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Autore: Ino chan    15/05/2013    3 recensioni
-Sorridimi ancora. Sorridimi per sempre. E' tutto questo che chiedo alla vita ormai, vederti felice con me...-
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'I lost my Home'
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Tutto quello era fantastico, davvero fantastico, così tanto che Lorien era convinto che non avrebbe visto l’alba del mattino dopo. Osservava il punto in cui l’ombra scura era sparita senza riuscire a capire cosa era successo, a cosa aveva assistito.
Guardò verso Zack, nella culla, che dormiva pacifico, e provò l’impulso irrefrenabile di affogare nel Fire Whisky. A quanto pareva, il gene dell’alcolismo  albergava nella famiglia Potter visto che non solo Harry tendeva a risolvere i problemi attaccandosi alla bottiglia.
Si alzò , poggiando le mani a terra, le orecchie che ronzavano ancora per il picco di adrenalina che l’aveva sopraffatto alla vista di quella cosa che viaggiava verso il figlio, e dovette appendersi prima alla sponda della culla , poi al fasciatoio per arrivare indenne alla porta.
Aveva bisogno di risposte, aveva bisogno di aiuto, ma era quasi certo che nessuno  di quelli in casa ne sapesse più di lui.
Si fermò, inspirando profondamente nella speranza di calmarsi. Doveva rovistare nel suo non poco discutibile bagaglio di conoscenze da Cacciatore per cercare di capire cosa  c’era da fare e come farla.
Si sfregò la fronte con un sospiro e invece di scendere le scale, si infilò nella prima camera utile. Aveva bisogno di un camino e di un po’ di Polvere Volante.

 

Hogwarts era cambiata.  
Nonostante gli sforzi degli insegnanti e del Preside la  mano nera dell’Oscuro Signore si era allungata fino a sfiorare i suoi cancelli. Il clima di pericolo che si respirava per le strade di Londra era penetrato fin dentro i suoi corridoi e  niente pareva quello che sembrava.
Si sapeva che i Mangiamorte avevano nuovi adepti, che le loro file si erano ingrossate a dismisura così come si affievoliva il potere di Silente. La casa di Salzar veniva guardata con sospetto e timore,   e in quel clima di diffidenza reciproca, le liti erano all’ordine del giorno.
Jolie Potter sbuffò osservando il primino che veniva scortato in infermeria e poi il moccioso che l’aveva aggredito che, da brava piccola serpe, si pavoneggiava fra il capannello di compagni di casata che gli si era creato attorno.
Jolie si morse le labbra , fissandolo.  Aveva dovuto tirare fuori la bacchetta per farsi ascoltare, aveva visto qualcosa di strano, di troppo adulto negli occhi di quel ragazzino, che l’aveva portata subito ad usare le maniere forti.
Alzò lo sguardo e si rese conto che Charlie, corrucciato quanto lei, e con la bacchetta ancora in mano, aveva provato la stessa cosa.
Quei bambini stavano crescendo in un clima ancor peggiore di quello che aveva visto la loro infanzia.

 

Lorien si guardò attorno.
Terzo buco nell’acqua nel giro di due giorni, iniziava ad essere frustrante quella ricerca.
Si ritrovava in una stanza dal soffitto basso in cui il fumo del camino che illuminava fiocamente  ristagnava denso  e gli faceva bruciare orrendamente gli occhi. La sporcizia incrostava le pareti, i pochi mobili, il giaciglio di stracci che più che un letto sembrava il giaciglio di qualche bestia  e aveva la sensazione di aver appena pestato un grosso mucchio di…
-Potter.-
Lorien si bloccò, ad un passo dal controllarsi la suola della scarpa.
 Alzò lievemente la testa e sorrise, in punta di labbra, alla familiare pressione della bacchetta della Strega  nel mezzo della sua schiena.
C’erano poche persone capaci di poterlo prendere alle spalle e una era Lei.
-Che piacere vederti.-
-Non girarti.-
Lorien alzò le mani e le unì dietro la testa  - Avrei bisogno di parlarti Marlene.-
Marlene McKinnon , ex membro dell’Ordine della Fenice, creduta morta da più di trent’anni  , era in realtà viva e vegeta. Era riuscita a scampare all’opera di sterminio di  Travers nascondendosi sotto il corpo del padre caduto su di lei durante l’attacco alla sua abitazione e rimanendo immobile mentre attorno a lei parenti e amici cadevano come mosche.
All’epoca dei fatti aveva solo venti anni, e Sirius, più di una volta, l’aveva definita come una delle ragazze più belle che avesse mai visto.
Quella che stava alle spalle di Lorien, però , era solo una signora di mezza età,  con un occhio chiuso, sigillato da una sutura e  la bocca storta da una ustione che le aveva presto il viso dal lato destro, dalla linea della mascella  più su dell’attaccatura dei capelli.
-Cosa vuoi Lorien?-
-Ho bisogno di farti qualche domanda.-
-Una domanda, un galeone, conosci le regole.-
-Non temere,  ho fatto un giro alla Gringott  prima di venire a cercarti.-

 

