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Autore: ElisaBooBear    14/05/2013    1 recensioni
Katherine era una normale ragazza di quasi 16 anni. Tre mesi fa la sua vita si era interrotta psicologicamente, i suoi genitori morirono e lei si chiuse in se stessa. Ma un giorno ascoltò una voce angelica di cui si innamorò senza sapere di chi fosse. Presto sarebbe entrato un ragazzo nella sua vita, anzi 5, ma solo uno le conquistò il cuore. Un sogno che diventa realtà...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una brezza d’aria fresca di dicembre penetrò sotto le coperte. Forse mi ero scordata di chiudere la finestra la sera prima. Ma non avevo voglia di alzarmi. Guardai la sveglia ed erano quasi le 8. Ma ero stanchissima, nonostante io avessi dormito abbastanza. Cosi cercai di chiudere gli occhi e addormentarmi. Senza riuscirci. Sentii bussare alla porta pensando fosse Jeremy, feci finta di dormire. Non avevo voglia di prendermi la ramanzina per la festa di ieri sera. Così chiusi gli occhi fingendo di dormire.
Dei passi si avvicinarono, vidi anzi intravidi un’ombra molto alta davanti a me. Sentii un respiro caldo sulla mia fronte e poi labbra morbide che si appoggiarono sulla mia fronte e poi le labbra morbide che si appoggiarono sulla mia fronte, baciandola. Forse Jeremy se ne stava andando a lavoro e voleva salutarmi. Così aprii gli occhi lentamente e feci finta di essermi appena svegliata. Mi stiracchiai le braccia e le gambe e cercai di mettere a fuoco la persona che avevo davanti e capii all’istante chi fosse.
H: Buongiorno signorina dormigliona.
Era Harry. Come aveva fatto ad entrare con Jeremy in casa?
Forse era via e quindi Harry ne aveva approfittato. Così lo guardai e mi alzai piano a sedere sul letto e mi e mi appoggiai ai cuscini. Mi stiracchiai nuovamente le braccia. Poi feci un sorriso ad Harry. Lui mi guardò strana, come se avessi qualcosa che non andava o che semplicemente gradiva particolarmente.
Harry: Sei stanca? Dai che alle 9 cominciano le prove e devo portatrici io .Quindi su forza svelta!
Io: Oh…no! Io non ci penso proprio sono stanca!
Harry: Ci rimarranno tutti male! Soprattutto Louis.
Aveva ragione non potevo rinunciarci. Quindi gambe in spalla e vestiamoci.
Mi alzai velocemente, buttai per aria le coperte e corsi verso l’armadio, quando sentii Harry schiarirsi la voce.
Harry: Ehm Ehm… però mica male così…
Non capivo a cosa si riferiva, così diedi uno sguardo a cosa indossavo. Oh porca carota!
Ero in reggiseno e mutande. Corsi a nascondermi dietro la porta dell’armadio, ero imbarazzata ed ero diventata rossa.
Io: Harry! Fuori all’istante!
Harry: Okay Okay non ti scaldare. Ti aspetto giù in salotto.
Se ne andò e chiuse la porta dietro di sé, io tornai davanti allo specchio, ma sentii la porta aprirsi nuovamente.
Harry: Non stai affatto male col pizzo nero, ti dona sai. Risalta le forme.
Facendo una risatina pervertita. Così presi la prima cosa che trovai vicino a me e gliela tirai dietro.
Era un cuscino.
Io: FUORI!
Harry: Ti do 20 minuti, sbrigati!
Corsi alla valigia e tirai fuori qualcosa, poi cercai di abbinare quello che avevo. E ne uscì un bel completo. Perfetto per l’inverno.  http://tinypic.com/view.php?pic=2vlkwa1&s=5
Quindi mi vestii e poi passai al trucco e ai capelli.  Un trucco leggero basato solo su eye-liner, mascara e un po’ di fondotinta.
Presi la borsa e scesi in salotto. Harry era al telefono, così mi fermai per origliare un po’.
Harry: Si si non ti preoccupare è qui con me…. Si…. Ok…. Non le dirò nulla tranquillo. Lo farai tu si. A dopo.
Io: Cosa deve dirmi?
Harry mi guardò come se avesse visto un fantasma, l’avevo preso in contropiede e ora non sapeva che dire.
Harry: Nulla di importante. Adesso andiamo forza.
Uscimmo di casa e salimmo in macchina. Il viaggio fu lungo e silenzioso, Harry non parlava e non capivo il perché.
Dopo circa mezz’ora di viaggio arrivammo alla O2 Arena di Londra. Era grandissima e imponente. Fuori c’erano manifesti e poster che avvisavano del concerto di Domenica dei One Direction.
