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Autore: Clars_97    14/05/2013    0 recensioni
"Per poco non mi commossi per il fatto che lui ci teneva davvero a me e sapeva anche dimostrarlo, anche con semplici parole come quelle. Presi la mia decisione: dovevo a tutti i costi seguire ciò che Mark mi scrisse quella sera in chat. Era anche una sfida per me stessa, anche perché quello che lui diceva era la verità e dovevo ascoltarlo, perché lui non era come tutti gli altri; lui sapeva sempre ciò che diceva, non apriva la bocca tanto per far passare l’aria come tanti. Era diverso, era speciale, ma lui non se ne rendeva neanche conto. Non era una persona qualunque, era una di quelle persone che valgono veramente tanto, tra l’altro difficile da dimenticare."
Questa storia è tratta da un mio pezzo di vita vero, dove sono riuscita a comprendere che non possiamo rischiare di perdere persone a cui teniamo veramente tanto, facendo inutilissime cazzate per cui non vale la pena, in qualsiasi circostanza. Le cazzate si fanno, ma non possiamo permetterci di compromettere la nostra felicità.
Recensite Grazie! :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo era un normale giorno di scuola, ma al giro c’era poca gente, perché la sera precedente erano andati tutti a ballare oppure in centro, come me. Nessuna delle mie amiche si fece viva alla stazione e così presi la corriera con una mia vecchia cara amica, con cui non parlavo da chissà quanto tempo. La corriera era povera di gente, a differenza di tutti i giorni, senza mai un posto libero dove sedersi.

Arrivata a destinazione, andai a scuola, ancora molto assonnata e con tanta confusione nella testa.
Entrai in classe che eravamo circa una decina e, per noi, eravamo già troppi, dato che non potevamo riuscire, in ogni modo, a impedire ai professori di fare lezione. Emily e Sarah erano al proprio banco ad aspettarmi, con una faccia alquanto preoccupata. Non si limitarono a farmi solo due o tre domande, ma circa una quindicina. Mi chiesero come stavo, cosa avevano detto i miei genitori, se mi ricordavo qualcosa oppure se non mi ricordavo nulla e tante altre. Mi stampai un sorriso stanco, ma contento del fatto che le mie grandi compagne di classe si erano preoccupate di me, la sera stessa e pure il giorno seguente. Dopo risposi che ancora non mi ero del tutto ripresa, che avevo sonno e che ero veramente molto stanca. Poi dissi loro che con i miei genitori me l’ero abbastanza cavata, anche se ho sempre pensato che avessero sospettato anche di un qualunque possibile e immaginabile dettaglio.
Mi girava la testa, così mi sedetti. Avevo un incessante bisogno di dormire; ma intendendo una di quelle dormite stralunghe di cui non ci sarebbe stata alcuna minima ragione per cui pentirsi.
Detto fatto, il pomeriggio seguente mi feci una gran bella pennichella. Mi svegliai che era l’ora di cena. Arrivò mia madre in camera e rimase stupita dal fatto che avevo dormito di pomeriggio, cosa che, infatti, non era mai capitata. Essa, però, mi fece molto bene anche se, ovviamente, tutto il sonno ancora non era passato. Comunque stavo meglio, sia psicologicamente sia fisicamente. Andai a cenare con la mia famiglia, sparecchiai e dopo mangiato, mi rifugiai in camera. Entrai su “Faccia di libro”, come mio solito, ma quel entrata non comportò niente di piacevole, a differenza delle altre solite serate.
 
Appena entrai, si aprì subito la finestra di Mark, il mio ex. Non mi disse né “Ciao” né “Ei” né “Buonasera”, mi chiamò “ubriacona”. Inizialmente ci risi, perché lui ama prendere in giro la gente, divertirsi con gli altri, anche se con affetto e facendoti capire che tiene veramente a te. Dopo, però, lui mi disse che era serio ed era arrabbiato con me. A quel punto, mi preoccupai molto. Mi illusi nel pensare che quella che avevo fatto si era rivelata solo una stupida cavolata, ma per lui non fu così per niente. Prese letteralmente sul serio la visione di me arzilla, ma io non pensavo minimamente che si sarebbe potuto preoccupare di me e della mia salute. Mi scrisse che dovevo darmi una tranquillizzata al fatto di bere alcolici, perché in quel modo mi sarei rovinata e basta.
 