-E’ snervante.-
-Cosa?-
-Aspettare.-
James Remus Black alzò un sopracciglio alla volta di John al tavolo della biblioteca vicino a lui, poi volse la testa seguendo il suo sguardo. Il tabù che circondava l’argomento Charlie era stato rotto ( a urletti udibili solo dai cani e dai pipistrelli) da Emmie qualche giorno prima,  e  ora che il velo era stato sollevato, almeno con John si poteva parlare abbastanza tranquillamente di quello che stava accadendo e soprattutto di quello che stava stentando a nascere.
-Aspettare, dici?-
-Già.-
-Hai fatto la tua mossa amico.-
-In realtà l’ha fatta lui.-
John guardò la macchia di inchiostro a lato della sua pergamena e cavò un fazzoletto dalla tasca per tamponarla alla belle e meglio. Non aveva la minima intenzione di scrivere da capo mezzo rotolo, anche a costo di farsi dare qualche volto in meno da Piton per la pessima presentazione del compito.
-Ti ha baciato e non gli hai mollato un cartone, direi che  la palla è nella sua metà del campo.- Ted si ritrovò a venire fissato - Cosa?-
-Lo sai che non le capisco le tue metafore babbane.-
-Oh per  Merlino.-  Ted roteò gli occhi al soffitto ad archi della biblioteca - Ti ha baciato, no? E tu non l’hai picchiato.-  John annuì - Sa che quindi non disprezzi questo tipo di situazione.-
Joel a destra di Ted si tese in un sorrisetto.
- Che mi piacciono anche i maschi, Teddy dillo, non mi offendo.-
La testa di Ted battè sonoramente sul tavolino.
- E’ inutile cercare di fare il delicato con te, Paciock.-

 

-Non capisco perché mi fissa.-
-Non so, vai a chiederglielo.-
Charlie alzò gli occhi dal libro che stava fingendo di leggere  incrociando lo sguardo chiaro di Abrham che lo studiava divertito.
-Ti stai divertendo non è così?-
-In una maniera indecente.- confermò il licantropo alitando sulla punta della piuma.
Charlie affondò il viso nel palmo della mano fissandolo truce.
-Oh andiamo, sei arrivato al sesto anno a fare il Vergine di Ferro e alla fine ti vai ad innamorare del più puttaniere di tutti.- Abrham scosse il capo - Sembra un libro d’amore, uno di quelli che leggere Daneel.-
-Non ho idea di che cosa legga mia sorella, ma dopo questa tua uscita, alla prima che torno a casa le  do’ fuoco alla libreria.-
Abrham storse il naso - Se siamo suscettibili.-
-Non sono suscettibile.-
La testa bionda di Abrham ciondolò divertita
- Se lo fossi, saresti convinto di essere un pomodoro da sugo in fuga dalla pentola.-

 

-Tutto qui? Un trucchetto sfigato e una battutaccia..?
-Tesoro, potrebbe essere il titolo della mia autobiografia.-

James Potter accennò un sorriso alla volta della Mangiamote che l’aveva placcato all’uscita della panetteria e l’aveva costretto a seguirlo in un vicolo , un secondo prima di far scivolare la bacchetta dalla manica della giacca e agguantarla al volo.
Il corpo della Strega rimbalzò contro il muro dietro di lei e crollò a terra come un sacco di patate, James passò la mano libera al collo mentre le puntava ancora la bacchetta alla testa - Adesso che ci faccio con te, zucchero?- chiese a guardando quella matassa di crespi capelli castani ai suoi piedi e chiedendosi, lontanamente quanti anni avesse.
Era così abituato ad attaccare che non l’aveva nemmeno guardata bene in faccia.
La volse con un colpetto al fianco e le studiò il viso, paffuto e lentigginoso.
Era una bambina, coetanea di Jolie probabilmente.
-Sta diventando una guerra di bambini.- ai disse  spingendo di nuovo la bacchetta nella manica premendo due dita sul dispositivo a molla a cui l’aveva assicurata. Era un giochetto di prestigio simile a quello dei maghi babbani che tiravano fuori il cinque di fiori di fronte ad un pubblico pagante.
Girò la rotellina  sotto alla stoffa e  sentì il
clack della bacchetta che tornava al suo posto
-Non ti credevo così magnanimo Potter.-
James drizzò la testa di scatto.
-Fino a qualche tempo fa, l’avresti uccisa senza  pensarci.-

 

 

 



 

 

Fine capitolo.

Ebbene sì, sono tornata, proprio il giorno del mio compleanno. La mia  musa ispiratrice targata Harry Potter è finalmente rientrata dal suo lungo viaggio. Piano riprenderò le file delle storie che ho lasciato in sospeso.

Per lavori grafici, spoiler , e tanto altro sulle mie storie  venite a trovarmi sulla mia pagina facebook.


https://www.facebook.com/pages/Ino-chan-EFP/242440032548208

 

NOTE E DISCLMERS

-Tutto qui? Un trucchetto sfigato e una battutaccia..?
-Tesoro, potrebbe essere il titolo della mia autobiografia.

@ Iron Man 3

 

   
 
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