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Autore: Give_me_only_kiss    12/05/2013    3 recensioni
Lui non era niente. Era nero. Questo pensava un piccolo Scorpius di appena undici anni, fissando le gocce di pioggia che bagnavano il vetro della finestra di camera sua. Si alzò sbuffando e si mise davanti allo specchio, scompigliandosi i capelli con la mano destra.
Tutto quello che vide fu la luce più assoluta: capelli biondi, quasi bianchi, da angelo e carnagione lattea, labbra sottili e lineamenti taglienti, occhi azzurro lucente eppure slavato, con picchiettature grigie.
Assomigliava ad un angelo.
Scorpius ghignò, ricordandosi un detto che aveva letto in un libro babbano.
L’apparenza inganna.
Perché per quanto Scorpius fosse bello fuori, dentro era marcio. Nero.
Genere: Dark, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Draco Malfoy, Hermione Granger, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 13

Il giorno dopo Albus svegliò Scorpius prima del previsto. Non aveva dormito. Si sentiva uno schifo.

E quando il suo migliore amico aprì gli occhi e gli sorrise, si sentì ancora peggio.

-Ehi Al, dormito bene? – chiese Scorpius, mettendosi a sedere e passandosi la mano destra tra i capelli, come era sua abitudine. Albus sorrise forzatamente e annuì. Scorpius aggrottò la fronte, ma non chiese nulla. Per la prima volta in cinque anni, tra i due c’era imbarazzo. Non sapevano cosa dirsi.

Dopotutto erano saliti di livello. Ora, invece del Potter Rinnegato e del giovane della famiglia Malfoy, c’erano un Angelo e un… cos’era Al?

-Albus – iniziò il biondo – perché Fen ti chiama Venerabile? – Albus, che si era alzato dal letto, provò ribrezzo al nome che esprimeva quello che era.

-Perché… - rispose, vestendosi – è una lunga storia, in realtà. Il mio vero nome sarebbe Colui che Parla alle Creature della Terra, che poi è l’antico nome dei Rettilofoni. Si credeva che… oddio, lascia stare, tanto te lo spiegherà Fen, probabilmente oggi o domani, dato che è una delle dottrine principali del tuo popolo.

Scorpius annuì e si alzò, iniziando a vestirsi. Quando furono entrambi pronti, scesero le scale. Scorpius notò con stupore che molti degli studenti guardavano con timore Albus, che camminava a testa alta e con un ghigno compiaciuto sulle labbra.

-Ti piace molto questa storia, vero? – chiese Scorpius, mentre si sedevano in disparte al tavolo dei Serpeverde. Albus annuì, ghignando. Ma la verità era che no, odiava quella situazione, odiava essere un Venerabile e odiava dover pugnalare alle spalle il suo migliore amico.

 

Rose si svegliò di buon umore quella mattina. Scese fischiettando e notò con piacere che Domenique la stava aspettando fuori dal buco del ritratto. Bellissima come sempre.

-Rosy, andiamo insieme a fare colazione? – domandò, sorridendo. Rose annuì, dapprima sconcertata. Domenique la prese sottobraccio e si diressero in Sala Grande.

-Dome – cominciò Rose – pensavo che mi odiassi – Domenique si bloccò e si voltò lentamente verso di lei, con lentezza.

-Rose – disse con un sorriso – io sono una Custode. Sai cosa significa?- Rose scosse la testa.

-Bene, meglio così, sarà più divertente insegnarti.

-Insegnarmi? – chiese Rose, interrogativa. Domenique annuì.

-Certo – rispose, come se fosse la cosa più naturale del mondo – dopotutto, è mio dovere di Custode insegnare alle nuove Designate. Però adesso lascia stare i tuoi dubbi. Scoprirai tutto oggi pomeriggio, nella Stanza delle Necessità alle cinque. Comunque, io non ti ho mai odiato. Aspettavo solo il momento giusto.

Detto questo scomparve nella folla della Sala Grande, lasciando Rose con più dubbi che risposte.

