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Autore: giusy8690    15/05/2013    2 recensioni
è passato un anno dal loro primo natale passato insieme...tutto è cambiato e continuerà a cambiare...ma in meglio o in peggio? Questa è la mia prima fanfic su rossana spero che vi piaccia! Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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 7 AMORI ED ERRORI

Arrivati in casa Hayhama, Akito mi porta in camera sua e sul suo letto trovo una vestaglia di seta bianca, con i bordi argentati, è stupenda. “È per me? Mi piace molto!”
Guardo Akito infilarsi un paio di pantaloni del pigiama e stringerseli in vita con un cordoncino. “Perché tu hai un pigiama e io una vestaglia?”
Lui mi lancia un’occhiata attraverso una ciocca di capelli biondi “Forse perché qui abito io, è già molto che hai trovato quella altrimenti dormiresti nuda.”
“Scordatelo e poi ho qui la mia borsa con i vestiti” E gliela faccio notare prendendola in mano.
“Mpf” Borbotta qualcosa indecifrabile. Akito scende giù in cucina e io intanto approfitto per cambiarmi.
Arriva con due tazze fumanti: una piena di caffè nero e l’altra piena di caffè macchiato. Ovviamente quello macchiato è il mio, e Akito sa esattamente come mi piace. Era molto attento a tutto ciò che mi riguardava. “E questi per cosa sono?”
“Ci serviranno.” Mi risponde con un ghigno.
Si avvicina e mi prende fra i capelli facendomi piegare la testa all’indietro “Sai pensavo al bacio che mi hai dato questa sera, non sai quanto significhi per me…”
Abbassa la testa e preme le labbra sulle mie. Inizia piano come per provocarmi, poi la sua lingua mi accarezza il labbro inferiore. Cedo e apro la bocca in cerca della sua lingua, risvegliando in me un desiderio ormai assopito da tempo.
Faccio scivolare le dita tra i capelli, alzandomi sulle punte per approfondire il bacio. Mi divora con la sua bocca e io ansimo di desiderio per lui, lasciandomi sfuggire dei gemiti.
I baci di Akito sono pieni di passione e amore. Non trattiene nulla, ma mi mostra tutto.
I miei sensi sono invasi da lui, dal suo sapore, dal suo odore. Mi gira la testa per le troppe emozioni che solo lui mi sa dare. Lo voglio cosi tanto cosi come lui vuole me.
Sento Akito gemere tra le mie labbra. Scioglie il nodo della mia vestaglia, la apre e afferra i miei fianchi. Mi attira a sé con forza fino a sentire la sua erezione bruciare la pancia. Mi porta sul suo letto e io inizio a spogliarlo. Sento i suoi brividi e i suoi gemiti che si diffondono sulla mia pelle. Si mette sopra di me pronto ad unire i nostri corpi. Il mio cuore martella all’impazzata.
Spinge delicatamente contro di me ma il mio corpo oppone resistenza. “Non ti farò del male…sei fantastica.” Mi sussurra. Sentendo le sue parole la mia frustrazione scompare, fino a portarci all’apice del piacere. È stata la prima volta che facevo l’amore con il mio Akito.
Dopo una nottata molto movimentata. Ci addormentiamo abbracciati sentendo il respiro dell’altro. “Grazie amore per questa bellissima serata. Ti amo!” E chiudo gli occhi per la stanchezza.
 
Pov Akito

Apro gli occhi e trovo una testolina rossa sul mio petto. Accarezzo i suoi capelli attento a non svegliarla.
Penso alla nottata che abbiamo passato e mi viene da sorridere. Finalmente Sana è mia e nessuno può dividerci ora. La sento mugugnare qualcosa, segno che si sta per svegliare. “Buon giorno dormigliona!” E le do un bacio sui capelli.
Lei apre quei bei occhi color cioccolato e mi guarda. “Buon giorno anche a te” mi sussurra sbadigliando.
“Dai alzati e andiamo a fare colazione, stanotte hai speso troppe energie”
“Chissà di chi è la colpa! Si vado prima in bagno e scendo. Aspettami giù.”
Esce dal letto coprendosi con la vestaglia. Io metto i boxer e vado a preparare la colazione.
Dopo aver preparato un uovo e una zuppa di miso aspetto che la mia ragazza scenda.
Ad un tratto sento una chiave nella serratura. Vado ad aprire e trovo mio padre. “Papà che ci fai qui?”
“Bè io ci vivo qui no?” Risponde confuso.
“Si ma pensavo che saresti tornato nel week-end.” Spero che Sana non scenda proprio adesso, sono ancora in mutande e non so come può prenderla il mio vecchio.
“Sono tornato prima perché mi mancava casa mia. Hai preparato la colazione. Ottimo ora arrivo, vado a lasciare le mie cose.” Nel momento che mio padre inizia a salire le scale, Sana le scende e vedo perfettamente l’imbarazzo sul suo volto.
“Oh Sana ci sei anche tu!” Guarda prima lei e poi me per non so quante volte. Sta cercando di capire cosa stesse succedendo e forse è meglio spiegare tutto. “Vedi papà io e Sana siamo tornati insieme e…” Non mi lascia finire di parlare che corre da Sana per abbracciarla.
“Sono cosi felice per voi due, ora mi fate commuovere…” E si commuove veramente. Mio padre l’ha presa bene, ma in fondo ha sempre desiderato che io stessi con lei e finalmente si è esaudito il suo desiderio.
Sana invece non spiccicava parola, è rimasta sulle scale e non sa cosa dire. “Sana vieni ho preparato la colazione. Dai papà avrai tempo per abbracciare la mia ragazza.” E sottolineo MIA.
“Oh si si, vai cara ci vedremo spesso d’ora in poi.” Molla la presa e si dirige verso sopra con un sorriso a 32 denti. Intanto lascio Sana da sola sulle scale e torno in cucina.
“Si può sapere perché non mi hai detto che tuo padre sarebbe arrivato questa mattina? Sarei tornata a casa e evitato tutto.”
“Ma cosa dici?! Prima di tutto non ne sapevo niente del suo ritorno anticipato e seconda cosa è stato un bene che ti abbia trovata qui. Almeno ora lo sanno le nostre famiglie.” E saranno contente.
“Ah ok, se lo dici tu, forse hai ragione.” E iniziamo a mangiare.
“Certo.”
 

