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Autore: Padshij angel    12/05/2013    3 recensioni
Che cosa mai potrebbe capitare ai nostri eroi se si ritrovassero a far conti con una richiesta un po’ particolare da parte di una vecchia conoscenza?
Si tratta della revisione di una mia vecchia fan fiction.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cappuccetto Rotto



«Una mattina, la mamma disse a Cappuccetto Rosso:», esordì Mokuba.
«Mi sembra un po’ da sfigati terminare le frasi l’uno dell’altro…», si lamentò il presidente della Kaiba Corp. sottovoce.
«Porta alla nonna le focacce e il vino, ma attenta ai pericoli del bosco!», disse Anzu, entrando alla perfezione nella parte della casalinga disperata, con a carico la figlia che ha la voce da uomo delle caverne fumatorie.
«Che razza di madre sfaticata che sei! Perché dalla nonna non ci vai tu, invece di mandarci tua figlia con il pericolo di lupi assatanati nascosti nel bosco?! Ma dico io, pure la nonna che ci vive a fare lì da sola alla sua età?! Chiuderla in un ospizio e levarti il pensiero no, eh?!», sbottò Seto nei panni di Cappuccetto Rosso.
«La retta costa un occhio della testa.», si strinse nelle spalle. «Ciao… e in bocca al lupo!».
«Ma vaffanculo!».
«Ad un tratto», riprese Mokuba, consapevole del fatto che a suo fratello i nervi non erano molto saldi. «la bimba incontrò il lupo…».
«Dove vai bella bambina?», domandò Yugi entrando in scena.
Seto lo guardò dall’alto in basso.
«Cazzi miei.».
A quelle parole prese Yugi a colpi con il cestino che reggeva in mano.
«Seto! Le bambine indifese non assalgono i loro aggressori!», intervenne Shadi.
«Allora sono stupide, e io non appartengo alla categoria!».
«Fa almeno finta!», roteò gli occhi.
«Se proprio ci tieni a saperlo, vado dalla nonna!».
«E cos’hai sotto il grembiule?», si interessò Yugi, con un alone di pedofilia.
«Vino e focacce!», rispose indietreggiando. «A cosa serve tra l’altro il vino ad una vecchia che avrà sì e no… più di novant’anni?!».
«Il lupo la invitò con un tono gentile a fare una gara fino alla casa della nonna, cosa che farebbe qualunque lupo che non ci vede più dalla fame e con la bava in bocca…», continuò Mokuba.
«Non ci posso credere di essere talmente stupido da accettare una proposta simile, ma a quanto pare lo sono!», bofonchiò Seto.
«Rispose e partirono. Il lupo, tuttavia, oltre ad essere un deficiente, era un gran imbroglione e ha preso la strada più breve e arrivò per primo alla faccia dell’astuta Cappuccetto Rosso, di cui d’altronde l’intelligenza non era mai stata una caratteristica peculiare, che si era pure fermata a raccogliere dei fiori. Bussò alla porta della casetta – un lupo affamato non sarebbe mai entrato a mangiarsi qualcuno senza bussare, le buone maniere vengono prima di tutto il resto –, imitando la voce di Cappuccetto Rosso e la nonna gli aprì.».
Sul letto giaceva Jono-uchi nella posa di Rose di Titanic. Visione, che fece aprire e chiudere la bocca a Seto un paio di volte, non essendo in grado di trovare le parole giuste per esprimere il suo orrore.
«Con un balzo divorò la povera nonnina, incapace a quanto pare di riconoscere la voce del lupo da quella della nipote, si mise la sua cuffietta e la sua camicia da notte e si infilò sotto le coperte ad aspettare Cappuccetto Rosso, che arrivò sorridente e guardando la nonna non diede il minimo segno di riconoscere quel deficiente di un lupo – che tra l’altro aveva incontrato poco prima. A questo punto sorge spontanea una domanda: ma quanto era brutta quella vecchia?! –.».
«Che bocca grande che hai, hai visto più uccelli di un aeroplano, nonna?», chiese Seto beffardo.
«Il lupo a quelle parole balzò dal letto, permaloso, e divorò Cappuccetto Rosso. Adesso che era sazio aveva un gran sonno e così decise di schiacciare un pisolino prima di tornare nel bosco. Si sdraiò sul letto, chiuse gli occhi e si addormentò profondamente, russando così rumorosamente che lo sentì pure la mamma di Cappuccetto Rosso giù al villaggio vicino, così come un cacciatore che passava da quelle parti.».
Honda spuntò fuori come un fungo.
«Aprì la porta e capì subito che cosa fosse accaduto. Prese un paio di forbici e tagliò di netto la pancia del lupo che continuava a dormire come se si fosse tracannato l’intera bottiglia di cloroformio. Prima uscì fuori Cappuccetto Rosso a cui seguì la nonna. Il cacciatore infilò un sacco di pietre al loro posto nella pancia del lupo e la ricucì».
«Ho mangiato talmente tanto che potrei morire da un momento all'altro!».
«Pensò il lupo. Ma sceso dal letto cadde a terra con un tonfo e non si rialzò più: se l'è tirata da solo. Per festeggiare mangiarono insieme le focaccine dolci che aveva preparato la mamma, e quando Cappuccetto Rosso tornò a casa, le promise che d’ora in poi avrebbe ascoltato i suoi consigli, mentre il cacciatore scuoiò il lupo e si portò via la pelliccia soddisfatto. Che cosa adorabile da leggere ai bambini.», concluse Mokuba.
«Vi siete divertiti alle nostre spalle,» aggiunse Seto. «ma statene certi che se dovessi scoprire dove abitate, vi perseguiterei tutti fino all'ultimo… ma prima…», fece schioccare le nocche delle mani e guardò minacciosamente nella direzione dello spirito, che deglutì rumorosamente.
«Credo che sia giunta l'ora di riportarvi indietro…», bofonchiò Shadi, e in un batter d'occhio fece tornare ognuno ai propri impegni, prima che si accorgessero che aveva filmato il tutto a loro insaputa.
  
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