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Autore: bik90    16/05/2013    10 recensioni
-Sei il mio ponte tra questi due mondi!-
Martina si fermò e un brivido la scosse. Eleonora non si lasciava mai andare a parole troppo dolci, quello che era riuscita a dire era già troppo per lei. Si voltò verso la diciottenne.
-Allora perché ti comporti così?- domandò con le lacrime agli occhi.
La bionda chinò il capo con aria colpevole.
-Non posso...- mormorò semplicemente.
Già, non poteva. Sarebbe stato troppo difficile per lei ammettere di tenere tantissimo a quella ragazza che le stava di fronte.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Non posso innamorarmi di te.
Continuava a pensare a quello che le aveva detto e le parole di Davide le apparivano prive d senso. Non lo stava minimamente ad ascoltare, ogni tanto annuiva o rideva leggermente sentendo che lo stava facendo anche lui. La verità era che desiderava che al suo posto ci fosse Martina. Il giorno precedente stava troppo male per poter provare a fare un discorso; quel pomeriggio, invece, la febbre era scesa lasciandole addosso solo una gran senso di stanchezza. Fece un respiro profondo appoggiandosi allo schienale del letto e in quel momento entrò Claudia alla ricerca della sua felpa azzurra della Nike. Eleonora la guardò cercare tra l’armadio e i cassetti prima di esultare euforica e allontanarsi nuovamente. Non le aveva chiesto nulla su Martina e non aveva fatto nessuna strana allusione alla ragazza che era andata a trovarla.
Sono forse io che mi faccio troppi problemi?, si chiese mentre l’amico si alzava per recarsi in cucina alla ricerca di qualcosa da mangiare.
Rimasta sola, controllò il suo iphone e si lasciò andare ad un sospiro. Non aveva ancora risposto al messaggio di Martina, non sapeva che dirle. Una parte di sé non solo era contenta che fosse andata a trovarla, che si fosse preoccupata a tal punto non vedendola a scuola, ma che avrebbe voluto averla vicina tutti i giorni; mentre l’altra le sussurrava che se si fosse lasciata andare in quel modo, si sarebbe messa nei guai. Si morse il labbro rileggendolo per l’ennesima volta. Martina l’aveva baciata e quindi doveva farle capire che il suo sentimento non sarebbe stato contraccambiato; non poteva permetterle di pensare che invece fosse il contrario. A lei non piaceva, era sempre stata etero e avrebbe continuato su quella strada.
E se invece fosse l’unica persona che potrei mai amare?
A risvegliarla dai suoi pensieri fu il ritorno di Davide accompagnato da Valentina. Eleonora rimase sorpresa e contenta di quella visita, da domenica non l’aveva più vista e voleva dirle che le dispiaceva per come si era comportata. Quando perdeva il controllo, faceva tante cose di cui poi si pentiva.
<< Ehi, Domenghi >> disse la più grande con un sorriso << Come stai? >>.
La ragazza dai capelli biondi comprese allora che era tutto a posto tra loro.
<< Meglio di ieri anche se ho ancora la febbre >>.
<< Riprenditi, eh vipera? >> scherzò Valentina dandole una pacca sulla spalla << Sei sempre la solita. Ah, ti saluta Ambra e ti augura buona guarigione >>.
<< Grazie >> rispose Eleonora << Davide offrile qualcosa, dai! Sai dove sono le cose meglio di me ormai >>.
<< Vado a fare un caffè allora! >> affermò l’unico ragazzo del trio.
<< Come stai Eleonora? >> chiese nuovamente una volta che Davide fu uscito dalla stanza.
La ragazza dai capelli biondi la fissò con aria interrogativa.
<< Intendo sul serio. Hai fatto pace con quella bella riccia? >>.
Anche se avrebbe voluto evitarlo, la più piccola avvampò nel ricordare il bacio che c’era stato tra loro.
<< Oh, mi sono persa qualcosa? >>.
<< N…niente… >> mormorò a disagio l’altra.
<< Avete fatto pace? >> la canzonò Valentina iniziando a ridere.
<< Non è divertente! Lei… >>.
Si bloccò imbarazzata al massimo ma sentendo il bisogno di parlarne con qualcuno. Cosa doveva dirle? Poteva essere sincera con lei? Si morse la lingua pensando che Valentina era forse l’unica che le avrebbe dato una mano a capirci qualcosa. Fece un altro respiro alla ricerca di coraggio. Alzò gli occhi sull’amica che la stava fissando attendendo che continuasse.
