Capitolo 2
Sogno o Realtà
Una stanza buia. Freddo,
molto freddo. Si sentiva gelare le mani. Dove si trovava? Cosa era mai quel
posto? Si guardo intorno. Una porta luminosa spiccava in lontananza. Emanava
una luce strana, quasi magnetica. Ancora tremante per il freddo, si alzo e si
diresse verso di essa. Dove l’avrebbe condotto oltrepassarla? Faceva bene ad
andare avanti? Questi erano i pensieri che lo tormentavano.
“ Devo continuare,
dopotutto non posso restare qui per sempre” si disse
Con passo mal fermo si
avvicinò alla porta. Da vicino era ancora più luminosa. Sulla maniglia c’erano
delle strane incisioni. Antiche Rune, forse.
Si decise. Con una forte
spinta riuscì ad aprirla. Luce, solo luce. Una luce accecante e una forza
misteriosa lo respinsero. Cadde a terra, dolorante.
”Ma che razza di posto è
questo” urlo
In fondo alla sala, su
un piedistallo d’argento, vi era l’oggetto che scatenava così tanta forza e
così tanta luce.
Una stella. Una stella
luminosa, accecante. Poi d’un tratto, una voce. Una voce stanca, ma chiara
pervase l’aria.
” Questa stella contiene
una forza, una forza che al tempo stesso è più meravigliosa e più terribile
della morte, dell’intelligenza umana e della natura. Se saprai usarla emanerà
grande potere, ma se la usi solo per te stesso e non per gli altri ti si
ritorcerà contro ”
Un botto assordante.
Dopo le parole della voce sconosciuta, stava tremando tutto. Stava per crollare
tutto. Iniziò a correre a perdifiato, ma non c’erano vie d’uscita. Guardò in
giro. A destra. A sinistra. Niente, non c’era via di scampo. La voragine si
stava facendo strada verso di lui. Che fare?
Fece la cosa più
insensata e più coraggiosa che potesse fare. Ci si butto dentro.
Un tonfo secco. Era
atterrato sul morbido. Aprì gli occhi. Li schiuse piano paiano. Era in camera
sua. La notte era ancora fonda e il cielo era stellato.
“ E’ stato solo un sogno, eppure era così
reale. Cosa avrà voluto significare tutto ciò? “ si disse.
Harry Potter era stanco
di tutto questo. Di sogni strani, indecifrabili. Che spesso portavano a
conseguenze catastrofiche.
Guardò fuori. Edvige era partita due giorni
prima, ma non era ancora tornata. Aspettava con ansia la risposta dei suoi
amici. Non vedeva l’ora di rivederli e di riabbracciarli, ma purtroppo
all’inizio della scuola mancava ancora un po’. Il cielo aveva un suo certo
fascino. Una brezza leggera, gli accarezzò il viso. Guardò in alto. Stelle,
milioni di stelle.
“Cosa può essere e a cosa può servire ?” si
disse.
Gli tornarono in mente
le parole di quella voce ignota, parole che da qualche parte aveva già sentito.
Si sforzò di ricordare. Chi poteva avergliele dette? Ma certo, era stato
Silente.
” Questa stella contiene
una forza, una forza che al tempo stesso è più meravigliosa e più terribile
della morte, dell’intelligenza umana e della natura”
Durante il loro ultimo
incontro ne aveva parlato.
Un lume di comprensione
gli illuminò il volto. Ora sapeva dove si trovava quella stella: all’Ufficio
Misteri.