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Autore: Martuzza    01/12/2007    2 recensioni
(Mia prima fan-fic.) Racconto a "due voci", Hermione e Draco.Nessuno Spoiler. "La dea della conoscenza e della sapienza, quale definizione migliore per te. Nonché la dea della nobile arte della guerra. Della guerra per i proprio ideali, di quella guerra che fa male solo per salvare. Non della guerra crudele di Ares. La dea delle arti, e tu in cosa non eccelli?-"
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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31 Dicembre, ore 20.30.

Malfoy Manor era pronto. Tutto perfetto. Alcool, divani e letti ben accessibili, fumo. Draco era perfetto: i capelli volutamente spettinati, camicia verde un po’ sbottonata e pantalone nero. Perfetto ed essenziale. Si amava.

Hermione non era pronta. Aveva chiesto il consenso a sua madre, ma sapeva da sola che lo avrebbe ricevuto. Le piaceva Louis, grazie al cielo. Almeno per ora. Ginny aveva voluto essere truccatrice e pettinatrice: le aveva sciolto i capelli sulle spalle (-E’ da stupida non mostrarli, visto quanto sono belli! - aveva detto) e il trucco leggero. Le era stato proibito categoricamente di usare matita e eye-liner in dose massiccia. Una linea sottile era più che sufficiente. Mise nei capelli della migliore amica un piccolo cerchietto, anche se serviva a ben poco. Anzi, serviva semplicemente a farle male. Stringeva da morire. Ma il lampo di genio era stata la collana: un semplice nastro bianco dove la signora Weasley aveva cucito una piccola rosa finta. Le scarpe non erano più un problema Hermione aveva camminato talmente tanto nei giorni scorsi da poterci anche dormire senza provare dolore, oramai. E il vestito era praticamente perfetto.

Ed eccola, a casa di Louis. Ma non fece nemmeno in tempo a vederla. Ne di vedere il suo.. amico. La prese immediatamente per un braccio e la riportò nel camino.Si trovò in una casa molto elegante e soprattutto molto antica. Finalmente scoprì di essere ad una festa di un amico di famiglia di Louis, e con piacevole sollievo scoprì che i suoi genitori non c’erano. Non erano nemmeno fidanzati, era fin troppo prematuro. Lui era bellissimo: aveva un completo bianco, a cui aveva abbinato una camicia rossa. Erano due angeli assieme, o almeno era quella l’impressione che davano. Era un’ora che parlavano. Entrambi si erano dati da fare con i compiti, ed entrambi si erano mancati. Non era geloso di Ron e Harry. Era sempre felice di sapere come andavano le cose fra di loro, ma preferiva sapere di più qualcosa sul passato di Hermione. Ma di lui non le diceva mai nulla.

-Sono stanco però ora. La bella figura l’abbiamo fatta, ce ne andiamo?-

-Dove?-

-Un mio amico di Tassorosso mi ha invitato ad una festa. Possiamo farci un giro, vuoi?-

-Ma che tipo di festa?-

-Conosco bene chi la organizza, ci sarà da divertirsi. Su, ti fidi di me?-

Le tendeva una mano.

-Si.

E si avviarono verso il camino.

Ed Hermione non sapeva quanto avesse fatto male a fidarsi.

Era un’ora che ballava. Ogni ragazza presente alla festa lo aveva baciato. Era un modo per farsi gli auguri dopotutto, no? Blaise era sparito con Pansy già da venti minuti buoni. Meglio, quella era si una gran porca ma anche una grandissima rompipalle.

Fu un attimo.

Non si aspettava che Louis venisse, ma soprattutto non si aspettava portasse una ragazza cosi bella. Bene bene, c’era da divertirsi. Anche se solitamente era restio a prestare le sue cose.

Fu un attimo.

Non si aspettava che Louis la portasse a Malfoy Manor.

E Malfoy era li. La guardava.

Malizioso. Senza rendersi conto di quanto la ragazza che stava ballando con lui stesse cercando un bacio. Le interessava talmente poco che si staccò da lei per accogliere Louis senza degnarla di uno sguardo.

Ma pensa il ragazzo. Schifoso Grifondoro, si, ma aveva il sangue puro quanto il suo. E si conoscevano da quando erano nati. Forse era l’unico della casata di Potty che meritava attenzioni.