Passano i giorni e io e Sana siamo sempre più felici. Però questa mattina mi sono svegliato con un brutto presentimento. Sento che sta arrivando qualcosa di brutto, spero di sbagliarmi.
Oggi la signora Kurata mi ha invitato a pranzo a casa sua, anche perché è il compleanno di Sana e compie 20 anni. Fortunatamente per me non ha voluto festeggiare come gli anni passati, vuole una festa tranquilla con la sua famiglia e me ovviamente. A pranzo verrà anche mio padre, dice che un posto in più esce e che le farebbe piacere se il suocero partecipasse.
Dopo pranzo andremo al luna park, ha voglia di ritornare bambina e io devo accontentarla. L’idea non mi alletta per niente soprattutto se nelle vicinanze ci sarà la ruota panoramica.
“Figliolo sono pronto, andiamo?” Mio padre si affaccia nella mia camera per vedere se possiamo andare. Mi alzo e prendo le chiavi della mia auto.
Metto in moto e ci dirigiamo verso la grande villa dei Kurata. Alla porta ci aspetta una signora Shimura molto ospitale.
“Aki finalmente!” Arriva Sana e mi salta addosso dandomi un bacio sulle labbra.
“Ehi, buon compleanno!” E la bacio. Mio padre le porge il regalo e lei come una bambina piccola lo apre con tanta foga.
“Grazie signor Fuyuki. È bellissima!” È una collanina in oro bianco con la lettera S. Bella e semplice. Mio padre ha saputo scegliere.
Sana mi prende per mano e mi porta in sala da pranzo.
Dopo chiacchiere assurde e risate per me poco umoristiche, finalmente arriva la torta. Sana è bellissima, indossa un vestitino giallo con dei lacci legati al collo. Semplice e bella. È cosi emozionata che le guance sono tinte di rosso e risalgono sulla sua pelle color avorio.
“Sana esprimi un desiderio, forza!” Dice Misako incoraggiando la figlia.
Kurata chiude gli occhi e dopo un attimo soffia le candeline. Chissà cosa ha desiderato…
La festa è finita e ora io devo accompagnare mio padre a casa. “Sana io torno a casa ad accompagnare papà. Tu mi aspetti qui o vieni con noi?”
“Vengo con voi…Ciao mamma a stasera.” Salutiamo tutti e ci mettiamo in macchina.
Arrivati a casa, davanti la porta c’è una donna con un bambino.
“Chi è quella?” Dice Sana con aria preoccupata.
Ci avviciniamo ma non riesco a ricordare chi sia anche se ha un viso già visto. “Non lo so. Vediamo chi cerca.”
“Signorina ha bisogno di qualcosa?” Chiede mio padre. Ma la ragazza continua a fissarmi.
“Si, stavo aspettando il signore Akito Hayama.” E questa qui cosa vuole da me?
“Sono io. Tu chi sei?” Rispondo in maniera sgarbata.
“Possiamo parlare in privato?” Indica Sana ma io le prendo la mano per far capire che Sana non va da nessuna parte. Mio padre intanto stava entrando in casa lasciandoci da soli.
“Bene puoi parlare ora” Lei mi fa capire con gli occhi che Sana è di troppo.
“Lei è la mia ragazza. Non ho segreti quindi parla.”
“Bene come vuoi ma ti ho avvisato.” Fa una lunga pausa e poi inizia a dirmi il motivo di questo incontro.
“Prima di tutto mi dispiace che non ti ricordi di me. Sono Luz e questo è nostro figlio. L’abbiamo concepito un anno e mezzo fa ricordi?”
 

Con questo capitolo volevo far capire che a volte il passato ritorna sempre e che non possiamo cancellarlo con delle parole…ma seguitemi ancora!!! Ringrazio ancora tutti! Alla prossima un bacio :-)
  
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