Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: A drop in the ocean    12/05/2013    1 recensioni
"Sono intorpidita e la testa mi gira. Cerco di aguzzare l'udito per capire dove sono, sento scorrere delle ruote sull'asfalto. Sono in macchina. Dove sto andando? Cosa succede? Di chi sono queste voci?"
Ciao a tutti :) è la prima volta che pubblico una storia su EFP, ho voluto provare! Spero che l'introduzione vi incuriosisca e buona lettura :)
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il giorno dopo, senza la mente accecata dalla rabbia, ripercorro gli eventi della sera prima. Odio Finn, ma non posso rischiare di far del male a Ren o a chiunque altro, quindi, a malincuore e con un senso di incapacità, starò al loro gioco. Poi penso ad Eric, l'ho trattato davvero male, ma sento che ho bisogno della suo presenza per adattarmi alla situazione, è stato il più carino con me nonostante la mia testardaggine.

La sera, quando so che i vampiri sono in giro per la villa,vado inc erca di Eric, ma dove sarà? Dopo una ricognizione al piano superiore decido di scendere a quello che inferiore che non ho mai esplorato a fondo. Dopo aver girato, senza una meta e senza sapere dove andare, mi trovo in un lungo corridoio con un bivio alla fine, arrivo fino in fondo e, d'istinto, giro a destra. Dopo poco sento sei passi dietro di me.

  • Eric? - chiedo

  • No, dolcezza. - In due secondi Clayton è davanti a me

  • Ah. - esclamo un po' seccata, lui non mi piace per niente – Ciao, sai dove è Eric?

  • No, ma per qualsiasi cosa ci sono io.

  • No, devo proprio parlare con lui, continuo a cercarlo, grazie.

Riprendo a camminare ma lui mi ferma stringendomi il polso. Un senso di fastidio ed indignazione mi pervade.

  • Dai, stai un po' con me. - Mi strattona vicino a lui e io lo fisso basita. MA cosa gli salta in mente? Vorrei schiaffeggiarlo violentemente ma il ricordo delle minaccie di Finn mi ferma.

  • Cosa te ne fai di Eric quando hai qui uno come me? - dice con un sorrisetto idiota.

  • Lasciami il braccio. - mi limito a dire.

  • Dai, ti faccio fare il giro della casa.

Mio dio quanto è insistente!

  • La conosco già la casa, grazie.

  • Oh ma, sei dura eh? Ma forse è anche questo che rende le cose interessanti...

Inizia ad accarezzarmi i capelli. Che palle! Devo andare a cercare Eric, non ho tempo da perdere con uno sbruffone.

  • Lasciami! - esclamo cercando di divincolarmi

  • Clayton! - la voce di Eric, o meglio, la mia salvezza, arriva dal fondo del corridoio e in un attimo è vicino a noi.

  • Eric, sei proprio un guastafeste! - urla Clayton lasciandomi

  • E tu sei un bambino! Vuoi un altro richiamo dal capo? Sai che non vuole che nessuno la tocchi ed è mio compito far si che non accada.

  • Oh, vai al diavolo! - Clayton se ne va ed Eric si incammina dalla parte opposta

  • Eric, fermo. - dico seguendolo, ma lui continua a camminare

  • Senti – inizio – Mi dispiace per le cose che ho detto ieri, io ero arrabbiata e me la sono presa con te e io non avrei dovuto...

Lui entra in una stanza e mi sbatte la porta in faccia. Io la fisso rimanendo a bocca aperta.

  • Dai, Eric apri.

Nessuna risposta

  • Allora aspetterò qui. Ma sappi che se passa qualcuno e mi fa del male tu sarai responsabile per avermi lasciato qui...SOLA!- Urlo in modo teatrale e per farlo sentire in colpa, ma ancora nessuna risposta

  • Eric, io ti voglio parlare, cerca di fare la persona civile, aprimi la porta dai! Guarda che sto qui davvero.

Mi siedo con la schiena appoggiata contro la porta e, dopo un quarto d'ora circa di ansia, eric apre velocemente la porta e io cado a terra verso l'interno della stanza.

Lo vedo ridere sotto i baffi; meglio, segno che forse non è più così arrabbiato.

  • Finalmente ti sei deciso ad aprire! - esclamo alzandomi in piedi

  • Per forza, devo uscire. - e mi supera per ritornare nel corridoio.

Lo fisso a bocca aperta. Perchè è così testardo?

Il mio sguardo vaga poi per la stanza da cui è uscito, che alla fine è la sua camera da letto. Le tende sono rosse e pesanti e coprono grandi finestre, al centro c'è un semplice letto matrimoniale. E' piuttosto spoglia come camera, l'unica prova del fatto che qualcuno ci venga in questa stanza sono i fogli sparso sulla scrivania in fondo alal stanza

  • Ti aspettavi bare e pipistrelli? - La voce di Eric mi fa sussultare

  • Più o meno! - dico in modo scherzoso.

  • Eric, mi dispiace. E' che io sono arrabbiata e vorrei sclerare...

  • Infatti scleri. - afferma interrompendomi. Io lo fulmino con lo sguardo, poi ricomincio a parlare – Scusa. Non è vero che mi fai schifo, io ho bisogno di qualcuno che mi aiuti e tu lo fai sempre.

Si avvicina a me e il mio cuore accelera il battito. Perchè?

Mi tende la mano e io gliela stringo. Una scossa dovuta dal tocco e il senso di sollievo per aver fatto pace rendono questo momento decisamente piacevole.

