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Autore: Shadow_Edgeman94    13/05/2013    3 recensioni
Un misterioso guerriero arriva a Konhoa, per prendere il giovane Naruto e proteggerlo dalla minaccia dell'Akatsuki, insieme agli altri otto Jinchuuriki.
Inoltre, conosce cose di Naruto che neanche il biondo sa.
Ma chi è questo misterioso guerriero?Dice di chiamarsi Sozoku, ma sarà quella la sua vera identità? E perchè si interessa così tanto ai Jinchuuriki?
Tra misteri, lotte ai confini tra umano e demone e rivelazioni sconvolgenti, un nuovo Rokudou Sannin si ergerà dalle ceneri del primo.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Fuga e Lotta


Intanto voglio scusarmi con tutti i lettori per la mia più che prolungata assenza. Lo so che non aggiorno da secoli questa storia con tutto che il capitolo era già pronto e che me lo avete chiesto. Tra esami, problemi in famiglia, con gli amici e cavolate varie avevo perso la voglia di scrivere e persino di leggere fanfiction. Ora sono tornato, con due storie, deciso a completarle entrambe meglio possibile. Come già detto, sia questo capitolo che quello che seguirà erano già pronti, ho soltanto apportato qualche ritocco qua e la(noterete i punti nuovi senza problemi) e quindi saranno spediti a raffica. Per il quarto, intendo finirlo entro fine settimana. Per il resto, torno con le scuse e vi auguro una buona lettura!


Naruto era disteso nel letto supino.
La visita di quel misterioso guerriero lo aveva sconvolto.
Eppure non poteva contestare nulla di ciò che aveva detto Sozoku. Se uno solo di loro aveva sconfitto Kakashi-sensei con un solo Genjutsu, per quanto potente che fosse, che speranze potevano avere molti altri?
E soprattutto, cosa sarebbe successo se l’Akatsuki avesse attaccato in massa Konhoa? Se ognuno di loro era forte come Itachi, il suo villaggio sarebbe stato raso al suolo in poche ore.
E perché aveva detto che la più grande minaccia per l’Akatsuki era lui? C’erano molti altri ninja, anche molto più forti di lui: i cinque Kage, Kakashi-sensei, Gai-sensei.
Forse parlava dello stesso Kyuubi no Yoko, ma lui non sapeva controllare più di tre code, e con estremi risultati per il suo corpo.
Come poteva lui, un semplice Genin di Konhoa, anche se molto più forte del normale, sconfiggere un’intera organizzazione di Mukenin di livello S.
E che voleva da Hinata-chan?
Vabbè che il Byakugan era uno dei più potenti Dojutsu del mondo ninja, ma se era un possessore di Dojutsu che cercava, allora perché non Neji o Hiashi-sama?
Il biondo sentì la sua testa scoppiargli, non riusciva a decidere cosa fare, ne di chi fidarsi.
Non poteva nemmeno chiedere consiglio ad Ero-sennin, perché si sarebbe beccato almeno un paio di pugni per aver solo pensato lontanamente a fuggire.
Tsunade-baa-chan poi era da escludere.
Eppure quell’uomo gli ispirava una strana sensazione, come se riuscisse a leggergli l’anima.
Ebbe una strana sensazione, così chiuse gli occhi, ritrovandosi davanti ad un immenso cancello di ferro.
Dietro di questo, si potevano vedere gli occhi insanguinati di Kyuubi no Yoko, il principale aiuto e disgrazia del biondo.
“Che vuoi, volpaccia?” chiese Naruto, infastidito dall’intrusione del demone.
“C’è qualcosa che non mi quadra in quell’uomo, sembra conoscerti troppo bene!” disse la volpe
“A questo ci ero arrivato anch’io, lo sai?” disse indispettito il Genin
“Ma c’è un’altra cosa” rispose la volpe “E’ vero che quel tipo è strano, ma le sue intenzioni sono sincere”
Il biondo fu quasi stupito dalle parole dell’enorme Bijuu
“Come lo sai?” chiese il ragazzo
“Non te ne sei mai accorto? Una delle mie innumerevoli abilità, è quella di sentire le emozioni delle persone attraverso il loro chakra” disse la volpe “Come hai fatto a non notarlo quando usavi il mio potere”
Naruto incrociò le braccia indispettito
“Sarà che ogni volta, con i tuoi poteri, mi trasmetti anche la tua pazzia omicida”
Touche, stavolta il demone non poté rimbeccare.