 

Scorpius si diresse nei sotterranei per le due ore di Pozioni, accompagnato da Albus e Rose. I due però gli sembravano strani. Albus pareva indossare una maschera, lui che era sempre così aperto e solare. Rose invece non pareva particolarmente cambiata. Al contrario, stava parlando alla velocità della luce, come faceva sempre quando era nervosa.

-Rose – la interruppe, quando davvero non ce la faceva più ad ascoltare il suo  interminabile monologo sulle prime squadre di Quidditch in classifica – ti prego, risparmiami.

Rose sorrise debolmente e si scusò con voce piccola.

-Mi dispiace Scorp, ma sono talmente nervosa. Domenique mi ha detto che dovrà insegnarmi a essere una Custode e io non so minimamente cosa significhi. E sai quanto mi dia fastidio non sapere le cose.

Albus ridacchiò. Scorpius e Rose si voltarono simultaneamente verso di lui e la rossa si fece avanti.

-Sputa il rospo, Severus – lo minacciò, tirando fuori la bacchetta. Albus alzò le mani in segno di resa e sembrò tornare sé stesso per un attimo.

-Calmati, rosellina – la canzonò – ma è proprio divertente sapere che finalmente la nostra Domi si è data una mossa e ha scelto una delle sue tante cugine come sua erede. A quanto pare non vede l’ora di poggiare il suo fardello sulle spalle di qualcun altro. Magari potessi farlo anch’io – Albus sembrava parlare più a sé stesso che con la ragazza che aveva davanti.

Perciò, a nessuno dei due parve strano che Albus entrasse in aula borbottando tra se e se e imprecando contro le Custodi e Domenique.

-Tu ne sai qualcosa? – domandò Rose a Scorpius, sedendosi accanto a lui. Scorpius scosse la testa, mentre il professor Lumacorno entrava in aula e dirigeva uno sguardo interessato al giovane Malfoy.

-Ragazzi, oggi prepareremo il Distillato di Morte Vivente. Le istruzioni sono sulla lavagna e a pagina duecentoquattro del vostro libro – ordinò – signorina Weasley, mi farebbe il piacere di andare a sedersi accanto al signor Potter? – Rose annuì. Se lo aspettava. Augurò buona fortuna a Scorpius e si sedette accanto a suo cugino, che sembrava ancora impegnato a parlare con sé stesso.

-Signor Malfoy, Fen mi ha detto di darvi questo – Lumacorno porse a Scorpius un libricino rilegato in quella che pareva pelle di drago – andate a pagina tre e preparate la lezione illustrata. Avete un’ora e mezza. Via!

Scorpius prese il libricino e lo aprì a pagina tre. E quello che vide lo sconvolse. Avrebbe dovuto preparare la “Riportatrice all’Origine”, una Pozione ricostituente complicatissima. Solo la lista degli ingredienti occupava due pagine.

-Santo Salazar… - sussurrò. Poi però si rimboccò le maniche e cominciò.

La Pozione era complicata e gli ingredienti delicatissimi. Bastava una goccia in più e avrebbe fatto esplodere tutta Hogwarts. Così si concentrò al massimo, liberando la forza dentro di lui e lasciando che scorresse libera nelle sue vene.

Era meraviglioso. Si sentiva libero, per la prima volta. E non vuoto, come sempre. Si sentiva pieno di quell’energia, di quella magia che aveva lo stesso effetto dell’acqua fredda. 

Lui mescolava, aggiungeva e tagliava. Ma non si muoveva dalla sua postazione. Gli ingredienti arrivavano da soli alle sue mani, illuminati da una luce azzurrina. La luce della sua magia.

-Ottimo lavoro, signor Malfoy. L’Eremita sarà fiero di lui – commentò Lumacorno alla fine, quando la sua Pozione aveva assunto un delicato colore violetto. Scorpius annuì e ringraziò il professore, prendendo una fiala della Pozione per Fen.

Uscì dall’aula esausto, ma soddisfatto. I Grifondoro e i Serpeverde si riversarono fuori, guardandolo chi ammirati, chi invidiosi. Ma l’unico parere che voleva Scorpius era quello del Venerabile.