Io: Certo che siete proprio famosi eh.
Harry mi diede una spinta per scherzare un po’, io gli feci una faccia imbronciata e incrociai le braccia. Lui mi guardò con aria da cucciolo e mi fece scappare un sorrisetto.
Harry: Ah ma allora ride la signorina broncio.
Poi mi prese sotto le gambe e mi alzò, mi trovai tra le sue braccia. Non finivo di ridere, quando mi portò dentro l’arena e ci trovammo davanti a una gradinata piena di poltrone come un cinema, sopra il palco c’erano loro quattro che ci guardavano male. Noi indifferenti continuavamo a scherzare, ci avvicinammo al palco e Louis lanciò uno sguardo strano a Harry.
Louis: Ragazzi! Finalmente ce ne avete messo di tempo!
Io: Ciao a tutti. Scusate ma qualcuno ha pensato bene che io non potessi essere in grado di entrare da sola così mi ha trasportato.
Harry: Dovresti ringraziarmi scema.
Gli feci la linguaccia. Era troppo divertente.
X: Che dite cominciamo?
Zayn_: Oh lui è il nostro batterista Josh. Josh lei è Katherine, un’amica di Harry.
Facendo il segno delle virgolette quando disse amica.
Io: Piacere. Sono sempre così questi qui?
Josh: Oh anche peggio credimi, una volta Louis mi buttò per terra e mi riempì d’acqua le mutande, è stato un bastardo di prima categoria.
Lo guardai. Quel ragazzo era davvero capace di fare scherzi di questo tipo? Sembrava così serio. Forse non lo conoscevo ancora.
Niall: Ok basta cominciamo con le prove. Questa è la scaletta dei brani. Ne ho una copia per tutti.
La scaletta aveva tutti i brani del loro ultimo album più qualche brano extra.
Come primo brano avrebbero eseguito What makes you beautiful.
La musica partì  e cantò per prima Liam per circa 20 secondi, poi fu il turno di Harry e poi tutti assieme. Quando cantavano all’unisono creavano un’alchimia incredibile. Ti faceva stare bene, come se esistessi solo tu e loro. Un mondo tutto per voi. Poi fu il turno di Zayn, che con i suoi acuti poteva spaccare. Poi di nuovo Liam e successivamente tutti in coro. Eravamo solo a 2 minuti ma rea bellissima quella canzone, soprattutto le parole.
Poi ci fu un attimo di “Na na na”, e quando finì Harry scese dal palco e mi si avvicinò e cantò una strofa, penetrando a fondo negli occhi. Corse subito su sul palco e continuò a cantare con gli altri.
Era finita la canzone, ma si respiravano ancora quelle note e quelle melodie nell’aria.
Cantarono Live while we’re young ,Kiss you, Little things, Change my minds, I would, Heart attack, Lat first kiss, Loved you first, She’s not afraid, Rock me, Forever young, Irresistible, Summer love, Over again, they don’t know about us e Magic.
Era durato più di un’ora, ma era stato fantastico. Applaudii con tutte le mie forze e urlai, sapendo che ero l’unica lì dentro.
Niall. Ok ok abbiamo capito ci adori!
Mi misi a ridere, era troppo forte quel biondino.
Harry: Ok per adesso basta fra una mezzoretta proviamo quelle dell’up all night.
All’improvviso mi squillò il telefono, lo presi e risposi.
Diego: Ciao Kath!
Io: Diego! Oddio da quanto! Ahahah
Diego: Come stai?
Io: Splendidamente, ma mi machi.
Diego: Pure te. Ma dove sei? Sento della musica.
Io:Ti spiego quando torno, cioè stasera.
A quell’annuncio tutti e soprattutto Harry e Louis si rabbuiarono. Eh si sarei ritornata a casa, in Italia il giorno stesso. Dispiaceva molto anche a me perché mi ci ero abituata all’atmosfera di Londra.
Io: Scusa Diego ci sentiamo più tardi, che sto preparando la valigia, ciao.
Diego: Ciaoo.
Louis: Così ritorni oggi.
Io: Be si… devo ritornare alla mia vita di sempre, non posso rimanere qui per sempre, ho una vita in Italia, anche se mi piacerebbe moltissimo stare qui.
Louis: Ti prego… non… lascia stare.
Io: scusa, dai vi verrò a trovare quest’estate… cioè fra circa 7 mesi.
Zayn: Heii dai non buttiamoci giù così! Godiamoci le ultime ore!
Niall: Zayn ha ragione! Forza ragazzi andiamo nei camerini. Dobbiamo parlare.
Se ne andarono uno dietro l’altro, lasciandomi da sola. Ne approfittai per salire sul palco e provare la sensazione di stare lì sopra.