“Comunque il problema è un altro, bakariou!” disse la volpe “Dobbiamo andare con lui, non ho voglia di farmi ammazzare per colpa della tua incompetenza!”
“Senti, volpaccia , se non ti piaccio, sei libero di cambiare Jinchuuriki” disse Naruto
“Potessi, lo farei, idiota! Purtroppo sono costretto qui da quel maledetto sigillo!”
“Se se, ora lasciami solo e non rompere più”
Si ritrovò di nuovo nella sua stanza, pensando a quello che la volpe gli aveva detto tra una lite ed un’altra.
Quindi poteva fidarsi di quel misterioso Shinobi.
In più quello aveva utilizzato davanti a lui una tecnica che era come minimo di livello S, con una semplicità spaventosa.
Se si fosse allenato con lui, sarebbe potuto diventare molto più forte e difendere il suo villaggio con più efficacia.
Chiuse gli occhi, pensando a tutte le possibili soluzioni.
Ma ne trovava solo una, ed era fuori da Konhoa.
Prese un pezzo di carta e scrisse un veloce messaggio che avrebbe lasciato per Ero-sennin e per i suoi amici.
Uscì da casa sua, diretto a Villa Hyuuga.
 
 
Hinata era seduta sopra il suo letto, con le guance rigate dal pianto.
Naruto era tornato da qualche giorno e non la aveva nemmeno considerata, era andato subito da Sakura.
Cominciava realmente a perdere le speranze, era impossibile che Naruto amasse lei.
Non sarebbe mai successo.
Sentì un po’ di agitazione al piano di sotto, ma non ci fece troppo caso.
Fu la voce di suo cugino Neji che catturò la sua attenzione.
“Che cavolo ci fai qui?” chiedeva lo Hyuuga
Chi poteva essere a quell’ora della sera.
Difficilmente arrivavano ospiti a casa Hyuuga, soprattutto con il carattere burbero di suo padre.
“Sono venuto per parlare con Hinata-chan, è a casa?”
Alla ragazza venne un tuffo al cuore.
Come non riconoscere quella voce? La sognava ogni notte, e riusciva ad arrossire anche nel sonno.
Si rese conto di essere in pigiama, quindi si precipitò all’armadio per cambiarsi e mettersi la sua solita tuta da combattimento bianca e blu.
Si asciugò le lacrime e si precipitò al piano di sotto, trovandovi il biondo che si confrontava con suo padre.
“N-no Hiashi-sama, non sono il suo ragazzo, s-sono solo un amico!”
Hinata quasi non scoppiò a ridere davanti alla buffissima scena a cui assisteva.
Naruto era a terra, spaventato dal Byakugan di Hiashi che continuava a trattarlo come il ragazzo inopportuno che fa avance alla figlia ingenua.
Il fatto che ci fossero Neji ed Hanabi che cercavano in tutti i modi di tenere le braccia del capoclan dagli occhi bianchi dal giovane biondino, per evitare che quest’ultimo si beccasse centoventiquattro chiusure eseguite magistralmente da quello che era il più potente del clan Hyuuga.
“Ehm, padre…”
Finalmente, quando si resero conto della presenza di Hinata, la scenetta tragicomica si fermò.
“Hinata-sama…Naruto cercava te” disse Neji, tenendosi piantato davanti Hiashi, per contenere eventuali colpi di testa.
“D-davvero?” chiese la mora, cominciando a giocherellare nervosamente con le mani.
Neji sorrise. Conosceva perfettamente i sentimenti che Hinata provava per il Genin dai capelli biondi.
Solamente che se avrebbe fatto soffrire Hinata, quel biondino si sarebbe dovuto difendere da due Hyuuga, tanto che il suo Bijuu gli sarebbe sembrato un cuccioletto indifeso al confronto.
“Si, puoi venire fuori con me?” chiese il biondo, imbarazzato
Neji alzò un sopracciglio, un po’ sorpreso. In tutta la sua vita non aveva visto MAI l’Uzumaki imbarazzato, che adesso cominciava a giocherellare con le mani in maniera pressoché identica alla cugina.
Che il biondo avesse definitivamente chiuso con Sakura e si fosse innamorato di Hinata? Se così fosse stato avrebbe cominciato a saltare per tutto il villaggio abbandonando il muso lungo che lo caratterizzava.
Hinata dal canto suo si limitò ad annuire ed uscire di casa assieme al biondo.
“TU!” urlò Hiashi al biondo “Vedi di riportarla a casa per come la stai portando, chiaro?”