-Ciao vecchio grifone-

-Salve, vecchia serpe-

-Noto che sei in dolce compagnia.. Non mi presenti la tua amica?-

-Malfoy. Mi conosci benissimo- Non sapeva perché aveva parlato, ma era stato più forte di lei. Doveva smetterla di guardarla come se fosse una delle ragazzine a cui era abituato.

La Granger. Una Mezzosangue a casa sua. Eccola, lo guardava con il suo solito sguardo orgoglioso.

-Sei un mio grande amico, ma è una Mezzosangue, sai come la penso. Ed è amica di Potty Potter.-

-Draco, converrai con me che è bellissima. Inoltre, non la conosci, non puoi sapere se davvero è cosi odiosa come credi. Se non ti andiamo bene me ne vado, ma la prossima volta metti una lista delle cose che deve avere o non avere la propria compagna.-

Non poteva farlo andare via cosi. Suo padre lo avrebbe decapitato. Era un amico di famiglia dopotutto, anche se non Serpeverde. Chissà perché era a Grifondoro. E i suoi lavoravano al ministero, era meglio tenere buon i contatti.

-Va bene, scusami. Allora Granger, balli?-

-Può essere.-

-Buon divertimento allora, Frigida.-

Hermione sentiva l’aria mancarle. Cosa ci faceva li? C’era odore di alcool, di fumo, di Serpeverde. La voglia di sesso di tutti quei ragazzi era palpabile. E molti la stavano apertamente colmando su qualche divano. Ma Louis si muoveva a passo sicuro, e dopo pochi minuti erano su di un immenso balcone circondato da edera rampicante.

-Perché mi hai portato qui..?-

-Non pensavo che Malfoy se la sarebbe presa cosi tanto. Mi dispiace Hermione.. Vuoi andartene?-

-Se rimaniamo qui fuori no, mi piace molto.-

Ed era vero. La luna li illuminava. Il rumore della festa c’era, ma il silenzio lo sovrastava. E lui la scaldava con il suo abbraccio. Stava bene li. Certo, doveva evitare di guardare attraverso i vetri della finestra. Vedere il Re delle Serpi in tutta la sua bellezza era irritante. Sembrava un dio: tutte avevano solo occhi per lui. E lui emanava luce propria nel centro di quella bolgia infernale, con la sua pelle color dell’alabastro. Le ricordava una statua vista in qualche museo di Eros. Si, era un dio.

La Granger. In casa sua. La cosa lo faceva sentire preoccupato. Per suo padre, per sua madre, per la sua reputazione.

No, non è vero. Da quando era arrivata pensava solo a lei e alla sua bellezza. Ed era tanta. Immensa. Solo lei avrebbe potuto presentarsi vestita di seta bianca. Lei, l’unica pura in quell’inferno. Tutta la sua vita era un inferno. Passava tranquillamente tra le fiamme della passione e del peccato, ma non si scottava. Nemmeno sentiva caldo. LEI. Era tutto il contrario di quello che era lui.

Si erano zittiti. Ascoltavano solo il vento. Aveva un odore bellissimo. Le ricordava quello di Bill Weasley. Dolce ma potente. Dolce ma protettivo. Oh insomma, era buono.

-Sai di buono- si ritrovò a pensare ad alta voce.

-Grazie- le sussurrò, dandole un bacio sulla guancia. I suoi baci erano sempre colmi di sentimento. Ovunque fossero e in qualunque occasione.

Aveva bisogno di aria. Oramai erano tutti fin troppo ubriachi per accorgersi che era uscito.

-Hermione, sono fidanzato.-

Un momento. Stop. Va bene, non si erano promessi nulla. Però era un po’ scorretto. E sentiva il suo cuore infrangersi.

-Scusa….?-Mormorò.

-Si. Stò bene con te, sei meravigliosa. Ma io ho una fidanzata in Francia. E le voglio bene.-

-Ok. Credo sia tempo di andare.-

E cosi si sciolse dal suo abbraccio e andò ad aprire la finestra. Ma la trovò già aperta. Malfoy era davanti a lei.

Mezzosangue, che è successo? Sei qui davanti a me. Sento il tuo cuore spezzato però. Non so come possa sentirlo, ma vedo che sei triste. Non noto umiliazione nei tuoi occhi, solo dolore. Sei bellissima. Ma mi fai male.

