CAPITOLO
CINQUE
“Journey
Without End”
Cit.
“Chi ci passava accanto, non poteva che esserne attratto.
Era impossibile sfuggire a quella corrente così travolgente
e misteriosa. La
via della salvezza era lontana per coloro che erano ormai
perduti”.
Il
viaggio era ricominciato e nel gruppo c’era un nuovo compagno
di viaggio.
Benjamin avrebbe viaggiato con i suoi nuovi amici per molto tempo prima
di
tornare a casa, ma questo non lo demoralizzava, perché
sapeva che ora, una
speranza di ritornare dalla sua famiglia c’era ancora.
“Allora,
Benjamin? Hai sorelle?” gli domandò Aria intorno a
lui con Moonflower.
“Ehm…no!” era a disagio Benjamin.
“Quanto anni hai? Che lavori sai fare? Posso
chiamarti Ben?” lo riempiva di domande Moonflower.
“Ragazze, lasciatelo respirare!”
rideva il viaggiatore. “Quando arriveremo alla prossima
destinazione?” si
avvicinò Aria a lui. “L’isola di Pan
è dove dobbiamo arrivare. In due giorni
saremo lì!” rispose lui affacciato sulla ringhiera
con il vento tra i capelli. “Non
hai paura di cadere?” si preoccupava Aria. “No,
Aria…non ho paura di cadere. Il
vento mi sorregge! Vuoi provare?” le tese la mano il
viaggiatore; lei salì
vicino a lui. “Non aver paura. Abbraccia il vento e chiudi
gli occhi!” la
rassicurò il viaggiatore tenendola. “Wow!
È bellissimo!” esclamò Aria con
braccia aperte e occhi chiusi rivolti verso il cielo. Poi
aprì gli occhi e
iniziò a diventare serie. “Posso farti una
domanda?” chiese Aria. “Ma certo,
Aria!” rispose lui, dietro di lei che la sorreggeva tenendola
per i fianchi. “Cosa
è successo a tua sorella?” domandò
Aria. “Sapevo che prima o poi me l’avresti
chiesto. Lei si chiama Annabelle. Noi ci volevamo tanto bene; da
piccoli
eravamo così legati, che se uno di noi finiva in punizione,
l’uno rimaneva con
l’altro. Il giorno in cui sono partito, era il giorno in cui
ci saremmo
separati per la prima volta e di questo ne soffrimmo, ma lei non voleva
lasciarmi e fece come te!” ne parlava il viaggiatore con
commozione. “ Come me?”
non capiva Aria. “Si, lei si intrufolò nella mia
nave non dicendolo a nessuno.
Proprio come hai fatto tu!” le sorrise il viaggiatore, anche
se dentro di lui
ne soffriva. “Perché non si risveglia, cosa le
è accaduto?” era curiosa Aria,
ma, al tempo stesso, era dispiaciuta per lui. “Prima che
Moonflower si unisse a
me nel mio viaggio. Io e Annabelle ci fermammo all’isola di
Watertown, lì, lei,
conobbe un un ragazzo di nome Blain. Per tre giorni si frequentarono e
l’ultimo
giorno prima di lasciare l’isola lei me lo
presentò. Sembrava così un bravo
ragazzo, ma…” il viaggiatore aveva uno sguardo
arrabbiato mentre ne parlava. “Ma?”
gli chiese di continuare Aria. “Lo invitai ad unirsi nel
nostro viaggio e lui
accettò, ma la sera stessa…fece salire sulla nave
degli altri individui che
saccheggiarono la mia nave e, per far in modo che io non li seguissi,
punserò
Annabelle, nel sonno, con la spina di un fiore chiamato Barbatau e da
quel
momento lei non si è più risvegliata, nemmeno,
per un secondo!” scese una
lacrima dal volto del viaggiatore. “Mi dispiace tanto, non
pensavo che esistesse
tanta malvagità nella gente!” era triste Aria.
“Ora sono in viaggio e la mia
missione non è solo trovare le pietre arcobaleno, ma anche
l’antidoto che
risveglierà la mia sorellina!” esclamò
il viaggiatore pieno di speranza. “Ti
auguro di trovare quell’antidoto con tutto il cuore e io ti
aiuterò!” era
sincera Aria.
Improvvisamente,
la nave fece un movimento brusco. “Aria ti
tengoooo!” la prese il viaggiatore,
prima che potesse cadere di sotto. “Oh mio Dio, che
succede?” chiese Aria
spaventata, mentre scendeva dalla ringhiera. “Viaggiatore che
sta succedendo?”
chiese Moonflower avvicinandosi al viaggiatore con Benjamin.