“Limpido” rispose Naruto, uscendo rapidamente dal grande portone.
 
 
Naruto ed Hinata camminarono in silenzio, fino ad arrivare ad un piccolo parco giochi dove si sedettero sulle altalene.
“Hinata…”
Naruto si morse il labbro nervoso.
Come poteva chiedere una cosa del genere ad Hinata? Eppure sapeva di doverlo fare, era l’unica possibilità per salvare il suo villaggio da una fine la cui causa sarebbe stato l’unica causa.
“Naruto, che hai oggi?” chiese la mora, turbata.
“Hinata, ti prego non prendermi per pazzo ma…” esitò un paio di secondi per poi sputar fuori una frase biascicata, sperando che Hinata non capisse “Voglio fuggire da Konhoa”
Hinata capì benissimo, purtroppo per il biondo, ed emise un urlo di sorpresa
“Cosa?!”
Naruto sospirò pesantemente
“Hai sentito che stamattina Izumo-san e Kotetsu-san sono stati stesi?” chiese Naruto
“Si, e questo che c’entra”
“Io so chi è stato” disse il biondo “Si chiama Sozoku, è un ninja molto potente e….”
Si morse il labbro.
Non ce la faceva a dirgli una cosa del genere, non a Hinata, come faceva? Diventare un Mukenin era la cosa più stupida che potesse fare, e non poteva trascinarsela dietro.
“Naruto….che cosa è successo?” chiese Hinata
“Mi ha proposto di seguirlo ed io…”
Hinata scoppiò in lacrime, sotto gli occhi sconcertati dell’Uzumaki
“Sei un idiota! Non pensi a come si sentirebbero le persone che ti amano? Cosa ne penserebbe Jiraya-sama? Te lo sei chiesto?E cosa penserebbe Tsunade-sama o Neji-nee-san? Non te lo sei chiesto! E ti sei chiesto cosa ne penserei io?”
Naruto strinse forte le palpebre, non poteva proporgli di fuggire con lui.
“Io…lo faccio per Konhoa” biascicò, lacrimando
“Per Konhoa? P-perché?Hai paura di perdere il controllo del…”
“Akatsuki, Hinata! Se Akatsuki comincerà a cercarmi, gli altri mi vorranno per forza coprire, e moriranno!” disse al colmo della disperazione il biondo “Io non vorrei abbandonarvi, ma con Sozoku, posso diventare più forte e tornare per proteggervi tutti…”
Hinata si asciugò le lacrime che le imperlavano il viso niveo con la manica.
“Vengo con te” disse con voce di chi non ammette repliche “Ti seguirò fino in capo al mondo e….ti prego Naruto, non impedirmelo”
Naruto sorrise come solo lui sapeva fare, facendo arrossire la mora.
“D’accordo, andremo assieme” disse, prendendole la mano
Lei avvampò all’istante, ma riuscì a non svenire.
“Grazie, Naruto, ma…” si bloccò un attimo, non era sicura di voler fare quella domanda “Perché lo hai detto a me”
Naruto si bloccò, si sarebbe potuta offendere se gli avesse detto della frase di Sozoku, così disse una mezza verità
“Perché…sei speciale, sapevo che non mi avresti giudicato” disse, facendo sfoggio del suo sorriso smagliante.
Hinata stavolta rischiò seriamente di svenire, cadde a terra, ma riuscì a rimanere lucida.
“Grazie, Naruto-kun… bhe, quando si parte?” chiese
“Domani mattina, alle quattro davanti la porta del villaggio” disse Naruto
“D’accordo, ci vediamo li”
La ragazza se ne tornò a Villa Hyuuga, mentre Naruto rimaneva imbambolato a guardare il punto dove la ragazza se ne era andata.
Erano cambiate tante cose da quando se ne era andato insieme ad Ero-sannin. Non avrebbe mai pensato che Hinata potesse essere tanto determinata. E poi, c’era un’altra cosa che non riusciva a capire….perchè lo voleva seguire?
Nella sua mente, sentì Kyuubi mugugnare un “baka”, ma non gli diede troppo peso.
 
 
Il biondo non aveva dormito tutta la notte, dovendo prepararsi per il viaggio e adesso era seduto sopra una casa vicino la porta, accuratamente nascosto agli occhi delle sentinelle di guardia.
Sentì una mano che si posava lieve sulla spalla.
Hinata era arrivata, probabilmente l’aveva rintracciato con il Byakugan.
“Pronto, Naruto-kun?”