-Accettabile – disse Albus, quando si incontrarono nel cortile, avendo un’ora buca – per me. Ma direi che per Fen questo è un risultato piuttosto scadente.

Scorpius sgranò gli occhi. Era convinto di aver fatto una Pozione perfetta, di non aver sbagliato niente. Albus si accorse della sua espressione delusa e si affrettò a dire:

-Scorp, non preoccuparti. Per essere il primo tentativo è un gran risultato. Anzi, se tu fossi un mago normale sarebbe un risultato degno di Albus Silente.

- Ma non lo sei – disse Rose con un sorriso di incoraggiamento.

- Già – confermò Albus – essendo un Angelo, questa Pozione è piuttosto scadente.

-Ma sono sicuro di non aver sbagliato niente! – protestò Scorpius, esasperato. Albus fece un sorriso sghembo.

-Perché non hai sbagliato nulla. Ti ho controllato. Hai fatto tutto nel modo giusto e hai dato anche un po’ di spettacolo – Al gli fece l’occhiolino – ma la vera essenza delle Pozioni angeliche è un’altra. Tu devi concentrare la tua magia non nei movimenti o negli ingredienti, come hai fatto. Devi concentrarla nella Pozione. Prova – disse, porgendogli la fiala. Scorpius fece come aveva detto e la Pozione divenne di un azzurro cielo acceso e vivo.

Scorpius arrossì, rendendosi conto che la sua magia aveva lo stesso colore degli occhi di Rose. Anche la rossa parve accorgersene, perché distolse lo sguardo. Al rimase impassibile.

-Bravissimo, questo per Fen è un buon risultato, anche se naturalmente devi migliorare, concentrando la magia nella Pozione durante la sua preparazione. Vedo che la tua magia è azzurra… sai che la magia di un Angelo varia dal colore degli occhi della persona a cui si è più legati? Non sai quanti Angeli hanno la magia di colore marrone… bleah!

A quel punto Scorpius arrossì ancora di più e si alzò, dirigendosi verso l’aula di Incantesimi.

 

Per tutta la mattinata Scorpius dovette effettuare Incantesimi di livello avanzato. A Trasfigurazione addirittura la Mc Granitt gli disse, sotto ordine di Fen, di trasfigurare il proprio corpo in un falco. Non c’era riuscito del tutto, aveva preso le sembianza di un falco, ma era rimasto della sua grandezza normale.

Per andare a mangiare dovrebbe praticamente farsi trascinare da Albus e Rose. La rossa pareva piuttosto divertita da quella situazione e lo prendeva in giro, mentre Albus era preoccupato.

-Amico, se il primo giorno sei già a terra, arriverai dai Demoni strisciando – gli disse, mentre si sedevano al loro tavolo. Scorpius gli lanciò un’occhiata di fuoco.

-Io li farò a pezzi, Al, non rompere – Scorpius era deciso a portare a termine il suo compito. E a proteggere Rose. E suo padre. E Hermione, che praticamente era diventata come una mamma per lui.

Sua madre. Quanto gli mancava. Delle volte si sedeva nella biblioteca, davanti al ritratto della madre, e passava ore a studiarla, a sorriderle. Era talmente bella… talmente dolce..

All’improvviso ebbe un flashback. Il suo Smistamento. Il Demone. La frase in Serpentese del Demone tradotta da Albus. Sei condannato a morte, tu che sei nato dalla luce mista alle tenebre, dalla morte mista alla creazione. Un terribile dubbio si insinuò nella sua mente.

E la rabbia tornò, cominciando a graffiargli il petto con le catene da cui si dimenava. Si alzò facendo cigolare la panca, e si diresse a passo di marcia verso il Lago Nero.

Arrivato lì, la sua rabbia esplose in un urlo disumano. Le lacrime gli sgorgarono dagli occhi. non poteva crederci. Non era possibile.

Si specchiò nelle acque scure e sputò sulla propria immagine.

