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Autore: Splendente come il sole    15/05/2013    1 recensioni
Seicento, Francia. Una ragazza decide di lasciare la famiglia in miseria e tenta una vita migliore fuori, nelle stradine francesi.
Ma fuori le cose non sono mai come sembrano e presto Elora si troverà coinvolta in questioni molto più grandi di lei.
^Questa è una storia di genere picaresco^ Quindi se vi piace il genere...
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Elora abbracciò sua sorella, ed insieme si diressero all'uscita del bordello, dove trovarono Andrè che conversava amabilmente con il nipote del doge di Venezia, chiaramente su di giri per il vino. 
Il ragazzo sorrise loro, e le affiancò, facendo un cenno di saluto all'uomo...
"Elora."
Una voce soave richiamò la fanciulla, che si voltò.  "Madame Becù."
Il suo tono di voce era già sulla difensiva.
"Ma come..." sibilò la donna, prendendola per un braccio, e camminando con lei per l'enorme salone illuminato da candele e candelabri, torce, e ricco di profumi di vari tipi.
La fanciulla non oppose resistenza.  "... Mi dicono che ci stai lasciando... Ma così presto ?".  Dalla sua voce non traspariva alcuna emozione particolare, e Elora si scoprì ad ammirarla, per questo.  C'era solo... falsità.
Elora prese un respiro profondo, mentre si appartavano in un angolo buio.  "Io... ho appena ritrovato mia sorella minore. Lei e il suo amico hanno fatto tanto per trovarmi... Devo andare con loro"  disse decisa.
"Capisco" mormorò madame Isabelle in tono ben poco convincente.
Le prese una mano tra le sue, in un gesto quasi materno.   "Andiamo, ragazza... e una volta tornata a casa tra i tuoi cari, cosa farai ?".
Elora scrollò le spalle.  "Andrò a lavorare..." .

La donna emise una risata cristallina che echeggiò nella sala, attirando l'attenzione di molti.
"Ah, certo.  E fammi indovinare... Come sarta ? Oh, scommetto che lo fanno già tua madre e tua sorella... Come sguattera ? Oh, andiamo, Elora...".  Madame Becù fece un gesto intorno a sè.  "Ma guardati intorno... potresti vivere qui per anni... guadagnare denaro e... beh... se saprai cavartela bene, chissà...".
Elora era scioccata dalla confidenza con cui quella donna le parlava, ma... ma in fondo sentiva che aveva ragione.
Perchè sarebbe dovuta tornare ? Ormai aveva fatto la sua scelta... La sua scelta era stata quella di andare via... Non poteva... e non voleva più tornare indietro.
Si guardò intorno, confusa come non mai.  Fissò la donna dagli occhi viola e la criniera di fuoco di fronte a lei, che a sua volta la fissò con un sorriso che... beh, rivelava tutte le sue emozioni.
Aveva vinto.
 
"E come farò a dirlo a mia sorella ? E ad Andrè...".
Isabelle la bloccò con un gesto impaziente.  "Oh, andiamo... Elora, non sei più una bambina. Devi solo prenderti le tue responsabilità... Vedrai che sarà tutto più facile, quando lo farai... senza avere più legami, magari."  Le fece l'occhiolino.  "Bene, ora ti lascio. Ho già fatto aspettare abbastanza mon seigneur vènetien..." , e si avviò verso il nipote del doge, che la prese tra le braccia e la mostrò agli amici vicini, mentre lei li osservava attraverso un bicchiere di vino.

 

   
 
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