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Autore: gemellina    29/11/2007    9 recensioni
Il professor Paroceti era un uomo dall’aria piuttosto burbera e non faceva presagire nulla di positivo, tranne l’idea del suicidio visto come l’unica via d’uscita. Draco prese posto vicino al collega e ciò che vide non gli piacque per niente: il testo di Romeo e Giulietta troneggiava sul banchetto, ma fu quello che udì poco dopo che lo portò ad un’istantanea voglia di scagliarsi un’Avada Kedavra. “Giulietta era una puttana!” La storia sembrava ripetersi.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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giulio

- What time is it?

 

Le feste natalizie erano giunte alla fine e ormai la vita lavorativa era nel pieno da ben una settimana.

Hermione aveva un nuovo incarico ed era stato traumatico sapere che esisteva qualcuno peggiore del capriccioso Lucas Perabo.

Francis Whitefox pretendeva la realizzazione delle cose più assurde e, solo dopo due cene di conoscenza, Hermione aveva capito che non sarebbe uscita viva da quell’incarico.

 

Blaise Zabini invece aveva sommerso i propri amici di souvenir dall’Italia, e solo Theodore non aveva trovato utile la rappresentazione in miniatura del Colosseo.

Blaise aveva anche istituito una specie di rito sacro ogni mercoledì.

Difatti ogni mercoledì tutti i suoi amici erano costretti a recarsi a casa sua per una cena tutta italiana preparata interamente da lui grazie ai consigli delle varie zie e cugine.

Inutile dire che chi dei suoi amici aveva l’obbligo di trascorrere il mercoledì sera in ufficio veniva visto come una specie di divinità da pregare affinché la stessa grazia cogliesse anche lui il mercoledì successivo.

 

Draco Malfoy invece era tornato a convivere con la solitudine e andare in ufficio con la voglia di uccidere qualcuno.

Il professor Paroceti non faceva altro che invitarlo a pranzo e a cena e la cosa stata iniziando a dare fastidio al caro collega Aaron Bustworker.

I giorni erano scanditi dalla solita noia e Draco aveva trovato nella televisione un’ottima amica con cui trascorrere il suo tempo.

Aveva anche trovato un paio di ragazzi con cui organizzare sporadiche partite di Quidditch e in qualche modo riusciva a sopravvivere alla solitudine e alla mancanza di Hermione e delle serate con i suoi amici.

 

                                                        ***

 

 

I giorni trascorrevano così come i mesi e in tutto quel tempo Stefania non era ancora riuscita a far suo il capo.

Aveva praticamente provato con tutto e le suonava strano sentirsi dire dalle sue amiche che era solo perché era ancora vergine che non finiva tra le sue gambe, ma per Stefania quella scusa non era per niente convincente perché se davvero fosse stato vergine allora sarebbe stato più facile da adescare.

“Capo, è stata convocata una riunione d’urgenza, è gradito nella…”

“Ne sono già stato messo al corrente”, rispose lui pragmatico non distogliendo lo sguardo da alcune carte che stava precedentemente controllando.

Stefania fu costretta a fare dietro front e non poter aggiungere doppi sensi allusivi alla conversazione visto che per il capo la conversazione era finita.

 

                                                        ***

 

Hermione in quei mesi aveva perso di vista la sua vita privata.

Esisteva solo il lavoro e non perché non voleva pensare ad altro, ma solo perché Francis Whitefox era difficile se non impossibile da accontentare.

Tra lei e Draco c’erano solo alcuni messaggi recapitati via gufo, poiché nessuno dei due aveva il tempo di guardarsi intorno e capire che aveva anche una vita privata.

Le visite via camino erano diminuite e il tempo che si dedicavano era quasi inesistente.

Harry, Ron, Blaise, Adrian, David e persino Theodore si erano resi conto della situazione che stavano vivendo i loro amici e così un venerdì sera decisero di invitare Hermione a cena per farle trascorrere una serata senza pensare al lavoro e allo stress che gli provocava.

Ovviamente non avrebbe cucinato Blaise. Gli era stato severamente proibito.

 

                                                        ***

 

Nel medesimo istante in cui Hermione metteva piede a casa di Adrian e Theodore, Draco si accingeva ad entrare nella sala in cui era stata indetta quella riunione che gli avrebbe anche tolto il piacere di mangiare una pizza davanti alla sua nuova migliore amica: la televisione.

 

                                                        ***

 

“Fa freddo fuori?”

“Sta diluviando!”