All’improvviso sentii dei rumori e delle voci provenire dal backstage. Harry stava parlando, ma non capivo ciò che diceva.
 
 
HARRY –
Harry: Ma come faccio? Non posso dirle così…hei lo sai sei stata adottata in realtà sei mia sorella!Dai ragazzi ragionate.
Louis: Non devi assolutamente ferirla, se vuoi ci parlo io.
Harry: No…
Zayn: Ma sei sicuro almeno? Si insomma…chi te lo ha detto?
Io: Mio padre…ieri..ero al telefono con lui e voleva incontrarmi così ho accettato e mi ha detto tutto.
Louis: Senti è una cosa delicata potrebbe rimanerci male visto che…
Io: Visto cosa?? Siamo solo amici noi due!
Louis: A me sembrava…ok amico se lo dici tu ok.
Niall: Facciamo così, andiamo tutti a casa di Harry per una cena d’addio e con l’occasione glielo diciamo.
Io: Buona idea Niall! Allora andiamo da lei e glielo proponiamo.
Era lì sopra al palco che guardava con i suoi occhi verdi tutto ciò che stava al di là del palco scenico. Sembrava fatta per stare lì sopra. Ammirava l’arena, come fosse un diamante, o un qualcosa di speciale. Non volevo interromperla, ma dovevo.
Io: Kath!
Katherine: Heii stavo provando la sensazione di stare sopra questo palco. Non so voi ma a me fa scorrere una strana energia.
Louis: E’ speciale. E anche tu lo sei. Solo poche persone sentono questa energia scorrere nelle vene. Come noi.
Io: Kaherine… mi chiedevo stasera ti va di venire a mangiare con noi a casa mia per fare un’ultima cena prima che tu parta.
Katherine: Veramente io…devo partire stasera. Alle 8 devo essere in aeroporto.
Io: Ho già chiamato Jeremy e ha detto che puoi partire anche domani mattina, lui deve concludere un affare importante.
Katherine: Si va bene. Se lo ha detto lui allora ok.
 
KATHERINE
 Dopo circa 2 ore passate a vedere le loro prove e altre 5 a casa a non fare nulla, erano le 7 più o meno e dovevo prepararmi per la cena.  Nulla di importante a dire il vero, quindi rimasi vestita come ero. Avevo già preparato la valigia e non avevo la minima voglia di cambiarmi.
Arrivai a casa di Harry e suonai il campanello. Mi aprì Harry e mi accompagno in salotto, dove c’erano tutti e quattro, avevano un aria molto seria e il che mi preoccupava molto.
Louis: Siediti qui per favore. Dobbiamo parlarti.
Harry: No aspettate voi non centrate nulla. Vieni con me di sopra, in camera mia.
Louis: No!
Harry: Louis! Non metterti in mezzo, lasciami in pace. State qui arriveremo tra due minuti.
Io: Dai andiamo e sentiamo cosa avrai da dirmi.
Salimmo le scale che portavano ad un corridoio lunghissimo con tantissime foto di Harry e della sua famiglia, infondo a destra c’era una porta, la aprì ed entrammo.
Era la sua stanza, Fantastica. C’era un letto matrimoniale a baldacchino, poi c’era una libreria enorme, c’erano tanti CD. Era molto grande e poi una finestra che si apriva ad un terrazzo che si affacciava al magnifico panorama di Londra.
Harry: Vieni qui.
Io: Che bella stanza.
Mi porse una foto, c’era lui da piccolo con sua sorella, suo padre e sua madre. Erano una famiglia bellissima e felice.
Io: Siete veramente belli, hai una bella famiglia.
Una famiglia. Quella che io non avevo più. Mi mancavano questi momenti, le foto di famiglia e tutte le risate che ci facevamo. Una lacrima mi scese sulla guancia, Harry mi asciugò con un dito.
Harry: No ti prego. Mi fai stare male, mi spezzi il cuore. Se fai così adesso non so come reagirai quando ti dirò quello che ti devo dire.
Lo guardai strana, non capivo ed ero preoccupata.
Io: Mi fai preoccupare adesso però.
Harry prese le mie mani fra le sue e mi diede la sua foto, ma non capivo il perché.
Harry: Lui è mio padre, Des. Si è separato da mia madre quando ero piccolo. Ed è stato con una donna, per un po’ di tempo, e un giorno lei rimase incinta di una bambina…e
Io: Perché mi stai dicendo queste cose? Non capisco.
Harry: Quella bambina era così dolce e carina, ma mi padre e la sua nuova compagna non volevano figli così la dettero in adozione, la adottarono una famiglia Italiana che all'epoca si trovava a Londra. Quella bambina si chiamava Katherine. Ed è cresciuta in Italia.
  
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