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Autore: x_Dana    15/05/2013    3 recensioni
Dal capitolo 8.He licked my lips:
Si morse il labbro di nuovo, sentendo un vago sapore ferroso, non poteva pensare ancora a Draco Malfoy.
Draco Malfoy che si era allontanato per andare da Astoria Greengrass.
Draco Malfoy che le aveva leccato le labbra.
Draco Malfoy che le aveva accarezzato i capelli.
Draco Malfoy che la fissava con occhi grigi...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Prefazione:  Ho cercato di essere il più fedele possibile agli scritti di J.K. Rowling, anche se per sviluppare la trama ho avuto bisogno di inserire o modificare "dettagli" più o meno corposi.
Buona lettura :)

O.
Pilot



Dicembre 2004


La luce grigiastra dell'ennesima mattina invernale inglese iniziò a filtrare tra le tende bianche e leggere della camera da letto di Hermione Jean Granger, facendole aprire gli occhi pochi minuti prima del suono della sveglia.
Hermione si concesse la pigrizia di crogiolarsi nel tepore delle coperte aspettando che la voce dell'orologio sancisse ufficialmente l'inizio della sua giornata.

"Buona giornata, sono le 7:00 e si registrano due gradi oggi a Londra, si prevedono precipitazioni nel tardo pomeriggio..."

La sveglia continuò elecando le partite di quidditch programmate per la serata per infine zittirsi con un gorgoglio meccanico, segno che l'incantesimo di Ron iniziava ad esaurirsi.
Una mano calda e ormai nota le sfiorò i capelli dando inizio al solito rituale mattutino in cui Ronald Weasley si stiracchiava invadendo lo spazio vitale di Hermione, ma lei gli sorrise come ogni mattina in quei 4 anni di convivenza.
La ragazza stava per abbandonare il riparo caldo delle coperte in favore del pavimento freddo, quando Ronald le cinse le spalle gorgogliandole il buongiorno nelle orecchie.
Pochi minuti dopo entrambi erano in cucina e l'aria iniziava a permearsi dell'aroma del caffè scuro di Hermione, che ancora preferiva farlo alla maniera babbana.
Ronald sfogliava con scarso interesse il giornale, passando subito alle pagine sportive in cerca di novità sulle partite che non era riuscito a vedere la sera prima a causa degli straordinari al Ministero.
Davanti a lui Hermione gli stava allungando la tazza di caffè già zuccherato prima di concedersi alla sua razione di caffeina senza zucchero e toast imburrato.
Ron osservò di sottecchi la propria fidanzata beandosi come ogni mattina della propria conquista tutta personale, il taieur azzurro chiaro le donava particolarmente e insieme ai collant bianchi la rendevano una visione particolarmente piacevole in quella mattina invernale.

"Ci smaterializziamo insieme al lavoro, amore?"

La ragazza corrucciò le labbra sottili prima di rispondere "Purtroppo questa mattina devo andare a controllare un gruppo di asticelli problematici fuori Londra, passerò al Ministero solo nel primo pomeriggio"
Ron annuì osservando la propria tazza smaltata di rosso sollevarsi ondeggiando per andare verso il lavandino, raggiungendo le altre stoviglie nell'acqua insaponata.

"Stasera viene Harry, sarebbe grandioso se riuscissi a comprare qualche burrobirra per la partita"

Hermione annuì, appuntandosi mentalmente di passare al negozio prima di tornare a casa; quella sera ci sarebbero state le qualificazioni per la coppa del mondo di Quidditch 2005 e le Holyhead harpies avrebbero giocato con le wimbourne wasps, quindi il mitico trio sarebbe stato incollato alla televisione per supportare la giovane Ginny Weasley, cacciatrice in carica delle Holyhead da 3 anni.
Ron le si avvicinò lisciandosi la gazzetta del profetta tra le mani prima di appoggiarla nuovamente sul tavolo, poi stampò un bacio in bocca alla sua fidanzata e si avviò verso la porta, dove Hermione poteva intravvedere un infreddolito Harry Potter fermo sul vialetto.

"Buon lavoro, Ron"

Il sorriso con il quale Hermione accompagnava sempre il saluto sopperiva la carenza di nomignoli affettuosi e Ronald usciva sempre con la voglia di tornare al più presto nella loro casetta bianca, dove ritrovava il calore famigliare della Tana.
La riccia si passò le mani sulle gonna stirandone il tessuto spesso per eliminarne le pieghe e si infilò nel cappotto color  panna che le aveva regalato il fidanzato per il Natale precedente.
Il vento mattutino le investì il viso arrossandole le gote e pochi secondi dopo lei era già lontana.

Svariate ore dopo Hermione Granger, dipendente del ministero al reparto di regolazione e controllo delle creature magiche, si trovava per la strada nel quartiere magico di Londra dove lei e i suoi amici avevano deciso di trasferirsi quattro anni addietro.
Tra le mani aveva un sacchetto con le burrobirre e la cena che avrebbe riscaldato e servito quella sera in occasione della partita; si stava dirigendo a passo svelto verso le villette a schiera bianche costeggianti un largo ed innevato parco giochi: Hermione era una delle poche streghe a preferire una camminata alla continua smaterializzazione.
Certe abitudini sono dure a morire.

Il pasticcio era già nel forno quando Ron ed Harry comparvero sulla soglia;  il primo alto e robusto, il secondo più basso e sottile.