<< Tu… >> iniziò molto imbarazzata << …come hai capito che…che ti piacevano le ragazze? >>.
L’altra ragazza rise leggermente prima di prendere la sedia da sotto la scrivania e sedersi poggiando i gomiti sullo schienale.
<< Martina? >> chiese semplicemente anche se conosceva già la risposta.
Eleonora strinse involontariamente un lembo del lenzuolo mentre annuiva.
<< Lei…lei mi ha baciata… >>.
<< Audace la ragazzina >> disse prontamente Valentina per nulla sconvolta << Nemmeno Davide avrebbe osato tanto senza il tuo permesso. E tu? >>.
La vide arrossire e pensò che quella era la prima volta che la vedeva così confusa.
<< Io sono scappata… >>.
Valentina scosse il capo.
<< Ah, Domenghi! >> esclamò avvicinandosi all’altra e posandole l’indice sulla fronte << La farai penare parecchio quella povera ragazza! >>.
<< Io a lei? >> domandò perplessa Eleonora.
<< Perché, non è vero? Mi stai dicendo che non ti è piaciuto? >>.
<< Io non sono come te >> affermò la più piccola inghiottendo un groppo di saliva.
Valentina alzò lo sguardo verso l’alto.
Eccone un’altra, si disse evitando di rendere partecipe Eleonora dei suoi pensieri, Come Ambra all’inizio. Che dito in culo che siete quando non volete ammetterlo nemmeno a voi stesse. Così represse e chiuse negli schemi della società.
<< Eleonora >> iniziò cercando le parole giuste << Non devi rendere conto a me o qualcun altro delle tue scelte. Dovremmo fare ciò che ci rende felici, non credi? Non quello che gli altri si aspettano, ma quello che vogliamo >>.
L’amica non seppe che rispondere di fronte a quelle frasi. Fare ciò che ci rende felici? Cosa doveva fare quindi? Si sentiva più smarrita di prima.
<< Ecco il caffè >> disse Davide entrando in casa e mettendo fine alla conversazione.
 
Martina era quasi arrivata a casa di Eleonora. Non sapeva da dove le arrivava tutto quel coraggio che la spingeva da lei ma ne era contenta. Con Claudia il giorno precedente non era andata per niente male, si sentiva positiva anche con le altre due sorelle e la madre. Sperò che stesse meglio e che le medicine stessero facendo effetto e accantonò il pensiero che la stesse ignorando. Già una volta l’aveva creduto e non si era rivelato vero. Alzò gli occhi sulla villetta indovinando la finestra della sua stanza e stava per citofonare. Si bloccò vedendo uscire dalla porta principale Valentina. La più grande la vide facendole un cenno di saluto con la mano e aprì il cancello.
<< Ciao bella riccia >> la salutò la più grande
<< Ciao Vale >> rispose Martina sorridendole << Sei stata da Eleonora? Come sta? >>.
<< Ha ancora la febbre ma migliora >>.
E ha una testa dura come il diamante, aggiunse tra sé.
<< Sono contenta >>.
La ragazza dai capelli rossi fece per superarla ma Valentina la trattenne per un braccio.
<< C’è Davide con lei >> disse vedendo il suo sguardo interrogativo.
Martina si morse il labbro inferiore nel sentire quelle parole e abbassò lo sguardo comprendendo che non avrebbe potuto vederla.
<< Aspetta ma tu… >> mormorò l’attimo dopo tornando a guardarla con sorpresa.
L’altra scoppiò in una sonora risata mentre chiudeva alle spalle il cancello. Le indicò la sua auto, una Peugeot 206 che aveva visto giorni migliori, e fece scattare la sicura col telecomando.
<< Ti va un giro, riccioli rossi? >> le propose strizzandole l’occhio.
La più piccola arrossì per l’appellativo e annuì comprendendo che in questo modo le avrebbe fornito delle spiegazioni.
<< Sei una ragazzina audace >> disse Valentina non appena mise in moto << Mi piacciono le ragazze come te, la fortuna aiuta gli audaci. Devi volerla davvero molto >>.
<< Vale…tu… >>.
<< Eleonora mi ha detto che l’hai baciata >> svoltò a destra ingranando la seconda << E se posso permettermi, stareste bene insieme >>.
<< Davvero? >> le domandò Martina sorridendo << Non pensi, come gli altri, che Davide sia la sua anima gemella? >>.
Di nuovo la più grande rise.