-Granger?-

-Ti ringrazio per non avermi gettato fuori da casa tua, ma ora devo proprio andare.-

-E il tuo cavaliere?-

-Ha già la sua principessa.-

-Louis, vorrei parlare con la Grifondoro qui. Avrei bisogno di essere solo con lei due minuti.-

-Ok, io vado a casa. Ciao Hermione….-

Le accarezzò una spalla. Con che coraggio?

COME HA POTUTO ACCAREZZARMI. Mi ha fatto male con le parole.. una carezza è come un taglio del coltello più affilato.

-Grazie Malfoy, non avrei tollerato di rimanere con lui per il ritorno. Uso il camino da cui sono arrivata?-

-Dobbiamo parlare.-

Lo guardava. Era bellissima, si. Basta, doveva smettere di dirlo.

-Dimmi.- Non lo trattava male, si sentiva troppo ferita. Era cosi schifosamente debole in questo momento.

-Sei debole.-

-Si. Umiliarmi non avrebbe senso, non ti risponderei. Lasciami..-

La baciò sulla fronte. La pietrificò.

-Che fai? Se speri di scoparti pure me stasera hai capito male.-

-Fammi vivere.-

-Scusa?-

-Voglio sapere cosa provi. Voglio emozioni nuove, belle o brutte che siano.-

-Posso insegnarti solo tutti i sentimenti che tu disprezzi.-

-Puoi insegnarmi a vivere?-

-No. Posso solo andarmene.-

La ribaciò. L’alcool e il fumo avevano abbassato le sue difese contro mondo che tanto avrebbe voluto conoscere, ma che suo padre odiava. Quello della sua dea.

-Sei bellissima.-

-Non sono l’unica. Non posso dimenticare quando mi hai detto.. che ero.. una dea.. lo sei… anche tu, stasera.-

Piangeva. Non per Louis. Per Malfoy. Aveva ricordato quanto era stata bene con lei quei dieci minuti. Quanto tempo era passato oramai..

-Hermione, è meglio che tu vada. Non so più cosa potrei dire o fare, ora che piangi. Sei troppo bella. Sei troppo pura. Questo è l’inferno. E le tue lacrime possono da sole spegnere tutto il fuoco che mi brucia addosso. Non voglio che dicano che a Malfoy a Capodanno non gli tirava.-

Se ne andò. Le aveva fatto male. Voleva di nuovo un bacio, una carezza, essere consolata.

Piangeva, ma nessuno badò a lei. Nel suo vestito candido tra tutto quel rosso, quel nero, quel verde, la faceva brillare di luce propria.

Era una dea, e Draco lo sapeva. Era truccata, era raro vederla cosi. Poco, ma era ancora più bella. Non volgare come le ragazze a cui era abituato. Sembravano solo prostitute. Il suo corpo. Era bellissimo e voleva accarezzare la sua pelle. Ma non come faceva di solito, solo per poi poter fare sesso. Non, voleva solo toccare la sua pelle. Voleva solo poterla abbracciare, perché stava male. Voleva.. Aiutarla. La voleva semplicemente per dirle che non era sola. Ma lei non lo era, senza o con lui. Draco si senti solo, nonostante in casa sua ci fossero centinaia di persone.

Tornò a casa, era l’una. Ginny l’aspettava. Le raccontò tutto. E pianse nuovamente. Pianse per Malfoy. Ma questo l’avrebbe saputo solo il suo cuore, Louis offriva un ottima scusa.

Voleva il bacio del suo dio. Le era piaciuto. C’era qualcosa in quel bacio. Voglia di godere, probabilmente. Ma le sue labbra erano morbide, e il suo profumo era peggio dell’oppio per lei. Aveva sentito la testa girarle, talmente era intenso. Si, stava male per lui. Che la odiava, che era l’ambiguità fatta a persona. Soffriva, e lo faceva pensandolo.

 

 

 

 

Spazio autrice, pubblicando due capitoli assieme mi conviene farlo ora per entrambi.

Zaitu, avevo capito. Ma se diventasse banale dimmelo, te ne prego.

8marta8, grazie della recensione. Spero che continuerà a piacerti!

Rivoltella J, sono contenta di averti colpito. Spero davvero che uscirà qualcosa di buono. Stò prendendo le idee, sono ispirata.

Naunina, l’onore è mio poiché hai recensito. Spero di non delure nemmeno te!

Non posso promettervi che aggiornerò presto, la scuola prende molto posto ultimamente. Scusate davvero, se vi faccio attendere.

  
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