  • E' ancora valida la proposta del girettino serale? - chiedo speranzosa

  • Si può fare – dice avviandosi verso l'uscita.

Una volta fuori l'aria di primavera mi pizzica la pelle. Respiro profondamente cercando di svuotare la mente, almeno per un attimo.

  • Dai, parlami di te – chiedo a Eric dopo alcuni minuti di silenzio

  • Cosa vuoi sapere?

  • Hai 465 anni, avrai pur qualcosa da raccontare! Parti dall'inizio.

  • Mmh, d'accordo. Ero capitano di un esercito, in quel periodo era un susseguirsi di guerre, che però riuscimmo a vincere. Per quanto non mi piacessero certe uccisioni e stragi inutili, adoravo la gloria della vittoria, i banchetti e i balli organizzati in onore di noi capitani e le belle donne che pendevano dalle nostre labbra. Adoravo la mia vita da umano. Ma una sera, durante un agguato, finii in punto di morte, credevo di essere spacciato, quando un uomo mi ha morso e mi ha trasformato. Poi se n'è andato, sparito. Ancora oggi non so chi fosse. Ero spaventato, non sapevo cosa mi stava succedendo ed ero fuori controllo. Poi Finn mi ha trovato e mi ha aiutato, o meglio, i suoi domestici mi hanno accudito, io e lui abbiamo sempre avuto un rapporto strettamente professionale. Diciamo che gli faceva comodo un aiutante in più.

Ascolto la storia affascinata intanto che camminiamo nel viale di rose, guardo le sue labbra parlare e sono ipnotizzata dalla suo voce. Ci credo che le donne pendevano dalle sue labbra.

  • Devono essere stati duri i primi tempi – dico

  • Già.

  • Come si diventa vampiri? - chiedo all'improvviso.

  • Noi vampiri possiamo scegliere se succhiare il sangue o iniettare una specie di veleno che fa trasformare.

  • Capisco...

Non diciamo più niente per qualche minuto, il vento parla per noi.

  • Dai, insegnami un ballo del 1500!

  • No, non ne sono in grado...

  • Come no? Con tutti i balli a cui andavi! E chissà quante donne facevi ballare! Dai, ti prego! - dico facendo il labbruccio e gli occhi dolci

  • Ma non c'è la musica!

Tiro fuori dalla tasca l'MP4 di ultima generazione che è in grado di riprodurre musica anche senza auricolari

  • Problema risolto! - esclamo con entusiasmo

  • Sei sicura? - e velocemente mi ruba l'MP4 dalle mani

  • No dai, ti prego!

  • Ma non mi ricordo tutti i passi!

  • Solo quello che ti ricordi! Dai, non farti pregare.

Lui sbuffa e poi cede.

  • D'accordo! Ma solo qualche passo!

  • Sììììì – grido battendo le mani come una bambina. Mi hanno sempre affascinato i balli di una volta.

  • Allora – inizia a spiegare e si posiziona davanti a me, distante 3 lunghi passi

  • Ci avviciniamo con le mani dietro la schiena e giriamo due volte guardandoci negli occhi.

Proviamo e rimango incantata dal suo viso al chiaro di luna. Cosa mi sta succedendo? Mi sento come una ragazzina alla sua prima cotta. No, non può essere, è solo un'impressione, è semplice attrazione fisica perchè è un bel ragazzo, tutto qui.

  • Ecco - continua lui - Ora alza le mani a livello del petto e falle combaciare alle mie.

Proviamo e il suo tocco mi fa venire le farfalle allo stomaco.

Continuiamo a provare per non so quanto tempo, ridiamo per i miei errori e in certi momenti lui si mette le mani tra i capelli

  • Ma è difficile! - dico per giustificarmi

  • No, è che non sei proprio capace! - ribatte lui scherzando

Una volta imparato metto la canzone “Give me love” di Ed Sheeran e cominciamo a muoverci dolcemente. Ogni volta che mi guarda sento le guance arrossire .

Quando la canzone sta per finire mi fa fare un giro su me stessa e mi bacia la mano. Le sue labbra morbide toccano la mia pelle. Ancora brividi.

Faccio un mezzo inchino, onorata da quel gesto

  • Allora? - chiedo – come sono andata?

  • Te la sei cavata dai! - risponde sorridendo.
    Quel sorriso perfetto e dannatamente bello.

 

 

Note :)

Ciao a tutte! Finalmente sono riuscita ad aggiornare!

Ho una precisazione da fare: la parte in cui dice: “Ti aspettavi bare e pipistrelli?”

Più o meno” L'ho presa da Twilight, secondo me ci stava troppo bene :)

Inoltre mi scuso se al posto delle linee ci sono i puntini >.< so che è orrendo esteticamente ma il PC nuovo non vuole collaborare! Scusate :(

Detto questo, in questo capitolo conosciamo la storia di Eric (scusate se non ho precisato guerre o dettagli più precisi ma in storia faccio un po' schifo :)

Qui si percepiscono meglio i sentimenti di Caroline verso il bellissimo vampiro, vedremo in seguito cosa succederà ;)

Ringrazio chi ha inserito a storia tra le seguite/ricordate e chi lascia una recensione. Mi fate troppo contenta, grazie infinite. Non sapete quanto mi piace sapere cosa ne pensate.

Alla prossima, baci

Giul

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: A drop in the ocean