<< Fidanzati? Scherzi? Sono troppo uguali per pensare di fare una cosa seria. Condividono molto ma non per un rapporto stabile >>.
Alla ragazza dai capelli rossi l’altra piaceva sempre di più. Era diversa sia dagli amici e dai parenti di Eleonora che credevano che Davide fosse quello giusto. Era sveglia, intelligente e le dava sempre dei bei appellativi.
<< Allora lei ti ha parlato di quello che è successo? Ti giuro che io… >> le mancarono le parole per concludere.
Valentina annuì.
<< Credo che avesse bisogno di dirlo ad alta voce per realizzare che era accaduto veramente. È parecchio scossa, anche se fa finta di niente >>.
<< Scossa…in positivo? >>.
<< Mi stai chiedendo se le è piaciuto? O se addirittura sei riuscita a farle bagnare le mutandine? >> domandò la più grande con un misto di scherzo e malizia.
Martina arrossì ed ebbe un moto di imbarazzo mentre si zittiva.
<< Ragazzina >> continuò l’altra divertita dalla situazione << Non posso dirtelo io, non pensi? Ma una cosa è certa, Eleonora vive in un equilibrio che si creata non senza fatica e, se dovesse lasciarlo, dovrebbe essere per qualcosa di davvero forte. È una scelta, però, che deve fare solo lei. Se la pressi troppo rischi di perderla e sarebbe un vero peccato. Quella sera a casa mia eravate molto carine insieme >>.
Valentina osservò l’altra diventare ancor più rossa per i complimenti che le stava facendo e scoppiò a ridere. Le chiese dove abitasse e guidò fin sotto il palazzo.
<< Penso che tu abbia discrete possibilità con lei >> le disse con sincerità fermandosi << Se ne non ce ne fossero state, ti assicuro che te l’avrebbe fatto capire senza troppi problemi >>.
Ho bisogno di lei, avrebbe voluto risponderle Martina ma preferì il silenzio.
Ringraziò per il passaggio e promise che sarebbe andata al maneggio per prendere delle lezioni anche senza Eleonora. Stava per aprire il portone quando vide la macchina di Veronica si fermò davanti a lei. Involontariamente strinse il mazzo di chiavi nella mano fino a farsi male e serrò la mascella. Non l’aveva perdonata per quello che le aveva fatto, non si sarebbe dovuta permettere di andare a parlare con l’altra ragazza di ciò che avevano condiviso. Ebbe una fitta al cuore pensando che in parte era anche colpa sua se le cose si erano evolute in quel modo, ma le aveva fatto così male sapere che Eleonora andasse a letto con Davide da non capire più niente. Aveva, però, compreso che la ragazza dai capelli biondi era gelosa e infastidita quanto lei nello scoprire che l’altra aveva contatti intimi. Improvvisamente avvampò immaginando le sensazioni che le avrebbero provocato toccare il suo corpo nudo e fare l’amore con lei. Sarebbe stato bellissimo.
<< Ciao >> disse Veronica avvicinandosi e facendola tornare bruscamente alla realtà.
<< Ciao >>.
La più grande abbozzò un sorriso e provò a sfiorarle il viso ma Martina si sottrasse.
<< Che ci fai qui? >>.
<< Volevo vederti ma sei ancora arrabbiata con me >>.
<< Già >> si limitò a rispondere la ragazza dai capelli rossi infilando la chiave nella toppa.
Le diede le spalle e in quel momento l’altra le prese la mano libera bloccandola in alto. Fece lo stesso col corpo fermandolo col suo.
<< Che stai facendo? Lasciami! >>.
Le caddero le chiavi per terra mentre sentiva Veronica affondare il viso tra i suoi ricci e respirare profondamente. Inaspettatamente due dita s’intrufolarono sotto il giubbotto facendola sobbalzare quando entrarono a contatto con la sua pelle.
<< Ti prego, lasciami >> mormorò comprendendo cosa volesse la più grande.
<< Se ti è piaciuto una volta, ti piacerà ancora >>.
Martina provò a divincolarsi dalla sua presa ma il tentativo fu vano.
<< Mi dispiace… >> disse con voce incrinata << …io non volevo ma… >>.
Fremette quando sentì la mano della più grande scendere e accarezzarle i glutei con prepotenza. Chiuse gli occhi e s’irrigidì.
<< Non voglio… >> dichiarò mentre una lacrima le rigava il viso.
<< Non capisci che l’ho fatto per te? >> domandò Veronica muovendo le dita sopra il suo slip << Lei… >>.
