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Autore: bluecoffee    14/05/2013    5 recensioni
Tre parole che descrivono la persona che ti piace.
Lui era diverso.
Lui era misterioso.
Lui era sempre pronto a farle la battutina quando entrava in negozio e che le strappava un sorriso.
Lui era lui stesso.
Tre parole che descrivono la persona che ti piace.
Lei era strana.
Lei era ancora una bambina.
Lei era sempre pronta a salutarlo con un piccolo inchino ed uno sguardo di rimprovero quando non spegneva la sigaretta prima di entrare.
Lei era lei stessa.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                                                                                                                             "Posso fare qualcos'altro per te?"
                                                                                                                                                                                                                     "Sì, potresti premermi il cuscino sul viso. Non mi difenderei
                                                                                                                                                                                                                                   nemmeno, promesso. Neanche se ancora potessi".
                                                                                                                                                                                                                                                                         [Wulf Dorn - Follia profonda



La polvere riempiva la maggior parte degli scaffali colmi di libri.
Ogni libro era accatastato sopra un altro, il quale si trovava sopra un altro, formando immense pile orizzontali e verticali che occupavano qualsiasi superficie disponibile nel piccolo locale, tutte le superfici tranne il bancone, coperto di un sottile strato di protezione trasparente che veniva cambiata una volta al mese, e sopra disposti in uno strano ordine c'erano un piccolo computer bianco, una piccola cassa ricorperta di bigliettini colorati ed adesivi e due pile di cinque cataloghi vari ognuna.
Bente aveva amato quel negozio a prima vista.
Era certamente impossibile trovare un libro tra tutte le masse posate sulle mensole che sembravano cedere da un momento all'altro sotto il peso dei libri. Però era un bellissimo posto: profumava di vaniglia, sapere, albicocca e curiosità. C'erano quattro corsie di dimensioni svariate ed ognuno conteneva le mensole piene - forse troppo - di qualsiasi libro, dai più moderni ai più ricercati.
I clienti non erano molti, così quando non c'era niente da fare e delle poche persone che entravano dentro se ne occupava Trisha, Bente amava girare per gli scaffali, scoprendo libri che nemmeno sapeva ci potessero essere lì dentro.
Quel pomeriggio, arrivando al negozio con troppi minuti di ritardo, aveva trovato dietro il bancone una Trisha che tranquillamente sgranocchiava dei biscotti salati che non avevano un aria molto invitante. La donna mora alzò la testa quando sentì aprire la porta e notando che l'artefice di quell'azione era Bente, si aprì in un sorriso sincero e si alzò dallo sgabello alzo e in metallo verniciato di bianco, fece il giro del bancone e si presentò davanti la ragazza. "Come è andata la scuola oggi?"
Bente rimase sorpresa dalla domanda. Le era anche permesso, dopotutto, era appena arrivata in un imperdonabile ritardo sul posto di lavoro e si aspettava un'accoglienza un po' meno cortese rispetto quella appena ricevuta.
"E' stata una giornata abbastanza pesante, ma contando che è giovedì e la settimana sta per finire sono abbastanza contenta." sorrise.
Trisha ricambiò il sorriso. "Come mai abbastanza?" domandò curiosa, mentre prendeva in mano il sacchettino trasparente contenente i suoi biscotti salati e seguendo la bionda, che aveva iniziato a camminare per le file disordinate degli scaffali alla ricerca di un libro.
"Perché sabato mattina sono rinchiusa a scuola per un progetto di accoglienza rivolto ai giovani dell'ultimo anno di superiori che dovranno scegliere l'Università. - prese in mano un libro e dopo aver letto il titolo si poggiò allo scaffale abbastanza precario e guardò negli occhi Trisha. - E la mia voglia è pari a zero." ammise sincera.
La donna sorrise e si avviò in compagnia di Bente al bancone, dove la ragazzina iniziò a battere sulla tastiera registrando il ritrovo di un libro che sarebbe venuto a ritirare un ragazzo capitato in quel negozio, quasi per errore, cinque giorni prima.
"A proposito: dovrebbe arrivare Zayn tra poco a portare i libri che avevo ordinato e che sono arrivati. Lo potresti aiutare tu per favore? Io devo portare Safaa ad una visita dal dentista." la avvisò Trisha, mentre gettava nel cestino la sacchetta trasparente di prima, ormai vuota, e prendeva la sua borsa sopra una scatola di libri che doveva ancora essere svuotata.
Bente annuì e con un cenno della mano la salutò cordiale ed una volta che Trisha fu fuori dal piccolo locale si lasciò cadere sullo sgabello stanca morta e decisamente nervosa: avrebbe dovuto passare un intero pomeriggio insieme a Zayn, alias avrebbe dovuto passare un pomeriggio in compagnia dell'unico ragazzo che avrebbe preferito non vedere che quella giornata, per niente rassicurata dalla presenza - accertata - delle sue guance che sarebbero diventate completamente rosse.
E mentre provava ad allontanare il pensiero di come avrebbe passato un pomeriggio che non era adatto a quel giovedì, sentì il suo BlackBerry nella tasca posteriore dei jeans iniziare a vibrare.
Un messaggio.
Bente lo aprì e quando si rese conto che il mittente era Niall sorrise felice e rispose velocemente: "Arriva pure quando vuoi. Sono incastrata tutto il pomeriggio in dolce compagnia di guance rosse e Zayn, mi farebbe bene la tua presenza. x"
E sicura che il suo migliore amico sarebbe arrivato di lì a poco, soprattutto dopo averlo informato della presenza del figlio di Trisha, si sentì finalmente rasserenata: non avrebbe più dovuto passare un intero pomeriggio - da sola - con Zayn.


