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Autore: Bolookslikeme    13/05/2013    2 recensioni
*un pezzo del capitolo 1*
Nella nostra scuola c’era una gang chiamata “i ragazzi numerati” ad ognuno di essi c’era un numero al posto del nome, solo il capo veniva chiamato con i nome. Lui era il capo.
“Non mi importa chi sei.” Dissi aggrottando le sopra ciglia.
PS: é un pezzo, solo uno!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bussai alla porta della mia classe, mentre Niall stava aspettando che entrassi.

“Avanti!” Disse la professoressa.

Appena entrai salutai Niall e gli mandai un bacio volate.
La professoressa abbassò gli occhiali e li appoggiò sulla punta del naso, le sue labbra si piegarono verso il basso.

“Signorina Briget, è in ritardo.” Disse la prof di matematica, scuotendo la testa.

“Stavo parlando di una cosa urgente con la bidella.” Dissi dirigendomi al mio banco tenendo la cartella su una spalla, successivamente appoggiandola per terra.

“Che tipo di cosa urgente?” Disse con una vocina stronzetta, nella speranza di farmi confessare.”

“Di…di quanto… em… del perché… il perché gli armadietti sono tutti verdi invece che tutti colorati…” Dissi insicura e imbarazzata.

“Sì Briget, per questa volta passa, la prossima no.” Disse rimettendo apposto gli occhiali, incrociando le gambe e iniziando a sfogliare il libro.

Sbuffai mentre mi feci cadere sulla sedia a peso morto.

***
Alla fine delle lezioni ci fu una piccola pausa in cui ogni studente poteva riposarsi, mangiare qualcosa oppure ripassare per le lezioni successive.

Mi diressi al mio armadietto, avevo lo stomaco che dalla tanta fame divorava me; presi una piccola merendina al cioccolato, ne morsi un pezzo, ma subito dopo mi sentii osservata.
Mi girai per vedere se era tutto apposto, invece era proprio così, mi stavano osservando in tanti.

“Perché? Ma me lo volete spiegare il perché ogni volta che vado al mio armadietto mi trovo sempre qualcuno? Uffa, che volete” Chiesi a delle ragazze che erano davanti a me. Mi fissavano. Erano inquietanti.

“Stai con Mark? Come hai fatto? Ma scusa, sono molto più bella io di te! Non hai tette, io invece porto una bela quarta abbondante, non c’hai un cazzo amore, come fai a piacere a quel pezzo di figo?” Dissero in tanti, ma solo una si fece riconoscere, Dina. Aveva ragione, con quei palloni che aveva sul petto poteva scatenare la terza guerra mondiale, mi tenevo la mia seconda piena che era meglio, invece che chiedere aiuto al chirurgo.

“Non sto con Mark, non lo so come neanche io come ho fatto, non mi interessa se sei più bella di me, se hai più culo, tette, labbra, o altro, io mi vado bene così, non giudicare gli altri, ti piaci come sei? Tutta rifatta? Amati. Non venire a rompere le palle alle altre.” Dissi saggiamente.

Tesi le braccia in avanti, per poi aprire quel semicerchio che mi circondava.
Continuai a mangiare quella barretta al cioccolato, successivamente vidi Niall seduto, che stava palpando (?) Il telefono, con una faccia triste. Decisi di sedermi accanto a lui.

“Niall, che fai?” Chiesi curiosa.

Lui si girò, guardò prima me, poi spostò lo sguardo sulla mia merendina.

“Aspetto.” Disse.

“Chi aspetti?” Chiedi ancora curiosa.

“Aspetto che tu mi dia quella cosa ricoperta di cioccolato.” Disse scherzosamente.

“Ah, allora ti faccio aspettare anche le rughe, non te la darò mai... la barretta.” Dissi, prima fermandomi, poi pensando e aggiungendo il soggetto.

Lui rise, successivamente, appoggiò il suo telefono sulla panchina e cercò di prendermi la merendina, ma non ci riuscì.

“Sei anche uno sfigato che non riesci a prendere una merendina dalle mani di una ragazza.” Dissi agitandola davanti a lui.

In un attimo gli diede un morso così grande che me la finì.

Spalancai la bocca e gli occhi, portai la carta della merendina vicino a me per vederla meglio, era rimata qualche briciola.
“Ma sei un mostro!” Dissi sbalordita.

“Quando si tratta di cibo, sì!” Disse alzandosi, si avvicinò e mi diede un bacio all’angolo delle mie labbra.

Vidi che se ne stava andando, girai la testa, mi accorsi che aveva lasciato il cellulare sulla panchina. Lo presi e iniziai ad esplorare, e curiosare. Volevo sapere il perché era triste oppure arrabbiato.
Subito arrivò un messaggio.

Dina:
Ci ho parlato, è solo una puttana, smettila di starle addosso,
ci sono persone migliori di lei, mi hai detto di parlarci?
E io l’ho fatto, adesso vieni da me, ti aspetto :*

Mi scese una lacrima, cosa stava succedendo?
Decisi di vedere le altre conversazioni.


Niall:
Smettila Dina, è simpatica, vedrai, facci amicizia, è
dolce, fidati.


Dina:
Se ci vado a parlare mi dai un bacio?


Niall:
Va bene, poi dimmi com’è.


-Cosa? Ecco perché era di fretta! Bastardo!- Pensai.

Mi alzai di scatto, posizionai bene la cartella e stritolai il suo telefono e iniziai a seguirlo.
Ad un certo punto si fermò, feci la stessa cosa io.
Era vicino a lei, la tipa con gli air bag giganti su petto.

-Se la bacia, con me chiude per sempre.- Pensai.

Mi avvicinai ancora un po’, alla fin fine mi misi dietro di lui, stetti ferma a vederlo, mentre le lacrime scendevano. Non se ne accorse.
Si avvicinò a lei, dopo di che si mise la mano nella tasca, sobbalzò e si girò di scatto, mi vide.


 

SPERIAAMOO!
Speriamo vi piaccia, speriamo arrivi a 2 recensioni così 
continuo, speriamo non sia corto, e soprattutto speriamo
che non ci siano errori, e verbi sbagliati. ;D
-Ale

  
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