"Harry!"

Il tono di Hermione nel pronunciare il nome del bambino sopravvissuto era rimasto immutato da 13 anni e per lui era una solida certezza, le sorrise in risposta mentre si affrettava a togliersi il cappotto umido e a lasciarlo sull'appendiabiti.
Ron non fu abbastanza delicato da togliersi il mantello prima di abbracciare la propria fidanzata, che suo malgrado rispose con una rigida stretta prima di allontanarsi infreddolita.

"Com'è andata la giornata?"

L'ex gryffindor si rivolse ad entrambi visto che lavoravano nello stesso ufficio del Ministero, anche se si aspettava già la risposta che avrebbe ricevuto.

"Tutto tranquillo, solo qualche posacenere ribelle... " Harry aveva accolto con gratitudine il periodo di calma al lavoro che si era venuto a creare quando anche gli ultimi sprazzi di seguaci di Voldemort vennero localizzati e sistemati.

"Era più divertente aiutare George in negozio"

Ronald aveva aiutato il fratello maggiore a rimettersi in sesto dopo la perdita di Fred aiutandolo al negozio di Diagon Alley, sebbene si fosse sempre riferito alla cosa come "situazione temporanea", Hermione aveva sempre sospettato che Ron preferisse aiutare George nella creazione di nuovi prodotti da esporre nella centralissima e colorata vetrina.

Dalla cucina la riccia poteva sentire le solite chiacchiere dei ragazzi, già seduti davanti al televisore, quella sera lamentele rivolte alle vecchiette che si ostinavano a chiamare il ministero accusando i loro oggetti domestici di essere pregni di Magia Oscura.

"Se avessero scomodato il vecchio Lucius, di quella vecchia megera non sarebbe rimasta nemmeno una traccia.."

Hermione fece la sua comparsa nel salotto, dove venne accolta dal caldo crepitoio del camino, circondata da fluttuanti piatti con le porzioni di pasticcio: un solo movimento della bacchetta e queste si posizionarono davanti ad Harry e Ron, accomodandosi sul tavolo con un tonfo ovattato.

"Malfoy?Mi capita raramente di vederlo"

Hermione rabbrividì: ogni incontro con Malfoy senior le lasciava addosso un fastidioso disagio dovuto ad un'infinità di motivi differenti, l'algido Purosangue non si era mai mostrato benevolo nemmeno dopo la caduta del signore oscuro e benchè la famiglia Malfoy avesse abbandonato appena in tempo la via dei Mangiamorte Hermione aveva continuato a guardarli con il giusto sospetto.
Finirono la cena giusto in tempo per godersi l'entrata delle Holyhead harpies col solito tema verde, gli occhi di Harry iniziarono subito a seguire i movimenti della fidanzata Ginny senza perdersi nemmeno una virata della scopa.

"Sarà a casa per Natale?"

Ron apostrofò la televisione, incantata per prendere anche i canali magici, in quel momento la rossa Weasley stava passando la pluffa alla sostituta di Angelina Johnson con maestria palese persino ad Hermione, che nel Quidditch non era mai riuscita a brillare come avrebbe voluto.

"Certo, se passano il turno dovrà ripartire a Febbraio per gli allenamenti in Germania... sarà a casa solo per una settimana al mese"

I sentimenti contrastanti del bambino sopravvissuto erano palesi ai due amici, che però decisero di stare in silenzio a seguire la partita.

Quando la cercatrice delle Holyhead riemerse dal muro di pioggia con il boccino dorato stretto in pugno, sancendo così la vittoria già assicurata dall'ottimo punteggio, il trio si lasciò andare in un entusiastico abbraccio di gruppo.

"Quelle vespacce hanno preso la più grande batosta del decennio!"

Ron si era già affrettato a correre verso la finestra, ritraendosi impercettibilmente al primo soffio di gelo, per lasciar entrare il piccolo gufo di George recante il disegno della Mascotte delle wasps affogata nel fango.
La moglie di George, Angelina, stava trascorrendo a casa gli ultimi mesi di maternità per accudire al meglio il piccolo Fred Junior prima di tornare ad allenarsi con le Holyhead.
Il mitico trio si riunì per un ultimo brindisi alla salute di Ginny prima congedarsi"Salutacela tanto, Harry" sorrise Hermione, sicura che il ragazzo si sarebbe fiondato a casa per mandare un gufo alla fidanzata.
"Certo, buonanotte ragazzi"

Una volta che si furono sistemati sotto le coperte calde, Hermione si accoccolò contro il petto di Ron che la cinse dolcemente in un abbraccio protettivo
"Buonanotte tesoro"
"Buonanotte Ron"

La vita di Hermione Granger scorreva placida e tranquilla, niente turbava la loro esistenza se non la vaga sensazione di non avere quella passione che animava le altre coppie, ad ogni modo era un sentimento che in Hermione non aveva mai trovato rifugio e del quale lei  non sentiva la mancanza.



****
Spero che vi sia piaciuta e spero anche di poterla aggiornare con regolarità, è una Fanfiction che ho in mente da anni e che per vari motivi non ho mai avuto tempo/voglia di scrivere.
L'ho pensata come una fiction abbastanza lunga e spero nel vostro supporto per portarla al termine.
Baci, Francesca
  
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