-Non aveva senso bere, per poi finire al giro barcollando, appoggiata alle proprie amiche. Noi siamo il futuro e se quello che fai te si chiama futuro, allora cambia mondo, in modo che tu possa evitare di distruggere il sogno di ognuno di noi, che vive per vivere e non per fare cazzate come te. Ho passato mesi e mesi a dirti qual è il meglio per rendere il nostro mondo migliore e pensavo che tu avessi finalmente capito, ma adesso mi stai dimostrando che quelle che ti dicevo ogni sera erano parole buttate al vento, purché io le consideravo estremamente essenziali per te e per il continuo della tua vita, ma a quanto pare non eri della mia opinione. Mi hai deluso. Hai deluso anche te stessa tra l’altro, perché facendo così ti rovini e io spero che, io o qualsiasi altra persona, riesca a farti capire che stai sbagliando e che la strada per la felicità è dalla parte opposta di quella in cui stai camminando-
 
A quelle parole mi sentii la persona più inutile e cretina di questo mondo. Mi pentii amaramente di ciò che avevo fatto il sabato precedente. Non sapevo cosa rispondergli ma, dato che, il fatto che mi sentissi all’improvviso stupida dopo le sue parole non era fortemente credibile, decisi di rispondere così:
 
-Lo so, hai ragione, ma non era stata una gran bella giornatina: avevo preso un votaccio a francese e mi scocciava parecchio perché in quel compito avevo studiato e mi ci ero impegnata parecchio; avevo litigato due giorni prima con la mia migliore amica ed ancora non avevo risolto e il motivo siete sempre voi, inutili e stupidi ragazzi. Stava sempre con il suo ragazzo e la sua migliore amica dov’era finita? Tanto è sempre così: fai la buona amica per un pezzo di tempo e poi, quando lei si trova il fidanzato, non si fa risentire nemmeno se la paghi. Poi ha anche il coraggio di arrabbiarsi! Sono io quella ad arrabbiarmi, se quando sto accanto a lei e a Tom, non mi guardano neanche, non mi spiccicano parole e mi fanno venire soltanto il voltastomaco. Io mi sfogo così ok? Finora non ho trovato altro modo per riuscire a liberarmi la mente da tutti i miei problemi. E’ una stronzata, lo so, ma lo è anche continuare così, andando avanti rispondendo sempre che va tutto bene, quando invece non è assolutamente la verità-
 
Per un po’ di tempo rimase la scritta “Mark sta scrivendo”, poi, finalmente, rispose:
 
-Trovi le scuse e basta te, dici che è una stronzata, ma non ti rendi nemmeno conto di quanto significa e quanto valore in realtà ha. Tante di quelle volte ho cercato di farti capire che noi dobbiamo riuscire a cambiare questo cazzo di mondo, perché fa schifo e colpa nostra non è di certo, ma se noi facciamo così lo peggioreremo e lo manderemo ancora di più in rovina. Quindi capisci che quello che hai fatto è sbagliato e non devi farlo mai più! Sono tuo amico e per questo voglio che tu non commetta gli errori più gravi, i quali possono essere semplicemente non fatti-
 
-Grazie. Sono davvero molto felice che tu tenga a me, perché io ho sempre tenuto a te, nonostante tutto. Ho capito che hai ragione, che sono una stupida a comportarmi così. Non ne vale la pena per niente e non posso continuare a stare male per le persone a cui voglio un mondo di bene, ma non posso neanche ribellarmi e sfogarmi con l’alcool. E’ buono, wow! Eccome se lo è, io lo adoro, ma mi fa male ed è questa la verità. Io non voglio certamente rovinarmi la vita, prendendo le abitudini della gente con cui trascorro metà della mia vita. Ti ringrazio veramente tanto di tutto quello che mi dici, nonostante sia una chat, ma apparte tutto ti ringrazio solennemente di farmi capire certi significati particolari; dunque ti faccio una promessa. Prometto di non uscire di nuovo con il cervello e riflettere sempre a ciò che faccio o ciò che sto facendo. Mi stai dando la forza di andare avanti nel modo più giusto e migliore. Sappi che tu sei l’unica persona che fa questo per me; che mi fa capire in modo semplicissimo gli sbagli che commetto e che riesce soprattutto a convincermi di non commetterli più-
 
-Io spero che tu abbia capito sul serio, stavolta, quello che ti ho scritto qui. Credimi, ti sto dicendo cose che agli altri dico molto raramente dato che non mi ascolta mai nessuno. Io penso che tu sia una ragazza che sappia ascoltare chi le parla, più che altro quando ne ha voglia, però se si impegna sulle cose ci riesce sempre e anche bene, come tutti d’altronde. Quindi fai come ti pare, ma sappi che quello che stai facendo è sbagliato.
 
Per poco non mi commossi per il fatto che lui ci teneva davvero a me e sapeva anche dimostrarlo, anche con semplici parole come quelle. Presi la mia decisione: dovevo a tutti i costi seguire ciò che Mark mi scrisse quella sera in chat. Era anche una sfida per me stessa, anche perché quello che lui diceva era la verità e dovevo ascoltarlo, perché lui non era come tutti gli altri; lui sapeva sempre ciò che diceva, non apriva la bocca tanto per far passare l’aria come tanti. Era diverso, era speciale, ma lui non se ne rendeva neanche conto. Non era una persona qualunque, era una di quelle persone che valgono veramente tanto, tra l’altro difficile da dimenticare.
  
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