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Autore: Mona Quiet    16/05/2013    3 recensioni
E poi arriva qualcosa,o meglio qualcuno che improvvisamente ti incasina la vita. Eppure di fronte a certe situazioni le alternative sono due: o scappi o le affronti.
Perché le cose, finché non ci sei dentro, non le capisci o non riesci a vederle.
E voi? Cosa fareste se improvvisamente,senza sapere né come né perché, apparisse Louis Tomlinson in casa vostra? Eh si avete capito bene: LOUIS TOMLINSON!
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

"Give me love like her
‘Cos lately I’ve been
waking up alone"


 


Il mare: quel colore che tanto ammiravo,che mi trasmetteva pace e tranquillità.
Ed io,io ero proprio lì ad osservarlo,ascoltando il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli. E quell’odore di buono,di estate che respiravo lentamente con gli occhi chiusi per concentrarmi sulla bellezza di quel momento.
Poi un fruscio di vento.
Non era vento comune,era una sensazione che conoscevo bene,l’avevo provata sulla mia pelle. Ne ero certa,non era vento.
Sapevo cos’era,ma non sapevo minimamente cosa ci facesse in un momento di pace e calma,dove lui nella mia vita non stava facendo altro che portare scompiglio. Era uno scenario non adatto a noi,io ci avrei piazzati in un posto affollato e frenetico,di certo non al mare.

«Cosa ci fai qui Louis?» chiesi,capendo che era proprio dietro di me
«Ho bisogno di parlarti,guardami negli occhi...»
E lo feci: i sui occhi azzurri,azzurri come il cielo,come il mare,come la calma,come la tranquillità,come la sicurezza che ogni volta mi dava quando stavo con lui.
«Ho bisogno di dirti una cosa...che non posso più tener dentro»
Il cuore mi batteva forte,vedevo solo l’azzurro: il mare il cielo i suoi occhi e ancora il mare il cielo e ...
«Forse è meglio che lo dimostro con i fatti. Mille parole neanche basterebbero...»
Si avvicinò a me,lentamente...chiusi gli occhi e...

 
 

«Miley sto uscendo,tuo padre già è al lavoro. Ci vediamo questo pomeriggio!!!!!»
Se non avesse sbattuto la porta e non fossi stata così tanto pigra e stanca le avrei urlato contro.
Aveva appena rovinato il mio sogno,e mi sentivo una tale stupida al solo pensare –se pur nel sogno- ad una cosa del genere.
In ogni caso dopo circa mezz’ora trovai la forza di alzarmi e vestirmi: di Louis non c’era traccia,strano.

Ne approfittai del momento di solitudine per mettermi a suonare;non desideravo altro che suonare il pianoforte. Lo facevo sempre,fin da piccola. Il pianoforte era il mio rifugio segreto. Suonare mi faceva sentire bene,probabilmente era una delle poche occasioni in cui mi sentivo in armonia con il resto del mondo. Ma proprio nel bel mezzo della mia melodia sentii una voce,la sua voce:
«Suoni? » mi domandò incuriosito.
«Sono autodidatta,non sono granché» risposi io imbarazzata.
«Fammi sentire qualcosa !» suonare davanti agli altri mi risultava difficile,avevo sempre e solo suonato per me stessa. Suonavo in situazioni tristi,quando sentivo il mondo crollarmi addosso,e mai,mai avevo pensato di suonare per qualcuno,o meglio far conoscere a qualcuno l’esistenza del mio rifugio. Ma in quel momento non sapevo neanche io cosa mi era preso,iniziai a suonare. La melodia era ispirata al sogno fatto poche ore prima,e alla sera stessa che incontrai Louis per la prima volta. Suonai ricordandomi dei suoi occhi e la sua semplicità,anche se la melodia risultò incompleta.
«So che è incompleta ma... »
«L’hai composta tu? » mi domandò lui con gli occhi fissi su di me.
«Si... » in quel momento si che mi sentivo in imbarazzo.
«Davvero non ho parole,è bellissima,non importa quanto sia incompleta è semplice e dolce,proprio come te » dopo quella frase mi stupii e non riuscii a dire niente al di fuori di un banalissimo:
«Grazie»
«Non hai mai pensato di intraprendere una carriera musicale? » disse incuriosito
«No,mai a dire la verità. Suonare lo riservo solo per me stessa »
«Me la fai sentire ancora? » e così ricominciai.
 