Naruto fece un cenno di assenso con la testa.
Un solo sigillo, seguito da un puff ed al post di Naruto c’era Kakashi Hatake, con tanto di copri fronte calato sull’occhio.
Hinata invece si traformò in Anko Mitarashi, tentando, con risultati molto scarsi, di assumere la stessa espressione spavalda.
Entrambi scesero dal palazzo e si presentarono davanti i due Chuunin di guardia.
“Kakashi-san!” esclamò sorpreso Kotetsu “Non pensavo andaste ancora in missioni da solo”
“Infatti non sono solo” mugugnò Naruto “Purtroppo c’è pure l’assatanata”
“Ehi!” urlò Hinata, tentando di reggere la recita al biondo
“Ehm, uccidetevi fuori dal villaggio, grazie!” disse Izumo, un po’ spaventato dalle conseguenze che avrebbero potuto causargli la sua battuta
“Si, forse è meglio, almeno potrò dire che sei morto in missione” disse Hinata, uscendo dal villaggio, seguita da Naruto.
Appena furono fuori dalla vista dei due Chuunin si ritrasformarono.
“Eheh ottima interpretazione, Hinata-chan” scherzò il biondo
“G-grazie”
Il biondo fece un sorriso gigantesco
“Forza, attrice, Sozoku ci aspetta alla valle dell’epilogo!”
Dopo una mezz’ora abbondante, i due si ritrovarono ai piedi di Hashirama Senju, il primo Hokage nonché fondatore di Konhoa.
Sozoku non sembrava essere presente e questo turbò il biondo.
“N-naruto?”
Naruto non rispose. Neanche Kyuubi sentiva la presenza di Sozoku, ma ne sentiva perfettamente un’altra, più oscura.
“Byakugan!”
Hinata attivò il suo Dojutsu, per cercare eventuali presenze.
Era seduta sopra la mano di Madara Uchiha, e sembrava aspettare qualcuno. E quel qualcuno erano proprio i due giovani ninja, infatti appena li vide, scese dalla mano, atterrando davanti i due.
Portava un lungo mantello nero con le classiche nuvolette rosse, che i due conoscevano fin troppo bene. Il suo volto era coperto da una maschera arancione che riportava la forma di una spirale, il cui centro era l’occhio destro, su cui era ben visibile lo Sharingan con tre tomoe.
“Naruto Uzumaki, Jinchuuriki di Kyuubi no Yoko ed allievo del Ninja Copia Kakashi Hatake”
Naruto fece un passo indietro e si mise in posizione di guardia, allarmato. Sapeva di essere il principale obiettivo dell’organizzazione Akatsuki e che con buone possibilità, c’era anche Hinata nei guai fino al collo. Non l’avrebbero risparmiata.
“Che c’è, non voglio farti nulla” disse il Mukenin “Ma potrei far molto male alla tua amichetta, se non verrai”
Naruto si parò davanti alla mora ed eseguì il sigillo più famoso della storia.
“Taijuu Kage Bushin no Jutsu(Estrema Molticazione dell’Ombra)” urlò il biondo, facendo apparire più di cinquecento copie.
L’Akatsuki sembrò quasi divertito dalla numerosa quantità di Naruto presente in zona.
Per lui non erano altro che moscerini contro un drago.
Scattò verso l’alto e fece dei rapidi sigilli, devastando la zona con una singola e potentissima Goukakyuu no Jutsu(Palla di fuoco suprema), che distrusse la maggior parte dei cloni ed investì i due ragazzi.
Naruto era riuscito a pararsi con le braccia, pur sapendo che non sarebbe servito a molto, eppure non sentiva neppure caldo.
Si azzardò ad aprire un occhio, riconoscendo una spada amica.
Sozoku era davanti a lui e davanti il ninja c’era un immenso muro d’acqua, che probabilmente aveva bloccato la Goukakyuu del capo di Akatsuki.
“Sozoku, ancora tu!” ringhiò Tobi a denti stretti
Sozoku si aggiustò i corti capelli rossi con gesto noncurante e spavaldo.
“Non sembri felice di rivedermi, amico mio…”
Il Mukenin ringhiò minaccioso.
Sozoku estrasse la sua Yami no Oku e la puntò verso il Mukenin mascherato. Dalla maschera si potevano intravedere due occhi verdi, che avevano un’espressione assurdamente divertita, visto che davanti a lui c’era il più potente Mukenin della storia.
Ci furono un paio di secondi di silenzio, poi, l’attacco.