-È il grande peso che ognuno di noi deve sopportare – disse Fen avvicinandosi a lui. Scorpius si voltò e si alzò, gli occhi accesi da una luce irosa.

-Un peso? È colpa mia se mia madre è morta, e tu lo chiami peso??? –sbottò  il biondo, dandogli addosso.

Fen sorrise debolmente e gli posò una mano sulla spalla. Pronunciò qualcosa e Scorpius si ritrovò improvvisamente sulla riva opposta del Lago, una pianura desolata in mezzo a una fitta foresta.

Aveva una fitta all’altezza del cuore e un groppo alla gola. Un groppo che lui aveva conosciuto solo una volta: cinque anni prima, quando Al aveva rischiato la vita.

Stava piangendo.

Fen se ne accorse e fece una smorfia, prendendo una provetta da una tasca dentro il mantello.            

-Non piangere. Ma se proprio devi, metti le lacrime qui. le lacrime di voi Angeli sono preziosissime.      

-Perché? Perché proprio la mia mamma? – domandò lui, tra i singhiozzi.

 !!!!-Allora, per spiegarti questo concetto, dobbiamo partire da qualche secolo fa. I Demoni allora erano liberi di scorrazzare liberi su questa terra, portando con loro scompiglio, morte e distruzione. A quel tempo ero il preside di Hogwarts. Cercai di contrastare i Demoni con i miei soli poteri, senza riuscirci.

-Allora, con l’aiuto di un antenato di Albus, il Venerabile Simon, e un altro strega sua amica, creai il primo angelo, con un antico rito. Purtroppo, per farlo, sacrificai buona parte dei miei poteri, così come fece il Venerabile. Donammo ai primi due angeli, Perseus ed Eltanin, poteri sovrannaturali. Il controllo dell’acqua e dell’aria, ad esempio, vita lunga e una grande predisposizione sia alla magia che all’arte della guerra. Li addestrammo e grazie a loro riuscimmo a vincere la sanguinosa guerra che in quegli anni si stava disputando e a tenere i Demoni nel Mondo di Sotto. Gli angeli, riconoscenti a me e al Venerabile per averli creati, ci donarono il dono dell’immortalità. Il Venerabile però, al contrario di me, ci rinunciò, ma si rese immortale in un’altra forma. Purtroppo, negli anni gli angeli, moltiplicandosi sempre più, avevano cominciato a dimenticare la gratitudine che li legava a me, e avevano cominciato a ribellarsi. Erano creature capricciose di natura, nonostante la loro grande saggezza. I Demoni, approfittando di questo momento di “caos” tra gli angeli e i propri creatori, attaccarono.

-Fu una strage. Gli Angeli rimasero in pochissimi, e quei pochi rimasti non riuscivano a tenere sotto controllo i Demoni. Fortunatamente, in quegli anni, Albus Silente, divenne preside e riuscì a sigillare i Demoni nel Mondo di Sotto.

-E questa è la storia del mio popolo, e ti ringrazio di avermela raccontata. Ma questo cosa c’entra con la morte di mia madre?

-Te l’ho detto, no? Alla creazione di Perseus ed Eltanin parteciparono oltre a me il primo Venerabile e un'altra strega. Quest’ultima strega, nel rito, perse la vita. è così che funziona: per ogni Angelo nato, muore una persona nel mondo. Negli ultimi tempi gli Angeli sono diventati sempre di meno, perciò hanno bisogno di un sacrificio più grande. Un genitore. Nel tuo caso, tua madre.

Scorpius sospirò e chiuse la boccetta, ormai piena delle sue lacrime. Cercò di ricomporsi, anche se sembrava che la rabbia fosse aumentata ancora di più.

-E chi era quella strega? – domandò, sedendosi a gambe incrociate.

-Oh, una strega molto particolare, chiamata Custode.

Capitolo lampo eh? Sembra che dopo il blocco dello scrittore sia tornata con una marea di idee in più. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Recensite, mi raccomando. Un bacio, Izzy Nihal Potter

  
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