***
 

Purtroppo a rovinare la mia giornata quasi-serena furono proprio i miei genitori e la loro comunicazione più che sgradita:
«Miley come ti abbiamo accennato pochi giorni fa,abbiamo fissato l’appuntamento con la psicologa;io e tuo padre crediamo davvero che possa aiutarti. Non la devi prendere a male! Pensa che è qualcuno con cui puoi confidarti. Guarda che l’adolescenza è difficile,piena di problemi,ansie»
Continuava a parlare ma evitavo di fermarla,come di ascoltarla. Se l’avessi fermata ci sarebbe stata qualche altra predica e predica vuol dire nervosismo e nervosismo vuol dire uscire fuori di me e alla fine sarebbero arrivati alla conclusione che la mia era una pazzia nervosa e chissà cosa.
«perciò lo riteniamo opportuno» concluse finalmente mia madre.

Con un gesto teatrale,fingendomi indifferente,mi voltai cercandoli di guardare negli occhi prima l’uno e poi l’altro accennando un sorriso,quasi come se apprezzassi il loro gesto favoloso e altruista,per poi alzarmi e tornare al pc per scrivere il mio blog
 
 
Genitori: esseri comprensivi al momento sbagliato
Allora io l'ho sempre detto che questo mondo non faceva per me. Non è per me. Sono decisamente una figlia sbagliata piena di problemi che non capisce se stessa quanto non capisce gli altri.Io lo scrivo, così potrò dire di aver parlato anche di questo, nonostante tutto, perché no? E allora vi dico che va bene così, che forse sono proprio nata per provare tutto questo,non essere compresa e starci male, sopportare tutte le urla che vorrei esternare,ma come conclusione ottengo solo che rimbombano nella mia testa. Forse mi sono abituata a non parlare più, a starmene zitta in modo da non aver contro nessuno e non stare dalla parte di nessuno. Vi dico che... sapete che vi dico? Che non lo so, non ho la più pallida idea di niente, ho solo paura di me stessa, di ciò che potrei fare o peggio di ciò che potrei non fare. Sono sempre stata una dalle grandi aspettative: sognavo Londra,una grande famiglia,magari un marito inglese super perfetto e un lavoro che mi gratificasse e magari anche accettarmi e sentirmi accettata,come ciliegina sulla torta. Ma cosa pretendo? Sono io che rimango ferma,sono io che resto indietro mentre il mondo continua ad andare avanti. Devo cambiare pagina.






Are you ready? Let's go!
la rompipalle è tornata con un nuovo capitoloooo yeee
beh che dire,non saprei davvero come commentarlo questo
capitolo sinceramente,forse perchè
sono ancora scossa dal super annuncio fatto poche ore fa
TOUR MONDIALE NEGLI STADI!
Che altro? Tenevo a ringraziare le poche,ma buone
persone che commentano la storia:davvero mi rendete felicissima!
Non c'è cosa più bella che dedicare il proprio tempo a qualcosa
e vedere che viene apprezzata! Ma ringrazio anche:
8 che seguono la storia
7 che la preferiscono
2 che la ricordano <3
Altro? si,io non finisco mai di rompervi le balls:
se volete farmi qualche domanda di qualsiasi
genere,o sapere quando aggiorno askatemi:

http://ask.fm/MonasQuiet
se per qualche strano caso volete seguirmi su twittah eccomi
(ricambio tutti basta che dite che seguite la
mia storia):
https://twitter.com/MonaQuiet

 

  
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