“Qualcosa non va!
Stiamo uscendo dal giusto percorso!” disse Ben accingendo al
suo potere. “Già,
Benjamin ha ragione! Stiamo uscendo fuori rotta!”
esclamò il viaggiatore
cercando di girare il timone nel verso giusto, ma qualcosa lo bloccava.
“ Che
succede?” chiese Moonflower al viaggiatore. “Il
timone è bloccato! E come se
qualcosa ci sta tirando via!” suppose il viaggiatore.
“Guardate! Le onde vanno
verso destra, in maniera obliqua e ci stanno tirando con
loro!” .
Pochi
minuti dopo, il viaggiatore e gli altri aspettarono di capire dove le
onde gli
stavano portando, quando, finalmente, si vedeva vicino
l’entrata di una
caverna; le onde andavano proprio in quella direzione. “E
solo una mia
impressione o quella caverna ci sta…risucchiando al suo
interno?” commentò
Moonflower. Intanto, Aria, aprì il suo grande libro.
“Guardate! L’immagine che
c’è sul libro raffigura proprio quella caverna.
Qui viene chiamata la caverna
infinita!” lesse Aria. “E cosa dice?”
chiese Benjamin. “Non c’è scritto molto,
dice solo che è una caverna in cui non bisogna avventurarsi,
oppure, non vi si
fa più ritorno!” lesse ancora Aria allarmando
tutti. “ Viaggiatore che
facciamo? Le onde ci stanno trascinando dentro ormai!” chiese
Moonflower
agitata al viaggiatore. “Non possiamo fare niente, purtroppo,
siamo in balia di
queste onde. Non ci resta che attendere!” esclamò
il viaggiatore con sguardo
preoccupato.
Erano
già dentro, le onde smisero di fluire e l’acqua
divenne piatta una volta nella
caverna. Era silenziosa, si sentiva solo l’acqua gocciolare
dal soffitto. “questa
ceverna è enorme!” esclamò Aria
stupefatta da tanta imponenza. “L’uscità
sembra
così lontana!” esclamò Benjamin a bocca
aperta. “Il mare è calmo, perché la
nave continua a muoversi?” chiedeva Moonflower. Poi, la nave,
improvvisamente,
si fermò. Era davanti ad un altro passeggio situato proprio
nel bel mezzo della
caverna.
“Perché
la nave si è fermata qui?” era intimorita Aria da
quell’oscurità in fondo al
passaggio. “Non lo so, ma dobbiamo trovare il modo di tornare
indietro!” si
rimboccò le maniche il viaggiatore.
“Ehì, Ragazzi! C’è qualcosa
che galleggia
vicino all’entrata di quel passaggio!”
Gridò Benjamin, mentre correvano tutti a
vedere. “Ma è un indumento!”
esclamò Aria. “Credete che ci sia qualcun altro in
questa caverna?” si domandava Moonflower spaventata.
Improvvisamente
si udì un canto provenire da quella grotta; un canto di
donna, un canto piacevole.
“Ehì, ma che
cos’è?” Aria guardò
Moonflower. “Qualcuno sta cantando!
Viaggiatore, chi può essere?” gli
domandò Moonflower, ma lui guardava in
maniera fissa quella caverna. “Viaggiatore?
Ehì??” mosse le mani Moonflower
davanti agli occhi del viaggiatore. “Ma che
cos’ha?” chiese Aria.
“Benjamin???”
lo scosse Aria, ma lui fissava la caverna in maniera incessante. I due
sembravano come assenti e i loro occhi erano diventati grigi, quasi
come se non
fossero più lì mentalmente. “ Aria
c’è qualcosa che non va e qualcosa mi dice
che c’entra qualcosa quel canto!” disse Moonflower.
“Ma cosa facciamo? Non si
muovono, ne ci rispondono. Poi, i due, disserò in coro:
“Dobbiamo andare!”e,
subito dopo, si tuffarono in mare senza pensarci due volte.
“Viaggiatoreeee??
Benjamin??? Ma cosa fate???” Gridò Aria sconvolta
insieme a Moonflower. “Ehì,
dove andateeeeee???” Gridò anche Moonflower,
mentre i due nuotavano verso l’oscurità
di quella grotta…
CONTINUA NEL SESTO EPISODIO