 
La macchina era abbastanza grande e comoda. 
Ovviamente non si poteva lamentare del Suv Carrera grigio della sua coinquilina, ma preferiva di gran lunga viaggiare sulla sua moto.
Non era mai stato un tipo da macchine, luoghi chiusi e posti affollati, per questo aveva sempre evitato un'auto piuttosto che una moto: la moto era aperta, dava sul cielo, e soprattutto c'era posto solamente per due persone. L'unica cosa che gli veniva rinfacciata spesso però, era una sola, e tutti gliela ricordavano sempre: non aveva mai fatto salire nessuno su quella moto, nemmeno Samantha, che per buona grazia non ci teneva poi molto e sapeva che sarebbe stato inutile a prescindere chiedere un passaggio all'amico. 
Semplicemente, era fuori discussione per chiunque salire sul suo Super Teneré 750 XTZ.
Era appena salito sul Suv Carrera dell'amica pronto per partire in direzione del negozio di sua madre ed aveva l'ansia. Sperava che sua madre fosse ancora lì dentro ed avesse mangiato qualcosa per pranzo lì dentro, non voleva restare solo con la biondina che lavorava lì dentro per lei. Era già abbastanza difficile per lui doverla vedere ogni volta che portava il pranzo alla madre, sarebbe stato addirittura peggio se in quell'occasione Trisha non ci fosse stata.
La strada che divideva il negozio dall'ingrosso in cui Trisha ordinava solitamente i libri era distante il giusto per poter permettere a Zayn una giusta preparazione psicologica per quando sarebbe arrivato dentro quel posto che non aveva mai amato.
E mentre il traffico gli permetteva a rilento di raggiungere il luogo di destinazione, lui ricordava i vari momenti - abbastanza spiacevole - vissuti dentro quel labirinto fatto di scaffali tutti uguali, con libri accatastati nella stessa maniera in tutte le mensole, come se per mettere i libri sulla superficie polverosa fosse stato fatto per tutto il negozio un perfetto - e ben riuscito - copia e incolla.
La tranquillità che regnava dentro l'abitacolo della macchina era quasi stressante e Zayn non poté fare a meno di portare i suoi pensieri verso la ragazza che lo stava aspettando al negozio di sua madre.
Ricordava perfettamente i primi giorni che l'aveva vista gironzolare sperduta tra gli scaffali colmi di libri e la ricordava con il suo solito sorriso accogliente e solare che riusciva a riscaldargli il cuore anche nei giorni in cui l'aria condizionata aveva deciso di non funzionare e così l'intera stanza era o troppo fredda o troppo calda.
Il parcheggio al lato del marciapiede su cui dava la vetrina del negozio era vuoto ed in gola si formò un groppo l'istante in cui percepì che effettivamente sarebbero stati solamente loro due, e per un momento sperò che ci fosse anche l'amico di Bente.
Si morse il labbro inferiore, cercando di trattenere un imprecasione quando vide dall'altro lato della strada, parcheggiata perfettamente si presentava la Mini Cooper Country rossa fiammeggiata, alias la macchina dell'unico ragazzo per cui Zayn provava una certa invidia.
Si avviò alla porta in vetro leggermente oscurato dalla polvere strusciando i piedi a terra, e quando la porta si aprì li vide: Bente, seduta gambe penzoloni sul bancone che sorrideva, ed il suo migliore amico, Niall, in piedi tra le gambe della ragazza che la faceva sorridere.
Il nodo alla gola aumentò e le ginocchia iniziarono a tremare nell'istante in cui gli occhi azzurrissimi di lei raggiunsero i suoi e sorrise rivolta a lui.
Era giunto il momento di ammettere che forse non era una semplicissima cotta. Ma in fondo che ne sappiano noi dell'amore, se non che, come lo descrivono i libri, è quel sentimento che ti fa venire le farfalle allo stomaco e quella voglia di baciare colei - o colui - che ti è davanti.







so che sono in ritardo :)
è tantissimo che non aggiorno, ma non ho mai tempo:
la scuola sta per finire e ci sono un sacco di interrogazioni e verifiche, quindi mi tocca studiare.
sono un disastroo!!
passando al capitolo ...
piace?
ci ho messo un sacco, ma mi piace abbastanza :)
non è molto pieno, ma comunque la situazione si sta iniziando a capire, o sbaglio?
sono di corsa perché devo sistemare la camera sennò quell'amore di donna che chiamo mamma non mi fa uscire.
grrrr. mette il nervoso quando fa così!
la camera è mia la gestisco come mi pare! cioè, ci devo stare io, non lei!
alla prossima,
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