<< Lei può amarmi! >> esclamò la più piccola scoppiando a piangere.
Approfittò della momentanea diminuzione della presa sul suo corpo per voltarsi e allontanarla da sé.
<< Smettila! >> continuò rossa in viso << Mi dispiace, non volevo illuderti! Non volevo fare niente del genere! Ma io sono innamorata di Eleonora! Non posso fare finta di niente, non ci riesco! Io voglio lei… >>.
Le lacrime le rendevano roca la voce. Alzò gli occhi su Veronica e si asciugò il viso.
<< Martina, io non… >> provò a dire l’altra sentendosi colpevole per quello che stava per farle.
Come aveva potuto pensare di compiere un simile atto su di lei?
<< Ti prego…va via… >> disse in un sussurrò la ragazza dai capelli rossi chinandosi e afferrando le chiavi per terra con mano tremante.
<< Non…non volevo…io… >>.
Martina si limitò ad un breve cenno del capo prima di sparire all’interno della palazzina. Entrò in casa che ancora non riusciva a smettere di tremare. Si coprì il viso con entrambi gli arti correndo in bagno. Era sola per fortuna, non desiderava dare spiegazioni a nessuno sul suo stato in quel momento. Entrò in bagno mentre disseminava durante il tragitto gli abiti. Mise a correre l’acqua nella vasca e fece un respiro profondo. Ancora non riusciva a credere d’averlo detto veramente, di aver davvero pronunciato quelle parole sui sentimenti che nutriva per Eleonora. Era stato liberatorio non doversi più nascondere e anche strano. Con Greta era vissuta nell’ombra, dovendosi sempre guardare le spalle ma il tempo trascorso con lei era stato così bello da non farle rimpiangere nulla. Eppure ora, guardando indietro, doveva ammettere che era una storia destinata a finire. Per quanto meravigliosa, Greta era una donna sedici anni più grande di Martina. Strinse con forza il bordo della vasca prima di entrare sotto il getto caldo ricordando com’era andata a finire. Non si sarebbe dovuto intromettere nessuno, era una cosa solo loro e invece… Alzò gli occhi sul grande specchio vedendo riflessa la sua immagine. Si portò una mano sul cuore ascoltandolo battere. Mai avrebbe pensato che, nell’arco di qualche mese, sarebbe riuscita di nuovo a provare le stesse sensazioni che aveva sentito con Greta. Ma era così; Eleonora le era stata vicina in tutto quel tempo e lei aveva finito per innamorarsi di quella persona che le parlava dall’altra parte dello schermo. Scoprire che, oltre a essere brava nelle parole, era anche bellissima le aveva fatto provare delle piacevoli sensazioni. Prima di infilarsi sotto la doccia, controllò il suo cellulare poggiato sul mobiletto. Nessun messaggio e nessuna chiamata.
 
Eleonora sbadigliò mentre guardava gli amici che ridevano. Da una mezz’ora circa era arrivata anche Lavinia e stava dando man forte a Davide nel prendere in giro la sua cagionevole salute. Iniziava a sentirsi stanca ma almeno con la presenza degli amici riusciva a non pensare a Martina.
Già, pensò con una nota sarcastica, Faccio finta di non pensarci.
<< Sei stanca Ele? >> domandò l’altra ragazza notando il suo gesto.
<< Un po’ >> rispose sinceramente l’amica poggiando la testa sul cuscino << Sono contenta che siate passati >>.
<< E’ meglio se andiamo, che ne pensi? >> continuò Lavinia voltandosi verso Davide.
Il ragazzo si strinse nelle spalle con un mezzo sorriso. Guardò prima la ragazza che aveva parlato e poi la sua migliore amica. Come faceva a non sapere per chi era innamorato? Eleonora era una figura portante nella sua vita, sempre presente e affidabile; Lavinia non aveva la stessa importanza ma gli piaceva in modo diverso. Si affrettò ad annuire mentre si alzava in piedi. Si chinò sulla ragazza dai capelli biondi e le diede un bacio sulla guancia. L’odore della sua pelle gli fece venire in mente il sesso che facevano e involontariamente sentì un movimento nei pieni bassi. Si affrettò a raddrizzarsi per non mostrare quello che gli stava accadendo.
<< Ci sentiamo stasera, okay? >> disse picchiettando l’indice sulla fronte dell’amica che gli sorrise.
<< Certo, Da >> rispose l’altra << A presto Lavi >> aggiunse facendosi baciare sull’altra guancia da Lavinia << Seguilo tu in questi giorni, per favore >>.