Le cose ovvie non erano percepite immediatamente dallo sguardo assente di Theodore e gli sembrava logico chiederlo ad un’Hermione zuppa d’acqua per esserne certo.

Un forte odore di spezzatino si era propagato nell’aria e la voglia di sedersi a tavola e riscaldarsi con qualcosa di caldo si faceva via via sempre più pressante.

“Chi sta cucinando?”, domandò la ragazza a Theodore che intanto le porgeva un bicchiere con dentro qualcosa che fungesse da aperitivo.

“Dovevo cucinare io, ma Adrian ha preso il controllo di tutto perché crede che avrei potuto aromatizzare la carne con strane spezie, poi è arrivato Potter ed hanno iniziato a litigare sul tempo di cottura… adesso, dopo parecchie liti di là in cucina ci sono Ron e David”

Hermione annuì e gli sorrise, poi lui lasciò da sola nel salotto.

 

                                                        ***

 

Nel medesimo istante, a Firenze, stava per succedere qualcosa di drammatico, o almeno così avevano predetto le stelle per il segno del Capricorno.

Aaron Bustworker era terrorizzato dall’esito della riunione.

Era conscio di non aver assolto esattamente i suoi compiti, ma di aver la bella vita sfruttando la sua posizione.

Tutto dipendeva da quei quarantacinque minuti di riunione.

“… i grafici parlano chiaramente e so per certo che molti di voi si staranno chiedendo cosa…”

 

                                                        ***

 

Lo spezzatino era alla fine risultato troppo aromatizzato, ma Hermione mangiò comunque tutto ciò che c’era nel suo piatto, perché far presente ai suoi amici che la cannella non serviva per insaporire la carne per lo spezzatino era del tutto fuori luogo.

Era a cena con sei uomini, ma quelle cene a mangiare cose strane, non le avrebbe cambiate per nulla al mondo.

Era strano vederli tutti a cena insieme che ridevano e scherzavano, ed era ancor più strano vedere tre Grifondoro nel covo del gruppetto dei temibili Serpeverde, ma da quando s’era legata un’amicizia forzata per via dell’unione di Draco e Hermione, era più strano vederli separati.

D’altro canto i quattro Serpeverde adoravano Hermione e in mancanza del loro Malfoy preferito, ognuno di loro la trattava come se fosse una cosa preziosa da custodire gelosamente.

Ovviamente non l’avrebbero mai detto a Draco.

“E comunque la cannella non va nello spezzatino!”

Era stato Theodore a parlare e il suo suggerimento culinario fece risentire i due cuochi che avevano dato vita alla cena.

“Mi fustigherò stanotte per ciò che ho fatto, oh sommo chef! Ron, lo farai anche tu, no?”

Ron rise e appoggiò in pieno l’idiozia di David atto a prostrarsi al cospetto dell’amico.

“Siete due idioti!”, sbottò Blaise facendo levitare i piatti sporchi in cucina e distribuendo quelli puliti per la torta al cocco che aveva preparato seguendo la ricetta datagli da una sua zia.

“Hermione, ma non ti manca Draco?”, proseguì Blaise e la domanda lasciò tutti sgomenti. Quale filo logico-razionale aveva portato Blaise a fare quella domanda in quel contesto?

Ognuno si dette la risposta che più gli piaceva.

“Certo che mi manca”, rispose imbarazzata.

“E perché non vai a trovarlo?”

“Forse perché ho avuto tanto da lavorare e…”

“Hermione”

“Sì?”

“Prenditi tre giorni di riposo e corri da lui. Ce lo prometti?”

Hermione li guardò e per non sprofondare in sentimentalismi, Adrian prese a raccontare della sua ultima conquista sessuale.

Stavolta nella sua trappola era caduta una medimaga del San Mungo, ma Blaise lo fece tacere.

“Partirai domani?”

Hermione si mordicchiò il labbro, “Ok, ma dovrei avvertirlo…”

Blaise sorrise sornione, “Meglio fargli una sorpresa!”

 

                                                        ***

 

“… è per questo che stasera stessa partirà per Zurigo!”

“Stasera?”

“Sì, è un Congresso di tre giorni, si divertirà…”

“Ma…”

“E’ un problema signor Malfoy?”

“No, per niente!”

Giacomo Ghirlandi sorrise.

“Perfetto!”

 

 

 

 

 

 

Vi annuncio che mancano forse 5 capitoli alla fine di questa storia e poi sarete liberi da questa maledizione.

 

Complimenti a chi ha avuto il coraggio di leggerla e di recensirlaJ

 

Scusate la mia telegraficità, ma sto troppo male.

 

Kisses

 

  
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