, gli occhi gelati erano verdi chiaro, il viso serio era bello e dai lineamenti gentili. Il corpo atletico era coperto da una giacca cerulea con una cravatta blu scuro, i pantaloni erano bianchi come la neve e gli coprivano le gambe magre e veloci. – Niente, semplicemente…come dire…- l’altro alzò un sopracciglio visibilmente irritato dalla titubanza della ragazza. – Mi sono chiesta dove fosse Rue, siccome di solito sono insieme e mi sono persa nei miei pensieri….Ahah…- la bugia sembrò convincere il ragazzo, - Per questa volta ti credo, ma ti do un consiglio, non avvicinarti a quel ragazzo. Sono stato chiaro ?- detto ciò, si girò su se stesso e con passo sicuro si diresse verso i dormitori della scuola. La ragazza non sapeva cosa pensare, era un po’ confusa e non capiva cosa volesse dire il ragazzo dai capelli corvini. Alzò le spalle e con aria spensierata si diresse a mangiare.
Dopo il pasto delizioso, andò alle lezioni pomeridiane e finite pure quelle tornò stanca e assonnata nella sua camera da letto. Anche quel giorno non aveva trovato neanche un frammento del cuore di Mytho, a dir la verità non sapeva cosa dovesse fare esattamente per trovarli. Ma a parte questo, si disse che prima o poi ne avrebbe trovato uno e allora avrebbe saputo cosa come comportarsi. Si addormentò nel letto, coprendosi con le lenzuola di seta bianca e affondando la testa nel cuscino di piume. La luna splendeva nel cielo, circondata dalle stelle che brillavano come diamanti.
  
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