Le strizzò l’occhio divertita e notò il veloce scambio di sguardi che intercorse tra i suoi due amici senza, però, darci peso.
<< Riposati, Ele >> fece Lavinia prendendo dalla scrivania la tracolla che vi aveva poggiato quando era arrivata.
Quando furono fuori casa, Davide prese la mano dell’amica e gliela strinse. Lavinia alzò lo sguardo verso di lui con aria leggermente interrogativa ma ogni suo tentativo di parlare fu bloccato nel sentire le labbra del ragazzo sulle sue. Si bloccò frastornata dal gesto e chiuse gli occhi.
<< Davide… >> mormorò titubante nel sentirlo staccarsi.
L’altro abbassò per un attimo gli occhi prima di tornare a fissarla. Aveva bisogno di capire e quello era l’unico modo che gli era venuto in mente.
<< Desideravo tanto farlo >> disse.
Lavinia gli prese una mano stringendola mentre gli sfiorava il naso col suo dopo essersi alzata sulle punte. Si sorrisero.
<< Mi dai un passaggio? >> domandò subito dopo.
Rimasta sola, Eleonora prese a rigirarsi tra le mani l’iphone senza sapere come comportarsi. Rilesse per l’ennesima volta il messaggio di Martina e si morse il labbro inferiore. Voleva sentirla ma era come bloccata. Alla fine, dopo aver sbuffato sonoramente, si decise a cercare il suo numero in rubrica. Si accasciò sui cuscini e dopo appena un solo squillo, l’altra ragazza rispose.
<< Ehi…ciao… >> mormorò la più grande leggermente sorpresa dalla velocità impiegata da Martina.
<< Ciao Ele, come stai oggi? >>.
Dal tono della voce, pareva che fosse tutto normale. Eleonora si concesse di sorridere. Le era mancata tanto.
<< La febbre si è abbassata rispetto a ieri >> rispose.
Tra le due cadde un silenzio imbarazzante.
<< Sono contenta >> disse la ragazza dai capelli rossi sedendosi a gambe incrociate sul letto.
<< Anch’io >> fece Eleonora non sapendo se l’altra alludesse al suo stato di salute oppure al fatto che si stessero parlando << Senti…ti andrebbe di passare da me? >>.
<< Posso venirti a trovare? >> chiese contemporaneamente Martina.
Entrambe scoppiarono a ridere.
<< Tra un quarto d’ora? >>.
<< Venti minuti e sono da te! >>.
 
Quando Martina aveva suonato al citofono, aveva compreso immediatamente che avrebbe fatto conoscenza con un altro membro della famiglia Domenghi. Dalla voce, infatti, non era Claudia quella che le aveva risposto. Arrivò al portone principale che si spalancò immediatamente facendo apparire un’altra ragazza. Era più piccola di lei, doveva trattarsi di Ilaria. Aveva grandi occhi color nocciola, i capelli più scuri di Eleonora e la carnagione olivastra. Tuttavia, c’era qualcosa che l’accomunava alle altre due sorelle. Ilaria le sorrise facendola entrare.
<< Sei un’amica di Eleonora? È in camera sua >> disse correndo verso il salone e mettendosi di nuovo seduta sul divano.
<< Gra…grazie… >> mormorò Martina sorpresa dalla velocità con la quale l’altra l’aveva appena liquidata.
Salì al piano superiore e trovò la porta della stanza della più grande socchiusa. Entrò trovando Eleonora seduta sul letto con la schiena appoggiata alla testa del letto.
<< Ciao >> disse alzando lo sguardo dal computer portatile << Sapevo che eri tu >>.
<< Che fai? >> chiese la più piccola avvicinandosi.
<< Scri…scrivevo >> mormorò l’altra affrettandosi a spegnere mentre arrossiva leggermente.
Con nessuno aveva mai parlato della sua piccola passione e farlo era molto strano. Eppure Martina l’aveva conosciuta in quel modo, avrebbe dovuto esserne felice.
<< Davvero? È da parecchio che non aggiorni >> rispose Martina sedendosi accanto a lei.
Si sorrisero in silenzio.
<< Lo so >> ammise infine Eleonora non sapendo bene cosa dire.
Era contenta che fosse andata da lei, che lo avesse desiderato; le pareva di essere finalmente completa. Si mise ad osservarla comprendendo che, se fossero rimaste in quel modo, non le sarebbe dispiaciuto.