Madara e Sozoku scattarono uno contro l’altro, in un turbinio di fendenti, calci e pugni, che non riuscivano mai a colpire l’avversario.
Naruto ed Hinata rimasero a bocca aperta. I loro colpi erano a malapena visibili ai due ragazzi, figurarsi se pensavano fosse possibile una rapidità di questo genere!
I due shinobi intanto, erano bloccati in una presa di forza, in cui Sozoku era nettamente superiore al Mukenin di Akatsuki.
Madara fu costretto ad allontanarsi, per evitare di finire tagliato in due dalla lama.
“Che tu sia maledetto…”
Anche se nascosto dalla maschera, gli occhi di Sozoku tradivano il sorriso sornione che aveva sulle labbra. Si tirò indietro i capelli rossi con gesto noncurante e partì all’attacco del Mukenin, con la spada tesa verso il basso per caricare un fendente. Attorno a lui cominciarono ad apparire piccole sfere di chakra bianche e violacee che si andarono a poco a poco ad unire alla spada che, in pochissimo tempo, venne circondata da un’aura nerastra.
“Maton: Shusoku(Arte Demoniaca: Onda Concentrata)”
Scagliò un fendente a vuoto e tanto bastò perché l’aura oscura si staccasse dalla lama, distruggendo tutto ciò che trovava nel suo cammino come fosse fatto di burro. E poi l’esplosione distrusse tutto ciò che s trovava nel raggio di venti metri dal suo bersaglio.
Quando l’esplosione finì i due ragazzi sgranarono gli occhi. Tobi era ancora lì davanti, perfettamente integro e senza un graffio, nonostante la jutsu spaventosa che aveva appena subito.
“Kamui” disse sommessamente Sozoku “la vera e propria Difesa Assoluta, mi chiedevo quando avresti cominciato ad usarlo”
“Dannato bastardo! Perché continui a metterti in mezzo? Che diavolo vuoi?”
Sozoku roteò rapidamente la spada per rimetterla a posto, mentre da sotto la maschera si poteva sentire una risata divertita.
“Sei proprio un idiota, Tobi, non ho paura ne di te ne di Uchiha Madara, non siete al mio livello, se sei ancora vivo è solo per un mio capriccio! Io non ti ucciderò, lascerò che sia qualcun altro a farlo, qualcuno che ridarà al mondo ninja qualcosa da ricordare. Tobi, l’Occhio di Luna è un piano destinato a fallire”
Tobi fece un passo indietro, sorpreso.
“Suvvia Tobi, credevi davvero che il tuo piano non sarebbe stato scoperto finchè non lo avessi voluto rivelare tu? Sei proprio uno sciocco. O forse no…”
Sembrò pernsarci un attimo, per poi scoppiare in una fragorosa risata che diede parecchio fastidio all’Uchiha che però non sembrò voler attaccare.
“Ci rivedremo presto Sozoku, avrò il piacere personale di ucciderti e di strappare il Kyuubi dal petto a quel bastardo del Jinchuuriki”
“Non ci riuscirai in ogni caso, Tobi” sussurrò Sozoku, mentre il Mukenin spariva, risucchiato da uno strano vortice formatosi dal suo Sharingan.
Sozoku restò fermo a guardare il punto dove Tobi era sparito.
“Lei è Sozoku-sama?” chiese timidamente la Hyuuga. C’era qualcosa in quell’uomo che gli ispirava una innata fiducia, come se lo conoscesse da sempre, eppure non ricordava di averlo mai visto da qualche parte. Sapeva soltanto che, da qualche parte nel suo cuore, qualcosa gli diceva che si doveva fidare.
L’uomo si girò di scatto, portando le braccia dietro il collo con gesto allegro.
“Esattamente, Hinata-san, il mio nome è Sozoku, lo Yoru no Ryu(Dragone delle Tenebre)”
Sozoku sembrò gasarsi più o meno come spesso faceva Gai Maito quando si annunciava come “Bestia Verde della Foglia” cingendo con forza le spalle alla ragazza che diventò immediatamente paonazza, come di consueto.
“Sozoku-sama….”
“Sozoku-SENSEI! Sempre che lo vogliate, è ovvio…” la corresse lo Shinobi rialzandosi.
I due si guardarono per un secondo, per poi calare il capo all’unisono.
Nel libro del destino, un altro capitolo stava cominciando. I libri della vita di Uzumaki Naruto e Hyuuga Hinata stavano per cambiare la storia dell’intero Mondo Ninja.
 
  
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