<< Che bel pigiamino >> la schernì la più piccola considerando ciò che indossava. Era un pigiama rosso costellato di panda dall’espressione dolce << Per non parlare di questi occhiali >>.
<< Ehi! Che hai contro i miei occhiali da vista? >>.
<< Sono enormi, sembrano dei televisori! >>.
Risero insieme ed Eleonora finse di mettere il broncio. Martina, nonostante quello che le aveva detto, la trovava bellissima.
Come ho potuto fare sesso con Veronica?, si chiese diventando improvvisamente triste.
<< Ehi, che hai? >> le domandò la più grande non appena si accorse che il labbro inferiore le stava tremando.
Martina chinò il capo mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Quella situazione le parlava di una calma meravigliosa, era ciò che le serviva dopo ciò che aveva provato a fare la diciannovenne.
<< Bimba… >> mormorò Eleonora prendendole una mano e intrecciandole le dita con le sue in un gesto spontaneo.
Sentì l’altra sobbalzare a quel tocco e provò una fitta al cuore. Cosa le era accaduto? Perché improvvisamente stava piangendo? La più piccola non riuscì a trattenersi oltre. Lasciò cadere la testa contro il petto della ragazza dai capelli biondi e diede sfogo alle lacrime che premevano per uscire. Eleonora rimase per un attimo stranita da quell’improvviso cambiamento d’umore e senza pensarci troppo l’abbracciò. Era strano, non si era mai comportata in quel modo con un semplice amico eppure vederla in quello stato le faceva sentire solo il desiderio di lenire il suo dolore. Le diede un bacio sulla tempia aspettando che si calmasse.
<< Meglio? >> chiese dopo alcuni minuti.
Martina annuì tirando su col naso.
<< Che è successo? >>.
L’altra provò a scostarsi ma la presa salda di Eleonora glielo impedì. Si guardarono nuovamente negli occhi mentre la ragazza dai capelli rossi tremava leggermente.
<< E’ stata quella? >> chiese ad un certo punto la più grande.
<< Ele… >>.
<< Io te l’avevo detto che dovevi starle lontano! >> continuò interpretando l’incertezza della più piccola come un assenso << Che ti ha fatto? E guardami, Martina! >>.
Dopo qualche secondo, venne accontentata. Martina notò le sue guance arrossate e l’espressione del viso preoccupata. L’abbracciò per la seconda volta nascondendo il volto contro il suo petto assaporando quel calore che solo lei sapeva trasmetterle.
<< Niente… >> rispose infine con un sussurro << ...non è riuscita a fare niente… >>.
Eleonora le alzò il viso per poterla guardare negli occhi per accertarsi che non le stesse mentendo.
<< Ci ha provato, però? >>.
Martina si limitò ad annuire.
<< Non la devi più vedere, è chiaro? >> le disse subito dopo << Sono stata chiara, Martina? >>.
Di nuovo la più piccola annuì.
<< Sei…sei arrabbiata? >>.
Eleonora le diede un bacio sulla fronte sentendo il cuore fare un balzo e le scostò una ciocca di capelli mentre si domandava se quello che provava in quel momento fosse amore.
No, non posso innamorarmi di lei. Per favore.
<< Non con te, tranquilla >> affermò senza smettere di guardarla.
L’altra fece un leggero cenno col capo prendendole anche l’altra mano per stringerle entrambe e si allungò verso la sua bocca. Eleonora era immobile, non riusciva nemmeno a parlare talmente forti erano le emozioni che la scuotevano. Vide le labbra di Martina avvicinarsi pericolosamente alle sue e si ritrovò a trattenere il respiro. Sarebbe stato così bello sentire nuovamente il suo sapore, il suo calore ma, proprio quando stava per accadere, si scostò facendo in modo che le sfiorasse la guancia. Il pensiero che Veronica Suena l’avesse toccata e che fosse riuscita a farle raggiungere il piacere fu come un ago che le perforò dolorosamente il cuore. Quando tornò ad alzare gli occhi su di lei, lesse nel suo sguardo delusione e tristezza per quello che aveva fatto. Sentì una fitta allo stomaco che le fece chinare il capo.
<< Forse è meglio se vai >> mormorò per venire fuori da quella situazione.
Martina si alzò in piedi senza farselo ripetere due volte.
<< Io sono sincera con me stessa, Eleonora >> le disse << Dovresti farlo anche tu >>.
Non le diede il tempo di rispondere allontanandosi e lasciandola sola.
Suena, pensò stringendo una mano a pugno, Me la pagherai.
  
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